mercoledì 21 maggio 2008

Ici si o Ici no?

Ho scritto questo post prima che il governo abolisse l'ICI, ma in occasione di questa decisione ho deciso di esprimere ciò che penso nonostante sia già diventato obsoleto.
Punto primo: l'ICI era l'unica tassa veramente giusta che io conoscessi! Mi spiego
  • veniva spesa nello stesso posto in cui veniva prodotta,
  • era quindi legata al territorio,
  • era l'unica forma di federalismo fiscale in atto,
  • se non veniva spesa bene si poteva chiedere conto a qualcuno direttamente.
  • era legata al patrimonio in maniera oggettiva ossia ai metri quadrati dell'abitazione; se è vero che non sempre la dimensione è indice di ricchezza è sicuro che chi non ha soldi non vive in ville o attici.
  • Pur essendo legata a una dichiarazione , era talmente facile l'accertamento che molti la pagano senza fiatare ( contrariamente, in merito ad altre tasse, non sempre si dichiara il vero).
In somma l'ICI la godeva chi la pagava (non finiva nel grande calderone romano) , la pagavano tutti ed era difficilmente evasibile anche in parte.
La domanda è: perchè non abbassano altre tasse piuttosto di toccare le casse dei comuni? Non basterebbe riconoscere un accredito di imposta di pari importo all'ici?
La risposta datela voi.
Premesso tutto ciò mi sono dato la regola di parlare di Legnaro e quindi vi racconterò del mio disappunto quando mi hanno recapitato le buste contenenti i bollettini postali in bianco con le regole per il calcolo della "scomparenda" tassa. Mi sono chiesto in sequenza:
  1. Ma se la vogliono abolire perchè sprecare soldi in costi di spedizioni, carta e quant'altro?
  2. Chi paga questa spedizione?
  3. Le poste hanno forse finito i bollettini bianchi gratuiti?
  4. Chi ha scritto le regole per il calcolo?
  5. La settimana enigmistica c'entra qualcosa in tutto ciò?
  6. Ma specialmente A CHE CAZZO SERVE recapitare una simile busta quando chi si fa la dichiarazione da solo è anche in grado di passare il comune per reperire il regolamento e chi non è in grado o non ha voglia va a farsela fare da qualche commercialista o caaf di fiducia?!!!!!!!!
Secondo me è spreco dei soldi di tutti, l'unica alternativa sarebbe mandare il bollettino già compilato con l'importo, allegando semmai il regolamento affinchè tutti possano verificarne l'esattezza; quelli che ogni anno spendono anche solo 5 euro per la dichiarazione li risparmierebbero e una volta tanto il comune erogherebbe un servizio utile a tutti i cittadini!!!
Non pensiate che ciò non sia possibile perchè in altri comuni è già realtà! Il catasto è infatti diventato comunale e le amministrazioni più preparate hanno informatizzato tutto il prima possibile.
Ora comunque non c'è più il problema, pare che comprimendo la spesa pubblica non c'è più bisogno dell'ICI.
Di equo-federal-territoriale è rimasta solo la tassa dei rifiuti, ma quella fa paura non pagarla perchè se il comune non costruisce le case popolari o non ha più i soldi per l'asilo chi se ne frega, ma la montagnola di umido fronte casa quella no!!!
Ciao Davide

venerdì 16 maggio 2008

Mutuo? Stai muto!

Lo so che solo a nominare questa parola molti di voi provano sensazioni di disgusto, bruciori di stomaco e tentazioni omicide; è l'effetto dovuto al costante rialzo della rata negli ultimi mesi. Esperienze di aumenti di 200 euro sono all'ordine del giorno e se uniti all'aumento del carburante, delle bollette, della pasta.... un potente e irrefrenabile moto di collera non potrà che apparire sulle vostre facce. Vi chiedo scusa, ma come molti di voi anch'io ho acceso un mutuo e vivo mensilmente l'esperienza di cui sopra ho descritto i sintomi. Per altri futili motivi mi sono comunque recato presso gli sportelli della mia banca a Legnaro; adempiuto alle sciocchezze ho riproposto (lo faccio ogni volta che vado in banca, come sport) al povero cassiere le mie dimostranze e ribadito il concetto che non trovo giusto che i nuovi clienti godano di condizioni migliori delle mie stipulate 4 anni fa, trovo in ogni modo oltraggioso che grazie alla Provincia di Padova si possa godere di un tasso migliore del mio! sono o non sono "un provinciale" anch'io? Impotente alle mie giuste lamentele il prode casiere mi invita a parlare in ufficio e mi sottopone una polizza assicurativa grazie alla sottoscrizione della quale la banca mi concederebbe lo sconto di interessi da me richiesto; si tratta quindi di ottenere una diminuzione della rata di ben 12 euro al mese sborsando contestualmente 54 euro mensili per l'assicurazione. Guardo perplesso il mio interlocutore, cerco di essere educato e comprendo che non è colpa sua: trattengo a stento gli insulti. E' in quel momento che decido di mollare l'osso e cambio argomento: com'è stanno i legnaresi dal punto di vista di uno che lavora in banca?
La sostanza è che sopravviviamo, teniamo duro e sempre più spesso ridiscutiamo le condizioni del nostro mutuo per ottenere un po' di respiro. A settembre la richiesta era di trasformare il tasso da variabile a fisso, oggi invece la tendenza è quello di allungare il tempo di restituzione così da diminuire la rata. Ogni cambiamento è un po' come una scommessa dove a vincere di sicuro è solo la banca. Non voglio essere negativo e vi dirò che rispetto ad altre parti del mondo ( America in primis), ma anche d'Italia, da noi non si sta per niente male! Siamo lontani dall'abbandonare le nostre case perchè la banca le vuole in dietro, abbiamo ancora spazio per discutere e trovare soluzioni. E se l'istituzione Banca non merita nulla, spesso le persone che ci lavorano sono degne di rispetto e si danno da fare per risolvere i problemi della gente. 
Detto questo mi piacerebbe organizzare un'azione di gruppo minacciando tutti assieme di sostituire la propria banca con quella più conveniente presente nel territorio (ce ne sono ben 4!!!), l'unione fa la forza, da soli saremo sempre trattati come numeri. Lo so che è difficilissimo, ma la mia specialità è quella di sparare cazzate e chissà che qualche volta non mi riesca di vederne una realizzata.
Vi invito a consultare le pagine www.mutuionline.it , senza impegno si possono ricavare molte informazioni in relazione alla bestia nera.
Disponibile per chiarimenti vi saluto, ciao Davide.

martedì 13 maggio 2008

Tutti all'asilo



























Domenica scorsa c'è stato un evento storico di proporzioni bibliche. Circa 300, fra genitori e figli si sono dati appuntamento alla scuola materna S.Antonio di Legnaro per fare un pranzo comunitario: ECCEZIONALE!!! 
L'organizzazione dell'evento (una persona su tutti Giuseppe Pengo) ha dato il meglio di sè, dando l'impressione di organizzare da sempre eventi di queste dimensioni.
Tutti hanno contribuito: alcune mamme facendo l'insalata di riso, altre i dolci; molti si sono dati appuntamento presto per montare tendoni, panche e panchine; alcuni prodi si sono dedicati alla cottura della carne. Alle 12,00 in punto tutto era pronto.
 Per me è stato un'autentico piacere vedere tanta bella gente giovane, attiva, pronta nei confronti degli altri e disponibile. L'alternativa sarebbe stata quella della pizzeria, ma senza nulla togliere a quest'ultima, non ci sono paragoni! Aldilà dell'aspetto economico (10 euro non bastano per una pizza), non credo ci sia ristorante al mondo che possa avvicinare le persone come la griglia attorno alla quale i cuochi hanno preparato le costicine; non c'è Brunello di Montalcino che possa sostituire "un'ombra" di raboso all'ombra degli alberi. Non voglio continuare l'elogio per non suonare noioso, ma quando al centro ci sono le persone e il loro agire per un progetto comune non esistono pietanze, ambientazioni o lussi di qualsiasi genere che possano coinvolere e divertire come lo stare assieme di domenica scorsa.

Il gonfiabile, le bolle di sapone, i popcorn, hanno inoltre accentuato la felicità dei nostri bambini come sempre contenti di giocare assieme anche ai loro genitori.

Spero che ci si ricordi di quello che si può fare tutti assieme e che si possa ancora sperimentare la realizzazione di progetti ambiziosi. Valorizzare il territorio è realizzare progetti in prima persona, magari assieme a 299 altre persone.Ciao Davide

P.S.

sabato 10 maggio 2008

Vecchio forno Miotto





Regola 1 : valorizzare il territorio. 
Ho chiesto al sig. Miotto dell'omonimo forno di spiegarmi come fa a produrre le pagnotte del sabato e ho capito che per fare il pane ci sono molti modi, ma pochi di questi sono quelli artigianali e genuini.  Se alle 3 di notte soffrite di insonnia potete passare in via Cavour, 5 e sarete certi di trovarlo lì. 
E' da quando non aveva ancora 14 anni che lavora la farina dentro un  panificio; ora che di anni ne ha 50 sa la differenza fra la lavorazione a mano e quella con la macchina, fra lievito e pasta madre. Secondo voi qual'è la migliore? E ancora, quale delle due è alla base di molte delle varietà di pane del nostro fornaio? Adoperare il lievito e spingere la lievitazione fa risparmiare tempo e denaro; adoperare la "pasta madre" (per i curiosi:  www.it.wikipedia.org/wiki/Lievito_madre )  implica tempi molto più lunghi con il relativo tributo di sonno. 
Perchè, con le tecniche e i prodotti di oggi, un artigiano decide di lavorare sacrificando la notte con tutto ciò che ne consegue? Assaggiate le pagnotte del sabato e probabilmente vi farete un'idea. Anche gli altri giorni si può fare l'esperimento: con il pane di grano duro per esempio. 
 
Lo so che già in molti conoscete Miotto e il suo pane, ma "repetita iuvant" dicevano i latini e chissà che fra i lettori non ci siano anche dei nuovi legnaresi stanchi di mangiare il pane precotto del centro commerciale.
Ciao Davide

venerdì 9 maggio 2008

Segue lettera di Michela

Avrei parecchie cose da dire anch'io in merito, specialmente sul fatto che i commenti si possono anche scrivere: basta cliccare sulla parola commenti sotto ogni post! Tuttavia sono felice che il blog sia argomento di discussione e luogo di incontro/scontro, in fondo è lo scopo percui lo faccio.
Vi pubblico anche questa lettera di Michela nella speranza che le maestre in questione vogliano scriverene una in cui raccontano delle eccellenze raggiunte nella loro scuola. ( anche i genitori dei bambini che frequentano sono invitati a farlo, anche la preside o la sua vice!.....i bambini possono mandare un disegno)
Regola 1: valorizzare il territorio

A tutti:

Rendo noto che con la mia lettera non ho inteso offendere la professionalità delle insegnanti della Scuola dell'Infanzia di Volparo. I miei primi commentatori mi hanno segnalato che dalle parole della mia lettera aperta si potrebbe facilmente intendere un confronto tra la scuola "S.Antonio" e la Scuola dell'Infanzia di Volparo. L’unico punto debole che io riferisco a quest’ultima è di essere sita in zona periferica ed isolata. I miei riferimenti alla scuola pubblica non riguardano la scuola dell’Infanzia di Volparo, di cui non ho nessuna esperienza diretta. Posso peraltro confermare da quanto emerge dalle opinioni di genitori di bambini che frequentano la scuola in questione che il servizio educativo-didattico è molto apprezzato e posso in prima persona testimoniare, in quanto ex-collega dello stesso Istituto Comprensivo, sulla alta professionalità sempre dimostrata dalle Insegnanti della Scuola dell’Infanzia di Volparo. Faccio pubblica ammenda per aver scritto un testo che potesse risultare così facilmente fraintendibile.
Michela Beltramelli

giovedì 8 maggio 2008

Consiglio comunale del 8 maggio 2008

Ok volevo subito rassicurare tutti sullo stato di salute del consigliere Negrato: oltre a godere di un'ottima forma è anche energico e combattivo. Appena appena rompi.....
Sarà che all'ultimo consiglio è rimasto assente, ma ieri c'è stato quell'inpiù che si è fatto notare. Anche il consigliere Criconia ha esternato un po' più del solito, sicuramente ringalluzzito dalla "ce l'ho durissima" vittoria del suo partito alle ultime elezioni, complimenti. La novità sta nel fatto che anche l'assessore alle politiche giovanili ha detto la sua. Dopo mesi di quasi totale silenzio ha letto un foglio, lo ha commentato e ha anche improvvisato ribattendo alle parole di altri consiglieri: complimenti vivissimi... se la prossima volta risultasse anche chiaro ne sarei proprio felice.
Voglio ora parlarvi di un punto che mi ha fatto trasalire: la gara per la sostituzione della caldaia della scuola media.
Che chiamare 5 ditte e sceglierne una sia in regola con la legge non vi è dubbio, che l'appalto europeo sia quantomeno inopportuno probabilmente lo è: ma che la NOSTRA società VERDEENERGIA ( il comune di Legnaro ne detiene una quota) non venga chiamata in causa è per lo meno una presa in giro, una truffa ai danni dei cittadini, uno squallido imbroglio.
Come funziona: il comune spende ogni anno 100 per il gas che alimenta la caldaia della scuola, VerdeEnergia o una società ESCO come lei, si offre di sostituire la vecchia caldaia senza far spendere nulla al comune. Il comune per contratto continuerà per un certo numero di anni a pagare i soliti 100 per il solito gas. Ma poichè la caldaia nuova consuma meno gas VerdeEnergia, o la ESCO di turno, incassa la differenza. Passato il periodo di contratto la società si leva di mezzo lasciando però la caldaia nuova. Il vantaggio immediato è che il comune non deve sborsare un'euro, inoltre in futuro godrà del risparmio generato dalla caldaia nuova. Lo stesso dicasi per lampadine, termosifoni, impianti fotovoltaici e termici , ma anche lampioni, semafori e quant'altro consumi o produca energia. Personalmete credo che molti lavori il comune se li possa fare in proprio senza regalare nemmeno un centesimo di risparmio a nessuno. Ma se l'anno scorso abbiamo acquistato una quota societaria proprio di una ESCO, perchè quando c'è bisogno di lei non la si nomina nemmeno? Secondo me pochi in consiglio sanno cosa sia una ESCO, e ancora meno sanno perchè il comune ne abbia una sua.
Ieri però ho avuto la prova: non serve a far risparmiare energia, non serve a far guadagnare (!??!!?). Qualcuno si degni di dire a cosa serve questa società! Qualcuno ci dica perchè il comune di Legnaro favorisce la costituzione di enti inutili che al momento del bisogno non si fanno sentire!
Ora 10 minuti di sfogo per riuscire a continuare a scrivere.
Il consigliere Masiero dell'opposizionie ha dato un contributo illuminante alla discussione chiedendo all'assessore dei lavori pubblici perchè veniva adottata una regola che permette a certe condizioni di tombinare il fosso; ha anche chiesto che si facesse un'esempio pratico della norma che si andava di lì a poco ad approvare. La risposta è stata la coerente conseguenza del modo di concepire la carica pubblica al servizio del cittadino: "la facciamo perchè un giorno potrebbe essere utilizzata, per adesso non ci sono esempi pratici che si possano portare". Come dire: non so perchè lo faccio, ma siccome mi è stato detto di fare così allora approvo anche questa cosa qui.
In altri termini è come se regolamentassi il concerto degli U2 a Legnaro visto che non è escluso che prendano parte alla sagra del cavallo. La verità è che una regola la si fa per essere usata subito, magari in alcuni casi la si fa anche perchè qualcuno l'ha già usata anche se non esisteva ancora.
Tralascio la sala De Andrè occupata, per offrire spazio ai giovani, tralascio le polemiche sui lampioni a led, tralascio anche lo stato del selciato della piazza del comune.
Tralascio tutto e vado a letto, ma prima un'ultima cosa mi preme.
Chi scrive un blog si assume la responsabilità sul contenuto di ciò che pubblica, in oltre si espone alla critica di chi la pensa diversamente: scrivere le proprie opinioni fra i commenti, significa semplicemente discutere e partecipare.
Regola 1: libertà è partecipazione. (G.G.)

Regola1: il blog si fa così!

Alcune semplici regole per capire meglio cosa intendo fare e come intendo gestire questo spazio.
  1. Qui si parla prevalentemente di Legnaro e della sua gente, argomenti di altro genere potranno trovare spazio solo occasionalmente.
  2. Chiunque si firmi è libero di pubblicare un post (mi invia una mail e io la pubblico integralmente), nei limiti imposti dalle leggi italiane e dall'articolo 1 di questo regolamento.
  3. Io, Davide Bianchini, sono il responsabile di tutto ciò che accade dentro queste pagine web: ne deriva il fatto che mi riservo di sindacare su qualsiasi scritto nei limiti di questo regolamento.
  4. Io, Davide Bianchini, non mi sento responsabile dell'ignoranza altrui: chiunque scriva firmandosi si prende le sue responsabilità.
  5. I commenti ai post sono liberi, addirittura si può fare a meno di firmarli! in virtù dell'articolo 3 mi riservo di censurare ogni vorma di volgarità e offesa fino a restringere la possibilità di commentare ai soli iscritti certificati: speriamo non ce ne sia il bisogno!
  6. Qualsiasi riferimento a persone o fatti realmente accaduti non è casuale.

Tengo a precisare che il blog non sostituisce minimamente il confronto di persona, anzi, se possibile, lo stimola e lo favorisce. La forma del blog ha il vantaggio di concedere il tempo a chi non ce l'ha: immaginate di dovermi stare ad ascoltare ogni volta che mi viene in mente una cazzata! A parte le ore dallo psicanalista, dovreste spendere tempo a ribattere o a insultarmi, magari anche solo per farmi accomodare fuori da casa vostra! Qui invece ci venite quando avete voglia, e di conseguenza anche commentare.

Scriverò presto a proposito del consiglio comunale di ieri sera, a presto Davide.

martedì 6 maggio 2008

Parlando con il barbiere

Sono andato a tagliarmi i capelli! e fin qui la notizia non interessa nessuno, ma poichè dal barbiere si parla anche di politica ho chiesto di individuare almeno una proposta di miglioramento comunale fatta dal punto di vista di chi gestisce un'attività commerciale. Non ho dovuto attendere la fine del taglio per raccogliere la delusione di chi sa che a pochi chilometri di distanza, amministratori attenti, hanno regolamentato la professione di parucchiere/barbiere in modo da non permettere l'aumento indiscriminato di tali attività. Controllando alla buona infatti a fronte di una popolazione più numerosa (13.000 abitanti, contro gli 8.000 di Legnaro), Ponte san Nicolò ha  12 parrucchieri (fonte paginegialle.it) contro i 10 di Legnaro: o loro hanno le botteghe piene e devono venire da noi a tagliarsi i capelli oppure da noi ci sono almeno due esercizi in più. 
Io sono per il libero mercato sia chiaro, ma si sa che quando la concorrenza diventa insopportabile a rimetterci sono i commercianti onesti (quelli che non fanno nero per esempio) e i cittadini che si trovano a dover scegliere fra servizi via via sempre più scadenti. In oltre mi chiedo se non sia anche questa una bella occasione per prendere in mano la situazione e proporre una regola, dare dimostrazione di interesse verso i cittadini e magari AMMINISTRARE. 
  •  "Regola 1": promuovere e approvare regolamenti comunali che riguardano le attività commerciali. 
  • "Regola 1 ": consultare sistematicamente le categorie del territorio.
Ciao Davide

P.S.
Voglio proporre un concorso: a chi indovina i primi tre punti del programma della futura lista civica "Regola 1" offrirò personalmente una cena di pesce per due persone (valore stimato 120 euro aut.  min. ric. legg. att.nte le istr. dop.l'us. non guid. prov. sonn.) 
 

lunedì 5 maggio 2008

Consiglio comunale mercoledì 7 alle 19,30

Accorrete gente accorrete!!!!!!
il giorno 7 maggio alle ore 19,30 è stato indetto il consiglio comunale a Legnaro!!!
L'ordine del giorno non è dei più rilevanti, anche se le variazioni del piano regolatore sono sempre indici del modo di operare di una giunta. Accorrete numerosi che poi si va a bere una birra tutti incazzati, che da più gusto.
Ciao Davide

giovedì 1 maggio 2008

Asilo: lettera aperta di Michela

Michela, mia moglie, ha scritto questa lettera. Trovo che sia una questione interessante in quanto di mezzo ci sono i finanziamenti del comune. Nella vita di tutti i giorni chi paga vuole anche dire la sua sul servizio ricevuto in cambio, quando a pagare è il comune di Legnaro pare che non ci sia alcun interesse a fare richieste in merito alla qualità o alle modalità del servizio erogato. Di fatto i soldi dei cittadini diventano donazioni , il compenso per un servizio si trasforma in liberalità come se a eseguirlo fosse un cittadino compassionevole e non un assessore incaricato di far vivere bene i suoi concittadini.

Legnaro, 28 Aprile 2008

Al Comitato di Gestione della Scuola dell’Infanzia e Nido Integrato “S. Antonio” di Legnaro

Al Sindaco e al Consiglio Comunale di Legnaro

Per sei anni consecutivi ho frequentato la Scuola dell’Infanzia “S. Antonio”. Ora che il mio più piccolo, Michelangelo, sta per passare alla scuola primaria, mi accingo a lasciarla con molta nostalgia e riconoscenza. Grazie alle relazioni che ho intessuto con altri genitori della scuola mi sono inserita nel paese, di cui non sono originaria.
Sento il bisogno di proporre alla vostra attenzione due riflessioni, maturate dalla mia esperienza, che pecca nella conoscenza precisa dei dati e dei bilanci della Scuola.
La prima riguarda la frequenza da parte di bimbi non residenti nel Comune, che sono numerosi dato che la Scuola non attua, o non ritiene di dover attuare, verifiche attente a riguardo.
La nostra Scuola possiede in tutti i comuni limitrofi (e non solo) un’ottima reputazione, in primis per il suo impianto educativo-didattico di spessore, riconosciuto come migliore da molti genitori rispetto alla pubblica, la quale non sempre, a causa del frequente turn-over delle maestre o della dipendenza da dirigenti non sempre sensibili, riesce a garantire standard qualitativi paragonabili. La Scuola dell’Infanzia pubblica di Legnaro inoltre ha il difetto di essere collocata in un luogo periferico e isolato. Altri motivi dell’ottima considerazione del nostro istituto sono la sua visibilità (le feste in cui il cortile della scuola apre i battenti verso il paese e si riempie di famiglie e bambini si “vedono” eccome!) ed in secondo luogo i suoi pregi architettonici.
Non credo di esagerare affermando che la Scuola S. Antonio è uno dei luoghi fondamentali di Legnaro e spicca in un tessuto fatto sempre più solo di abitazioni, povero di servizi e luoghi sociali, se si eccettua l’ancora vitale parrocchia, di cui è parte, e le associazioni sportive. La Scuola materna tra esse ha però un ruolo particolare, dato che ha il pregio di accogliere le famiglie neoformate nel momento in cui si affacciano in un contesto extrafamiliare, nel periodo in cui si creano nuove relazioni che nascono in primo luogo tra i bambini. La scuola funge in questa fase da importante spinta propulsiva, attuando quella che in ambito pedagogico viene definita continuità orizzontale, fornendo un terreno di incontro di cui si sente sempre più la mancanza, perché sempre di più vengono a mancare i luoghi e le occasioni.
Molte famiglie esterne al comune usufruiscono del servizio della Scuola uscendone alla fine dei tre anni e proseguendo il loro percorso di vita nei luoghi di provenienza, dimostrandosi spesso poco interessate a vivere i momenti di comunità proposti, perché la famiglia e le relazioni risiedono altrove.
Ecco perché, a mio parere, la frequenza da parte di alunni esterni al comune è una perdita per l’intero tessuto sociale di Legnaro, non solo per quelle famiglie con genitori poco esperti o poco agguerriti che, vedendosi “soffiare” il posto che ritenevano garantito dalla vicinanza della loro abitazione, sono costretti a tragitti più lunghi e a sentirsi esclusi da un luogo chiave della socialità, sito non a caso nel cuore del paese.
In ultima analisi aggiungo, per prevenire una possibile osservazione, che pur essendo la Scuola S. Antonio paritaria e non statale riceve tuttavia (seppur esigui) fondi comunali, finanziati con le contribuzioni dei residenti.

Una piccola seconda riflessione che riguarda il calcolo delle quote per la frequenza del nido, in cui, dalle parziali informazioni che mi sono giunte, non si considerano le spese di mutuo o affitto delle famiglie, ma solo il reddito. Porto il mio esempio di ex-utente, con un reddito familiare inferiore ai 2500 euro mensili ed un mutuo mensile (per un appartamento) di 700 euro.


Michela Beltramelli