mercoledì 30 marzo 2011

Dal profilo FB del comune di Legnaro

Il video sottostante adopera un linguaggio particolarmente pesante



Nicolas Daniele
salve vorrei fare una lamentela.... noi giovani non abbiamo luoghi o attivita per le nostre età... passiamo ore nel circolo ricreativo annoiandoci, in altri paesi c'è molto di piu, organizzano serate ecc... a noi ci tocca sempre andare a piove o padova... non per dire ma siamo un po arretrati, la sala parocchiale si puo allestire qualcosa, ovviamente non gratis ma neanche un costo spropositato.... se potete accogliere la mia richieste.. ma simo molti che la pensiamo allo stesso modo.. ps: molte delle attività che avete già proposto sono per bambini.. facciamo vedere che legnaro è un paese anche di giovani!!!

Lino Molena
Legnaro è diventato un paese dormitorio. Alla domenica anche i bar sono chiusi. I cittadini sono obbligati a spostarsi in altri centri.In paese non abbiamo più nulla.


Vorrei usare l'irona, ma credo che queste siano richieste che meritino attenzione e serietà. Personalmente non credo che sia un compito dell'amministrazione offrire opportunità di svago dedicate ai giovani in particolare. Sono convinto invece che un'amministrazione capace potrebbe stimolare i giovani a creare attività a loro misura (una sala prove per la musica ad esempio), oppure mettere a disposizione ambienti per l'aggregazione. Al limite, con l'ausilio di figure educative professionali, si può stimolare la nascita di progetti ideati e realizzati dai ragazzi in prima persona. Il concorso "Corti a Ponte", con l'annesso corso di regia è un esempio. I finanziamenti europei non mancano.
LA domanda è anche in questo caso "che fare?"

Saluti Davide

martedì 29 marzo 2011

Consiglio comunale di venerdì 25 marzo

Legnaro come Grumo Appula?


Che il lavoro dell'opposizione sia frustrante, privo di soddisfazioni e misconosciuto dai cittadini è una gran verità. Con il sistema di governo attuale, che predilige la governabilità, il ruolo dell'opposizione è ridotto a un mero blaterare per lo più inascoltato. Detto questo c'è forse un solo motivo per cui non ci si debba impegnare lo stesso? C'è una sola motivazione valida per giustificare il disimpegno dell'opposizione, le presso che totali astensioni, la totale mancanza di informazione ai cittadini?
Opposizione a Legnaro significa maggioranza dei cittadini: oltre il 60% ha votato per il cambiamento, solo una legge elettorale ha potuto invertire i ruoli, la realtà ci consegna un paese stanco del vecchio modo di governare, e non è con il disinteresse che si onora il proprio impegno con gli elettori.
Informarsi, proporre, contestare se è il caso, con argomentazioni frutto di approfondimento e non di pensieri estemporanei cogitati li per li. Questa secondo me è opposizione, non la scialba, sbiadita presenza dell'altra sera: di tutte le sere.

Alcuni esempi.
L'altra sera il consiglio ha approvato le tariffe cimiteriali. L'unica tassa che veramente non pagherà mai l'interessato! I parenti invece si troveranno a pagare una somma per qualsiasi servizio legato alla gestione della salma del defunto. Prima non c'era, il comune avanza soldi ad ogni bilancio, che bisogno c'era di introdurre un nuovo balzello?
L'opposizione che fa? Si astiene.

In un precedente consiglio comunale si propose l'installazione di una fontanella di acqua potabile in parco Cavour, la maggioranza parve gradire la proposta: che fine ha fatto? Una domanda si poteva fare, o no?

I cittadini pagano l'accesso agli atti più che il filetto dal macellaio: una domanda la si poteva fare o no?

Il bilancio promesso entro marzo non è stato presentato: una domanda la si poteva fare o no? Quanto avanziamo questo giro?

Si è modificato l'importo dovuto dell'ICI per la seconda casa agevolando il proprietario che affitta a persone che prenderanno la residenza presso la casa stessa: non ho capito la ragione. Perchè i proprietari che affittano a studenti, professori, professionisti vari, aziende dovrebbero essere discriminati? Agevolando i proprietari siamo sicuri che agevoliamo le famiglie? Non era forse meglio aiutare direttamente le famiglie? Forse che da domani l'affitto diminuirà anche solo di 2 euro al mese? Una domanda la si poteva fare o no?

E poi con tutte queste domande e le relative risposte non si può fare un po' di informazione ai cittadini? Ok un blog forse è troppo difficile, ma un tempo l'opposizione di sinistra faceva un giornalino ( clicca qui se vuoi vederlo) Alcuni di quelli che scrivevano sono ancora in forza all'organico del PD, i soldi non dovrebbero mancare: perchè tutta questa inerzia? Forse che il sempre in ritardo notiziario comunale è sufficiente?

Saluti Davide

P.S.
Comma cinque dell'articolo 14 del regolamento del consiglio comunale:
I Consiglieri Comunali che, senza giustificato motivo, non intervengono a tre sedute consecutive del Consiglio sono
dichiarati decaduti, secondo le modalità previste dal regolamento.

Posso sbagliarmi, ma c'è la possibilità che la consigliera Cristina Pasqualotto con l'assenza della scorsa settimana ne abbia totalizzate ben tre. Considerata la necessità che qualcuno occupi attivamente il suo posto per lo più rimasto vuoto da due anni credo che sia il caso per il segretario comunale di verificare le assenze, le relative giustificazioni e se del caso procedere con la sostituzione secondo regolamento. Una domanda la si poteva fare o no?

domenica 27 marzo 2011

ITALIA COMPIE GLI ANNI





Signora Italia ha compiuto 103 anni lo scorso 8 marzo. Assieme a Garry , operatore video legnarese, presentati dal dottor Borsetto, siamo andati a conoscerla. Attorniata da premurosi familiari Italia è emozionata, non è abituata alle telecamere e la notte prima non ha dormito pensando all'intervista. Mi dispiace, avrei voluto essere meno invadente.
L'idea è quella di creare un documento, meglio una serie di documenti, da mettere a disposizione della cittadinanza: un tassello della storia del nostro passato. Una persona è il suo passato. Immaginate di non ricordare nemmeno il vostro nome cosa potreste dire di voi stessi. Un paese è l'insieme delle persone che lo abitano, le loro storie sono la sua memoria.
Italia, nata e cresciuta a Legnaro, ci racconta di una vita semplice, quasi priva di svaghi, dedicata alla famiglia e alla casa. Legnaro è un paese di campagna, c'è la fame e la mamma di Italia regala spesso i generi alimentari che dovrebbe vendere nel suo "casolino".
Quando è ora di cominciare la seconda classe elementare scoppia la prima guerra mondiale e la scuola di Volparo diventa un ospedale militare: Italia non vedrà più la sua maestra ne entrerà più in un edificio scolastico.
Sono tempi in cui ci si sveglia di notte per fare il bucato delle lenzuola e delle coperte, si usa la "liscia" ( cenere) e il mastello grande, mica la lavatrice. Padova e Piove di Sacco sono le mete dei viaggi più lunghi sempre in occasione di qualcosa di importante, mai per svago o per diletto, quindi quasi mai. Un unico vero viaggio nella vita di Italia quello per accompagnare uno dei figli in un collegio a Macerata nelle Marche. A Bologna si sbaglia treno e si arriva a destinazione la notte. Tutti i particolari sono chiari e lucidi nella mente di questa donna. Un solo uomo nella vita di Italia, ancora oggi lo ricorda con amore baciandone la foto.
La narrazione è interrotta qua e la da filastrocche imparate dalla mamma o dall'esibizione della carta di identità del Regno d'Italia e da alcune foto d'epoca.
I particolari li sentirete dalla viva voce di Italia visionando il video girato lungo "l'intervista", ci vorrà un pochino per montarlo, ma arriverà!
Un ultimo particolare che è anche una aniticipazione, nella vita di Italia si innesta la storia di un altro personaggio legnarese il fratello Clemente Lampioni, partigiano ed eroe della seconda guerra mondiale.

Saluti Davide

mercoledì 23 marzo 2011

IL MONUMENTO AI CADUTI E’ DA COMPLETARE

Ricevo e pubblico:

Il monumento dedicato ai Caduti del Comune di Legnaro, situato sul piazzale antistante il Municipio, non è completo perche’ manca la statua di Donna, una fusione in bronzo di una Bracciante Legnarese, Madre addolorata dei Caduti e simbolo della nostra Patria. E’ stato bocciato in Consiglio Comunale l’emendamento che richiedeva di terminarlo; sensibilità vorrebbe che fosse ultimato.
Nel 1980 Legnaro era forse l’unico Comune del Veneto che mancava del monumento in ricordo del centinaio di Legnaresi caduti nella prima grande guerra 1915-1918. A questi Caduti negli anni se ne sono aggiunti purtroppo altri in eventi successivi.
In paese mancava questa testimonianza concreta e durevole a ricordo ed onore di Cittadini e fatti che sono parte importante della nostra storia locale e non solo.
Bisognava porvi rimedio. A tal proposito vanno ricordate le continue sollecitazioni fatte in tal senso dal cav. Giovanni Maniero e dal cav. Eugenio Biscaro della locale Sezione Combattenti.
Nei primi anni 80, le Associazioni dei combattenti e l’Amministrazione Comunale reperirono i primi fondi e incaricarono l’artista della Sacisica, lo scultore Stefano Baschierato, di predisporre qualche bozzetto di progetto da esaminare per erigere il monumento. Lo scultore presentò il plastico di tre proposte. D’intesa tra le Associazioni e Amministrazione si preferì esporre i tre modelli nell’atrio del Municipio lasciando ai cittadini l’indicazione di preferenza. Venne scelto a larga maggioranza l’attuale: panello-formella e statua di Donna in bronzo, due grandi lastre di marmo granito verticali poste su piedistallo.
Per mancanza di fondi la statua di Donna in bronzo, parte del monumento, venne rimandata a tempi migliori.
Realizzata la prima parte del monumento, si trattava di porre la scritta, cosa non marginale. Ancora di comune accordo tra le Associazioni combattenti, associazioni partigiane e Amministrazione Comunale, con notevole saggezza, fu scelta una scritta di conciliazione sociale non mirata ma aperta: “Legnaro ai suoi caduti”. Con queste semplici parole, che si leggono su una delle lastre di granito, si intese abbracciare i Caduti di tutte le guerre, i Caduti durante la Resistenza dall’una e altra parte, i Caduti Legnaresi nei bombardamenti aeri del 1944 e del 1945, i Caduti durante i rastrellamenti, i Caduti Legnaresi nell’ecidio di villa Bauce (in via Vittorio Emanuele II ai confini con Saonara) perpetrato dai nazisti e i Caduti Legnaresi sul lavoro durante la ricostruita Italia.
Con solennità e la partecipazione di tanta gente il monumento venne inaugurato e benedetto il 17 Aprile del 1983 alla presenza di autorità civili-istituzionali e militari (Parlamento, Prefettura, Esercito, Arma dei Carabinieri, Associazioni Combattentistiche e Partigiani, ecc.).
Per la funzione religiosa, S. Messa e Benedizione, dovetti, in qualità di sindaco, cercare un Sacerdote di fuori, il Cappellano della Caserma Militare di Padova, visto il diniego dell’Arciprete del tempo della Parrocchia di Legnaro a partecipare all’evento.
Non ci è apparso il massimo, ma ad ognuno le proprie convinzioni.
Nel 2005, in occasione della approvazione del bilancio di previsione in Consiglio Comunale, da consigliere di opposizione presentai un emendamento scritto inteso a completare il monumento ai Caduti ponendovi la statua di Donna: i soldi non mancavano perche’ eravamo in presenza, ogni anno, di un avanzo di amministrazione, denaro non speso, di 700/800 mila Euro.
Senza discussione alcuna l’emendamento venne bocciato.
La bandiera tricolore
Nella stessa seduta di Consiglio Comunale del 2005, dopo ripetuti inutili richiami verbali, presentai un altro emendamento scritto inteso ad “obbligare” il Sindaco di esporre la Bandiera Italiana in modo corretto in occasione di lutti nazionali; sembra incredibile, ma da anni il Tricolore veniva esposto esternamente al palazzo del Municipio in modo scorretto, non certo a mezz’asta.
L’esposizione della bandiera a ”mezz’asta” è prevista dalla legge che obbliga le Amministrazioni Pubbliche, in particolari circostanze dolorose, a far scendere il drappo tricolore lungo l’asta di sostegno e fissarlo, libero di sventolare a mezza altezza.
Diversamente i nostri prodi prendevano la bandiera, legavano il drappo all’asta senza farlo scendere, così a bandiera esposta non si capiva se il Tricolore era arrotolato o mezzo aperto.
Suggerii di osservare la Bandiera esposta nella vicina Caserma dei Carabinieri.
L’emendamento non venne nemmeno accettato come suggerimento ma subito bocciato in malo modo senza discussione alcuna dalla maggioranza.
Nonostante il voto contrario, da allora la Bandiera Italiana viene esposta sulla facciata del Municipio a mezz’asta in modo corretto: l’arroganza non serve e non paga.
Per ritornare al monumento, forse una occasione mancata per festeggiare il 150° anniversario dell’unità d’Italia.
Legnaro 18/03/2011 Giovanni Negrato

sabato 19 marzo 2011

Accesso agli atti: diritto o servizio a pagamento?

All'att.ne del sig. sindaco di Legnaro, del difensore civico, dei consiglieri comunali Venturini, Collesei e De Salvador.

Quando la burocrazia funziona produce documenti, quando non funziona ne produce troppi o troppo pochi a seconda delle patologie di cui è affetta. In ogni caso una volta prodotti i documenti vengono messi a disposizione di chi li voglia consultare. Questo però non da sempre, c'è stato bisogno di alcune leggi ( a partire dagli anni '90) per fare in modo che l'ente pubblico ( comune, università, regione...) offrisse i suoi archivi in maniera trasparente. La legge che fra le altre sancisce questo dovere in capo ai comuni è il Dlgs n° 267 del 2000 all'articolo 10. Due aspetti salienti: 1° non vi è obbligo di motivazione è sufficiente che l'atto rischiesto in visione o in copia riguardi il cittadino in persona. Questo significa su per giù che non potrò chiedere la copia delle concessioni edilizie degli altri cittadini, ma significa anche che tutti gli atti non rivolti in maniera specifica a un cittadino potranno essere oggetto di richiesta. 2° per questo servizio il comune potrà chiedere il pagamento dei soli costi per l'estrazione e l'eventuale copia.
Ieri mattina mi sono recato in comune per chiedere di visionare la convenzione che regola il PEEP riguardante il mio appartamento. La solerte impiegata mi ha quindi presentato un modulo per la richiesta e un bollettino postale per il versamento di 13 euro.
Che io debba sottoscrivere un modulo nulla da eccepire, che debba specificare sempre il mio "interesse diretto attuale e concreto" già pone qualche perplessità, ma i 13 euro per la sola visione mi sembrano davvero troppi!
Mettiamo che un impiegato comunale di un livello intermedio guadagni una cifra di circa 16 euro l'ora lordi comprensivi di imposte, 13esma, tfr, ecc.. 13 euro corrispondono a circa 45 minuti di lavoro. Mettiamo anche 30 minuti perchè, per ipotesi, a Legnaro i costi del personale sono particolarmente alti. Prendere da una cartella il documento e porgerlo allo sportello non credo proprio occupi tutto questo tempo. I tredici euro arrivano a i 55 se il documento è vecchio di oltre 20 anni. A questi soldi vanno sommati quelli delle fotocopie: ben 20 centesimi per foglio A4. Nemmeno la cartoleria ( che di fotocopie ci vive) fa pagare così tanto. Per dare un'idea, all'università, il costo copia è di 0,026 euro: quasi 8 volte di meno!!!!
Ho dato un'occhiata ai prezzi applicati da altri comuni in giro per l'Italia molti non fanno pagare proprio nulla, altri si fanno riconoscere un piccolo contributo.
Ma qui si tratta di lucro o piuttosto di un ostacolo per impedire ai cittadini l'esercizio di un diritto? Altra questione: qua e la' nei regolamenti di altri comuni troviamo scritto che i consiglieri comunali hanno accesso gratuito agli atti: a Legnaro cosa prevede il regolamento? Per visionare il regolamento bisogna spendere 13 euro? Perchè non è on line come gli altri regolamenti? I dipendenti pubblici non percepiscono già uno stipendio pagato con le tasse dei cittadini? Perchè pagare ulteriormente per l'esercizio di un diritto?
Chiedo la modifica immediata e con effetto retroattivo del listino prezzi legnarese adeguandolo a quello del comune di Firenze disponibile a questo link. Presuppongo che le richieste di accesso agli atti di un grosso comune siano molto di più di quelle di un comune di 8500 abitanti e pertanto rilevino molto di più in termini di costi per l'amministrazione.
Chiedo venga immediatamente reso disponibile on line il testo del regolamento vigente, chiedo vengano rese disponibili on line tutte le convenzioni peep degli ultimi 20 anni e ogni altro documento di interesse pubblico.

Saluti Davide

venerdì 18 marzo 2011

Celebrazione 17 marzo 2011



Complimenti al picchetto d'onore dei carabinieri che, assieme alla tromba del bersagliere, hanno certamente contribuito non poco alla riuscita del momento celebrativo.
Stendiamo un velo pietoso sui possibili confronti fra i festeggiamenti "organizzati" dalla nostra amministrazione e quelli di comuni limitrofi. Si vede che il sindaco e la sua giunta non ci credono e si sono limitati al minimo indispensabile in stile legnarese: il buffet.
Saluti Davide

giovedì 17 marzo 2011

150 anni altro contributo

Tratto da "Il sole 24 ore"

Centocinquant'anni di Unità d'Italia. La trappola di credere che non siamo una nazione

di Stefano Folli

La trappola di credere che non siamo una nazione
È singolare che qualcuno si preoccupi di un eccesso enfatico nelle celebrazioni dei 150 anni dell'Unità. A dire il vero in tali manifestazioni non si scorge traccia né di enfasi né di retorica. Non solo per l'ottimo lavoro svolto dal comitato presieduto da Giuliano Amato (e prima di lui da Carlo Azeglio Ciampi), ma soprattutto perchè l'atmosfera di questo 17 marzo è tale da suggerire una generale sobrietà.

Si è detto che il modo giusto di celebrare consiste nel riflettere sull'identità italiana, sulle sue opportunità e i suoi limiti. Ma non è ciò che sta accadendo? In una nazione che troppo spesso è priva di memoria e non crede nel futuro, quasi vivesse in un eterno presente, il centocinquantenario ha spinto molti a riflettere. Forse è la prima volta che accade. Nel 1911 i primi cinquant'anni furono festeggiati - mentre le nostre trupe occupavano la Libia - nel registro glorioso di un'Italia che si pretendeva grande fra i grandi nel concerto europeo.
Nel 1961 il centenario coincise con il miracolo economico al suo culmine. L'espansione non era più militare, bensì industriale e di costume. Oggi invece c'è un declino da contrastare, meglio se con ottimismo e tenacia. C'è un paese che tende a lacerarsi da mantenere unito. L'anniversario rappresenta una discriminante. Si tratta di guardare al passato per ritrovare il senso di una storia nazionale, ma al tempo stesso siamo consapevoli che l'Italia del 2011 non può fare a meno di proiettarsi nel futuro, rimuovendo gli ostacoli che bloccano la strada.
Del resto, il passato divide meno di quanto si creda. Nonostante certi sforzi degni di miglior causa, il «revisionismo» risorgimentale non convince; più che altro perchè non poggia su alcuna novità frutto di ricerca, ma ripropone vecchi e arcinoti motivi polemici. Le opere revisioniste che hanno invaso le librerie non aiutano in nulla o quasi la comprensione dei fatti così come si sono svolti.
Del Risorgimento e dei suoi attori sappiamo pressochè tutto, semmai ce ne dimentichiamo. Conosciamo anche le contraddizioni o se si vuole gli errori commessi in certi casi dalla classe dirigente post-unitaria. Tutto è stato già scritto con l'autorevolezza dei grandi storici. Chi irride al processo di riscatto nazionale, alle sue forme e ai suoi protagonisti, in realtà asseconda obiettivi politici che nulla hanno a che fare con l'analisi storica. Quindi il problema non è «ridiscutere» il Risorgimento, bensì evitare le trappole. La principale consiste nel credere che non siamo una nazione. Questo è il punto su cui occorre fare chiarezza in occasione del 17 marzo. Il futuro ha diversi volti, a seconda di quale idea d'Italia si affermerà nei prossimi tempi.
Tutti dicono «federalismo», la parola magica del centocinquantenario. Ma è evidente che il federalismo (fiscale, amministrativo, soprattutto istituzionale) ha un senso solo se poggia su di un forte senso nazionale. Nel federalismo l'identità è più solida, non più debole. Chi sostiene il contrario sta truccando le carte. Negli Stati Uniti l'altra faccia dell'impianto federale è un patriottismo talmente vigoroso che talvolta è sfociato nel nazionalismo. Viceversa, in Belgio si è arrivati a un passo dalla secessione.
Cosa vuol dire? Che le polemiche sul passato sono folkloristiche, ma possono diventare pericolose quando nascondono l'intenzione di dividere gli italiani, lasciando filtrare l'impressione che l'Italia non è mai veramente nata e anzi è una costruzione artificiosa. Finchè permane questa ambiguità, alimentata in particolare dalla Lega, il futuro è incerto. Il 17 marzo sarà un successo se sapremo riconoscere questo nodo cruciale e scioglierlo. Poi ben venga il federalismo, se vuol dire nel tempo maggiore efficienza delle amministrazioni locali e regionali, minor debito, uno Stato meglio articolato e più moderno.
Oggi rispondere agli interrogativi del 17 marzo significa uscire dalla gabbia di questo eterno presente grigio e pervasivo, così da riannodare senza imbarazzi i fili del passato, cioè di una storia nazionale che riguarda il Nord come il Sud. E' una memoria che non può essere rimossa o peggio rinnegata perchè tutti pagheremmo un prezzo altissimo a un tale assurdo ripudio.

Speciale Centocinquant'anni d'Italia

150 anni di Italia unita.



Art. 5. Costituzione Italiana

La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento.


Esiste un modo legale per attuare la secessione? Chi la professa la vuole veramente o utilizza l'argomento per scopi personali?
A 150 anni dall'unificazione, in presenza di un rafforzamento dell'area politica che vuole un'Italia divisa è opportuno prendere posizione.
Nella costituzione vengono riconosciuti alcuni principi che per loro natura si ritiene non possano essere messi in discussione nemmeno con i procedimenti di revisione costituzionale: toccare il nucleo fondamentale della costituzione non rappresenterebbe una semplice modifica, ma uno stravolgimento tale da non poter più parlare della stessa costituzione.
Allora quale strada ipotizzano i vari secessionisti? Quale via?
Oggettivamente non rimane che la presa violenta di parte del territorio proclamando il diritto di una popolazione all'autodeterminazione. Da questa semplice considerazione discende la consapevolezza del tradimento perpetrato dai politici leghisti nei confronti della loro stessa base. Il federalismo come quello americano, svizzero o tedesco non sarà mai, a meno di una rivoluzione armata. Non l'hanno fatta i comunisti armati e filosovietici nell'immediato dopoguerra, la farà forse il Trota? O l'opulento Borghezio? Quello che si può fare, quello che tutti vogliono è già scritto molto chiaramente nella nostra Costituzione. Occorre individuare le funzioni essenziali da lasciar fare allo stato (difesa, politica estera, istruzione, perequazione fra regioni...) con i loro capitoli di spesa e la relativa tassazione, tutto il resto va delegato alle regioni e ai comuni che lo attueranno attraverso capitoli di spesa alimentati da tassazione ad hoc. I vari federalismi alla romana come quello municipale di questi giorni sono novità, pertanto vanno accolti come dei miglioramenti rispetto alla situazione precedente, ma consapevolmente va ribadito che il loro è un percorso inverso come quello dei salmoni. Partendo dal fondo infatti si rischia di non arrivare, di impattare sui muri che lo stato centralista erige a sua difesa.
Ma se alla luce dei fatti tutti vogliono uno stato regionale fortemente decentralizzato, con enti locali capaci di riscuotere le proprie imposte, con al di sopra uno stato snello e parsimonioso perchè non ci si arriva in fretta? A mio avviso la questione non è solo politica, ma prima di tutto morale: è la nostra classe dirigente, i nostri politici, a dover essere riformata tanto a destra quanto a sinistra. Parlamento pulito ( fuori i delinquenti), metodo elettorale con le preferenze nominali, un massimo di due mandati e poi tornare a casa propria.

Saluti uniti Davide

mercoledì 16 marzo 2011

Noi non abbiamo paura dell'atomica



Copiaincollato dal governo.it
Presidente del Consiglio
Silvio Berlusconi
Sottosegretari di Stato alla Presidenza del Consiglio
Gianni Letta
Paolo Bonaiuti (Informazione, comunicazione ed editoria)
Gianfranco Miccichè (CIPE)
Carlo Giovanardi (Famiglia, Droga, Servizio civile)
[Aldo Brancher, federalismo, fino al 18 giugno 2010]
Daniela Santanché (Programma di Governo, dal 4 marzo 2010)
Andrea Augello (Pubblica amministrazione e innovazione, dal dal 4 marzo 2010)
Laura Ravetto (rapporti con il Parlamento, dal dal 4 marzo 2010)
Rocco Crimi (Sport)
Francesco Belsito (Semplificazione normativa, dal 22 febbraio 2010). [Maurizio Balocchi fino al 14/02/2010]
[Guido Bertolaso, Soluzione dell'emergenza rifiuti nella regione Campania dal 21 maggio 2008 al 31/12/2009; Coordinamento protezione civile in ambito europeo ed internazionale dal 4/02/2010 all'11/11/2010]
Ministri senza portafoglio

Rapporti con le Regioni e per la Coesione Territoriale
Ministro: Raffaele Fitto
Attuazione del Programma di Governo
Ministro: Gianfranco Rotondi
Pubblica amministrazione e l'Innovazione
Ministro: Renato Brunetta
Pari opportunità
Ministro: Mara Carfagna
Politiche Europee
Ministro: --- [Andrea Ronchi fino al 17 novembre 2010]
Rapporti con il Parlamento
Ministro: Elio Vito
Riforme per il Federalismo
Ministro: Umberto Bossi
Gioventù
Ministro: Giorgia Meloni
Semplificazione Normativa
Ministro: Roberto Calderoli
[Sussidiarietà e il decentramento (dal 18 giugno al 6 luglio 2010)
Ministro: Aldo Brancher ]
Turismo (dall'8 maggio 2009)
Ministro: Michela Vittoria Brambilla
Ministri con portafoglio

Affari Esteri
Ministro: Franco Frattini
Sottosegretari: Stefania Gabriella Anastasia Craxi, Alfredo Mantica, Enzo Scotti
Interno
Ministro: Roberto Maroni
Sottosegretari: Michelino Davico, Alfredo Mantovano, Nitto Francesco Palma
Giustizia
Ministro: Angelino Alfano
Sottosegretari: Maria Elisabetta Alberti Casellati, Giacomo Caliendo
Difesa
Ministro: Ignazio La Russa
Sottosegretari: Giuseppe Cossiga, Guido Crosetto
Economia e Finanze
Ministro: Giulio Tremonti
Vice Ministro: Giuseppe Vegas (dal 21 maggio 2009)
Sottosegretari: Alberto Giorgetti, Luigi Casero, Sonia Viale (dal 20 maggio 2010); [Giuseppe Vegas fino al 21 maggio 2009; Daniele Molgora fino al 20 maggio 2010; Nicola Cosentino fino al 15 luglio 2010]
Sviluppo Economico
Ministro: Paolo Romani (dal 4 settembre 2010) [Claudio Scajola fino al 5 maggio 2010; Silvio Berlusconi ad interim fino al 4 settembre 2010]
Vice Ministri:--- [Adolfo Urso dal 30 giugno 2009 al 17 novembre 2010; Paolo Romani dal dal 30 giugno 2009 al 4 ottobre 2010]
Sottosegretari: Stefano Saglia (dal 30 aprile 2009). [Paolo Romani e Adolfo Urso fino al 30 giugno 2009; Ugo Martinat fino al 28 marzo 2009]
Politiche Agricole, Alimentari e Forestali
Ministro: Giancarlo Galan (dal 15 aprile 2010). [Luca Zaia fino al 14 aprile 2010]
Sottosegretari: --- [Antonio Buonfiglio fino al 17 novembre 2010]
Ambiente, Tutela del Territorio e del Mare
Ministro: Stefania Prestigiacomo
Sottosegretari:--- [Roberto Menia fino al 17 novembre 2010]
Infrastrutture e Trasporti
Ministro: Altero Matteoli
Vice Ministro: Roberto Castelli (dal 21 maggio 2009)
Sottosegretari: Bartolomeo Giachino, Mario Mantovani [Giuseppe Maria Reina fino al 17 novembre 2010; Roberto Castelli fino al 21 maggio 2009]
Lavoro e Politiche sociali (fino al 12 dicembre 2009 Lavoro, salute e politiche sociali)
Ministro: Maurizio Sacconi
Vice Ministro: --- [Ferruccio Fazio dal 21 maggio 2009 al 14 dicembre 2009]
Sottosegretari: --- [Pasquale Viespoli fino all'8 ottobre 2010, Francesca Martini e Eugenia Roccella fino al 3 febbraio 2010, Ferruccio Fazio fino al 21 maggio 2009]

Salute (dal 13 dicembre 2009 ai sensi della Legge 172/2009)
Ministro: Ferruccio Fazio
Sottosegretari: Francesca Martini (dal 4 febbraio 2010), Eugenia Roccella (dal 4 febbraio 2010)
Istruzione Università e Ricerca
Ministro: Mariastella Gelmini
Sottosegretari: Giuseppe Pizza, Guido Viceconte (dal 4 marzo 2010)
Beni e Attività Culturali
Ministro: Sandro Bondi
Sottosegretario: Francesco Maria Giro

martedì 15 marzo 2011

150 anni seconda parte



Saluti Davide

Il gioco delle differenze

Tratto da "Il Mattino di Padova"

PONTE SAN NICOLO’. Entrano nel vivo anche a Ponte San Nicolò le celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia. L’amministrazione comunale, infatti, ha invitato ufficialmente i cittadini ad esporre il tricolore dalle finestre delle proprie abitazioni per tutta questa settimana.
I festeggiamenti cominceranno oggi pomeriggio con l’inaugurazione del nuovo Centro civico «Mario Rigoni Stern», ricavato dalla ristrutturazione della vecchia sede municipale. La cerimonia, che si terrà alle 16 alla presenza del Prefetto, verrà anticipata alle 15.30 dall’intitolazione di una via a Giuseppe Mazzini. Nel corso della manifestazione verrà tributato anche l’encomio solenne al luogotenente della caserma di Legnaro Giovanni Soldano e ai suoi uomini. La sala principale del Centro civico sarà intitolata a Giorgio Boscolo, fondatore della locale sezione Avis.
Il resto della serata sarà dedicato alla figura di Mario Rigoni Stern con l’inaugurazione di una mostra, la proiezione del film «Ritratti» e la rapprentazione teatrale «Zelda in Stagioni». (an.c.)


Invito ufficiale a esporre le bandiere, inaugurazione di un centro civico sorto sull'ex casa comunale ( da noi lo avrebbero svenduto a qualche impresario per fare appartamenti), Prefetto, encomio solenne al Maresciallo Soldano, una strada intitolata a Mazzini ( da noi magari si pensa a Craxi), Una sala dedicata a un compaesano emerito e non manca un po' di cultura alta con Mario Rigoni Stern.
Tutto ciò non è in Svezia o in Germania, ma qui a due passi. Perchè tanta differenza?
Saluti mesti Davide

lunedì 14 marzo 2011

150 anni


parlato: Io G. G. sono nato e vivo a Milano.
Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo lo sono.

Mi scusi Presidente
non è per colpa mia
ma questa nostra Patria
non so che cosa sia.
Può darsi che mi sbagli
che sia una bella idea
ma temo che diventi
una brutta poesia.
Mi scusi Presidente
non sento un gran bisogno
dell'inno nazionale
di cui un po' mi vergogno.
In quanto ai calciatori
non voglio giudicare
i nostri non lo sanno
o hanno più pudore.

Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo lo sono.

Mi scusi Presidente
se arrivo all'impudenza
di dire che non sento
alcuna appartenenza.
E tranne Garibaldi
e altri eroi gloriosi
non vedo alcun motivo
per essere orgogliosi.
Mi scusi Presidente
ma ho in mente il fanatismo
delle camicie nere
al tempo del fascismo.
Da cui un bel giorno nacque
questa democrazia
che a farle i complimenti
ci vuole fantasia.

Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo lo sono.

Questo bel Paese
pieno di poesia
ha tante pretese
ma nel nostro mondo occidentale
è la periferia.

Mi scusi Presidente
ma questo nostro Stato
che voi rappresentate
mi sembra un po' sfasciato.
E' anche troppo chiaro
agli occhi della gente
che tutto è calcolato
e non funziona niente.
Sarà che gli italiani
per lunga tradizione
son troppo appassionati
di ogni discussione.
Persino in parlamento
c'è un'aria incandescente
si scannano su tutto
e poi non cambia niente.

Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo lo sono.

Mi scusi Presidente
dovete convenire
che i limiti che abbiamo
ce li dobbiamo dire.
Ma a parte il disfattismo
noi siamo quel che siamo
e abbiamo anche un passato
che non dimentichiamo.
Mi scusi Presidente
ma forse noi italiani
per gli altri siamo solo
spaghetti e mandolini.
Allora qui mi incazzo
son fiero e me ne vanto
gli sbatto sulla faccia
cos'è il Rinascimento.

Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo lo sono.

Questo bel Paese
forse è poco saggio
ha le idee confuse
ma se fossi nato in altri luoghi
poteva andarmi peggio.

Mi scusi Presidente
ormai ne ho dette tante
c'è un'altra osservazione
che credo sia importante.
Rispetto agli stranieri
noi ci crediamo meno
ma forse abbiam capito
che il mondo è un teatrino.
Mi scusi Presidente
lo so che non gioite
se il grido "Italia, Italia"
c'è solo alle partite.
Ma un po' per non morire
o forse un po' per celia
abbiam fatto l'Europa
facciamo anche l'Italia.

Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo lo sono.

Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo
per fortuna o purtroppo
per fortuna
per fortuna lo sono.



Saluti Davide

giovedì 10 marzo 2011

L’effetto rimbalzo

Da Internazionale.it


I proprietari delle auto più efficienti tendono a guidare più spesso, scrive il Guardian. E chi usa le lampadine a risparmio energetico le tiene accese più a lungo di quelle tradizionali.

Sono due esempi di una tendenza che potrebbe ridimensionare i risultati delle politiche ambientali. Succede infatti che le risorse risparmiate grazie a comportamenti virtuosi vengano impiegate per aumentare i consumi. Questo avviene al livello dei singoli, ma soprattutto a livello macroeconomico.

Un’analisi delle ricerche condotte su questo tema ha portato il Breakthrough institute ad affermare che le politiche per l’efficienza energetica provocano un rimbalzo, un effetto rebound, che annulla il beneficio ottenuto. In questo modo si perde tra il 10 e il 30 per cento dell’energia risparmiata con le auto e le abitazioni di nuova generazione.

Un altro studio rivela che se si adottano tre comportamenti virtuosi – cioè abbassare il termostato di un grado, andare a piedi o in bici invece che in auto per spostamenti inferiori ai 3,2 chilometri, e sprecare un terzo di cibo in meno – e si spendono i soldi risparmiati con lo schema abituale dei consumi, si ottiene un rimbalzo del 34 per cento. In altre parole, il 34 per cento dei gas serra non emessi è cancellato a causa dei consumi extra. Per risolvere il problema, alcuni esperti auspicano una carbon tax, mentre altri immaginano una produzione di energia a emissioni così basse di carbonio, che sia irrilevante quanta ne viene consumata.

Internazionale, numero 887, 4 marzo 2011



Saluti Davide

giovedì 3 marzo 2011

Domenica 6 marzo e 13 marzo 2011 alle ore 09:30

Ricevo e pubblico:




RIPRENDIAMOCI IL NOSTRO FUTURO!!

CHI TAGLIA LA SCUOLA CANCELLA IL FUTURO!!!

"Libertà vuol dire non essere costretti a mandare i figli in una scuola di
Stato, dove ci sono degli insegnanti che vogliono inculcare principi che
sono il contrario di quelli dei genitori".Queste sono le parole pronunciate
dal Presidente del Consiglio intervenuto al convegno dei Cristiani Riformisti.La gravità di questa affermazione non fa altro che confermare per l'ennesima
volta la linea guida attuata da questo governo di centro-destra: tagli sempre
più pesanti,riduzione del personale di migliaia di unità con ovvie conseguenze
disastrose: insegnanti precari, sovraffollamento delle classi, edifici scolastici
meno sicuri, maggiori spese per le famiglie, organico docenti insufficiente.
Questa Ë la scuola che vogliono consegnarci PdL e Lega, una scuola peggiore
che sarà ben presto smantellata a favore di quella privata con la conseguente
esclusione di diversi giovani dal diritto all'istruzione.
FERMIAMO L'ATTACCO DELLA DESTRA ALLA SCUOLA PUBBLICA.BATTIAMOCI
PER UNA SCUOLA MIGLIORE, DI QUALITA', DI TUTTI E PER TUTTI,PUBBLICA
DEMOCRATICA, LAICA E PLURALISTA.



Domenica 6 marzo e 13 marzo 2011 alle ore 09:30 il circolo SEL di Legnaro, assieme al
PD di Legnaro, scenderà in piazza per festeggiare l'anniversario del 150° dellí UNITA'
D'ITALIA e per manifestare il proprio consenso a favore della difesa della Costituzione!

martedì 1 marzo 2011

Chi si è fregato le panchine?




Dal account Facebook del comune di Legnaro

Annarosa Calore dice:
E' da più di una settimana che sono sparite le panchine dal parco giochi in via Giuseppe Dezio!!!! Visto che erano in condizioni pietose (sedute rotte, scritte, rovinate...) alcuni abitanti della via la scorsa estate ha comprato il legno e riparato le suddette, che poi alcuni "bravi ragazzi" hanno ben pensato di rompere nuovamente, ci auguriamo che sia stato qualche incaricato del Comune a portarle in riparazione....



Qui di seguito alcune foto appena scattate che ritraggono lo stato di alcuni spazi verdi.

Il primo è il parco di via Perin. Non c'è molto di cui lamentarsi da quando hanno cominciato a tagliare l'erba quasi regolarmente, ma se questo blog vuole essere propositivo direi che sarebbe ora di piantare alcune piante che con il tempo riescano a fare ombra. D'estate infatti il parco è fruibile dalle ore 6.00 alle 9.00 e dalle 19.00 alle 21.00 visto le alte temperature raggiunte nella altre ore della giornata. Da segnalare in oltre l'altalena mancante e lo scivolo disassato in via di rottura.



Qui in via San Benedetto la panchina c'è ancora anche se rotta: ripararla?



In pista ciclabile invece manca del tutto qualsiasi tipo di seduta: sei vecchio, non riesci a fare 5/6 Km fra andata e ritorno senza fermarti? Fatti tuoi, Su un budget di qualche milione di euro proprio non c'erano i 2 o 300 euro per la panchina a metà strada.



Ma questi spazi verdi li ha imposti la legge, il comune incassa gli oneri di urbanizzazione, e poi si ritrova sul groppone una miriade di parchetti e parchettini da manutanzionare. Ovviamente la soluzione alternativa ci sarebbe anche stata, ma la previsione e il buon senso non regnano sovrani qui a Legnaro.



Saluti Davide