venerdì 31 maggio 2013

Democrazia 2.0



Ho raccolto questo scambio di commenti. Lo propongo perchè lo trovo sintomatico della situazione politica odierna. Sembrerebbe un dialogo fra sordi, ma a ben guardare non è così. A voi i commenti.

Anonimo 5 stelle (?) 28 maggio 2013 13:53

…Mi piacerebbe invece una lista civica composta da personalità provenienti dal mondo delle associazioni. Persone che in questi anni hanno dimostrato di saper fare e si sono spesi per la comunità. Persone fuori dal ristretto circolo della politichina legnarese. Persone che senza essere contro a Tizio o a Caio si distinguano dagli attuali amministratori per la correttezza e la trasparenza. ( ma di queste persone ce ne sono più di 5?) Purtroppo non credo che i partiti siano in grado di coinvolgerle e, al di la delle intenzioni di qualcuno, credo che i posti in lista saranno occupati da chi c'era già con qualche innesto di chi è loro amico. Ecco che la riflessione sulla crisi della rappresentatività politica/partitica prende forma e sostanza.

L. Collesei 30 maggio 2013 21:58

anonimo 5 stelle, perchè non vieni alla riunione lunedi sera dove potrai fare tutte le tue domande, analisi, critiche che saranno ascoltate , eventualmente controbattute come in una democrazia normale. Non esiste una lista precostituita, ma l'incontro serve a lanciare alcune idee, a trovarne delle altre. Poi la sigla PD potrà restare, potrà formarsi una lista civica (ma non con dentro tutti), altre soluzioni con chi ci vorrà stare. Ti aspettiamo.
L. Collesei Consigliere di Vivere legnaro e uno dei relatori alla serata. ciao

AnonimoAnonimo ha detto... 31 maggio 2013 06:48

Vede Collesei se lo spirito è quello di chi sta in cattedra e gentilmente ascolta io credo che rimarrò a casa. Vi presentate come coalizione e democraticamente accetterete idee e consigli a patto che vi vedano d'accordo. La mia idea di democrazia normale è un'altra. Poi, in sede di elezioni amministrative, credo che bisognerebbe pagare il pubblico che si presti ad ascoltare un relatore che da 30 anni si presenta in lista raccogliendo pochissime preferenze personali: ma di chi è rappresentante? Chi crede di rappresentare?Possibile che i partiti non siano in grado di trovare qualcun altro? E non mi riferisco ne a lei ne al sindaco di Este di cui ignoro le motivazioni della sua presenza. Su quel palco non c'era spazio per qualcun altro? Magari della parrocchia o del mondo delle associazioni? Siete così chiusi in voi stessi, così autoreferenziali. Fate un video della riunione, mettetelo in rete così almeno uno può saltare le parti inutili. Democrazia 2.0

mercoledì 29 maggio 2013

Ilva, le tute blu di Legnaro preoccupate

Ricevo e pubblico:

28 maggio 2013 — pagina 28 sezione: Nazionale

Tra i 40 mila metalmeccanicicoinvolti nella crisi dell’Ilva (compreso l’indotto), ci sono anche i quaranta dipendenti della sede di Legnaro con gli ottanta colleghi del grande magazzino di Marghera. Nello stabilimento di via Enrico Fermi i lavoratori padovani, dipendenti del Gruppo Riva a tutti gli effetti, tagliano e spianano i cosiddetti coils. Ovviamente, dopo le dimissioni del Consiglio di amministrazione, anche le tute blu di Legnaro, sono molto preoccupate di quanto sta succedendo a Taranto e nelle altre sedi dell’Ilva. Un “caso” finito sulla scrivania del ministro allo sviluppo economico Flavio Zanonato. E da sempre all’attenzione di Antonio Silvestri, segretario provinciale della Fiom-Cgil. «Per il momento il lavoro non manca» sottolinea il delegato della Fiom-Cgil, Antonio Paccagnella, «La produzione non è rimasta mai ferma. Né alcuni mesi fa quando la Procura della Repubblica intimò il blocco dei mezzi di produzione nella sede centrale di Taranto né tre giorni fa, in coincidenza con le dimissioni del Consiglio di amministrazione. Per fortuna, le materie prime ed i manufatti continuano ad arrivare e non ci sono problemi neanche per le commesse da parte delle aziende del Nordest, a cui sono destinate le nostre lavorazioni». Il sindacalista dello stabilimento di Legnaro prosegue: «Con il doppio turno si resta in fabbrica anche fino alle dieci di sera, ma è chiaro che, ogni volta che pensiamo alla certezza del nostro futuro occupazionale, non possiamo certo restare tranquilli». Intanto il segretario della Fim-Cisl per Padova e Rovigo, Gianni Castellan, lo stesso che è stato coordinatore sindacale nazionale della vertenza Zanussi-Electrolux, lancia un accorato appello al ministro dello Sviluppo economico. «Non c’è tempo da perdere» osserva il sindacalista della Fim, già alle soglie della pensione, «Zanonato, per non correre altri rischi di fronte alle scelte nefaste effettuate dalla famiglia Riva, deve prendere una decisione drastica. A questo punto l’Ilva va messa in amministrazione straordinaria in base alla legge Prodi-Marzano. Come, d’altronde, in passato, a livello locale, era stato fatto anche per la Finmek e la Fidia. Soltanto così si possono garantire la produzione e la tenuta occupazionale della più grande azienda italiana che produce acciaio». Felice Paduano

martedì 28 maggio 2013

Democrazia liquefatta

Democrazia liquefatta
I risultati definitivi della tornata elettorale amministrativa si sapranno soltanto a sera inoltrata. Eppure i giornali già titolano "Crollo del M5S". E' un titolo banale: tutti sapevano - per primi gli elettori e gli attivisti del MoVimento - che nelle elezioni comunali il M5S non avrebbe certo ripetuto il risultato delle politiche. Del resto, tra persone sincere questo fatto non sarebbe neppure oggetto di discussione: non c'è nessun rapporto tra le consultazioni politiche nazionali e le elezioni locali. Il problema, però, è un altro, ben più profondo: perché dovremmo essere felici, ed esultare, di fronte al "crollo" del M5S? Hanno forse vinto il Pd o il Pdl? I "partiti" hanno riacquistato la fiducia dei cittadini? Di cosa dovremmo essere felici? Del fatto che un romano su due non è andato a votare? Di un grado di astensione che non ha precedenti? È sorprendente vedere come si possono leggere le notizie, come la stampa possa presentarle. Possibile che non capiscano il dato reale? Ossia che la crisi della democrazia rappresentativa continua ad acuirsi, a farsi sempre più grave. Si attacca il M5S, ossia l'unica forza politica che è riuscita nel tentativo di riportare i cittadini alla partecipazione politica, all'interesse per la cosa pubblica. Un italiano su due non è andato a votare: questa è la crisi, sempre più profonda, della partitocrazia, e non il "crollo" del M5S. Si è tanto spesso parlato di "società liquida". Ebbene, la nostra è una democrazia liquida, ma liquida va inteso come liquefatta. Lo sconfitto è il sistema dei partiti. Lo sconfitto è un sistema politico che non funziona più." Paolo Becchi

Visto l'improvviso start del PD legnanese per la corsa alle elelzioni 2014 mi permetto di chiedere: e se a Legnaro si formasse una lista M5S, a chi andrebbe a togliere i voti? Un 12% non è utile per diventare sindaci, ma è indispensabile in una probabile corsa al foto finish.

Saluti Davide 

giovedì 23 maggio 2013

Incontro coalizione di Centrosinistra

Ricevo e pubblico:

Fra un anno ci saranno le elezioni per il Sindaco di legnaro.

E' già tempo di prepararsi, di meglio conoscerci, di conoscere nuove persone, di avere consigli, idee, critiche costruttive,  candidature.
Vieni alla riunione del 3 giugno e se vuoi gira questa informazione ai tuoi conoscenti di Legnaro.
Lorenzino Collesei


sabato 18 maggio 2013

Il 25 aprile non è morto


Ricevo e pubblico.

Il 25 aprile è di tutti; di tutti quei cittadini che credono e si riconoscono nelle istituzioni democratiche e nella loro massima espressione: il parlamento e la nostra Carta Costituzionale.
Questa celebrazione acquista il suo maggior significato nel momento in cui diamo, ogni giorno, concretezza ai valori della democrazia e riconosciamo legittime e determinanti le sue forme di rappresentanza ed espressione dei cittadini: i partiti. 
 “ non c’è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all’imperativo costituzionale del “metodo democratico” (Giorgio Napolitano)  
Oggi siamo di fronte ad una crisi economica profonda, ad una credibilità delle istituzioni e dei partiti molto bassa e ad una tensione sociale drammatica; è palese a tutti la difficoltà “della politica” a riprendere il suo ruolo di guida.
La soluzione per uscirne non è certamente quella di parlare alla pancia degli italiani plagiandoli con una “televisione” di falsi miraggi, di illusioni e del tutto va bene; qualcuno l’ha già fatto per quasi un ventennio.
La soluzione è “una politica che deve “ascoltare la sofferenza sociale” (Laura Boldrini). 

Come ANPI siamo molto preoccupati di chi vuole delegittimare i partiti, di chi vuole con voti di “condominio” ergersi a tutela delle nostre istituzioni; siamo molto preoccupati dei toni e delle aggettivazioni usati, c’è troppa violenza verbale.  
Il non stringere la mano ad un parlamentare di sponda opposta non è sicuramente un segno di rispetto. Proclamare marce su Roma o dichiarare “non lamentiamoci se qualcuno prende i fucili” è gettare benzina su un fuoco già acceso.
Negli ultimi 15 anni ci sono stati innumerevoli attacchi alla Costituzione ed alla magistratura, che sono culminati nell’assedio al palazzo di giustizia di Milano; coltivando il populismo e la demagogia alcuni miravano e mirano a forme più o meno nascoste di autoritarismo plebiscitario, quali il presidenzialismo per esautorare ruolo e funzioni del parlamento.

Associazione Nazionale Partigiani d’Italia  
per la sezione di Legnaro  Favero Bruno
giugno 2013

venerdì 10 maggio 2013

Wellfare generativo

Wellfare generativo ossia come spendere bene e meglio le risorse pubbliche destinate al sociale.
Pare che siano oltre 60.000.000.000 di euro i soldi che lo stato italiano versa per il walfare ( altri 110miliardi sono per la sanità pubblica). E' lecito quindi chiedersi quali siano le forme migliori di investimento in modo da ottimizzarene i rendimenti.
Un esempio ce lo da il nostro comune con l'albo dei beneficiari ( qui un esempio relativo al 2010) ossia l'elenco di persone enti e associazioni che hanno ricevuto una somma di denaro da parte del nostro sindaco. Dentro c'è un po' di tutto: borse di studio, contributi per iniziative sociali, riscaldamento, contributi vari a privati... La domanda che mi sono posto riguardo ad alcune di queste voci è: il comune, fra le sue mansioni, ha anche quella della beneficenza? E ancora: in che modo l'amministrazione deve aiutare i cittadini in difficoltà?
Bisogna dire che non è facile resistere alle quotidiane e pressanti richieste di sempre più persone in difficoltà, non è detto però che tutti quelli che hanno bisogno vengano a bussare alla porta del sindaco e già qui si comincia a intravvedere l'ingiusta disparità che questo sistema viene a creare. La persona orgogliosa non chiede 100 euro di carità anche se le sue condizioni sono oggettivamente peggiori di chi, con naturale sfrontatezza, si presenta ogni giorno alla porta del responsabile chiedendo sempre di più e bussando sempre più forte.
Aggiungo in oltre che è sotto gli occhi di tutti la tentazione di cui è vittima chi si trova a gestire il potere di distribuire soldi pubblici: è oltre modo facile comprare il consenso facendo passare come quasi per propri i soldi di tutti.
Allora torna la questione del wellfare generativo: uno stato sociale dove i soldi sono una risorsa da far fruttare. Una regola potrebbe essere che, quando possibile, per ogni somma erogata ci sia una corrispondente azione da parte del beneficiario. Il comune ti paga il gas per il riscaldamento, tu sfalci un tratto di fossato. Ricevi 150 euro per i medicinali, nonappena in salute seguirai un corso di italiano per stranieri. Non lo fai? Non riceverai altri soldi...
Chi come me vorrebbe un consumo del territorio molto più modesto e lento deve fare i conti con il fatto che proporzionalmente diminuiscono i così chiamati oneri di urbanizzazione. In altre parole se non nascono nuove lottizzazioni non entrano i soldi per erogare servizi. Urge quindi colmare la differenza di entrate con nuove tasse, ma  meglio sarebbe con un aumento di rendimento dei pochi soldi che rimangono.
Se ad esempio al posto di dare soldi a fondo perduto in mano ad adulti in forze per lavorare, finanzio una cooperativa/associazione che impieghi gli stessi adulti legnaresi  per svolgere piccoli (ma anche grandi) lavori  di manutenzione: otterrò due risultati. Prima di tutto  i soldi,chi ne ha bisogno, se li guadagna, in secondo luogo il comune risparmia sui lavori di manutenzione che prima finanziava con diversi capitoli di spesa. Poi non è detto che questa cooperativa/associazione non riesca a vendere i suoi servizi anche all'esterno creando occupazione.
Ad ogni modo non credo che fare elemosina rientri nelle mansioni del comune.
Per info: www.fondazionezancan.it http://www.fondazionezancan.it/news/view/497


Saluti Davide