venerdì 29 aprile 2011

Perchè a Legnaro opposizione significa maggioranza!!!

Ieri è stato il mio primo consiglio comunale in veste di consigliere. Nonostante la frustrazione di vedere volutamente fraintese le mie parole, nonostante il cocciuto e interessato utilizzo di false argomentazioni, devo dire che mi sono divertito! Erano tre anni che partecipavo al consiglio comunale senza poter dire una parola!!!!!!! E' stato fantastico, ma posso fare di meglio e mi ci impegnerò.
Ieri hanno approvato l'ennesimo bilancio che taglia cultura, sociale e sport! Ho fatto notare che quando si costruisce una nuova scuola poi bisogna anche pagare le utenze e le manutenzioni ( riscaldamento, personale, elettricità....) e i soldi per fare questo si devono per forza prelevare dai conti per il sociale, lo sport, e la cultura. Una nuova opera pubblica comporta nuove spese ( oltre quelle di costruzione) che vanno ad incidere negativamente sulle voci che più interessano le famiglie!
Bisogna quindi fare nuove opere tenendo conto dell'incidenza che queste avranno negli anni futuri. Oggi ad esempio conviene ristrutturare in chiave energetica: oltre a spendere i soldi in opere pubbliche e far girare l'economia, si risparmiano soldi che possono essere utilizzati per il sociale!!
Un ragionamento cassato dalla maggioranza che sostiene che le opere pubbliche come la rotonda e la scuola di Volparo sono richieste dalla popolazione e pertanto da sole migliorano la vita di tutti!!!!
Ma siamo proprio sicuri? E se al posto della nuova scuola ampliassimo quella esistente? Per la gente farebbe veramente differenza?
Quello che è certo è che le uniche voci falcidiate da questa amministrazione sono quelle della cultura, dello sposrt e del sociale!!
Vi lascio con questa piccola novità. Per la prima volta tutta l'opposizione compresi Pd e Lega hanno sottoscritto un documento comune che vi riporto qui sotto.





Dichiarazione di voto comune

Oggi viene messo in approvazione il bilancio del comune di Legnaro: il documento più importante per un'amministrazione comunale.
Leggiamo la relazione del sindaco e troviamo tutto e il contrario di tutto con una sola costante: non è colpa nostra, ma del governo e delle passate amministrazioni.
Il senso di colpa di cui si parla e quello per aver tagliato il sociale e introdotto nuove tasse ( es.250 euro per la sepoltura), il senso di colpa per aver previsto opere di grandissimo impatto economico ( es. scuola elementare di Volparo) senza avere la certezza della copertura economica per realizzarle. Ancora una volta un'occasione sprecata: un esempio di malagestione sulle spalle delle famiglie Legnaresi
Si prevede un maggior gettito derivante da nuove costruzioni ( più 500.000 euro) e si tagliano mensa e trasporto scolastici sempre più a carico delle famiglie ( meno 122.000).
La responsabilità dell'assessore Bettini di fronte al taglio del contributo alla scuola materna S.Antonio ( meno 29.200 euro) o a quello per l'acquisto di libri della biblioteca ( meno 5.600 euro) o a quello per le attività culturali (meno 9.000 euro) è sotto gli occhi di tutti.
Anche l'assessore Conte concede i suoi già ben miseri contributi: le attività ricreative e sportive subiscono un taglio del 50%, mentre il contributo per i centri estivi diminuisce di 2000 euro.
Sono scomparsi i contributi per i lavoratori in mobilità (meno 11.500 euro)
Si può continuare, ma è troppo triste.
La legge prescrive un taglio dell'11,40% alle spese correnti per l'anno 2011, ma tutte queste voci sono ben oltre questa percentuale! E' ancora colpa del governo e delle passate amministrazioni?
Si tagliano i servizi ai cittadini, ma si prevedono 25.000 euro di entrate in più rispetto gli anni scorsi derivanti da multe alla circolazione stradale: non è forse anche questa una nuova tassa? Forse il legnarese ha dimenticato all'improvviso come si guida?
Se le multe per la circolazione stradale aumentano quelle in materia urbanistico/edilizio diminuiscono del 20%: un messaggio a tutti quelli che vogliono realizzare abusi edilizi.
Quando serve si corre per la costruzione della rotonda in statale anche se non era prevista in nessun programma. E sarebbe bello conoscere almeno il progetto.
Dobbiamo invece ancora aspettare per l'ampliamento del cimitero arrivato con almeno un anno e mezzo di ritardo: sono stati pavimentati viale e parcheggio ma non c’ è posto per le sepolture!
L'opposizione tutta condanna l'operato di questa amministrazione e con la forza del 65% della popolazione chiede venga ridiscusso il bilancio in chiave sociale e di servizi.
Perchè opposizione a Legnaro vuol dire maggioranza.


I consiglieri di opposizione unita:
Sanda De Salvador
Lorenzino Collesei
Sandj Pittarello
Adriano Ceola
Davide Bianchini


Saluti Davide

mercoledì 27 aprile 2011

PERCHE’ AMPLIARE IL CIMITERO SE E’ STATO RADDOPPIATO DI “RECENTE” ?

Una nuova tassa per morire


Quando una Amministrazione Comunale vive di inerzia, i problemi gli scoppiano all’improvviso tra i piedi come questo del cimitero. Ora che l’ampliamento orizzontale è in corso, tutti si rendono conto quanto sia sbagliato, inopportuno e fuori posto l’intervento. Non basta, arriva per i cittadini pure la beffa: per essere sepolti nel cimitero di Legnaro, dal mese di aprile, si paga una nuova tassa di 250,00 Euro per ogni salma inumata, tassa decisa dal Sindaco e Giunta Comunale. Il servizio della sepoltura da sempre rientra nei servizi obbligatori del Comune, già pagati dai Legnaresi con la fiscalità generale locale. Morire non è facoltativo.
A costo di ripetermi, ci ritorno su l’argomento in questo blog “Vivoalegnaro”
Si tratta di un pasticcio che ho cercato di chiarire con una lettera inviata ai singoli Consiglieri del Consiglio Comunale di Legnaro verso la fine del 2009 , senza ricevere riflessione alcuna.
L’ampliamento dei cimiteri non è cosa di tutti i giorni, sono interventi che si fanno circa ogni 100 anni. Il nostro cimitero è stato raddoppiato della superficie verso la fine degli anni settanta. E’ capiente e sufficiente. Però il cimitero va gestito come tutte le opere pubbliche, anzi il Camposanto con un occhio di riguardo. La sua importanza è segnata da norme precise che obbliga il Sindaco di nuova nomina, come primo atto, a visitarlo e prenderlo in consegna. Il cimitero è regolato da una legge nazionale e un regolamento comunale che il Primo Cittadino, non un suo delegato, è obbligato a rispettare.
Le salme a terra devono essere riesumate e deposte nell’ossario comune dopo un tempo minimo di 10 anni. A Legnaro si può fare dopo 15- 20 di anni, la superficie lo permette; invece è da 30-35 anni che non si dissotterra una salma. Così, operando in difformità alla legge, ci sarà bisogno di nuova superficie per un continuo ampliamento. Assurdo!
Oggigiorno la tendenza generale è quella di contenere la superficie dei cimiteri edificando in verticale; non va dimenticato che sempre più salme vengono cremate
I loculi sono dati in concessione per 30 anni. Si tratta di creare una rotazione di uso e riutilizzo come avviene in tutti i cimiteri. A Legnaro basterebbero un centinaio di nuovi loculi per realizzare il giusto equilibrio; loculi da costruire all’interno della parte vecchia aggiungendoli agli esistenti, lo spazio non manca. Si tratta di una operazione finanziaria a costo zero per il Comune: un prestito in Tesoreria comunale, rimborsato da parte dei richiedenti i loculi in concessione, una partita di giro come la definiscono gli esperti.
A Legnaro il Sindaco in carica dal 1999 al 2009, ora vicesindaco, se ne è disinteressato del cimitero … e arrivano i guai. Intanto in attesa che si completi l’ampliamento, le salme verranno tumulate provvisoriamente nel cimitero di Isola d’Abbà (frazione del Comune di Polverara) con spese a carico dei parenti del defunto. Sono spese nuove per le famiglie dovute a negligenza amministrativa. il Sindaco attuale dà tutta l’impressione di seguire le orme del precedente.
Nel Piano Regolatore Generale in vigore dal 2009 l’ampliamento, alla faccia della programmazione, non era previsto. Con improvvisazione è stato dato corso ad una apposita ennesima variante urbanistica al P.R.G. dove, con mancanza di attenzione per i nostri defunti, la fascia di rispetto periferica al cimitero viene portata dagli attuali 100 m. a 50 m. Volendo si possono costruire appartamenti a 50 metri di distanza dal Camposanto. L’ Amministrazione Comunale dopo aver devastato il territorio comunale con milioni di metri cubi di volume edificati e altrettanti da edificare, non lascia in pace nemmeno il cimitero. Con questa variante al P.R.G. il cimitero viene avvicinato alle scuole e al palazzetto dello sport, un guaio sotto tutti i punti di vista. Il terreno ora utilizzato per l’ampliamento doveva essere utilizzato per parcheggio e per attività folcloristiche. La ridotta distanza dalla scuole avviene in violazione alla autorizzazione dell’ULSS 14 che ha prescritto: “l’ampliamento non deve comportare l’avvicinamento del cimitero all’area di istruzione scolastica”.
Il raddoppio del cimitero fatto in precedenza ha rispettato le scuole perché realizzato, giustamente, dalla parte opposta.
Voglio segnalare due fatti per dimostrare con quale superficialità e trascuratezza è stato gestito il nostro cimitero.
Il primo fatto: alcuni Legnaresi, non so come, con molta irresponsabilità, tolgono la salma di mons. Giacomello, Arciprete e storico locale, dal loculo perenne dove era inumata e la depositano per terra, al suo posto depongono altra salma, una suora che aveva prestato attività in Legnaro. Del fatto se n’è occupata la stampa, il Sindaco Bettini interpellato da un quotidiano locale ha dichiarato che per lui il problema riguardava la Parrocchia.
Il secondo fatto: un fortunale abbatte la croce posta sul tetto della chiesetta del cimitero. Dopo mesi e mesi visto che nessuno se ne preoccupava, in Consiglio Comunale, da consigliere di opposizione, sollecito più volte il ripristino. Il Sindaco Bettini, seccato, risponde che in cimitero di croci ce n’è una per ogni tomba. Dopo due anni e mezzo la croce è ritornata sopra il cornicione della chiesetta cimiteriale; una emergenza che per luogo, significato e sensibilità doveva essere risolta dopo pochi giorni.
Cosa serve vincere le elezioni se dopo non sai governare?
P.S. Rammento che i sonetti-epigrafe dei defunti, affisse negli appositi spazi, a Legnaro, pagano la tassa sulla pubblicità.

Legnaro, 27/04/2011 Giovanni Negrato

martedì 26 aprile 2011

25 APRILE legnarese




Ricordo il 25 aprile del 1945 come fosse oggi, un aereo volava sopra il nostro cielo, faceva una scia bianca rossa e verde come segno di pace per la liberazione dalla dittatura fascista ma soprattutto dal nazismo che per anni fece stragi di persone creando paura e disperazione in tutte le famiglie della nostra comunità. Quel aereo volava sempre più in alto, sembrava quasi un Angelo che volesse comunicare dal cielo e ancora più su, forse dal Regno dei Cieli. Non conoscevo la nazionalità di quel aereo.
Da quel lontano 25 aprile sono passati 66 anni, e oggi che, 25 aprile 2011, coincide con la Festa dell’Angelo, vengono separate. Io non avrò più l’occasione di vedere due feste così nello stesso giorno, Festa Dell’ Angelo e Festa Della Liberazione “ 25 aprile 2011”.
Ingrati coloro che hanno voluto separare le due ricorrenze sprecando questa meravigliosa coincidenza. Questa mattina tre volte mi sono recato davanti al monumento dei caduti per la patria, pur sapendo che la festa civile è stata rinviata. Davanti al monumento dei caduti non ho pregato perchè non so pregare, ma ho pensato: "perdonate coloro che fanno quello che non sanno".
Mi permetto di usare una affermazione fatta oggi stesso dal sindaco di Sant’ Angelo durante la commemorazione de 25 aprile 2011.
"Ma se è vero che oggi festeggiamo la caduta fascista, voglio ricordare che il 25 aprile simboleggia un’altra ITALIA, un’Italia differente, che non si lascia sedurre ed ha la capacità critica di saper giudicare e scegliere. Liberiamoci quindi dell’attuale situazione, che io definisco “molle” perchè in grado soggiornare con strumenti economici, mediatici e culturali. Non scoraggiamoci".
REAGIAMO PERCHE’ UN’ALTRA ITALIA E’ POSSIBILE. REAGIAMO PERCHE’ TUTTE LE PERSONE, ONESTE,SERIE, LABORIOSE, SOLIDALI E VOLENTEROSE ABBIANO A TROVARE SPAZIO E RAPPRESENTATIVITA’ .
Voglio pensare che anche noi nel nostro piccolo possiamo e dobbiamo portare un contributo indispensabile per giungere a questa nuova FESTA DI LIBERAZIONE.
Grazie signor sindaco di Sant’Angelo, condivido con gratitudine la Sua saggia espressione di ricordo umano per il giorno della Liberazione 25 aprile 2011. Voglio precisare che davanti il Monumento dei Caduti di LEGNARO alle ore undici esatte ho conversato con due persone della mia stessa età che ha vissuto la dittatura fascista e poi la guerra, portarono con sè la bandiera tricolore e la della liberazione. Anche loro indignati per la scelta delle nostre autorità a non essere presenti accanto al monumento per rendere omaggio a chi morì per la pace. W il 25 aprile. Vito Motti

giovedì 21 aprile 2011

Legnaro 4 Si



Lunedì sera scorso ci siamo riuniti e abbiamo formato il comitato "Legnaro 4 si" per lavorare assieme e raggiungere il quorum ai referendum del 12 e 13 giugno 2011.
Partito Democratico, Sinistra Ecologia Libertà, e alcuni cittadini a titolo personale, promuoveranno i 4 referendum tutti assieme sotto l'unica bandiera del comitato.
C'è bisogno di una mano: banchetti il martedì a mercato, la domenica, volantinaggio e altro ancora. La battaglia per l'acqua non è affare ideologico e di partito, ma questione civile oltre che morale; lo stesso dicasi per nucleare e legittimo impedimento. Se hai voglia di impegnarti anche solo qualche ora o semplicemente per informarti contattami via mail o di persona ai banchetti sicuramente troverai il modo di renderti utile.

P.S.
Il prossimo consiglio comunale verterà sull'approvazione del bilancio, è previsto per il 28 aprile prossimo.

Acqua(1):“Volete voi che sia abrogato l’art. 23 bis (Servizi pubblici locali di rilevanza economica) del decreto legge 25 giugno 2008 n.112 “Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria” convertito, con modificazioni, in legge 6 agosto 2008, n.133, come modificato dall’art.30, comma 26 della legge 23 luglio 2009, n.99 recante “Disposizioni per lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia” e dall’art.15 del decreto legge 25 settembre 2009, n.135, recante “Disposizioni urgenti per l’attuazione di obblighi comunitari e per l’esecuzione di sentenze della corte di giustizia della Comunità europea” convertito, con modificazioni, in legge 20 novembre 2009, n.166, nel testo risultante a seguito della sentenza n.325 del 2010 della Corte costituzionale?”.

Acqua(2):“Volete voi che sia abrogato il comma 1, dell’art. 154 (Tariffa del servizio idrico integrato) del Decreto Legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 “Norme in materia ambientale”, limitatamente alla seguente parte: “dell’adeguatezza della remunerazione del capitale investito”?”.

Nucleare: “Volete voi che sia abrogato il decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, nel testo risultante per effetto di modificazioni ed integrazioni successive, recante Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria, limitatamente alle seguenti parti: art. 7, comma 1, lettera d: realizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia nucleare?”.

Legittimo impedimento:“Volete voi che siano abrogati l’articolo 1, commi 1, 2, 3, 5 e 6, nonché l’articolo 2, della legge 7 aprile 2010, n. 51, recante “Disposizioni in materia di impedimento a comparire in udienza”?”.

lunedì 18 aprile 2011

Davide Bianchini consigliere!

La novità della settimana è che sono diventato consigliere comunale a Legnaro. Dopo le dimissioni di Stefano Venturini e la rinuncia di Beatrice Zanella che mi precedeva in ordine di preferenze, tocca a me rivestire l'incarico di consigliere per la lista civica VivereLegnaro. Sono molto contento, finalmente, dopo anni di rispettoso silenzio, potrò replicare a quello che viene detto in consiglio. Non sarà semplice trovare un modo per rendere efficace la mia presenza in quell'ambito. Di fatto il consiglio comunale ratifica le scelte della giunta, ha pochissimi ambiti di esercizio e anche quando abbia dell'autonomia decisionale c'è da fare i conti con una maggioranza di 11 a 5 più o meno granitica.
Una cosa però bisogna tenere a mente: a Legnaro opposizione significa maggioranza. Grazie alla legge elettorale che premia la governabilità l'attuale amministrazione può contare sull'appoggio di solo il 36% della popolazione. Al contrario, l'opposizione unita rappresenta il 64%: ossia la maggioranza assoluta dei cittadini Legnaresi. Un 64% che si è espresso per il cambiamento, per voltare pagina rispetto a un modo di fare amministrazione che non convince più, che ha stancato.
Far lavorare assieme la sinistra con il centro sinistra e con quel centro destra che non si riconosce nell'offerta politica dell'amministrazione sarà difficile. Rappresentare le istanze della Lega, della sinistra, dell'area moderata contemporaneamente può sembrare impresa improba, ma assieme alle proposte che da sempre caratterizzano l'area politico culturale da cui provengo, cercherò una strada per farlo. Argomenti comuni ce ne sono: la pessima gestione del cimitero, degli spazi verdi, l'assenza di programmazione, l'assenza di un'offerta culturale adeguata ai tempi...
Perchè opposizione a Legnaro significa maggioranza.


Dal Mattino di Padova del 15 aprile 2011
LEGNARO. Il capogruppo di minoranza della lista «Vivere Legnaro» Stefano Venturini si è dimesso dalla carica di consigliere comunale. Il posto che spetta al gruppo di centrosinistra sarà assegnato al trentasettenne Davide Bianchini. «Dopo le elezioni del 2009 - spiega Venturini - avevo espresso la volontà di fare il consigliere per non più di due anni in modo da lasciare la possibilità a chi era in lista con me di fare esperienza. E' giunto il momento di rispettare quanto avevo promesso. Sono orgoglioso di aver fatto parte del consiglio comunale di Legnaro. Sono convinto che chi mi sostituirà sarà all'altezza dei compiti richiesti». Le dimissioni verranno ufficializzate al prossimo consiglio comunale. Stefano Venturini con la lista «Vivere Legnaro», che ora sarà capeggiata dal consigliere in carica Lorenzino Collesei, si era presentato candidato sindaco all'ultima tornata elettorale conquistando, in termini percentuali, il terzo posto nella sfida a quattro. (m.ma.)



Saluti Davide

giovedì 14 aprile 2011

Parco di via Cavour

Parco di via Cavour


L'altro pomeriggio sono stato al parco di via Cavour in centro a Legnaro. C'era un sacco di gente, specialmente mamme con i loro bambini. Una folla festante che si godeva il primo caldo. Un compagno di classe di Michelangelo ha deciso di festeggiare il compleanno proprio al parco. Una goduria per i genitori che non si vedono la casa infestata da bambini, briciole e bicchieri di plastica, una goduria specialmente per i bambini che scorrazzano liberi per il parco.
Insomma l'utenza c'è e il parco?
Altri comuni hanno concentrato le aree verdi in un unico luogo, Legnaro invece conta numerosissimi spazietti verdi sparsi qua e la fra le nuove lotizzazioni. Dal punto di vista della manutenzione un suicidio, per i fruitori, solamente l'illusione di un servizio sotto casa. Fra erba alta, giostrine dilaniate, altalene rotte, mancanza di ombra e acqua i micro parchetti non rappresentano certo un gran bel servizio. La prova sta nel fatto che ai primi caldi Parco Cavour pieno e i parchetti più o meno vuoti. La gente in oltre ama stare in compagnia, specialmente i bambini.
Prima si poteva intervenire in maniera più attenta alle persone, ai cittadini: si sarebbe potuto allargare il parco all'area confinante scambiandola con metri cubi da edificare altrove, lasciando i costi ai vari costruttori che non avrebbero visto alcuna differenza fra piantare un'altalena in via Perin o in parco Cavour.
Oggi si può ancora intervenire? Si può ancora pensare a un parco cittadino attrezzato, capace di ospitare iniziative in sicurezza?Capace di accogliere i bambini, gli anziani, i giovani e i genitori assieme magari lungo tutto l'anno?
Da un paio di anni il comune cede in convenzione alla Proloco la gestione del baretto: in cambio di acqua luce gas e un pochino di soldi, l'associazione provvede all'apertura del parco e alla sua manutenzione ordinaria da aprile a settembre. Non è possibile trovare un accordo che preveda anche qualche forma di custodia nei mesi invernali? Aprendo e chiudendo tutti i giorni i bagni si preverrebbero fenomeni di vandalismo garantendo a mamme e bambini un minimo di servizi igienici puliti e funzionanti. Non so proprio come l'amministrazione riesca a non vergognarsi guardando le condizioni dell'unico bagno del parco.
Assessore presente fra i genitori, tre metri più indietro melma di piscio e terra: nessun imbarazzo, nessun problema. 12 anni di amministrazione ininterrotta e indisturbata.
La domanda è: si può ancora intervenire per porre rimedio? Il danno che hanno provocato è irreparabile?

Saluti Davide

domenica 10 aprile 2011

Signora Italia




Per i tre anni del blog e per i 103 della signora Italia ho pensato di realizzare questo video: una testimonianza, un regalo a tutti i lettori e ai cittadii legnaresi. Il tutto in collaborazione con Garry DeToffoli maestro delle riprese e del montaggio.
Perchè siamo il nostro passato, senza memoria siamo nessuno. Sono le radici a tenere in piedi l'albero, sono le nostre storie ad ancorarci al nostro territorio. L'identità non la ritrovi nelle istituzioni, non te la può dare una legge o un assessorato regionale: solo la conoscenza del nostro passato, il riconoscersi nella lingua, nelle tradizioni può creare una sana consapevolezza identitaria. Consapevolezza anche del cambiamento che il tempo, le genti, il territorio apportano proprio alla nostra identità: non più solo legnarese, ma anche veneta, italica ed europea.
Grazie alla signora Italia, ai figli e ai nipoti che tanto gentilmente ci hanno ospitati.


103 Saluti Davide

mercoledì 6 aprile 2011

Facce da nucleare



Da FB
L'orologio nucleare si è fermato l'11 marzo 2011, ma i nuclearisti italiani non si fermano mai, veri zombie della politica. Alla Camera il voto sull'accorpamento del voto amministrativo e dei referendum del 16 marzo è terminato con 276 contrari e 275 a favore grazie all’assenza di 10 deputati del PD e 2 di IDV.
Dov'erano questi signori pagati dagli italiani? Loro, insieme a chi ha votato a favore, sono responsabili di fronte alla Nazione dell'eventuale mancato quorum. Della costruzione di centrali nucleari in Piemonte, Sardegna, Campania. Del futuro dei nostri figli. Non esiste giustificazione per la loro assenza.

Scarica e diffondi il volantino

Saluti Davide

lunedì 4 aprile 2011

Da ilfattoquotidiano.it

L’Aquila, due anni dopo il sisma è
ancora una città fantasma


Nonostante il tempo trascorso, il capoluogo abruzzese continua ad essere in stato d'abbandono. 15mila abitazioni vuote con la zona rossa presidiata dai militari. Simbolo perfetto del fallimento della gestione emergenziale.


“La realtà è un’altra cosa, non è quello che fanno vedere alla televisione”. Queste parole sono state raccolte in una tendopoli verso la fine della primavera del 2009, pochi mesi dopo il terremoto che sconvolse tutto l’Abruzzo.

Due anni dopo, quei campi non esistono più, ma la realtà continua ad essere un’altra cosa da quello che viene raccontato. A partire dall’impressionante sforzo in termini di comunicazione messo in campo da Governo e Protezione civile: 26 numeri di una rivista in quadricromia, 34 mila brochure, migliaia di locandine e volantini. Il tutto per raccontare di un terremoto brillantemente affrontato e risolto.

Per immaginare l’eredità lasciata nel cratere sismico, si può visualizzare L’Aquila di oggi come a una ciambella. Le C.A.S.E. (complessi antisismici sostenibili ecocompatibili) sono divise in 19 “new village”, una periferia rarefatta, senza luoghi di aggregazione, senza collegamenti, senza servizi, dormitori, disgregati dal tessuto sociale preesistente e per nulla sostenibili. Gli abitanti del piano C.A.S.E. quasi non osano lamentarsi, ma sono stati sradicati dalla loro vita precedente.

Emblematico, l’insediamento di Collebrincioni, a dieci chilometri dall’Aquila e seicento metri più in alto: ci abitano, perlopiù, aquilani che prima risiedevano nel centro storico.

Che è il vuoto della ciambella. Sono 15 mila, infatti, le abitazioni del centro storico in stato d’abbandono. Quelle con danni gravissimi, per le quali sono appena iniziate le procedure di valutazione per i lavori da compiere. La zona rossa è ancora presidiata dai militari, simbolo in divisa del fallimento.

Secondo la logica dell’emergenza, si sono imposti i commissari e si sono progressivamente esautorate le autonomie locali. Fino al gesto estremo del sindaco, Massimo Cialente, che si è dimesso dal proprio incarico. Le conseguenze di queste dimissioni, al momento, non sono valutabili: potrebbero essere ritirate, potrebbero far piombare la città nel baratro definitivo del commissariamento per un intero anno. I commissari sono figure non elette, nominate dall’alto, che agiscono con poteri d’ordinanza e in deroga alle leggi vigenti. Bertolaso è stato commissario per l’emergenza terremoto per quasi un anno. Ha gestito tutto dalla Di.Coma.C., la Direzione di Comando e Controllo. Poi gli è subentrato Gianni Chiodi, Presidente della Regione, affiancato da una Struttura di Missione (ancora oggi con organico incompleto), coordinata dall’architetto gaetano Fontana che, dopo mesi di lavoro, produce le Linee guida per la ricostruzione. Senza un piano complessivo con una visione a lungo termine. Poi arriva una Commissione d’esperti, quindi un vice Commissario, Antonio Cicchetti, che fa parte della Famiglia Pontificia. E’ a capo dell’ennesimo organismo creato ad hoc: la Struttura di Gestione dell’Emergenza.

Il tutto con risultati risibili. L’ordinanza che chiarisce definitivamente le procedure di rimozione delle macerie è solamente del 18 febbraio 2011. 684 giorni dopo il terremoto. Dovrebbe essere la prima preoccupazione, dopo un evento sismico. Invece ci si è preoccupati d’altro.

Di far sentire gli aquilani in dovere di ringraziare per l’aiuto ricevuto, per esempio. Come se non fosse un diritto ma il regalo di un sultano.

E così, gli aquilani, dopo le proteste, hanno provato a scrivere da soli un progetto di lungo periodo che manca sul territorio e hanno iniziato a raccogliere le firme per una legge di iniziativa popolare: se dovesse essere approvata, sarebbe una pietra miliare anche per il futuro. Non solo dell’Aquila, ma dell’intervento in caso di catastrofe.

Eppure, nonostante questa buona volontà, non è detto che la città, sopravvissuta al terremoto, sopravviva anche alla gestione emergenziale.

“Voi siete come alieni: cercate di fare il mondo più bello”. Lo ha detto Aurora, una bimba aquilana, ad alcuni terremotati che si riunivano, fin dai primi giorni dopo il 6 aprile, per capire come salvare la propria città.
Forse, L’Aquila potrebbe essere salvata da quegli alieni.



Saluti Davide

venerdì 1 aprile 2011

Buon compleanno vivoalegnaro.it!!!!!!




Il primo aprile del 2008 ho scritto il primo post di questo blog. Poteva essere il solito pesce e invece eccomi ancora qua. Il blog è cresciuto, ci sono persone che ci scrivono dentro, i visitatori sono sempre di più. Nulla di travolgente certo, ma con argomenti così territorialmente limitati, in assenza di alcuna promozione credo di poter essere fiero di questo lavoro. Assieme agli ammiratori sono cresciuti anche i detrattori che detestano la modalità con cui esprimo le mie idee. Secondo me è invidia: quella di chi non riesce a portare avanti un progetto più a lungo della fiammata dell'entusiasmo iniziale.
Sogno più partecipazione da parte di tutti, più post scritti da persone diverse, più commenti e magari anche qualche iniziativa che esca dal web. Vivoalegnaro è uno spazio creato con fatica e messo a disposizione di tutti, bisogna solo approfittarne.
L'arretratezza informatica, la diffidenza e la difficoltà di scrivere anzi che parlare, sono gli ostacoli che verranno superati con il tempo ( a Legnaro molto tempo!). Fino ad allora spero vi sia sufficiente la mia onesta intellettuale.




Saluti Davide

Quel calendario padano…

Tratto da www.selegnaro.it

Ricordo con molta chiarezza l’intervento del Sindaco di Legnaro all’ultima ricorrenza del 25 aprile 2010. Il sindaco sosteneva con forza l’Unità del nostro paese, l’Unità dell’Italia.
La ricorrenza del 25 aprile e del 1 maggio sono patrimonio identitario, politico e culturale del nostro paese. Due avvenimenti fondativi della nostra Repubblica e della nostra Democrazia. La distribuzione del calendario da parte della provincia disconosce tutto ciò: i valori della Resistenza sui quali è stata scritta la nostra Costituzione e il valore del Lavoro inteso non solo come mezzo “di sostentamento” ma anche e soprattutto come dignità della persona ed è, il primo articolo della nostra carta costituzionale. Ora, con la scusa della riscoperta di qualche tradizione veneta ci vogliono far festeggiare la padania. Un insulto, un offesa , una prevaricazione per portare avanti in maniera subdola il secessionismo. L’invenzione, perché è una invenzione, della padania o dei riti celtici è solo ed esclusivamente uno specchio per le allodole, una costruzione ad arte che supplisce alla mancanza di proposte alternative politiche e culturali. La secessione, che cosa è se non antistato, antiregole, il fai da te, l’assenza di una coscienza collettiva e responsabile. Un nuovo qualunquismo. Mi sarei aspettato che il nostro sindaco ritirasse la distribuzione del calendario o il nostro rappresentante istituzionale “apre gli occhi” solo quando gli fa comodo?
A lor signori padani vorrei chiedere: quale dialetto insegnano ai loro figli, quello di Legnaro, quello di Vicenza o quello di Treviso, o se i loro figli vengono educati con un perfetto italiano magari anche con lezioni d’ inglese. Sicuramente a molti cittadini non interessa tutto ciò, forse perché a 150 anni dall’Unità d’Italia non si è riusciti a costruire l’identità di una nazione. O forse perché il berlusconismo targato lega è riuscito ad appiattire le intelligenze, e pensare o ragionare per un interesse collettivo è molto più difficile e pesante che non coltivare il proprio interesse.
Ci spieghino i rappresentanti del popolo veneto, che ormai governano da quindici anni la nostra regione, le cause del buco sanitario regionale o della reintroduzione dell’IRPEF?

di Bruno Favero