mercoledì 23 marzo 2011

IL MONUMENTO AI CADUTI E’ DA COMPLETARE

Ricevo e pubblico:

Il monumento dedicato ai Caduti del Comune di Legnaro, situato sul piazzale antistante il Municipio, non è completo perche’ manca la statua di Donna, una fusione in bronzo di una Bracciante Legnarese, Madre addolorata dei Caduti e simbolo della nostra Patria. E’ stato bocciato in Consiglio Comunale l’emendamento che richiedeva di terminarlo; sensibilità vorrebbe che fosse ultimato.
Nel 1980 Legnaro era forse l’unico Comune del Veneto che mancava del monumento in ricordo del centinaio di Legnaresi caduti nella prima grande guerra 1915-1918. A questi Caduti negli anni se ne sono aggiunti purtroppo altri in eventi successivi.
In paese mancava questa testimonianza concreta e durevole a ricordo ed onore di Cittadini e fatti che sono parte importante della nostra storia locale e non solo.
Bisognava porvi rimedio. A tal proposito vanno ricordate le continue sollecitazioni fatte in tal senso dal cav. Giovanni Maniero e dal cav. Eugenio Biscaro della locale Sezione Combattenti.
Nei primi anni 80, le Associazioni dei combattenti e l’Amministrazione Comunale reperirono i primi fondi e incaricarono l’artista della Sacisica, lo scultore Stefano Baschierato, di predisporre qualche bozzetto di progetto da esaminare per erigere il monumento. Lo scultore presentò il plastico di tre proposte. D’intesa tra le Associazioni e Amministrazione si preferì esporre i tre modelli nell’atrio del Municipio lasciando ai cittadini l’indicazione di preferenza. Venne scelto a larga maggioranza l’attuale: panello-formella e statua di Donna in bronzo, due grandi lastre di marmo granito verticali poste su piedistallo.
Per mancanza di fondi la statua di Donna in bronzo, parte del monumento, venne rimandata a tempi migliori.
Realizzata la prima parte del monumento, si trattava di porre la scritta, cosa non marginale. Ancora di comune accordo tra le Associazioni combattenti, associazioni partigiane e Amministrazione Comunale, con notevole saggezza, fu scelta una scritta di conciliazione sociale non mirata ma aperta: “Legnaro ai suoi caduti”. Con queste semplici parole, che si leggono su una delle lastre di granito, si intese abbracciare i Caduti di tutte le guerre, i Caduti durante la Resistenza dall’una e altra parte, i Caduti Legnaresi nei bombardamenti aeri del 1944 e del 1945, i Caduti durante i rastrellamenti, i Caduti Legnaresi nell’ecidio di villa Bauce (in via Vittorio Emanuele II ai confini con Saonara) perpetrato dai nazisti e i Caduti Legnaresi sul lavoro durante la ricostruita Italia.
Con solennità e la partecipazione di tanta gente il monumento venne inaugurato e benedetto il 17 Aprile del 1983 alla presenza di autorità civili-istituzionali e militari (Parlamento, Prefettura, Esercito, Arma dei Carabinieri, Associazioni Combattentistiche e Partigiani, ecc.).
Per la funzione religiosa, S. Messa e Benedizione, dovetti, in qualità di sindaco, cercare un Sacerdote di fuori, il Cappellano della Caserma Militare di Padova, visto il diniego dell’Arciprete del tempo della Parrocchia di Legnaro a partecipare all’evento.
Non ci è apparso il massimo, ma ad ognuno le proprie convinzioni.
Nel 2005, in occasione della approvazione del bilancio di previsione in Consiglio Comunale, da consigliere di opposizione presentai un emendamento scritto inteso a completare il monumento ai Caduti ponendovi la statua di Donna: i soldi non mancavano perche’ eravamo in presenza, ogni anno, di un avanzo di amministrazione, denaro non speso, di 700/800 mila Euro.
Senza discussione alcuna l’emendamento venne bocciato.
La bandiera tricolore
Nella stessa seduta di Consiglio Comunale del 2005, dopo ripetuti inutili richiami verbali, presentai un altro emendamento scritto inteso ad “obbligare” il Sindaco di esporre la Bandiera Italiana in modo corretto in occasione di lutti nazionali; sembra incredibile, ma da anni il Tricolore veniva esposto esternamente al palazzo del Municipio in modo scorretto, non certo a mezz’asta.
L’esposizione della bandiera a ”mezz’asta” è prevista dalla legge che obbliga le Amministrazioni Pubbliche, in particolari circostanze dolorose, a far scendere il drappo tricolore lungo l’asta di sostegno e fissarlo, libero di sventolare a mezza altezza.
Diversamente i nostri prodi prendevano la bandiera, legavano il drappo all’asta senza farlo scendere, così a bandiera esposta non si capiva se il Tricolore era arrotolato o mezzo aperto.
Suggerii di osservare la Bandiera esposta nella vicina Caserma dei Carabinieri.
L’emendamento non venne nemmeno accettato come suggerimento ma subito bocciato in malo modo senza discussione alcuna dalla maggioranza.
Nonostante il voto contrario, da allora la Bandiera Italiana viene esposta sulla facciata del Municipio a mezz’asta in modo corretto: l’arroganza non serve e non paga.
Per ritornare al monumento, forse una occasione mancata per festeggiare il 150° anniversario dell’unità d’Italia.
Legnaro 18/03/2011 Giovanni Negrato

1 commento:

Vito ha detto...

Grazie Gianni, ho letto per intero l'articolo che hai scritto il 03/03/11 (Monumento dei Caduti di Legnaro). Hai fatto bene ricordare l'incompleto dello stesso e non solo hai altrettanto fatto bene ricordare i caduti delle guerre e PARTIGIANI. questa ultima dimenticata non solo dal attuale Sindaco ma da tutta la Amministrazione Comunale di Legnaro.