venerdì 30 aprile 2010

ALLA SCUOLA DELL'INFANZIA PER SORTEGGIO.




Ricevo e pubblico:


Fonti certe hanno riferito che il Consiglio di Istituto di Legnaro ha stabilito, vista l'impossibilità di accogliere tutti i bambini che hanno chiesto di iscriversi alla scuola dell'infanzia di Volparo, di adottare il sorteggio come ultimo criterio di accettazione.
Alcune considerazioni:
1. Le preiscrizioni si sono chiuse il 28 febbraio 2010, quindi già il primo marzo o nei giorni immediatamente successivi, la gravità della situazione doveva essere chiaramente emersa e nota agli uffici scolastici competenti. Noi genitori tuttavia non siamo ancora stati informati né sull'eventualità che nostro figlio possa rimanere escluso, né tantomeno sull'introduzione del metodo “per sorteggio”. Un'informazione tempestiva avrebbe permesso alle famiglie di tutelarsi attraverso la discutibile, ma inevitabile, pratica della pluri-iscrizione in più scuole ed avrebbe permesso di coinvolgere i genitori interessati per trovare una soluzione condivisa e meno lacerante di quella che è stata invece scelta. Tanto più che siamo ormai in maggio ed è molto difficile per i genitori che non vedranno accettata la loro iscrizione trovare una valida alternativa.
2. Metodo del sorteggio. É adottato anche in altre scuole, ma questo non significa sia il più giusto. Affidarsi alla fortuna va contro il mandato che la Costituzione della Repubblica Italiana ha affidato ai genitori, cioè quello di educare i propri figli (Titolo II, art. 30. E' dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli [...]). Vogliamo far presente che educare presuppone che le scelte operate dai genitori siano meditate e ragionate. Stabilire per sorteggio la scelta della scuola è in'imposizione che non lascia scampo, azzera una scelta consapevole e affida al caso il futuro dei nostri figli. Si deve inoltre tenere presente che questo può diventare un precedente pericoloso, perchè potrebbe essere adottato anche nei prossimi anni.
3. I problemi della società, anche di una società di dimensioni ridotte come quella legnarese, non si presentano improvvisamente, ma sono la conseguenza di qualcosa che è avvenuto precedentemente. Il fatto che la scuola dell'infanzia di Volparo non riesca ad esaudire tutte le richieste mostra con chiarezza il risultato di una politica edilizia indiscriminata attuata negli ultimi dieci anni dagli amministratori comunali. Fare case significa aumentare la popolazione. Buona parte di questa è formata da coppie giovani che acquistano un'abitazione nella quale crescere i propri figli. Possibile che nessuno si sia mai chiesto come assicurare i servizi, ma ci si è preoccupati solo di creare nuovi immobili? E che tra questi servizi c'è anche la scuola dell'infanzia, primo luogo di socialità, di esperienze comunitarie, di contatto con l'”altro” dei nostri bambini?
4. Pensiamo che tra gli amministratori comunali e gli organi competenti per la gestione delll'Istituto comprensivo non ci sia poi un così stretto contatto, anche se sbandierato a parole in riunioni pubbliche o dichiarazioni politiche. Uno sguardo ai dati dell'Ufficio Anagrafe avrebbe potuto far paventare già da settembre il numero delle possibili richieste, anche senza avere i dati certi delle pre-iscrizioni, consentendo, attraverso una discussione costruttiva e non improvvisata, di prospettare le soluzioni più mediate e meditate possibili.
5. Infine auspichiamo che nessuno dica che non è un vero problema e che non sia indispensabile risolverlo nel migliore dei modi, sostenendo che la scuola dell'infanzia non rientra nella“scuola dell'obbligo”. Con questo ragionamento molte scuole potrebbero essere chiuse e si sarebbe potuto evitare di costruirne una nuova a Volparo. Ma di questo non e convinto nessuno, vero?

Ripetiamo che siamo in maggio e noi genitori non sappiamo ancora nulla sul futuro scolastico di nostro figlio e degli altri bambini!

Francesco Bottaro e Maria Beatrice Zanella

giovedì 29 aprile 2010

Raccolta firme



Domenica mattina in piazza del municipio a Legnaro si raccolgono le firme per i tre referendum che vogliono abolire le leggi che permettono alle multinazionali dell'acqua di speculare sul più indispensabile BENE COMUNE.
Per noi è un doppio appuntamento in quanto ad organizzare il banchetto è la rediviva lista VIVERELEGNARO.
Io purtroppo non ci sarò, ma sarò grato a chiunque di voi volesse passare anche solo per raccogliere qualche informazione in merito ai quesiti referendari. Per le firmare consapevolmente c'è tempo fino ai primi di luglio e da lunedì basterà recarsi in comune senza dover aspettare i banchetti domenicali.

Saluti Davide

martedì 27 aprile 2010

Consiglio comunale del 26 aprile 2010

Nel frattempo che scrivo il mio post riguardo al consiglio di ieri sera pubblico le considerazioni in merito al bilancio di previsione 2010 fatte dal consigliere Collesei per nome e per conto di VivereLegnaro.

Consiglio comunale del 26 Aprile 2010

Bilancio Previsionale 2010 votazione

Egregio sig Sindaco, colleghi Consiglieri

Il gruppo consigliare Vivere Legnaro esprime il voto contrario al bilancio di previsione 2010 presentato.

Non è sicuramente per partito preso né di disimpegno dalle difficoltà enunciate dal Sindaco nella relazione e cercheremo di spiegarne i motivi.

Questa è un’Amministrazione operante ormai da più di dieci anni (il Sindaco Oregio Catelan è stato Assessore al bilancio, il Vicesindaco Bettini è stato Sindaco per due mandati e parte degli Assessori vantano già un’esperienza amministrativa),

inoltre opera in un contesto molto amico a livello provinciale, regionale e nazionale.

Questa Amministrazione ha annullato precedenti esperienze di collaborazioni intercomunali con parte della Saccisica e sembra di capire, dai documenti allegati al bilancio, che si stia tentando di unire alcuni servizi di polizia urbana con Saonara e Polverara, ma non si parla più di distretto urbano Padova sud e ci pare non si parli di altre collaborazioni che potrebbero avere economie o maggiori servizi.

Il bilancio di previsione costituisce anche un momento di valutazione complessiva e dunque sono da ricordare:
- il flop nello gestione cimiteriale ( sono stati pavimentati parcheggio e viale anzichè prevedere nuovi loculi e bonificare la parte vecchia). Quali i proventi cimiteriali?
- la rotatoria di Via OrsarettO: ancora chiusa ad un anno circa dal termine della parte comunale ed ora anche della parte Universitaria. A questo punto visto che si potrebbe prospettare un danno erariale (quota mutui da pagare) chiediamo copia della corrispondenza con l’Università e che il comune apri unilateralmente la strada previa comunicazione.
- nelle schede degli interventi mancano i riferimenti per la messa in sicurezza di alcune strade, dei dissuasori di velocità (vedi abbattimento capitello di via Garibaldi che avrebbe potuto causare una strage), limiti di velocità, rifacimenti di manti stradali.
- l'espansione edilizia incontrollata e clientelare che ha portato alla costruzione di decine di case in zona rurale invendute o ad interventi di pessimo impatto paesaggistisco ( vedi via Orsaretto, mentre si profilano altre cessioni di cubature per costruzioni private da trasferire dal pubblico al privato (scuole di Volparo)

Ma veniamo alla relazione di presentazione del bilancio:

- innanzitutto ci sembra un voler mettere le mani avanti con una relazione di difficoltà e non si parla di opportunità o risorse del ns territorio o di risparmi (magari a livello energetico, visto che abbiamo un assessore ad hoc)

- per l’ennesima volta si tira fuori la differenza di importi procapite di trasferimenti statali e che determina l’applicazione dell’IRE dello 0,5%.
Lo scriveva due decenni fa l’allora Sindaco Carraro e successivamente Florentino. L’ha poi riscritto il sindaco Bettini e ora lo fa Lei Sindaco Oregio.

Diamo finalmente per assodato questo dato e andiamo avanti…

- Il riferimento al federalismo fiscale: i recenti avvenimenti politici nazionali (elezioni con vittoria della Lega al Nord e redini salde in mano al centrodestra) spingeranno al massimo la corsa verso il Federalismo, che probabilmente tutti auspichiamo anche se con varie sfaccettature, ma che nessuno azzarda a definirne gli effetti ed i costi, soprattutto se come d’abitudine italiana si creano nuovi organismi o competenze, senza togliere analoghi vecchi (vedi le Province) .

Sicuramente è deludente l’applicazione del patto di stabilità che penalizza i comuni “virtuosi” come il nostro, ma ricordiamo come questo sia stato legiferato da un governo amico e di contro il coraggio di qualche comune che sembra intenzionato a sforarlo.

Alcuni dubbi sulla capacità di questa Amministrazione di utilizzare maggiori risorse vengono dal quel dato “sorprendente” di 980.000 euro di avanzo di Amministrazione dello scorso anno.
Ancora non sappiamo quale sarà quello di quest’anno (a proposito già si dovrebbe conoscere), ma il sospetto che non si riescano ad utilizzare le risorse sicuramente c’è.

Come nel cosiddetto Patto di stabilità nelle assunzioni che comunque ha determinato due nuovi Vigili urbani lo scorso anno che dovrebbero portare maggiori entrate dalle sanzioni per abusi o infrazioni.

- Servizi a domanda individuale: si da grande rilievo a questa entrata, soprattutto per ciò che riguarda il costo del trasporto scolastico e alle concessioni cimiteriali.
Essere amministratori da più di dieci anni con tariffe di concessione cimiteriale ferme da 20 anni sicuramente deve determinare un “mea culpa”, ed il fatto di essere in tremendo ritardo sulla realizzazione dei nuovi loculi non fa che peggiorare le cose,

Ben più “strane” sono le considerazioni sul trasporto scolastico.

Domanda?: serve, non serve, da che distanza dalla scuola si concede o quali bisogni occorre soddisfare. E perché il terzo pulmino per iscrizioni fuori tempo e/o da distanze abbastanza limitate.

Se serve, se aiuta i cittadini (scolari) più deboli, se contribuisce a non intasare il traffico nei pressi delle scuole, il comune se ne deve far (in buona parte) carico come in altri servizi (le palestre,i campi di calcio, la Biblioteca, il Centro anziani etc. etc). Altrimenti occorre coraggio nel non concederlo o nel ridurlo ai veri bisogni.

Entrando poi nell’esame più dettagliato del bilancio dove si fa riferimento ad entrate da cessioni immobiliari frutto della delibera appena approvata “ piano di valorizzazione ed alienazioni immobiliari” confermiamo i dubbi già espressi in sede di approvazione, soprattutto per quello che riguarda la porzione di terreno del lascito “Pisa Zaccaria” che non può assolutamente essere destinato a spese o coperture del bilancio.

Infine non ci piace la frase finale della relazione “vogliamo concludere solamente con la speranza che, almeno a livello di un comune della ns. dimensione, siano considerati prevalenti le esigenze di buon funzionamento e della soluzione dei problemi piuttosto che le argomentazioni ideologiche pure rispettabilissime, ma che riteniamo più consone e pertinenti in altre sedi e ad altre occasioni”

A chi si riferisce sig. Sindaco…..

Per questo esprimiamo il ns voto contrario all’approvazione del Bilancio 2010.
Grazie.

Vivere Legnaro


Saluti Davide

sabato 24 aprile 2010

XXV aprile




Oggi è il 25 aprile e si festeggia la liberazione dal nazifascismo. Nel corso di questi oltre 60 anni molte sono state le mistificazioni e i tentativi di riabilitazione. Credo che sia giusto rimarginare le ferite, riappacificarsi e continuare, ma un'altra cosa è ribaltare la situazione.
Certamente, dopo 2 anni di persecuzioni, rastrellamenti, scontri armati, rappresaglie nei confronti di familiari e civili in genere, dopo inverni passati in compagnia di paura e fame, dopo questo e molto altro ancora, una volta vinto sul piano militare, i partigiani scesero dalle montagne e fecero strage di quanti furono per lo meno complici dei carnefici. Non giustifico la vendetta, non scuso gli eccessi: semplicemente taccio perchè non sarò mai in grado di comprendere fino in fondo la situazione. Mi piacerebbe che altri usassero la stessa cortesia.
In giro per la rete e anche fuori, è tutto un dire che i partigiani erano traditori e assassini, che hanno dato luogo ad atrocità come le Foibe, che umiliarono e uccisero innocenti ecc. ecc. Come per stabilire una sorta di pareggio e con questo riabilitare 20 anni di nazifascismo e la ideologia retrostante/sovrastante.
Prima della liberazione non era concesso il voto alle donne, c'era un partito solo, non c'era il sindacato, si deportavano italiani nei campi di concentramento, si pestava l'oppositore, si umiliavano migliaia di persone facendo trangugiare loro olio di ricino, si uccideva, si confinava, si dava fuoco alle università popolari, si nascondeva la verità, si mandava al massacro 300.000 ventenni nella campagna di Russia...
E' strano come la fine violenta e sanguinosa del regime nazifascista al posto di suonare come monito per le odierne generazioni, sia in realtà utilizzata per affermare concetti riabilitanti e riqualificanti il ventennio.
A quanti sostengono queste tesi voglio solamente ricordare che sono ben pochi i regimi totalitari che sono terminati senza violenza e che le parole resistenza e liberazione sono e saranno sempre una fotografia di quello che ancora accadrà se per sventura si dovesse ritornare in Italia sotto un regime come quello fascista.
Oggi più che mai il rischio di scivolare verso quel tipo di regime è particolarmente concreto, la gente non si indigna più per nulla, nemmeno la crisi economica ( spesso i regimi sono stati preceduti da crisi economiche) risveglia le coscienze, il terreno è pronto per la delega totale nei confronti del nuovo salvatore della patria.
Ma molta gente si sta impegnando perchè questo non accada, e molti, se sarà necessario, diventeranno ancora partigiani lottando per libertà e giustizia.

Una nota:mi dispiace che il canto simbolo di tutti i partigiani sia stato ultimamente collocato politicamente a sinistra. Io "bella ciao" la cantavo in classe alle elementari assieme alla maestra e al prete e, per la cronaca, non abitavo a Reggio Emilia.

Saluti antifascisti Davide

martedì 20 aprile 2010

“SENSO CIVICO” : SE MANCA ALL'AMMINISTRATORE PUBBLICO




Ricevo e pubblico ringraziando l'autore per il contributo.

EDIFICIO SCOLASTICO A RISCHIO:
PARCHEGGI PUBBLICI NEL CORTILE DELLA SCUOLA.

L'articolo 89 del Decreto Ministeriale n. 297 del 1994 al comma 2 recita: “ Tutti gli edifici scolastici devono comprendere un'area per le esercitazioni all'aperto”
Sempre l'articolo n. 89, comma 4 continua: “ Tali aree sono considerate locali scolastici”
La superficie minima di queste aree per ogni edificio scolastico, deve rientrare nei parametri previsti dalle disposizioni ministeriali. Sempre tali aree sono protette da norme giuridiche precise, devono essere recintate in quanto fanno parte integrale della Scuola, e vietate all'ingresso di estranei, ecc.
Difatti passando per un centro di un qualsiasi paese e notando un edificio attorniato da un'area recintata, con prato e alberi, pensiamo subito ad una scuola; questo da sempre. E' come si trattasse di un luogo pubblico-”sacro”. E' un luogo privato.

VENIAMO A NOI. COMINCIAMO DALL'INIZIO

La Scuola Elementare del centro di Legnaro corrisponde a quanto previsto dalla Legge sopra citata: un edificio con tante aule e servizi-spazi di ausilio didattico, e, attorno, un'area scoperta recintata, con alberature per proteggere gli allievi dal sole, che, come superficie di estensione minima, rientra nei parametri fissati dal Ministero competente. Non ancora edificata la palestra prevista nel progetto.
Quest'area che dalla Legge viene classificata “locale scolastico”, confina per una parte, al lato Nord, con un muro costruito sul confine che è parte di un vecchio laboratorio “ forno-panificio” da tempo inattivo.
L'area dove sorge il laboratorio-panificio, si estende fino al crocevia di via Roma con la SS 516; è stata abbondantemente caricata dalla Amministrazione Comunale di migliaia e migliaia di mc. di volume per edificarvi decine e decine di appartamenti; è ora oggetto di intervento edilizio. L'impresa titolare dell'area ha presentato delle richieste di permessi particolari all'ufficio Tecnico Urbanistico Comunale, richieste che l'ufficio non ha potuto soddisfare perchè in contrasto con le leggi e i regolamenti vigenti.
Niente paura, l'impresa parla con l'Amministrazione e il Sindaco del tempo con apposita delibera di Giunta Comunale, in deroga alla legge, soddisfa la richiesta dell'impresa a tempo di record.
I tempi: l'impresa completa la presentazione dei progetti in Comune il 17/09/2008; la Delibera di Giunta è la n. 128 del 25/09/2008. Otto giorni dopo. Sono assenti 3 assessori su 6.

COSA CHIEDE L'IMPRESA?

E' scritto in Delibera: ...“ La richiesta di permesso prevede....la demolizione e ricostruzione del fabbricato esistente sulla linea di confine con la proprietà comunale, prevedendo, inoltre, l'apertura di nuova veduta verso la proprietà comunale, in deroga agli articoli n. 900 e seguenti del Codice Civile”. Più avanti, sempre in Delibera, si legge: l'impresa “...al fine di ottenere il consenso alla realizzazione delle nuove aperture verso l'area di proprietà del Comune di Legnaro censita al foglio 7, mappale 81, ha presentato in data 17/09/2008, proposta di realizzazione ........di un parcheggio e verde pubblico..........…. si omettono gli allegati.” Il fabbricato menzionato è il forno-laboratorio.
La Giunta Comunale acconsente e approva.
In Delibera, volutamente o no, (si nasconde?) si tace o si fa finta di non sapere che il mappale 81 sopra citato è un'area d'istruzione recintata dove, per entrare, bisogna suonare il campanello, come per una qualsiasi proprietà privata; non è scritto che sopra il mappale insiste un edificio scolastico, dove si fa attività didattica per i nostri figli: le Scuole Elementari. E' come definire la sede del Municipio con un n. di mappale, o la Chiesa di Legnaro con un terreno catastale, è assurdo!!
La Delibera così formulata e descritta, porta fuori strada chi la legge per interpretarla.
CHIARIAMO

Un muro di confine, come quello del panificio in questione, Legge alla mano, una volta demolito, perde il diritto di sedime, e deve rientrare in proprietà alla distanza di 5 metri dal confine.
Il muro di confine secondo la Giunta Comunale, si legge in Delibera, viene ricostruito; ma ciò non corrisponde al vero in quanto è stato, oltretutto, sopraelevato; allo stato attuale siamo a tre piani fuori terra.
Nella Delibera è previsto di creare, sul muro di confine, delle nuove aperture verso la proprietà comunale. Queste aperture cosa sono? Finestre, porte, vetrine, passaggi pedonali? E' ovvio: sono “favori” che fanno aumentare di valore l'immobile in costruzione a vantaggio dell'impresa....
Codice Civile alla mano e Legge Urbanistica, un muro edificato a confine, da sempre non può avere aperture alcuna, deve restare cieco.
La Giunta, con questa Delibera, fa perdere al terreno comunale i diritti di confine, fa perdere i diritti propri della Scuola e Allievi, fa perdere i diritti all'Ente Comune: ne deriva un danno per la Collettività. Il Comune si nega la possibilità prevista dal Codice Civile - un domani volendo (non si sa mai) - di edificare a ridosso del muro, anzi è obbligato al rispetto della distanza di 10 metri dal nuovo fabbricato.
Inoltre, in Delibera, è prevista la costruzione di un parcheggio di uso pubblico sul cortile della Scuola Elementare. E' logico pensare che attraverso questo parcheggio si arriva alle aperture previste sul muro di confine, con ingresso da via Roma di lato della chiesetta di Sant'Anna. Attualmente l'impresa ha installato parte del cantiere all'interno dell'area della scuola, installandovi pure una altissima “gru” di servizio al vicino cantiere, aldilà del confine.
I parcheggi per gli appartamenti in costruzione vengono ricavati nel cortile della Scuola Elementare. E' una cosa accettabile?
Fra gli interessi dell'Istituzione Scolastica, dei ragazzi-alunni, dell'Ente Comune, della Collettività Legnarese e gli interessi di una ditta privata, viene favorita quest'ultima.
Ma il Sindaco da che parte sta? Ha il compito di proteggere l'Ente Comune e quindi i diritti di tutti i cittadini; lo prevede la Legge. Invece? Dov'è il senso civico che deve avere l'Amministratore?
In Delibera è scritto che tutto questo viene fatto a beneficio della pubblica utilità. Ci fosse un briciolo di pudore!!!
A nulla è valsa la raccolta di firme di protesta da parte dei genitori degli allievi della Scuola. In Consiglio Comunale, sollevato il problema, la delibera in oggetto non venne mai portata nè letta.
Gli Amministratori credono di fare quello che vogliono perchè il terreno è del Comune e quindi lo amministrano Loro. Si comportano come il proprietario di un appartamento che l'ha affittato ad un inquilino con regolare contratto, ed è convinto di poterlo in parte abbattere perchè è suo. Commette reato. Finchè c'e la Scuola, manomettere l'area di istruzione è reato pure per gli Amministratori!
Ritorniamo al muro costruito sul confine. Per me si tratta di un abuso autorizzato, e tale rimane (si vedano i numerosi pronunciamenti in materia della Corte di Cassazione e vari TAR). Diventa sanabile dopo 20 anni, se si tratta di confini tra privati, ma essendoci di mezzo un Ente Pubblico, come nel nostro caso, l'Istituto di usucapione non può essere invocato.

NOVITA' CON SORPRESA

La Delibera di Giunta sopra vista, la n. 128 del 25/09/2008, pubblicata, per Legge, in rete, sul sito internet del Comune di Legnaro, controfirmata, pubblicata all'albo comunale, oltre che illegittima, E' NULLA. Di fatto mai esistita.
Lo prevede la Legge 241 del 1990 che fissa e prescrive i requisiti che devono avere-possedere le Delibere degli Enti Locali.
Da una attenta lettura ci si accorge che la Delibera in questione, la 128/08, non è mai stata votata. Di conseguenza è carta straccia, resta solo il pio desiderio di qualcuno, di nessun valore.
Gli atti pubblici scaturiti dalla Delibera pure essi sono nulli.
Ne consegue che quello che si sta attuando sul confine dell'area della Scuola Elementare è abusivo.
L'ex Sindaco Bettini dovrà pure dare una giustificazione? O si farà silenzio pure questa volta?
Ci sarà, si troverà una Autorità che intervenga per mettere ordine a questa situazione?
Per il nuovo Sindaco una grana o un appiglio per far valere il senso civico del buon amministrare? Speriamo di sì, visto che la delibera n. 128 non l'ha votata, in quanto assente.

P.S. L'impresa di cui sopra ha, inoltre, installato impalcature di cantiere sul marciapiede di via Roma, piazzandovi sopra i servizi igienici; siamo al semaforo in crocevia, crea difficoltà e pericolo ai pedoni di passaggio, costretti a traghettare in strada, in un luogo così delicato per il traffico. Non solo, betoniere per scaricare il calcestruzzo sostano sopra il marciapiede, così per i camion che portano il materiale edile: laterizi tondini di acciaio ecc. Il marciapiede è vietato a simili mezzi e non è costruito per reggere tali carichi.
Al contrario, un ciclista sul marciapiede, pur non danneggiandolo, viene giustamente multato. Due pesi e due misure!!!
E' possibile in questo Comune che le proprietà comunali di uso pubblico, in senso largo, restino orfane e da nessuno protette? Gli Amministratori, il Sindaco che da dieci anni per Legge ha poteri da “podestà”, conoscono i loro doveri?

Legnaro 17/04/2010 Giovanni Negrato

sabato 17 aprile 2010

Il premier con più consensi di quanti poi lo votino.

Notiziona: hanno tagliato l'erba del parco un attimo prima che la fotografassi per denunciarne la crescita spropositata!
Complimenti sinceri all'amministrazione.

A parte queste amenità vi confesso che sono molto impegnato con il mio percorso accademico, con un infante di 4 mesi e con un lavoro precario e saltuario perciò non ho molto tempo per fare quello che vorrei di questo blog. a volte penso che sarebbe meglio sospenderlo, ma mi dispiace e quindi pur di proporvi qualcosa di nuovo vi copioincollo quello che leggo in giro per il web. Me ne scuso.
Prima di fare così anche oggi voglio però annunciarvi il mio impegno per la raccolta firme per il referendum per l'abrogazione delle leggi sulla privatizzazione dell'acqua. Inizierà il 25 aprile prossimo. Chiunque, singolo o associazione che desideri attivarsi qui a Legnaro per questa nobile causa è pregato di farmelo sapere, collaboreremo assieme volenteri.
Per info www.acquabenecomune.org

Con il 25% il PDL appare il primo partito in Italia, ma quanto pesa la componente AN? Quando Fini dimostra tutto il suo fastidio per la sottomissione alla Lega, quando minaccia di andarsene, sta dando di matto oppure qualche ragione ce l'ha?
Quando dice che il governo "non ha una politica sociale" è anche lui un comunista oppure la misura è colma?

Da Repubblica.it di ieri.

ROMA- L'annuncio arriva alla fine del pranzo, dopo un confronto teso durato quasi due ore. "Silvio, visto che il Pdl è un nostro patrimonio comune, ma abbiamo idee diverse su come coltivarlo" osserva Fini senza alzare la voce "non ci vedo nulla di male a farlo fiorire con un gruppo autonomo". Berlusconi resta basito. Il premier prova a convincere il presidente della Camera che "i problemi si possono risolvere, come abbiamo sempre fatto". Ma per Fini le cose sembrano ormai andate troppo oltre. E lo stesso Berlusconi, in serata, appare ai coordinatori quasi sollevato: "Mi sono tolto un peso. Se ne vada pure. Abbiamo un problema in meno e possiamo correre. Farà la fine di Follini. Ma se esce, va via per sempre".

Più tardi, nelle varie riunioni con i suoi fedelissimi, il presidente della Camera prova a svolgere il filo di una delle giornate più difficili della sua vita politica: "Con calma, ho posto a Berlusconi solo questioni politiche, alle quali non mi ha saputo rispondere. O meglio, ha risposto a tutto, dicendo sempre "va tutto bene". Invece non va bene per niente e basta vedere cosa è successo in Sicilia, dove da un anno e mezzo viene tollerata una situazione che, in qualsiasi altra organizzazione, avrebbe portato a una decisione". Proprio il caso Sicilia, con lo sdoppiamento del Pdl in due tronconi, l'un contro l'altro armati, per Fini è paradigmatico di cosa il Cavaliere pensi dei partiti: "Li considera meno di zero. Io invece li ho sempre considerati con rispetto e il nodo, alla fine, è venuto al pettine". Un esempio che vale anche per gli altri campi: "I problemi vanno affrontati - ha spiegato Fini ai tanti che, in processione, sono andati a trovarlo - non si può nasconderli sotto il tappeto come fa Berlusconi, far finta che non esistano". Questioni che il presidente della Camera non ha posto solo ieri. "Sono settimane che gli dico le stesse cose, in privato, in pubblico e attraverso intermediari. E lui mi ha risposto schivando i problemi. Diceva: questo lo risolviamo. Oppure: non è come dice Fini. O peggio: ma Fini dove va? Sono solo quattro gatti, sono dei fighetti".

La scena ritorna al primo piano di Montecitorio. Berlusconi alza la voce, sbatte due volte i pugni sul tavolo. Ma Fini torna alla carica. Freddo: "Io pongo problemi perché desidero che il governo lavori meglio, che la tua maggioranza sia più forte". In concreto, cosa chiede? Molto ruota intorno al ruolo debordante della Lega, a quella che Fini considera la sudditanza del Pdl rispetto a Bossi. La risposta del Cavaliere, anziché tranquillizzare il presidente della Camera, lo rafforza nella sua determinazione: "Gianfranco, la Lega siamo noi, con Bossi siamo amici, garantisco io per lui". Finito il pranzo, Fini racconta ai suoi di non essere stupito dalla concezione dei rapporti politici di Berlusconi: "Non gliene faccio una colpa, sono categorie politiche che non possiede. È come se io parlassi in italiano e lui mi rispondesse in russo". Per farsi capire, si serve di una metafora: "Certe volte la direzione della Dc si riuniva e stilava un chiaro invito rivolto al presidente del Consiglio a fare questo o quello. Anche il premier era democristiano, ma quella presa di posizione serviva ad aiutare il governo". Il Cavaliere lo scruta perplesso scuotendo la testa. Anche la condizione del Pdl viene gettata sul tavolo, insieme alla politica sociale del governo "che non esiste", la politica istituzionale "che deve essere più equilibrata", la politica economica, che "nemmeno tu conosci, perché Tremonti non ne parla con nessuno". "Ma ti rendi conto dello stato del partito al Sud??", chiede Fini. E il premier: "Cosa dici? Al Sud abbiamo vinto!". Fini, di rimando: "Serve un Pdl nazionale che non sia al traino della Lega, che sia attento alla coesione del Sud". L'altra richiesta è quella di azzerare tutti gli organigrammi, per tornare al rispetto di quel 70-30 pattuito all'inizio.

È un dialogo fra sordi. Il presidente della Camera gli imputa anche la scarsa considerazione in cui viene tenuto. Episodio sintomatico quello della riforma della Costituzione: "Ti rendi conto - punta il dito Fini - che durante una cena avete tirato fuori una bozza di Costituzione, l'avete portata al Quirinale e l'avete resa pubblica senza che il presidente della Camera e fondatore del Pdl ne fosse informato?". Il Cavaliere minimizza: "Quella bozza non ha valore, non è nulla di definitivo. Anche Umberto mi ha detto: quel Calderoli lì ha esagerato, ha fatto di testa sua".

Il pranzo è terminato, Berlusconi prova a stemperare il clima con una barzelletta, ma c'è poco spazio per le risate. Fini sembra deciso a lanciare il suo gruppo "Pdl-Italia", che voterà i provvedimenti del governo "a condizione di contribuire sempre alle decisioni prese: è l'Abc della politica, ma lui non ce l'ha". Insomma, a chi lo vuol seguire il presidente della Camera ripete che non gioca "a far cadere il governo", ma la partita interna sarà molto dura. "Metto in conto - confessa - che Berlusconi scatenerà i cani per provare a sbranarmi. Già mi aspetto Feltri. Ma prima o poi, per un politico, arriva il momento della verità". Quanto ai colonnelli di An, Fini non si fa illusioni e attende le loro decisioni: "Sono preoccupati. Sta arrivando il momento in cui si accorgeranno che, senza dignità politica, si può svolgere solo un ruolo ancillare".
Berlusconi lascia il vertice con una minaccia: "Pensaci bene prima di fare una cosa del genere".

Tornato a palazzo Grazioli, il premier si sfoga: "Fini mi aveva promesso che, se si fosse rimesso a fare politica attiva, si sarebbe dimesso dalla carica. Mi aspetto che onori questa promessa". E ancora: "In ogni caso, è liberissimo di fare il suo gruppo, nessuno è obbligato a restare nel Pdl. Ma è chiaro che, per statuto, chi fa un gruppo per conto suo non fa più parte del Pdl e non potrà essere ricandidato". Fatti conti con i coordinatori e i capigruppo, il premier ritiene di poter ancora dare le carte. "Al Senato Fini non ha i numeri per fare un gruppo e anche alla Camera, se arriverà a 20-22 deputati, me li riprenderò uno a uno". Ma finirà davvero così?


Saluti Davide

martedì 13 aprile 2010

Emergency

Rilancio dal sito www.beppegrillo.it






Sabato 10 aprile, militari afgani e della coalizione internazionale hanno attaccato il Centro chirurgico di Emergency a Lashkar-gah e portato via membri dello staff nazionale e internazionale.
Il Blog ha raggiunto al telefono Gino Strada.

Gino Strada: "Il quadro resta quello che avevamo delineato già il primo giorno. Si tratta di una aggressione all'ospedale di Emergency. Un'operazione messa insieme, preparata, premeditata e studiata per togliere di mezzo un testimone scomodo delle atrocità della guerra. E' la lettura che continuiamo a dare.
La conferma delle notizie che continuano a susseguirsi: "hanno confessato!" - poi ovviamente dodici ore dopo - "nessuno ha mai detto che avevano confessato!". E' un sintomo del fatto che questa bolla sta facendo acqua. Del resto basta guardare i filmati. Le forze internazionali smentiscono la loro presenza, e poi c'è un filmato in cui si vedono militari Inglesi nel nostro ospedale; manifestazioni popolari contro Emergency fuori dall'ospedale, e poi c'è un filmato in cui si contano ventiquattro - dico ventiquattro - persone che urlano in un campo di calcio. (segue)

Sono gli strilloni di regime: un po' di propaganda. "Trovate armi" e poi si vedono scaffali con scatole tutte in ordine e poi per terra un paio di scatole con dentro qualche arma - chissà chi ce le ha portate.
E' una grossa montatura e credo che la ragione sia molto semplice: non si vuole far sapere ciò che avviene lì. Non a caso non c'è un solo giornalista che possa seguire le operazioni della più grande campagna della NATO - così l'hanno definita loro - degli ultimi decenni e si vuole togliere di mezzo un ospedale che è poi quello che riceve le vittime di quella campagna. E siccome per il 40% i feriti sono bambini, la cosa secca un po', si preferisce cercare di far credere all'opinione pubblica che si è lì per portare la pace e la democrazia e che casomai si colpisce qualche pericolosissimo terrorista. Di un paio d'ore fa è la notizia di altri quattro civili uccisi dalle forze NATO e la notizia che le forze NATO sono state incriminate per le stragi di civili.
Non è la prima volta che si cerca di fare queste operazioni contro l'ospedale di Emergency. Adesso oramai siamo alla vigilia della nuova, grande offensiva di primavera, che vuol dire altre stragi, altri morti, altri massacri e quindi si vuole togliere di mezzo quell'ospedale.
Blog: "Cosa si può fare per sostenere Emergency in queste ore?"
Gino Strada: "La prima cosa è firmare l'appello che c'è sul sito di Emergency, una raccolta firme giusto per esplicitare questa solidarietà, questo non credere da parte dei cittadini a queste accuse infamanti, a queste montature che mettono assieme varie spie, poliziotti, militari e criminali vari. E poi credo che presto dovremo mobilitarci. Noi stiamo già pensando a una grande mobilitazione su scala nazionale per il fine settimana, se la soluzione non dovesse venire prima.

www.emergency.it

giovedì 8 aprile 2010

TARSU: tassa con Iva, per Legnaro si!!




Ricevo e pubblico questa lettera. Per informazioni tecniche su come farsi rimborsare Federconsumatori è a vostra disposizione a Legnaro il sabato mattina dalle h 9e30 alle h 11e30 presso lo sportello CGIL.


INCREDIBILE, MA VERO....

La Corte Costituzionale ha bocciato l'Iva che veniva applicata alle bollette pagate per la raccolta e asporto rifiuti solidi urbani.
Di conseguenza il Consiglio Comunale di Legnaro annulla il vecchio regolamento che la prevedeva e ne approva uno di nuovo. Incredibile: l'Iva viene riammessa: uscita dalla porta viene fatta entrare dalla finestra.

RICAPITOLIAMO.

La CORTE COSTITUZIONALE è la massima Istituzione Giudiziaria dello Stato, giudica le Leggi e i Regolamenti per verificare la loro compatibilità con la nostra Costituzione, si esprime mediante sentenze.
Il 16 luglio del 2009 con la sentenza n. 238/2009 la Corte boccia l'applicazione dell'Iva sulle bollette pagate dagli utenti per l'asporto dei rifiuti solidi urbani. La sentenza è complessa e approfondita, 27 pagine ben documentate. Non solo, obbliga i gestori del servizio a rimborsare agli utenti l'Iva indebitamente riscossa.
Veniamo a noi.
Il Comune di Legnaro, fino al 2006, ha fatto pagare alle famiglie la “tassa” per l'asporto rifiuti, la tassa essendo un tributo è esente Iva.
Dal 2006 fino ai nostri giorni l'Amministrazione Comunale ha trasformato la tassa in tariffa, assoggettandola all'Iva, quindi dal 2006 paghiamo in bolletta l'Iva del 10% .
Tecnicamente: è stata soppressa la tassa “TARSU” tassa asporto rifiuti solidi urbani, sostituendola con la “TIA” tariffa integrata ambientale.
Sempre dal 2006, in contemporanea, l'Amministrazione Comunale ha aumentato il costo della bolletta agli utenti del 12,50%, un aumento ingiustificato in quanto al tempo i Legnaresi coprivano il costo del servizio. Così dal 2006 di fatto, per le famiglie, il costo è lievitato del 22,5%. Già allora il sottoscritto, consigliere di opposizione in Consiglio Comunale, sbandierando il giornale “Il Sole 24 ore” contestava tale decisione. Come sempre si rispose con un gran silenzio.
Ritorniamo alla sentenza.
Dice la CORTE COSTITUZIONALE: “Chiamala TARSU, chiamala TIA , sempre di immondizie si tratta: l'Iva non va pagata.”
A pagina 23 della sentenza si legge: “In sesto luogo, infine, un altro significativo elemento di analogia tra TIA e la TARSU è costituito dal fatto che ambedue i prelievi sono estranei all'ambito di applicazione dell'Iva....”
Più avanti, sempre la sentenza, afferma che con la riforma tributaria del 1972 e la nascita dell'IVA, la raccolta rifiuti ne venne esclusa.
A pagina 24 della sentenza si legge: “....Non esiste, del resto, una norma legislativa che espressamente assoggetti ad Iva le prestazioni del servizio di smaltimento dei rifiuti, quale, ad esempio, è quella prevista dalla alinea e dalla lettera b) del quinto comma dell'articolo 4 e del D.P.R. 26 ottobre 1972 n. 633, secondo cui, ai fini dell'Iva, - sono considerate in ogni caso commerciali, ancorchè esercitate da enti pubblici, le attività di erogazione acqua e servizi di fognatura e di depurazione, gas, energia elettrica e vapore.....

In ossequio alla sentenza, il Sindaco di Legnaro, con apposito punto all'ordine del giorno, nella seduta del 05/03/2010, porta in Consiglio Comunale la soppressione del vecchio regolamento asporto rifiuti, che prevedeva il pagamento dell'Iva. Dal dibattito che ne scaturisce, partecipato da qualche consigliere, emerge la preoccupazione del come rimborsare l'Iva agli utenti Legnaresi indebitamente pagata. Il Sindaco risponde che al momento non ha ricevuto richiesta alcuna, ma che si farà promotore presso il gestore del servizio - Padova 4 - per vedere il come risolvere il problema. Il pubblico in sala che assiste al Consiglio, 4 cittadini, si sfregano le mani e ammiccano sguardi compiaciuti: questa volta siamo noi ad essere rimborsati dopo tanto pagare...

SORPRESA.
Il Sindaco dà velocemente lettura del nuovo regolamento, nessuno interviene, si vota la delibera n. 11/2010. Risultato con sorpresa, incredibile... resta tutto come prima, l'Iva viene reintrodotta nel nuovo regolamento, si continuerà a pagarla.
Domanda: i Consiglieri se ne sono accorti? Io penso di no!!!

La Corte non ha sentenziato che l'Iva deve sparire dalla bolletta rifiuti perchè incostituzionale, in quanto non prevista da legge alcuna? Così come avviene da sempre per la stragrande maggioranza di Comuni italiani, per esempio i Comuni di Torino e Bologna?.... O il Comune di Legnaro non fa parte della Repubblica Italiana??

P.S. L'ex Sindaco Bettini per sfuggire al patto di stabilità - si veda questo blog in data 21/02/10 - ha appaltato la raccolta e smaltimento rifiuti a Padova 4, ciò ha comportato un danno per le famiglie di Legnaro di circa un milione e trecentomila Euro in cinque anni.

Ecco cosa succede quando con arroganza si decide, convinti di essere all'altezza dei problemi.


Legnaro, 02/04/2010 Giovanni Negrato


Saluti Davide
.

mercoledì 7 aprile 2010

Un modo diverso di pensare!

Tratto da www.decrescitafelice.it

Di Filippo Schillaci:

Da alcuni anni viaggio regolarmente in treno fra Roma e Milano, e da quando è entrata in azione l’"alta" velocità ne sono diventato mio malgrado un cliente coatto.
Mio malgrado? Coatto? Andiamo per gradi. Intanto eccomi qua ancora una volta, su uno scintillante Freccia Rossa che costeggia rapidissimo l’autostrada, sulla quale le automobili sembrano, dal mio sfrecciante e rosseggiante punto di vista, quasi ferme. Siamo partiti da Roma due ore fa e fra un’ora saremo a Milano. Quasi come prendere un autobus, mentre quei poveri automobilisti antidiluviani chissà per quanto ne avranno ancora. L’Italia è davvero più corta, come dice la pubblicità di Trenitalia S. p. A., un’azienda nuova, innovativa, che ha davvero rivoluzionato il modo di viaggiare in treno; nulla a che vedere con le vecchie, stantie FF. SS. di statale memoria.

Sì, è vero, abbiamo dovuto rinunciare a qualcosa. Ad esempio alla possibilità di portare in viaggio animali che siano più grandi di un gatto; e anche questo può varcare l’asettica soglia dei “Freccia Rossa” solo a patto che sia rinchiuso in una gabbietta di dimensioni tali che, più che entrarci, il povero felino dovrebbe indossarla e, anche così, egli è tollerato solo se l’imbarazzante contenitore che lo racchiude è doverosamente occultato nell’interstizio fra le spalliere dei sedili. Fortunati i possessori di pesci rossi, gli unici che non sono soggetti a simili limitazioni. E fortunate le zanzare, per le quali il regolamento non prescrive alcun divieto.

E’ anche vero che l'"alta" velocità costicchia pure lei, come le centrali nucleari e la carne. Ma che importa, non siamo mica africani noi, viviamo nella società del benessere e in fondo possiamo permettercelo. Il progresso è il progresso.

«Sì, ma io avrei preferito poter scegliere», dice il solito arretrato dissidente. Scegliere? Che vuol dire scegliere? Chi vorrebbe più viaggiare sui treni-lumaca di una volta? E così oggi, su un totale di 40 treni giornalieri che da Roma Termini partono verso Milano Centrale, 35 sono “Freccia rossa”, ovvero treni ad “alta” velocità che hanno un tempo di percorrenza di 3 ore e mezza oppure 3 ore a seconda che facciano oppure no un paio di fermate intermedie. Gli altri sono: 3 Inter City da 6 ore e mezza, uno strano Euro Star City che ci mette lo stesso tempo di un Inter City ma costa molto di più e un unico superstite Espresso notturno composto solo da letti e cuccette.

Ecco dunque perché mi sono detto un cliente “coatto”, perché l’avvento dell'"alta" velocità è stato accompagnato e pompato da una politica commerciale che ha fatto praticamente scomparire ogni altra tipologia di treni. Ma perché ho scritto anche “mio malgrado”?


Mi viene il sospetto che il risparmio di tempo dei “Freccia Rossa” nasca dalla riduzione delle fermate, ovvero da una penalizzazione delle città intermedieIntanto una piccola nota a margine: un Eurostar ci metteva quattro ore e mezza facendo varie fermate intermedie. Dunque mi viene il sospetto che il risparmio di tempo dei “Freccia Rossa” nasca in gran parte più che da un aumento della velocità, dalla riduzione delle fermate, ovvero da una pesante penalizzazione delle città intermedie. Ma questa è solo una mia sensazione. Non approfondiamo.
I costi: un Freccia rossa ad “alta” velocità costa 89 euro, un Inter City ne costa 46, ovvero circa la metà. C’è insomma un apparente rapporto di proporzionalità inversa: ti dimezzo il tempo di percorrenza e ti raddoppio il biglietto. Ma perché apparente e perché continuo a scrivere “alta” velocità con quel paio di scettiche virgolette?

Facciamo qualche conto. Dividendo il mio stipendio mensile di tecnico universitario per il numero di ore lavorative scopro che la mia retribuzione media è di circa 12 euro all’ora. Prendendo un treno Freccia Rossa anziché un Inter City risparmio da 3 ore a 3 ore e mezza in termini di tempo di percorrenza ma spendo 43 euro in più per il biglietto. Per guadagnare questa cifra però devo lavorare 3 ore e 35 minuti, ovvero poco più di ciò che risparmio sul tempo di percorrenza.

In altre parole mentre prendendo un Inter City potevo trascorrere 6 ore e mezza leggendo un libro, o ascoltando musica, o chiacchierando, con un treno ad “alta” velocità trascorro poco meno o poco più della metà di tale tempo nello stesso modo, mentre mi tocca trascorrerne poco più di un’altra metà lavorando. Il tempo totale supera in ogni caso le 6 ore e mezza di un Inter City e la qualità di più di metà di esso decade sensibilmente. Mi viene il sospetto di non averci guadagnato.

Concludiamo: se calcoliamo il tempo che ci metto ad andare da Roma a Milano in treno riferendoci non al tempo di percorrenza stampato sull’orario ferroviario, ma all’unico tempo che davvero conta, ovvero il tempo della mia vita, con l'"alta" velocità ci metto più tempo e peggioro la qualità di più di metà di esso. Ovvero, con l'"alta" velocità vado più lentamente e peggio che con un treno normale.

Insomma sono stati spesi milioni di euro, sono state realizzate ancora una volta enormi e deturpanti infrastrutture per ottenere il risultato di farci viaggiare più lentamente e peggio.

Ma intanto la gente si è lasciata ancora una volta convincere del contrario. E nelle chiacchiere quotidiane del signor Rossi le “obsolete” linee su cui arrancano i vecchi Inter City sono diventate “quelle su cui si viaggia ancora con i treni a vapore”. Credo sia stato Abramo Lincoln a dire: «si può ingannare qualcuno sempre, tutti talvolta ma non sempre tutti». Non so se oggi ne sarebbe ancora convinto.



Saluti Davide