lunedì 28 febbraio 2011

Piccola idea





Quella rappresentata in foto è una vecchia fontana credo pubblica. Si trova lungo la strada che porta a Polverara venendo dal centro di Legnaro, all'altezza di via Ardoneghe, 20 metri prima sulla destra. Non essendo collegata alla rete idrica pubblica, (probabilmente allora non c'era) per far scorrere l'acqua bisognava far girare il volano, creando una depressione e aspirando l'acqua dal fondo del pozzo. Trovo che questo oggetto abbia un valore involontariamente artistico perchè denso di significato. E' un proiettile lanciato dal passato in memoria di un tempo dove anche qui in Veneto l'acqua era un bene che non scorreva dentro casa. Un bene pubblico, oggi si direbbe comune , a disposizione di chiunque facesse girare il volano.
Propongo di ripristinare quella fontana, di collegarla alla rete idrica, ma di lasciare inalterato il meccanismo di estrazione. Mi rendo conto che raramente verrà utilizzata, ma non è per bere acqua che servirà ristrutturarla, ma per ricordare.

Saluti Davide

venerdì 25 febbraio 2011

Attenzione che questa è grossa!




Quella rappresentata in foto è una vecchia casa di campagna tipica delle nostre zone. Non conosco i proprietari, ma magari, per un giusto prezzo, sono disponibili a venderla al comune.
Ristrutturata e ampliata, rispettandone lo stile potrebbe costituire il cuore sociale della comunità civile legnarese. In una visione di lungo termine, potrebbe veder inserito nella campagna retrostante anche un polo scolastico e/o un nuovo municipio.
Potrebbe trovare subito spazio la biblioteca e una sala congressi, ma anche gli uffici dedicati alla persona, il progetto giovani, si potrebbe creare un centro diurno per anziani e spazi polivalenti per le iniziative di associazioni e privati.
Lo so che state pensando ai soldi, ma ad ogni problema esiste una soluzione come insegnano i comuni che di recente hanno costruito il nuovo municipio.

Saluti Davide

martedì 22 febbraio 2011

Depuratore e discarica?



In foto è rappresentato l'ex depuratore ormai non più in funzione. Fra divano e tv sembra una discarica, ma siccome è fuori dalla vista di consiglieri e assessori si fa come se non esistesse.
Similmente a Ponte San Nicolò o Cadoneghe, propongo di far diventare questo posto una ricicleria.
In sostanza il personale di una cooperativa sociale gestisce uno spazio dove i cittadini residenti conferiscono, nelle ore di apertura, rifiuti speciali o ingombranti: olio di frittura da cui si ricava diesel, vecchi computer da cui vengono estratti metalli indispensabili per la fabbricazione di nuovi Pc, mobili, vecchi tv, monitor. La vendita di legno, rame, alluminio costituisce l'entrata economica con cui la cooperativa sociale si sostenta.
Si potrebbe creare una convenzione con Polverara e Brugine che mi risulta siano privi di questo servizio.
In sintesi: costi limitati o inesistenti per l'amministrazione, qualche ora di lavoro per le persone svantaggiate che fanno parte della cooperativa sociale, una mano all'ambiente e non meno importante un servizio in più per i cittadini.

Saluti ricliclati Davide

P.S.
questo genere di depositi, non puzzano e sono ordinati visitare quella di Ponte San Nicolò per credere.

Amici miei




Uno di questi due signori sta facendo qualsiasi cosa per conservare il suo potere.

sabato 19 febbraio 2011

In ritardo

Dal Mattino di Padova dell'11 febbraio 2011

di Martina Maniero
LEGNARO. Nel cimitero comunale sta per arrivare il «tutto esaurito». Rimangono a disposizione solo una decina di loculi e una quindicina di posti a terra. Se si esclude qualche spazio acquistato in «concessione perpetua» (procedura ora rivista dal regolamento comunale dei servizi cimiteriali) quasi tutti i posti sono occupati. L'amministrazione, in attesa del completamento dei lavori di ampliamento nel cimitero del capoluogo, corre ai ripari e «affitta» una decina di loculi nel camposanto di Isola dell'Abbà, dove il comune di Polverara dispone ancora di una trentina di loculi. Forse non si renderà necessario spostare il «caro estinto» da un cimitero all'altro ma vista la scarsa disponibilità di loculi (la tumulazione viene preferita di gran lunga all'inumazione e alla cremazione) il comune ha preferito provvedere per tempo. A Legnaro infatti esiste un solo grande cimitero e la richiesta di sepoltura di residenti nel capoluogo e nelle frazioni ricade, per ovvi motivi, nell'unico cimitero disponibile. «Nel prevedere la tumulazione provvisoria a Isola dell'Abbà - ha spiegato il sindaco Ivano Oregio Catelan - si è tenuto conto che i due cimiteri, entrambi situati in via Orsaretto, distano 500 metri l'uno dall'altro. Questo dovrebbe evitare spiacevoli pellegrinaggi per i familiari richiamati poi ad occuparsi della salma una volta effettuato cambiamento di sede. I costi per la tumulazione provvisoria e per il successivo trasferimento saranno a carico del comune». I lavori di ampliamento del cimitero intanto procedono. Iniziati il mese scorso dovrebbero terminare tra maggio e giugno. Il primo stralcio dell'opera metterà a disposizione 282 loculi e 81 tombe a terra per un impegno di spesa di 800 mila euro. 11 febbraio 2011


Non esistono cose urgenti, solo uomini in ritardo!
Questa è la massima che più mi ricordo di quelle scritte alla parete di un ufficio accettazione di un grosso magazzino.
Quando si dice che una cattiva amministrazione coinvolge tutti si intende anche occasioni come questa. Oltre ai disagi delle famiglie ( pensate di riprendere in mano la bara di un giovane figlio o marito a pochi mesi dalla sua scomparsa) anche i costi a carico della collettività! Perchè quando si dice che pagherà il comune è con i soldi di tutti che lo farà! Anche se a pagare dovrebbero essere i responsabili di questa situazione che è diventata di emergenza, ma che sarebbe stata gestibile se solo non ce ne si fosse infischiati!
Amministrano ormai da 12 anni ma la colpa sarà sicuramente di altri.

Saluti in lutto Davide

giovedì 17 febbraio 2011

Un'idea per Legnaro





Visto la scarsità di idee, la mancanza di fantasia e lungimiranza di questa amministrazione, sarebbe bello che fosse lei stessa nella persona del sindaco Oregio Cattelan a indire il concorso "Un'idea per Legnaro". Aperto a tutti e suddiviso in sotto sezioni per età dei concorrenti o per temi. Alla fine recupererebbe un elenco di desiderata dal quale attingere sicuri di fare qualcosa che almeno un cittadino vuole veramente.
Questa proposta solamente per rispondere a chi sostiene ignorantemente che il blog non ha idee per Legnaro.
Per concludere vi lancio la mia.
Sinteticamente: visto l'apertura della strada fra via Orsaretto e Viale dello sport, propongo di chiudere il viale di accesso alla scuola elementare rappresentato in foto e di costruirci l'ampliamento della scuola così creando di fatto il nuovo polo scolastico.
La strada rimane già chiusa al traffico per molte ore a settimana, visti i 2.800.000 euro per la nuova scuola di Volparo non credo siano i soldi a essere il problema (poi ci sono i 100.000 euro promessi dall'ing Righetti che non guastano mai!!)
Per l'accesso al palazzetto, se sei in macchina non costerà fare il giro, se sei a piedi si potrebbe studiare un passaggio pedonale che dalla piazza comunale porta direttamente al palazzetto.
Vantaggi: risparmio rispetto la costruzione di un polo scolastico nuovo, soluzione alla richiesta di spazi della scuola, nessun esproprio di terreno di privati.
E tu che idee hai?

Saluti Davide

martedì 15 febbraio 2011

Chi ama B.?

Un punto di vista diverso, direi insolito, rispetto alle sguaiate escort che occupano a vario titolo le pagine dei giornali. Una piccola storia di due anni fa. Una ragazza che non è stata pagata per raccontare una verità ma che gratuitamente si racconta.
Tratto dal Il Fattoquotidiano.it



Non è facile incontrare Virginia Sanjust e parlare della sua relazione col presidente del Consiglio. Perché, come spiega lei, sono “ondate di ricordi che riportano a galla un dolore che ha rovinato la vita a me e alla mia famiglia”. L’ex annunciatrice di Rai1, che oggi vive in una comunità a Roma, mi riceve tremante e mi descrive Silvio Berlusconi come un uomo che “non si preoccupa dell’effetto che può avere sulle ragazze che fagocita nel suo mondo”. Anche se, ricorda, “una volta mi disse: ‘Virginia, ho paura di farti del male’…”.

Signora Sanjust, in questi giorni si parla di Sara Tommasi, un’altra giovane legata al premier che sembra molto fragile. Cosa ne pensa?
Io non compro i giornali, mi fanno stare male. Ma oggi, per la prima volta, il mio ex marito mi ha letto al telefono tutti gli sms di Sara.

Come mai?
Secondo lui c’è un’analogia tra i messaggi che io scrivevo a Berlusconi e quelli che manda Sara. Ossessivi e pieni di rabbia.

Si identifica?
Non saprei. Secondo il mio ex marito, Berlusconi riesce a fare impazzire le persone. La verità è che lui ti trascina in un mondo insostenibile.

La Tommasi ha raccontato che le mettevano droghe nei bicchieri per stordirla.
Che bisogno c’è? Quell’ambiente ti massacra, non c’è bisogno di alcuna droga. Se non fosse per lui, forse, io avrei ancora una famiglia, l’affidamento di mio figlio. Pensa che i giudici che me l’hanno tolto non siano stati influenzati da tutto quello che scrivevano i giornali, dal vedermi come l’amante di Berlusconi?

Lei ha frequentato il premier dal 2003 al 2006. Se ne pente?
Sì. Chi mi ridarà l’infanzia di mio figlio, che io non ho vissuto con lui? Questo rapporto è costato anche il lavoro a mio marito, e gli chiedo scusa. Per me era già eccessivo stare in televisione. L’incontro con Berlusconi, con quel potere enorme, è stato una cosa più grande di me.

Che cos’è successo?
A lui, nulla. Sembra che possa accadergli di tutto e lui ne esca comunque illeso. Per me invece è stato come fare il bagno in un fiume di fango.

Come mai?
Perdi il benessere, la dignità. Ero troppo giovane e lui mi ha schiacciata, ingannata. Ma oggi so che la responsabilità è anche mia: quando mi mandò le gardenie per complimentarsi del mio lavoro in tv, non avrei dovuto chiamarlo.

Invece lo fece e lui la invitò a pranzo. Si rendeva conto che avrebbe potuto essere rischioso?
Sì. Ma io venivo dalla campagna, non sono riuscita ad avere padronanza degli eventi.

Era lusingata dalle attenzioni del Cavaliere?
No. Non avevo né arte né parte, avevo solo letto il gobbo in tv: di cosa si complimentava? Lui, che è molto pragmatico, mi chiese: “Dimmi di te, raccontami chi sei”. Così venne fuori che avevo delle difficoltà economiche.

E Berlusconi, anche in questo caso, la aiutò.
No. Finché ho potuto, non ho preso un euro. Poi, quando la nostra storia uscì sui giornali, mi disse che dovevo lasciare il lavoro in Rai: ho cominciato ad accettare i suoi soldi e per un anno ho vissuto in casa sua, a Campo dei Fiori: gli avevo chiesto io di comprarla, so che la usa ancora.

Come si sentiva?
Malissimo, anche perché ho un rapporto difficile con il denaro. Sono molto orgogliosa. Lui pensa di aiutare le persone con i soldi: come mai lo fa solo con le ragazzine?

Secondo lei, Berlusconi è una persona buona o cattiva?
Mio nonno diceva che Berlusconi è una persona brava nel suo lavoro. Questo è tutto. Non ha intenzioni né buone né cattive.

Nel senso che fa quello che vuole senza riflettere?
Lui pensa a tutto, è una persona che controlla perfettamente la sua routine. Ma questo non vuol dire che gli interessi se fa del male a qualcuno. È imprigionato da tutto il potere che ha: può troppo.

Lei ne era innamorata?
Sì, a modo mio. Lo vedevo come un padre, mi proteggeva. E lui da me prendeva energia, entusiasmo. Gli raccontavo cosa diceva di lui la gente al bar.

Berlusconi, davanti a lei, ha mai frequentato altre ragazze?
Una sera mi invitò a cena e c’erano altre donne, bellissime. Mi rimase una sensazione di squallore addosso. Glielo chiesi, lui negò. Fu una delle ultime volte che lo vidi. Poi lo chiamai tante volte, gli mandai molte lettere: non mi ha mai risposto. Allora ho cercato di sopravvivere.

Oltre alle donne, anche i suoi fedelissimi, da Marcello Dell’Utri a Cesare Previti, hanno pagato al posto suo. Perché tutti quelli che gli stanno intorno ne escono così male?
Per preservare quello che ha, Berlusconi deve sacrificare gli altri. E continua a farlo, ne distrugge uno dopo l’altro. Lui è il contrario di Re Mida: tutto quello che tocca diventa cenere.


Saluti Davide

venerdì 11 febbraio 2011

Circolo legnarese Sinistra Ecologia e Liberà

Ricevo e pubblico.






(Art. 1 della Costituzione della Repubblica Italiana)
L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.


COSTRUIAMO UN’ITALIA PIU’ GIUSTA

"Il disastro etico è sotto gli occhi di tutti. Quel che stupisce è la rassegnazione generale, la mancata indignazione della gente comune. Vuol dire che il male non riguarda solo il ceto politico. Ha tracimato, colpendo l’intera società. Prevale la “morale fai da te”: è bene solo quello che conviene a me, al mio gruppo, ai miei affiliati. Il “bene comune” è uscito di scena. La stessa verità oggettiva è piegata a criteri di utilità, interessi e convenienza. Ci si accanisce, invece, contro chi invoca più rispetto delle regole e degli interessi generali". (da Famiglia Cristiana)

Ma continuando così, che ne sarà del Paese?

Con Sinistra Ecologia Libertà nasce in Italia un soggetto politico nuovo, lontano dai passati ideologismi e aperto all’ascolto. Desideriamo una società diversa, più a misura d’uomo e rispettosa dell’ambiente. La nostra guida è la Costituzione Italiana che ben raccoglie, nei suoi principi, idealità e valori di chi vuole essere parte integrante di una collettività: lavoro, ambiente, giustizia, solidarietà sociale, partecipazione. Insieme alle nuove generazioni vogliamo contrastare l’indifferenza, la rassegnazione, il forte egoismo di una realtà mercificata. Insieme ai giovani vogliamo dare concretezza ad una politica senza deleghe, per combattere, coloro che traggono interesse e profitto dall’appiattimento culturale delle coscienze.




Circolo Pier Paolo Pasolini - Legnaro
Per info e contatti: sel.legnaro@gmail.com



Saluti Davide

lunedì 7 febbraio 2011

Sporcizia



Ricevo e pubblico.

Gentile Davide,

apprezzo il servizio di informazione alternativa che sta svolgendo con il suo blog e per la prima volta mi sento in dovere di chiederle che venga pubblicato un mio intervento.
In un post precedente ho letto la necessità di vedere installati più cestini lungo le vie del comune, tuttavia dopo esser stato messo al corrente di quanto seguirà, mi chiedo se il problema non sia più profondo di alcuni semplici cestini.
Proprio questa mattina (lunedì 7 febbraio 2011) sono stato fermato in via Vittorio Emanuele II appena dopo il semaforo. Nelle aiuole di fronte al quartiere dove si è trasferita l'autoscuola Ceola, mi sono stati fatti notare alcuni particolari non di poco conto. Come mi hanno riferito e come si può chiaramente vedere dalla foto allegata (http://img577.imageshack.us/img577/396/carteu.jpg), le aiuole sono costantemente abitate da dépliant pubblicitari che a mio avviso volano via dalle cassette postali delle varie case. Quindi per risolvere questo problema, basta raccogliere la carta e buttarla nel primo cestino, che se non si trova lungo la strada: è quello di casa. Dopodiché inizia a esserci il vero e proprio lavoro di inciviltà umana. Non è difficile incontrare, come si evince dalla seguente foto (http://img577.imageshack.us/img577/396/carteu.jpg), sacchettini di plastica contenenti deiezioni di animali domestici lasciati lungo le aiuole. Ma l'apice della mancanza totale di educazione e di rispetto verso il prossimo, si raggiunge osservando le seguenti foto (http://img811.imageshack.us/img811/3552/cenamcdonalds.jpg, http://img196.imageshack.us/img196/2695/fazzoletti.jpg). Si possono chiaramente notare i rifiuti che vengono prodotti in seguito ad una cena comprata al McDonald's e consumata “civilmente” nel parcheggio del quartiere legnarese. Oppure i rifiuti prodotti nella pulizia degli interni di un'automobile. Se trovare un fazzoletto di carta per terra può essere un caso, trovarne ben 6 nello stesso punto è un chiaro segno che la persona in questione è altamente maleducata.
In definitiva penso che il problema dei rifiuti ritrovati in via Vittorio Emanuele II non siano soltanto frutto della mancanza di cestini pubblici, ma di una inciviltà e maleducazione di determinate persone. La soluzione può essere promuovere dei corsi OBBLIGATORI che insegnino a tutti la buona educazione ed il rispetto verso il prossimo.

Cordiali Saluti,

un Cittadino Legnarese


Saluti Davide

sabato 5 febbraio 2011

La magia di Venezia, il fascino dei comics



Fino al 28 febbraio, presso gli sportelli legnaresi della Banca di Credito Cooperativo, rimarranno esposte le opere di Alberto Volpin, nostro concittadino.
Mi scuso per la bassa qualità delle foto, invito tutti a passare per dare un'occhiata.

Saluti Davide