martedì 28 aprile 2015

Giacinto Pescarolo



Ad aprile il blog ha compiuto 7 anni. 
Per festeggiare vi offro la prima di una piccola serie di puntate in cui Giacinto racconta di Legnaro. Lui ad un certo punto dice "dimmi chi eri, ti dirò chi sei". E io chi ero non so se lo so. Vale quindi per me la pena di  provare a scoprirlo e cominciare a comporre il mosaico posizionando le piccole tessere che ho trovato quasi per caso. 
Spero che al di la della polemica politica tutti possano apprezzare il valore culturale e sociale di questa piccola impresa.

Buona visione. Saluti Davide


sabato 25 aprile 2015

Buon 25 aprile!



Risfodero l'intervista a Bruno Borgato, partigiano legnarese. Un piccolo contributo per la memoria collettiva di Legnaro e non solo.

Saluti antifascisti Davide.

mercoledì 22 aprile 2015

Avviso di convocazione Consiglio Comunale per il 30 aprile 2015. Legnaro


IL SINDACO
Visto l’art. 10, 3° comma, dello Statuto comunale vigente;
Visto il vigente regolamento comunale per il funzionamento del Consiglio Comunale;
AVVISA
Che il Consiglio Comunale è convocato in seduta pubblica di prima convocazione, per il giorno 30 APRILE 2015 alle ore 18.30, presso la sala consiliare del palazzo municipale per trattare e deliberare sugli argomenti riportati nel seguente:

1)       COMUNICAZIONI.

2)       APPROVAZIONE RENDICONTO ANNO 2014 .

3)       PIANO DEGLI INTERVENTI (P.I.) - VARIANTE N° 2 – ESAME OSSERVAZIONI/CONTRODEDUZIONI ED APPROVAZIONE.

4)       STRADA BOVOLENTANA: STRALCIO VARIANTE.

5)       APPROVAZIONE MODIFICHE REGOLAMENTO COMUNALE DI PROVVEDITORATO ED ECONOMATO.

6)       APPROVAZIONE MODIFICHE AL REGOLAMENTO COMUNALE DI POLIZIA 
MORTUARIA.


7)  PROPOSTA DI MOZIONE PRESENTATA DAL CONSIGLIERE DAVIDE BIANCHINI AVENTE AD OGGETTO: “STUDIO DI FATTIBILITA’ CREAZIONE NUOVI POSTEGGI NEL MERCATO SETTIMINALE DI LEGNARO”.


IL SINDACO

F.to Giovanni Bettini

lunedì 20 aprile 2015

Il parchetto nascosto di via Rovigo


Quello delle foto è un piccolo spazio verde qui a Legnaro. Io e la mia famiglia lo chiamiamo il parco nascosto. Approfittando delle panchine disposte in circolo ci abbiamo perfino festeggiato uno o due compleanni dei bambini. Di recente hanno tagliato l'erba, ma solitamente è alta fino ai fianchi, gli arredi sono in via di disfacimento e la fontana probabilmente non ha mai funzionato. Resiste uno scivolo in vetroresina. 
Il parco non è molto grande, ma nemmeno piccolo e grazie al pergolato e agli alberi abbastanza alti d'estate  c'è ombra. Io non so esattamente come, ma appare chiara la necessità di rivalutare questo spazio. Abbandonato com'è, è pressoché un costo per la nostra comunità e prima o dopo a qualcuno verrà in mente di cederlo per costruire. Essendo a ridosso di abitazioni private non è utilizzabile per feste serali o per prolungate sessioni musicali. C'è bisogno però di trovare qualche attività che inviti le persone a frequentarlo.
D'estate si potrebbe organizzare un corso di Tai Chi e di ginnastica mattutina per anziani. Si potrebbe arredare in maniera originale ad esempio facendo colorare le panchine dagli artisti legnaresi. Oppure si potrebbe ristrutturare il tutto destinandolo a una specifica attività o sport come l'hockey su prato.
Ci vogliono soluzioni innovative e sorprendenti. Chi ha voglia di proporne una?

Saluti Davide





venerdì 17 aprile 2015

Una proposta molto complicata


Lasciatemi la libertà di non definire tutto nei particolari perché il progetto che sto per raccontarvi è davvero complicato e presenta molteplici aspetti tutti da approfondire scrupolosamente. Prendete questo post come il semplice canovaccio di un'idea molto complessa.
La scintilla mi è venuta pensando alla casa di via Monte Grappa. Quella delle foto qui esposte; quella che il comune di Legnaro tenta disperatamente di vendere ormai da un po' di tempo.
Ora accostiamo mentalmente alla casa in questione le immagini di due coniugi che da alcuni anni hanno fatto richiesta per un alloggio popolare. Grazie al lavoro partime di uno dei due e a quelli saltuari e casuali dell'altro, in questi anni hanno pagato l'affitto, ma non si sono mai potuti permettere un mutuo. Oppure pensate a chi, pur lavorando, non è riuscito a pagare tutte le rate per l'acquisto della prima casa che, qualche anno fa, veniva concesso anche per importi molto superiori al 100% del valore dell'immobile. Ma anche due giovani sposini o una coppia di ultra cinquantenni con lui disoccupato....
In somma pensate a quanti pur barcamenandosi fra affitto e bollette, bolli auto e assegni famigliari ha il problema della casa.

Stimiamo, tanto per dire, che una ristrutturazione dell'immobile che lo renda dignitosamente abitabile, ma in sobrietà senza eccessi, possa aggirarsi sui 40/50.000 euro.
Un mutuo le banche non lo concedono alle persone di cui sopra, ma un prestito di 10 anni per la ristrutturazione di un immobile forse sì. Magari se ci fosse un garante istituzionale o un istituto di credito "etico" o tutti e due.....
Ora mischiamo bene il tutto. Il comune indice un concorso per concedere in usufrutto ( o altro diritto di godimento dipende da alcune considerazioni che in questo momento non è possibile approfondire) l'immobile per 10 anni. Il punteggio lo potrebbero fare il reddito dei richiedenti, la possibilità o meno di accedere autonomamente a un prestito, il numero di anni di attesa di una casa popolare, l'età............ ( questo è un aspetto molto delicato a cui bisogna dedicare molta attenzione)
La condizione alla quale il comune concederà l'immobile è la ristrutturazione dello stesso a spese degli vincitori del concorso.
Scaduti i 10 anni la casa potrà essere acquistata, rilasciata oppure affittata a prezzi pattuiti fin dal primo giorno. Se gli usufruttuari dovessero cambiare idea e andarsene non potrebbero chiedere nulla per la ristrutturazione ( anche questo è un punto molto delicato degno di approfondimento che qui non è possibile).

Oggi un prestito di 40.000 euro in 10 anni, concesso a lavoratori a tempo determinato ( giusto per fare l'avvocato del diavolo) si aggira intorno ai 530 euro al mese ( tasso fisso ). Ma non è tutto qui, lungo tutti i 10 anni del contratto gli usufruttuari riceveranno ogni anno una detrazione fiscale per un totale di 20.000 euro, il che si trasformerebbe in un vantaggio mensile di 166,00 euro.
Con un impegno netto di 364 euro al mese ( l'affitto di un mini appartamento a Legnaro?) si potrebbe offrire un alloggio in casa singola con terra per l'orto, adatta per una famiglia di 4 persone.
Il comune, alla peggio, si ritroverebbe un pezzettino di patrimonio ristrutturato e pronto per la vendita, senza sganciare un solo euro. Al meglio venderà l'immobile agli usufruttuari stessi.
Se parte della ristrutturazione la facessero gli interessati in prima persona, con l'aiuto di artigiani professionisti, si potrebbero abbattere i costi di mutuo e valorizzare il tempo di chi magari è in difficoltà perché disoccupato.
Se il progetto dovesse funzionare credo che potrebbe diventare il pilota anche per tutti quei privati che per varie ragioni non vogliono vendere gli immobili, magari ricevuti in eredità e per anni ne sopportano i costi in termini di tasse e interventi conservativi senza mai abitarvi.
Rivalutazione del patrimonio, aiuto concreto alle famiglie con la necessità della prima casa, rilancio del settore edilizio locale, bassi costi per l'amministrazione. Ops, niente speculazione anche se fra 10 anni chissà...le cose per i coniugi potrebbero nel frattempo migliorare e la famiglia potrebbe essersi allargata. Ecco che 500 mc di ampliamento non si negano a nessuno, specialmente se a ridosso delle elezioni.

Saluti Davide

domenica 12 aprile 2015

Un bosco di pianura



Spesso in politica, specie in quella locale, assistiamo a intere discussioni dove nessuno dei soggetti intervenuti ha la più pallida idea di quello di cui si parla. Specialmente le pedanti provocazioni polemiche di alcuni esponenti politici sono spesso basate sul sentito dire e sulla convinzione di essere superiori agli altri.

Ultimamente il tema del Bosco di Pianura è riapparso nei nostri ragionamenti pertanto ho voluto informarmi meglio e sono andato a Piove di Sacco. 
Ho trovato un parco verde, ben attrezzato, che gode però della presenza di numerosi alberi. La possibilità di accedere alla linea elettrica e all'acqua per il tramite di apposite colonnine, la possibilità di fare barbecue e di consumare pietanze in comode panchine ombreggiate si sommano alle ormai scontate giostrine per i bimbi, agli attrezzi ginnici del percorso sportivo e ai servizi igienici sempre aperti.
Ho notato la mancanza di uno spazio dedicato alla piccola ristorazione ( spritz. caffè, gelati, pizzeria..) con la presenza del quale si potrebbero fronteggiare almeno in parte i costi di manutenzione dell'area.
Qui a Legnaro (paese che deve il suo stesso nome alla passata presenza di boschi), un progetto simile, troverebbe anche la collaborazione dell'Università e dei suoi studenti che potrebbero forse approfittare di un laboratorio a cielo aperto. Con loro anche le nostre scuole medie ed elementari. 
Uno spazio verde come tanti altri, ma con qualche caratteristica speciale che lo rende diverso e originale. In un'ottica di diversificazione dell'offerta farebbe proprio al caso di Legnaro.





Saluti Davide

mercoledì 8 aprile 2015

Poia.


Ha resistito fino all'ultimo respiro prima di lasciarci. Qualche anno fa lo andai a trovare, raccolsi qualche aneddoto che scrissi in uno dei primi post di questo blog. Ve lo ripropongo in sua memoria.

Ciao Poia, Davide.




mercoledì 2 luglio 2008

Poia, legnarese comunista.




Legnaro è la gente che ci abita. Lo scorrere delle persone attraverso le sue strade rende l'insieme disordinato e francamente brutto delle sue case un posto vivo: un posto dove si può risiedere tutta la vita. E' il caso di Antonio Zago, altrimenti noto al grande pubblico come "Poia". Ho imparato che l'età è meglio non scriverla anche se è facile intuire che di candeline sulla torta bisogna accenderne un bel po'. 
Poia, ha comperato, allevato e macellato polli per decenni, ma non è per questo che ha il soprannome che si ritrova. Poia è un termine dialettale che indica la Poiana, rapace diffuso in europa e anche dalle nostre parti. Antonio da ragazzino era veloce come un uccello rapace, correva più forte degli altri fino a meritare il soprannome che lo ha accompagnato fino a oggi. 
" Ti dighe Poia e te vedarè che tuti me conose".  
Poia è comunista, una fede la sua, radicata dentro le ossa: un credo che viene da lontano. Fin da quando, giovane esplosivo, si schierò con i partigiani per la lotta di liberazione dal nazifascismo; mi è stato raccontato l'aneddoto secondo il quale Poia doveva morire impiccato davanti la chiesa di Legnaro per mano dei fascisti, ma forse il prete, la mamma o più verosimilmente tutti i famigliari e amici, intervenuti all'esecuzione lo liberarono trascinandolo via dalla morte certa.
Chi di noi è disposto a farsi impiccare pur di esprimere le proprie idee? Secondo me alcune  scelte di chi ci governa  sono prese perchè sanno che di Poia non ce ne sono più!
 Il passato e le nostre tradizioni ci insegnano che è possibile prendere parte attiva alle decisioni che ci riguardano, si può uscire dall'anestesia che ci intorpidisce. 
Poia partecipava al funerale in chiesa dei compagni con la bandiera del partito, in prima fila: ci tiene a far sapere che dava del tu al prete poichè per lui non era altro che un uomo (ricordatevi che allora il prete era forse di più che un sindaco) .  Dai gesti, dai toni accesi di alcuni momenti si capisce che si ha a che fare con un uomo dal temperamento deciso e coinvolgente: uno che non passa mai inosservato.
Dai ricordi infantili di Poia ho raccolto l'immagine di una Legnaro piena di casoni ( oltre cento mi ha detto): immaginate di vivere senza corrente, con il tetto di paglia, l'acqua un po' torbida del pozzo distante da casa. Secondo voi a chi assomigliavamo di più: agli zingari, o ai norvegesi?Non erano disposti a schiera, ma si trovavano un po' qua e un po' la, talvolta isolati in mezzo i campi. Gli spazi  sociali erano la chiesa e il bar, il patronato e il tavolo per la briscola. Tutti, in tempi diversi, con finalità diverse frequentavano questi luoghi. E oggi? Noi? Nonostante non ci sia più la minaccia della corda al collo ci rintaniamo in casa, borbottiamo soli di fronte la televisione. Si può fare di più! 
Regola 1: rivalutare il nostro passato.  Saluti Davide.

martedì 7 aprile 2015

Lo sgambatoio....di Ponte San Nicolò!



Quella delle foto è l'area cani, meglio chiamarla sgambatoio, che l'11 aprile prossimo sarà inaugurata a Ponte San Nicolò. Non è altro che una porzione di verde pubblico recintato, con affisso all'ingresso un regolamento. Ho fatto un salto per rendermi conto di persona di cosa si trattasse: ho trovato 5 padroni con i loro cani che mi hanno raccontato come sta andando. L'area in questione infatti è usufruibile da ottobre scorso. Al di la del sospetto dei quadrupedi, in quanto ero l'unico essere umano sprovvisto di cane, ho potuto constatare come a socializzare con impropri simili non fossero solo gli amici pelosi, ma specialmente i loro compagni umani. L'area appare molto ordinata, pulita e priva di qualsiasi odore. La presenza degli alberi la renderà utilizzabile anche in estate quando il sole picchierà. Con rammarico mi hanno segnalato l'assenza di una fontanella per l'acqua e la cosa non mi è parsa strana. Dicono che provvederanno quanto prima, ma sappiamo benissimo quanto certe "promesse politiche" siano difficili da mantenere. 
In questi periodi certe spese non appaiono affatto coerenti con le realtà di difficoltà che molte famiglie stanno vivendo, ma è anche vero che sono molte le famiglie che posseggono cani, che lavorano e pagano le tasse e che pertanto vorrebbero vedere accolte alcune loro richieste. Quella dell'area cani è sempre sembrata abbastanza economica e utile sia per chi ha un cane che per chi non ne ha. Questi ultimi, si spera, vedranno diminuire la quantità di escrementi canini presenti nei marciapiedi. 
A Legnaro ci sono diverse aree pubbliche trascurate, molte sono in zone centrali, altre periferiche. Al Sindaco Bettini non rimane che l'imbarazzo della scelta. Per vero a settembre scorso, in un Consiglio comunale, promise la realizzazione dell'area cani in quel di Volparo. E' passata Pasqua...


Saluti Davide



giovedì 2 aprile 2015

Giacinto e la pietra del Bando.



Un contributo dalla nostra pagina Facebook.

Giacinto rappresenta l'estrema propaggine di una cultura contadina che tramandava il suo sapere esclusivamente per via orale. Lui stesso si definisce un narratore della storia di Legnaro. Ha contribuito alla stesura di un libro a tema legnarese, ma la sua passione è il racconto a voce. Condividiamo un piccolo clip girato quasi per scherzo. Cosa ne dite se lo andiamo a intervistare?

Saluti Davide