domenica 30 gennaio 2011

Ricevo e pubblico:


Il circolo PD di Legnaro organizza:
INCONTRO PUBBLICO SU:
ENERGIA ELETTRICA DA IMPIANTI FOTOVOLTAICI
Sono sempre più numerose le famiglie e le imprese che installano pannelli fotovoltaici sui propri tetti.
*E' ancora vantaggioso con il nuovo conto energia?
*Quanto costa un impianto?
*In quanti anni si ammortizza l'investimento?
*Chi devo interpellare?
*Posso associarmi a dei gruppi d'acquisto?

Relatore: ing. Dimitri Paganin ns. concittadino, già docente all'ITIS "G.Marconi" di Padova, progettista di impianti elettrici.
Lunedì 7 febbraio ore 21.00 Sala De Andrè - Legnaro

Parleremo anche del bando di gara comunale per la concessione del diritto di superficie su parte dell'area pubblica di via Garibaldi, per l'installazione di un impianto fotovoltaico da 1 MW.
Sarà sicuramente una serata utile e interessante!!!

Facebbok Legnarese





Riporto questo intervento tratto da Facebook del comune di Legnaro

Laura Lionello
buongiorno ....io posseggo e passeggio tutti i giorni per le vie di legnaro con i miei 2 cani ....ma mi chiedo questo :essendo io una cittadina che cerca di rispettare le leggi e cercando di avere il massimo del senso civico dove posso buttare le deiezioni dei miei cani visto che non si trovano i cestini ? a volte dovendo entrare in ...qualche negozio sono molto imbarazzata della cosa
Poi mi chiedevo se qualcuno fosse a conoscenza di aree dedicate ai cani dove fosse possibile lasciarli liberi senza dover andare per forza a Padova ....possibile che i comuni siano così arretrati in merito a questo problema ?Mostra tutto
25 gennaio alle ore 18.10

Saluti Davide

sabato 29 gennaio 2011

Vincere!



Da Il Fattoquotidiano.it

Le indagini difensive dell’onorevole avvocato Ghedini ci avevavo restituito un premier di cui andare fieri, che organizza ad Arcore una via di mezzo fra il ballo della debuttanti e la mensa della Caritas. Invita decine di piccole fiammiferaie, alcune emigrate, le accoglie con signorilità da vecchio gentiluomo di campagna, le fa divertire con storielle castigate, canzoni di Aznavour, Trenet, Apicella, persino i filmati dei discorsi di Vendola pare, e poi a una cert’ora tutte a nanna con una piccola offerta per sbarcare il lunario…

giovedì 27 gennaio 2011

«L'aumento dell'acqua è giustificato»

DAL MATTINO DI PADOVA DEL 17 GENNAIO SCORSO:

SANT'ANGELO. Se alcuni sindaci si sono astenuti dal voto in assemblea Aato per l'approvazione delle nuove tariffe dell'acqua, altri invece hanno votato a favore. E ben convinti si trattasse della posizione più corretta da tenere verso l'ente e i cittadini. «Non solo io come sindaco di Sant'Angelo - ha dichiarato Romano Boischio - ma pure i colleghi di Legnaro e Polverara hanno votato la delibera, e i motivi sono molto chiari. Innanzi tutto la nostra rimane la tariffa più bassa: ha subìto un aumento solo dell'1 per cento, quando il gestore della Bassa Padovana ha aumentato del 3 per cento e quello del Vicentino del 5. Acegas-Aps non può e non potrà in futuro rimodulare la tariffa per il semplice motivo che non è di sua competenza. La società si sta comportando bene con il nostro territorio, mantenendo fede agli impegni assunti: in tutti i comuni del Piovese sono in atto grossi investimenti per il rifacimento di quasi tutte le condotte idriche, e si stanno realizzando stralci di rete fognaria. Nessuno può avere certezze per il futuro, ma questo non è imputabile ad Acegas-Aps: l'Aato si scioglierà il 30 marzo e spetterà alla Regione, in piena autonomia, decidere cosa succederà dopo». (e.l.) 17 gennaio 2011

sabato 22 gennaio 2011

Per iscriversi all'asilo serve un camper!

Dall'account Facebook del comune di Legnaro

Chiara Testolina:

"Salve,io sono una mamma di un bimbo nato nel 2008.Questo e' il periodo di iscrizione a quello che si diceva un tempo ''asilo''e mi trovo su una situazione davvero assurda!Il 10 gennaio ho fatto domanda di iscrizione nell'asilo di Volparo e mi hanno risposto che la conferma di iscrizione l'avro' fra circa 2 mesi e quindi per evitare br...utte sorprese (xche' fra 2 mesi dove vado ad iscriverlo che le altre scuole hanno chiuso le iscrizioni?)mi conviene iscriverlo anche nell'asilo di Legnaro xo' mi hanno consigliato che se ho un camper,di accamparmi la sera prima perche' aprono le iscrizioni alle 7.30 ma c'e' gente che va li anche alle 5 di mattina per prendere posto E PER DI PIU' SI CHIEDE GIA' IN ANTICIPO LA QUOTA MENSIELE DI QUASI 150 EURO AL MOMENTO DI ISCRIZIONE....
Secondo voi tutto cio' E NORMALE?Legnaro si e' allargata....ha costruito...richiede tasse...e quindi E' SUO DOVERE DARE DELLE STRUTTURE IDONEE AGL'ABITANTI MA SOPRATTUTTO AI BAMBINI!!!!!!!!!!"


I bambini fino a tre anni per le istituzioni pubbliche non esistono, a Legnaro si tende a non riconoscerne l'esistenza anche più avanti. La contropartita della speculazione edilizia sono i servizi da erogare ai cittadini, ma questo forse lo spiegano in corsi avanzati post universitari (devi sapere che qui da noi la triennale fa già dottore iscritto all'albo).
Lo scandalo dell'asilo con l'iscrizione notturna è cosa conosciuta, se pensi che il comune eroga ogni anno decine di migliaia di euro a questa istituzione non si capisce come non sia possibile raccogliere umanamente tutte le iscrizioni e stilare una graduatoria in base al reddito e altri parametri come tutte le scuole pubbliche. L'asilo delle suore pubblico non è certamente ( le suore lo definiscono pubblico non statale), ma non sta scritto da nessuna parte che non possa adeguarsi a metodi e standards pubblici visto specialmente le ( giustissime per altro) sovvenzioni pubbliche che percepisce.
Saluti Davide

venerdì 21 gennaio 2011

Il treno ultima parte



Si viaggiava sul treno con la nebbia; per evitare di essere mitragliati dagli aerei caccia inglesi, che in quel periodo fecero moltissime vittime.
Ecco perche si preferiva viaggiare con la nebbia.
Perché il pancione ? Voglio precisare, non c’era solo mia madre che faceva questo gioco del pancione fingendo di essere incinta.
Tantissime altre donne della comunità Ardoneghe e Volparo facevano questo gioco. Moltissime di queste donne andavano a Venezia, tante altre andavano a Vicenza, Verona. Queste donne coraggiose erano l’ultimo anello di una lunga catena. Dietro di loro c’era molto personale che lavorava per fare il pancione di queste donne. Non fraintendetemi, queste donne hanno avuto un ruolo molto importante sul finire della guerra, da Novembre 1944 a 25 aprile 1945. In questo periodo le città del nord est, si trovavano sotto assedio: bombardamenti, rastrellamenti, fucilazioni in massa da parte degli inglesi e loro alleati; però il peggiore nemico era il regime Nazifascista, che negli anni quaranta fece storia poco gradita.
Durante l’assedio delle città, le vie di comunicazione erano bloccate e molte altre distrutte dai bombardamenti.
L’accesso ai viveri di prima necessità mancava, oramai nelle città regnava la disperazione per chi era rimasto. Molti sfollati arrivarono nella nostra zona e si unirono ai nostri partigiani per collaborare e aiutare coloro che restarono nelle città.
Vivevano nei fossi, per la paura dei rastrellamenti. Veniva macellato molto bestiame, la carne veniva tagliata a fette e legata sulla pancia di queste donne coraggiose .
Anche 25 kg di carne portava a Padova mia madre da quella signora dal campanello lucido; poi era lei che dispensava a famiglie bisognose.
Ecco perché mia madre un giorno alla settimana si trovava con il pancione come fosse in cinta di otto mesi. Forse il peccato era questo? Certo, questo contrabbando che facevano le nostre mamme non era legale. Allora ha fatto bene Sant’Antonio a proteggerle.

Dopo la guerra il treno era ancora il mezzo di trasporto più efficace, soprattutto per i lavoratori pendolari che si recavano a Padova per la ricostruzione danni subiti dai bombardamenti.
Più del treno che fece storia, sono state le rotaie, avevano tagliato in due il paese di Legnaro, e non solo, pure i cittadini del paese eravamo divisi.
Nel primo dopoguerra a Legnaro incominciarono a riformarsi i rioni: Avevamo tanta voglia di restare assieme, di conoscerci, e soprattutto di vivere in buona armonia.
Lato nord del paese, RIONE CASONE, R. PRA’, R. BORGHETTO: Lato sud del paese. RIONE. VOLPARO. R. ARDONEGHE.R. CENTRO. Con questa formazione di tre più tre rioni, c’è sempre stata rivalità.
Non si usavano termini come nordista o sudista, ma ben sì! Di QUA’ o di Là delle rotaie, questa fu sempre stata la giusta definizione. Nelle riunioni, in chiesa, nelle formazioni per giochi, siamo sempre stati divisi e rivali, quelli di QUA’, contro quelli di LA’ delle rotaie; però, sia nel bene, nel male e nel dolore, siamo sempre stati uniti e rispettosi.
Questa rivalità con il QUA’ e il di LA’ delle rotaie cessò nel 1956 con la soppressione del treno e lo smaltimento della ferrovia.
Subito allargarono la strada del piovese sostituendo il treno con le corriere su gomma sempre della Società Veneta Ferrovie.
E’ stato un bene o è sta male? Il giudizio lo lascio a Voi.

Anche questa è una piccola e umile storia dimenticata, spero non da tutti. Vito Motti

sabato 15 gennaio 2011

La scuola di volparo

dal Mattino di Padova del 9 gennaio 2010.
Di Martina Maniero
LEGNARO. «Non solo il cantiere non è ancora stato aperto ma i lavori non saranno ultimati nemmeno per l'avvio del nuovo anno scolastico». La denuncia arriva da un gruppo di genitori in relazione alla nuova scuola elementare della frazione Volparo che l'amministrazione, guidata dal sindaco Ivano Oregio Catelan, vuole costruire adiacente alle strutture scolastiche esistenti. I genitori chiamano in causa la maggioranza che, visti i ritardi con cui avanza l'opera, aveva il dovere di intervenire per sanare le carenze in materia di sicurezza dell'attuale elementare «Livio Tempesta». «Interventi urgentissimi e non procrastinabili promessi dalla giunta durante un'assemblea pubblica a novembre - dicono i genitori - non sono mai stati eseguiti». Riguardano l'installazione di due prefabbricati per aumentare il numero dei servizi igienici e lo spazio mensa, il controllo degli impianti elettrici, idraulici e di riscaldamento, la verifica della regolarità delle uscite di sicurezza, porte e finestre. Richieste messe nero su bianco in una missiva al sindaco. «Attendiamo una risposta che indichi i tempi e le reali intenzioni di questa amministrazione - dicono i genitori - non siamo disposti ad attendere all'infinito e siamo pronti a procedere diversamente». Getta acqua sul fuoco l'assessore all'Istruzione Davide Parpagiola: «Abbiamo già avviato le verifiche necessarie al posizionamento dei prefabbricati e procederemo con l'innesto, una volta approvato il bilancio, così come richiede la procedura amministrativa - ha detto - ci sono tempi burocratici da rispettare e le restrizioni imposte dal patto di stabilità non aiutano. Abbiamo già avviato tutte le verifiche necessarie ai controlli per la sicurezza ed entro settembre anche la mensa sarà pronta. Per quanto riguarda la nuova scuola elementare sono state attivate le procedure espropriative, i lavori partiranno entro l'anno».
9 gennaio 2011


Un giorno fra altre noiose massime lessi in un ufficio: non esistono cose urgenti, ma solo uomini in ritardo!!

Saluti Davide

venerdì 14 gennaio 2011

Il Treno...seconda parte


...
Un soldato si prestò aiutare mia
madre a salire sul treno. Bravo quel soldato, si accorse che aveva difficoltà. In quanto a me, mi prese sotto le ascelle e mi lanciò come fossi una libellula all’interno della carrozza. Finalmente mi trovai sul tanto desiderato treno. La mia paura era quella che non potesse più partire; sentivo le porte che chiudendosi facevano tremare tutta la carrozza. Il treno prima di partire fece un fischio e subito dopo uno scossone e poi parti. La ripresa che fece!
andai a rotoloni sul pavimento, nessun problema ero tondo come una palla, mi alzai subito.
Peccato non si poteva guardare dal finestrino, era tutto ghiacciato. Allora mi limitai a guardare la carrozza come era fatta: i sedili erano in legno di colore unto, il pavimento era di legno con un velo di ghiaccio sopra. Mia madre era silenziosa, in piedi. Si notava
che stava soffrendo, capirai nelle sue condizioni.
Un signore anziano si alzo e cedette il posto a mia madre lei, ringraziando, si siedette e fece un sospiro reggendosi il pancione. Il treno correva forte fischiando nel mezzo della nebbia, poi rallentò, si fermò a Ponte San Nicolò, a Roncaglia, e subito a Voltabarozzo e in fine nella stazione S. Sofia a Padova.
Scendemmo dal treno, mia madre mi prese per mano e in fretta imboccammo una via stretta, arrivammo davanti un portone nero, si guardò dietro che non ci fosse nessuno che ci inseguisse, suonò il campanello, quello più lucido. Dopo cinque secondi circa il portone si apre, mia madre torna a guardarsi dietro e di fretta entra chiudendo il portone.
Due rampe di e arriviamo al secondo piano, una porta si apre e in silenzio una signora di nostra conoscenza, abbraccia mia madre poi dice, questo è Corrado? No, fa mia madre ; questo è Vito. Non poteva capire se ero io o mio fratello gemello, e mi dette un bacio: era alta, bella e profumata , cappelli castani, scarpe con i tacchi, aveva un cane tutto peloso con le gambe corte, si chiamava Piero.
Questa signora mi disse; Vito hai fame? (Io volevo apparire moderato e rispettoso), dissi ; poca, (invece avrei mangiato un
bue). Subito mi preparò un panino con burro e zucchero e mi disse; resta qui con Piero a giocare, tua mamma si deve lavare e cambiare
perché deve andare al Santo a vedere la chiesa grande. Dopo un’ora circa, mia madre esce dalla stanza, lavata, vestita e stirata, non
sembrava più mia madre! Non aveva più il pancione, non era più in cinta di otto mesi, era diventata bella e sorridente.
(Se quel periodo fosse stato di questi tempi, avrei pensato che, mia madre fosse entrata in un istituto di chirurgia plastica ma,niente di tutto questo).
Ci avviammo verso la chiesa del Santo, non eravamo molto lontani, arrivammo subito.. Entrammo in silenzio, ci facemmo il Segno della
Croce, mia madre tirò fuori un soldo dalla tasca e lo mise dove ne stavano tanti, prende una candelina l’avvicinò a un’altra e la accese.
Ci mettemmo in fila dietro altra gente per appoggiare la mano su una pietra lucida e dire una preghiera.
Vedi sopra, all’interno di quel calice, c’è la lingua di S. Antonio, (pensai, che schifo), mia madre si mise in ginocchio a pregare. Mentre lei pregava, io guardavo i bimbi nudi con il pisellino fuori, scolpiti
sul marmo delle colonne che sostengono le cupole della chiesa . Dopo la purificazione dell’anima ci avviamo per andare a prendere il treno e tornare a Legnaro. Per me, era sempre un’ emozione salire
sul treno.
Arrivati a Legnaro, andammo a piedi a casa. Mia madre mi disse: siamo stati fortunati non c’è stato nessun incidente, è andato tutto bene,
Sant’Antonio ancora una volta ci ha protetto. (Dentro di me ho fatto un pensiero, viaggiare sul treno non è peccato, giocare con il cane Piero non è peccato,
siamo andati nella chiesa del Santo abbiamo dato pure un soldo, non sarà mica peccato), “e pure il peccato cera”. Per la verità io capivo e non capivo.
Quando più grande ero, a guerra finita, mia madre mi raccontò tutto, senza sottointesi. Perché si viaggiava sul treno solo quando c’era la nebbia?; perché ogni settimana aveva il pancione?; perché in casa di quella signora diventava snella e andava via il pancione?; perché cammina forte guardandosi indietro? Chi era quella signora alta e bella che conosceva bene?
Continuate leggere che vi dico tutto, e per la
privacy non faccio nomi.

Saluti dal treno Davide

lunedì 10 gennaio 2011

BANDO DI GARA PER REALIZZAZIONE IMPIANTO FOTOVOLTAICO

Questo il link dove reperire il bando per la realizzazione dell'impianto fotovoltaico a terra oggetto di discussione di alcuni post di questo blog
L'ing. Righetti, nostro assessore all'ecologia, si è arrabbiato moltissimo minacciando addirittura le vie legali per aver ricevuto del "poco trasparente" da parte di Stefano Venturini, all'interno del notiziario comunale. Poco trasparente in relazione al'impianto di cui sopra ovviamente. Ma come si può altrimenti definire un assessore che promette 100.000 euro all'anno per il comune di entrate extra e poi si dimentica di inserire questo particolare nel bando di gara per il miracoloso impianto fotovoltaico?
Come si può altrimenti definire un assessore che lascia solamente 27 giorni di tempo agli eventuali concorrenti per produrre un'offerta così complesa? Come definire chi alla domanda "ma come diavolo fa un'azienda a regalare così tanti soldi in cambio di un diritto di superficie così economicamente modesto?" risponde che non sono fatti suoi basta che i soldi arrivino.
L'ndrangheta per riciclare denaro sporco decise di aprire locali in Emilia Romagna, in cambio di pochi soldi di consumazioni venivano emessi scontrini per decine di euro. Conoscere la provenianze del denaro che arriva nelle casse del nostro comune non è questione di "semplice trasparenza" ma di legalità!!!
Venga quindi ritirato il bando e riemesso corretto sia nelle quantità di denaro che nei tempi di presentazione delle offerte, venga pubblicato in gazzetta ufficiale. Si dimetta l'assessore qualora non si raggiungano i minimi economici da lui vantati a mezzo di notiziario comunale e stampa locale.

Saluti antimafia Davide


P.S.
Il Blog Vivoalegnato.it verrà presto messo in vendita. I 100.000 euro che verranno ricavati andranno interamente versati nelle casse comunali per aiutare i più poveri!! E tutto ciò senza nemmeno essere assessore!!!

sabato 8 gennaio 2011

Centrale elettrica fotovoltaica



Ricevo e pubblico.

I “barbari” continuano a ferire il territorio

E’ proprio vero: al peggio non c’è mai fine.
L’ Amministrazione Comunale di Legnaro, con Delibera di Giunta prima, e Delibera di Consiglio Comunale dopo, ha deciso di costruire una centrale elettrica mediante pannelli fotovoltaici su un terreno agricolo del territorio di proprietà comunale giustificando che “gli impianti fotovoltaici di grandi dimensioni possono rappresentare un’ottima opportunità d’ impresa.” Potenza teorica dell’impianto di 1 Mw., durata della concessione 20 anni.
La potenza di un Mw. corrisponde a un milione di Watt, pari 1000 Kw. pari al consumo di circa 300 famiglie. Questa potenza teorica verrebbe ottenuta nel momento di massima esposizione di sole nelle ore di punta: viene chiamata potenza di picco.
E’ energia pulita, obiettivo apprezzabile. Simile impianto va collocato non in un qualsiasi sito e possibilmente non a terra, ma sui tetti.
Viene impegnano un terreno agricolo di 25.000 mq. di superficie che si trova ai confini con il Comune di Sant’Angelo di Piove di Sacco a ridosso dello scolo Pioga.
Il Comune di Legnaro ha una zona industriale che è trascurata dagli Amministratori locali, in parte abbandonata; colà potrebbe trovare eventuale installazione di pannelli fotovoltaici oppure sul tetto dei capannoni.
Con questa operazione si modifica nella sostanza la destinazione d’uso di un terreno che da agricolo diventa produttivo e quindi industriale. Si sta creando di fatto una nuova zona industriale al di fuori del Piano Regolatore Generale di 25.000 mq.
Ci sono alcuni aspetti, di non secondaria importanza, che a mio avviso vanno chiariti; mi scuso fin d’ora per il tecnicismo.
Come ho gia’ dimostrato in un mio precedente intervento del 30/01/2010 dal titolo “Osservazioni al PAT-piano assetto del territorio” pubblicato su questo blog il 4 febbraio del 2010, il piano regolatore generale di Legnaro è si’ programmato per i prossimi 5/10 anni ma di fatto ha ripercussioni ingiustiuficate per i prossimi 60 anni con un centro abitato lungo 6 Km sulla strada provinciale 35 (Polverara-Saonara) ulteriori 4000 appartamenti e una quarantina di quartieri periferici: una follia. Ora altro attacco al verde agricolo con ferite gravi per l’ambiente e territorio. I “barbari” sono tra noi!!
Nella Delibera di Giunta comunale n° 75 del 24/06/2010 e delibera del Consiglio Comunale n°.50 del 30/09/2010 è scritto: ” Impianti fotovoltaici di grandi dimensioni possono rappresentare un’ottima opportunità d’impresa…” per il Comune. Va ricordato che il Comune:
- NON è una impresa
- NON è una industria
- NON deve mirare ad operazioni finanziarie
i suoi compiti sono stati di recente riproposti dalla legge n° 42 del 05/05/2009, articolo 21:
- ha funzioni di controllo del territorio
- funzioni generali di amministrazione
- funzioni generali di servizi, ecc., ecc.,
ma NON d’impresa.
Il terreno interessato all’installazione dell’impianto fotovoltaico è parte di una porzione più grande , circa 9 ettari, che proviene da una eredità “legato Pisa-Zaccaria”. Non si tratta quindi di una eredità aperta e universale, cioè nella libera disponibilità del Comune, ma un “legato” legata ad altra cosa.
Il comune ha predisposto un bando di gara per scegliere una impresa per la realizzare l’impianto sul terreno che non viene dato in affitto, ma in diritto di superficie; dove sta la differenza?
L’istituto dell’affitto prevede che alla scadenza del contratto il bene affittato ritorni, fra altro, al proprietario integro mentre l’istituto di “diritto di superficie” ( Codice Civile ,articoli 952 e seguenti) prevede che sul terreno in oggetto sia edificata una struttura fissa, un immobile; alla scadenza del contratto, l’immobile o struttura edificata resta di proprietà del titolare del fondo (nel nostro caso il Comune).
Il diritto di superficie, per legge, non può essere invocato per usi agricoli nemmeno per una piantagione di alberi in quanto non si tratta di una struttura fissa.
La Giunta Comunale è titolata per la concessione in affitto ma non lo è per il diritto di superficie, operazione questa consentita solo al Consiglio Comunale. Con una erronea delibera (la 75/2010 ) la Giunta ha concesso il diritto di superficie pur non avendone la titolarita’. Ha dovuto correre ai ripari riproponendola al Consiglio in fotocopia con il numero 50/2010.
Secondo i professori Devoto-Oli, autori di un consultato e apprezzato vocabolario della lingua italiana, un lascito-legato consiste in una”disposizione testamentaria in base alla quale viene favorita persona diversa dall’erede mediante l’attribuzione di uno o più beni particolari”.
Correttamente il Comune amministra il bene ereditato dal lascito “Pisa-Zaccaria” e gli utili vanno a persone terze indicate nel testamento: borse di studio a studenti meritevoli delle scuole superiori di Legnaro
Il Consiglio Comunale del tempo ha accettato il lascito in virtù dell’articolo 17 del Codice Civile, poteva rifiutare, ma si trattava e si tratta di una funzione sociale, non poteva esimersi.
Il lascito con legato nel nostro Codice Civile è previsto da una seria di articoli compresi fra il 649 e il 673 e altri, perché si tratta di una eredità particolare.
Ne consegue che il cannone di affitto che il comune ricaverà ogni anno non può essere utilizzato per fini di bilancio comunale generale, ma ai solo fini previsti dal lascito nel testamento.
In Consiglio Comunale , Giunta e Consiglieri, sono convinti del contrario e dovrebbero essere informati, qualcuno speriamo lo faccia; se si comportassero diversamente incorerebbero nel reato penale di peculato. Peculato per un amministratore sta per furto.
Il canone annuo ipotizzato (l’affitto del terreno alla societa’) che il Comune percepirebbe , è scritto in Delibera, è di 100.000 €.
Fatti due conti: 100.000€ diviso 25.000 mq. sono 4 € di affitto per mq. all’anno, che moltiplicati per 20 anni, danno 80€ mq. per l’intero periodo della concessione.
Per una impresa che acquistasse in proprietà un’area agricola nella nostra zona il prezzo di mercato è di media 10 € mq.
Sempre nelle nostre zone per un terreno agricolo in affitto il prezzo di mercato annuo si aggira di media da 0,05 a 0,15 € per mq. anno.
In questa delibera di concessione qualcosa non quadra: 4 € per mq. sono incassi di fantasia.
Scaduta la concessione dopo 20 anni, a pannelli esauriti, bisogna bonificare il terreno (i pannelli e le basi di sostegno in cemento sono rifiuti speciali); l’intero costo non può essere coperto dal lascito ma sarà a carico dei Legnaresi . Basterà qualche milione di Euro?
I ragazzi di Legnaro che oggi hanno 10 anni, fra 20 ne avranno 30 di anni e saranno i nuovi Amministratori che imprecheranno per gli errori degli attuali. Basta scaricare pesi sui giovani e sul futuro!!
Chiudo con l’auspicio che nella delibera di Consiglio Comunale venga aggiunta una clausola che imponga a chi ha votato la Delibera (11 Consiglieri su 14, la maggioranza) di rispondere economicamente in proprio per eventuali danni al Comune di Legnaro.

Legnaro 02/01/2011 Giovanni Negrato

mercoledì 5 gennaio 2011

IL TRENO E LA NEBBIA



Auguro a tutti i lettori, buon anno!
In questo periodo sono molto impegnato e ho deciso di trascurare un po' il blog. Oggi riprendo con quello che doveva essere il nostro regalo di Natale: il 10° racconto di Vito Motti. E' un racconto più lungo del solito e perciò ho deciso di pubblicarlo a puntate. Qui di seguito la prima. Seguirà a breve un intervento di Giovanni Negrato sull'impianto fotovoltaico che rende tanto suscettibile il nostro assessore ing. Righetti.

Lo sapevate che, anche a Legnaro passava il treno?
Faccio alcuni cenni di storia dei mezzi di trasporto che collegavano Legnaro a Padova e Piove di Sacco.
Prima del 1880 c’era un unico mezzo di trasporto così chiamato “Diligenza”( un lungo carrozzone tirato da due robusti cavalli,
guidati da un “Postiglione Cocchiere”), quel mezzo, oltre trasportare passeggeri, trasportava la posta da Padova per Legnaro e Piove di Sacco. Dopo il 1880 fu installata la ferrovia con la macchina a vapore della “Società Veneta Ferrovie”.
Il binario correva parallelo lungo la strada piovese.
Questo racconto è una storia vera vissuta da me stesso fu la prima volta che salii sul treno!
Ora, dopo molti anni, la voglio raccontare ai miei nipoti e non solo, soprattutto chi vive a Legnaro.
Il treno a Legnaro fu testimone di moltissime storie.
Fine ‘800 inizio ‘900 molti emigrati salirono su questo treno e partirono per le AMERICHE in cerca di fortuna, molti di loro mai più tornarono.
Il treno ha avuto un ruolo importante durante la grande guerra del 15/18 trasportando truppe, mezzi e feriti.
E’ stato il mezzo più significativo durante la guerra 40/45 e non solo, è stato artefice nella ricostruzione della nostra REPUBBLICA.
Quanti ricordi belli e brutti, ingrato il treno se li portò via con se.

Io abitavo a circa tre Km dalla ferrovia, il silenzio che regnava in quei tempi permetteva di sentire rumori da molto lontano: sentivo il treno fischiare che correva sulle rotaie. Nelle famiglie e soprattutto fra i contadini intenti a lavorare la terra, il fischio del treno stabiliva l’ora del giorno: nessuno aveva l’orologio al polso e per moltissime famiglie nemmeno nelle case esisteva un orologio.

INVERNO 1944/45.
Nel pieno inverno di nebbia con un freddo cane, alcune coraggiose donne compresa mia madre, si vestirono con un pancione grande come fossero in cinta, approfittarono della nebbia per viaggiare sul treno e, tornarono a notte fonda senza pancione. Questo mi è stato difficileda capire. Un giorno dissi a mia madre: perché non mi porti con tePadova sul treno?
lei mi disse: domani se c’è la nebbia verrai sul treno con me e andremo visitare la chiesa del Santo. Io dalla gioia facevo salti e capriole,
con me anche il mio cane Fiume saltava allegro e felice facendo capriole, come se dovesse andare anche lui al Santo a Padova.
La notte seguente non ho mai dormito, avevo paura che la nebbia andasse via, molte volte sono sceso dal letto per guardare
dalle fessure della porta se c’era la nebbia. Al mattino seguente mia madre mi svegliò: alzati che andiamo sul treno!
Di fretta mi vestì: prima una maglia e poi un’altra ancora, insomma non finiva mai a infilarmi stracci, sopra di tutto mi mise la giacca di mio padre come cappotto: dobbiamo coprirsi perché c’è la nebbia e fa molto freddo. Sembravo un pagliaccio imbottito, camminavo a gambe e braccia aperte, assomigliavo tutto al Gabibbo. Mia madre andò a casa di un nostro vicino e tornò con un pancione grande, poi arrivò Nadae Patta
con cavallo e carrozzina, salimmo sul biroccio, Nadae fece schioccare la frusta e partimmo per prendere il sospirato treno.
Arrivammo un po’ in anticipo, nella sala di aspetto, se così la si può chiamare, stava un anziano signore che fumava la pipa,
ci sedemmo su una specie di panchine fissata sul muro nero coperto con brillantini di ghiaccio.
A un certo momento si aprì uno sportellino, al di là della parete si vide un lume a petrolio acceso ( chiamato “cafin”),
lo sportello era piccolo si vedevano due mani coperte da guanti con le dita fuori, un calamaio con la penna e un timbro.
Mia madre si avvicina e disse: un biglietto andata e ritorno per Padova stazione. Io tirai il cappotto di mia madre e le dissi: due biglietti!!
Lei, con due occhi come una civetta esclama: tu sei sotto di un metro, non paghi il biglietto.
No mamma sono più alto di un metro, (come avete capito ero
sveglio come un scoato (piccola scopa); lei, con la scarpa mi pestò un piede: per fortuna avevo le sgalmarette altrimenti mi rompeva le buganse ( geloni) che avevo sul ditone.
Durante l’attesa mia madre conversava con un’atra donna,
io con un orecchio ascoltavo mia madre cosa diceva;( parlavano della gravidanza in stato di otto mesi), con l’altro orecchio
ascoltavo che arrivasse il treno. A un certo punto sentii il fischio del treno e tutti andammo fuori.
Dopo un altro fischio e il treno non si vide ancora, però uno stormo di passeri volava impaurito, cani e gatti correvano impazziti. Un cane dalla velocità non riuscì imboccare la curva giusta e si infilò tra le gambe di un cavallo che trainava un carro di fieno, il cavallo si alzò con le gambe davanti e rovesciò metà del suo carico sulla strada, poi un altro fischio, finalmente vidi la locomotiva tutta nera, sbuffava vapore da tutte le parti, sembrava un mostro di grande dimensioni inferocito, faceva paura, non solo ai cani.
Dal finestrino della locomotiva, dove stava la caldaia a carbone, usciva una testa nera barbuta che copriva tutto il finestrino, sembrava un orso: era il macchinista. Forse aspettava ordini dal capotreno per buttare carbone nella caldaia.
Dalle carrozze posteriori scendevano soldati armati, scaricavano dalla carrozza pacchi di posta, casse di legno, poi fecero scendere alcune mucche e cavalli.
Quando scesero tutti, iniziamo salire noi.
Continua.......

Saluti ferroviari Davide