domenica 29 aprile 2012

Caro Davide

Ricevo e pubblico: Caro davide mi chiamo stivanello fabio e vivo a legnaro in via ardoneghe e non mi firmo come tanti "anonimo"perche' nessuno dell'opposizione a parlato o meglio tutti hanno taciuto quando l'assessore all'ambiente ha scritto su legnaro notizie che inevitabilmente la campagna legnarese dovra' per forza in futuro lasciare il posto all'urbanizzazione? Rilancio la domanda sperando che qualcuno risponda. Per quel che mi riguarda credo che se certe affermazioni non vengono prontamente ribattute e sottolineate è perchè ne sparano sempre tante e non c'è più bisogno di prove per dimostrare la volontà edificatoria/speculativa. Soltanto la crisi sta tenendo a freno le betoniere, ma a volte nemmeno questa basta. Il risparmio del territorio e la valorizzazione dell'esistente dovrebbe essere il faro di ogni amministrazione. Certamente una volta vendute le case sfitte, una volta ristrutturato quelle vecchie bisogna anche fare spazio a nuove costruzioni: ma oggi è vero esattamente l'opposto fino all'assurdo di costruire e lasciare invenduti gli alloggi per anni. In consiglio comunale e fuori con il blog faccio quello che posso tenuto conto che devo anche portare avanti famiglia, studio e lavoro: piacerebbe anche a me conoscere un'opposizione un po' più appasionata e accanita. Una nota: per questioni tecniche (spam) ho interdetto i commenti ai post più vecchi, invito te Fabio e tutti gli altri lettori a inviare i loro pensieri anche tramite mail ( nella colonna a destra del blog). Saluti Davide

sabato 28 aprile 2012

Consiglio comunale del 27 aprile 2012

Cosa dire per riassumere un consiglio comunale durato 4 ore! Ne sono state dette di cose. Senza voler andare in ordine di importanza (tutto è importante) vi racconto subito dell'approvazione del regolamento della sagra di settembre. Dopo un duro e lungo lavoro, dopo bozze e rettifiche ecco il regolamento che interviene per affrontare e ordinare il coacervo di competenze, diritti e doveri che ogni anno emergono dalla realizzazione della secolare festa paesana. Un buon regolamento, finalmente frutto di un lavoro di collaborazione fra l'amministrazione, solitamente poco incline a collaborare, e le varie anime della festa ( proloco, associazioni sportive, parrocchia....). Quando però la collaborazione cede il passo ai desideri di pochi ecco che nel regolamento spuntano alcune postille, articoli e commi che ben poco hanno a che fare con i problemi e le relative soluzioni. In sostanza si tratta della volontà di alcuni amministratori di voler imbrigliare all'interno di ristretti spazi i vari baracconi così da poter garantire lo spazio solamente agli amici escludendo tutti gli altri. Al di la della valutazione etica, ho invitato i presenti a pensare che restringendo la sagra, escludendo associazioni, venendo a mancare completamente la volontà di cercare soluzioni e spazio, alla lunga questo atteggiamento porterà al declino della sagra stessa e al venir meno degli introiti anche e soprattutto degli amici. La sagra subisce ogni anno la concorrenza di sempre più manifestazioni analoghe per non parlare della crisi economica, rilanciarla aumentando l'offerta di intrattenimento, quella culturale e gastronomica è la via più sensata per salvaguardare gli interessi di tutti. Questo nuovo regolamento va nella direzione opposta: meno offerta, meno gente, meno soldi. Chi ci guadagna? Il punto probabilmente più interessante però è stato l'approvazione del bilancio di previsione: quel documento con cui di pianificano le future spese e entrate. Per legge e per volontà politica sono state salvaguardate solamente le opere pubbliche a scapito del sociale. Le opere pubbliche che il sindaco non riesce nemmeno a pagare perchè nonostante gli impegni di provincia (PDL) e regione (PDL) i soldi non vengono versati in conto. Una situazione di stallo che dimostra l'incapacità di trovare soluzioni anche sul piano contabile. Un'incapacità che ha portato il nostro sindaco ad abbandonare le armi e dover ammettere di non essere più in grado di difendere gli interessi dei legnaresi: oltre alla famigerata IMU il comune di Legnaro aumenterà l'addizionale IREPF andando a prelevare dalle tasche dei cittadini più di un milione di euro in totale. Soldi che non vedremo ne nel sociale (meno 110.000), ma nemmeno in nuove opere per i motivi di cui sopra. Quando il sindaco tenta di giustificare questi aumenti si dimentica di essere stato eletto con i voti del centrodestra, lo stesso centrodestra che negli ultimi 12 anni ha governato il paese con la più ampia maggioranza dal dopoguerra. Nessuna responsabilità. Improvvisamente il politico eletto diventa esattamente come il tuo vicino di casa: è colpa del governo, dice, delle istituzioni, dei terroni e delle banche. Pare quasi abbia tagliato quel cordone ombelicale che fino a ieri gli ha permesso di ottenere i risultati politi desiderati. Se chi rappresenta le istituzioni politiche comincia a fare finta di non appartenervi allora per la gente non c'è più speranza di cambiamento. Se proprio chi rappresenta i partiti al livello territoriale più vicino alla gente fa finta di disconoscerli allora non potrà mai tentare di cambiarli.In sintesi questo vuol dire che c'è una differenza fra chi fa politica attivamente riconoscendosi in un partito e chi si limita a delegare votando: se questa differenza non serve a cambiare il marcio che ormai è dentro a ogni partito allora si apre la strada a soluzioni alternative e a volte pericolose. RESPONSABILITA' e CAMBIAMENTO IMMEDIATO! Per concludere una chicca. Lo stato di agitazione dei dipendenti del comune di Legnaro, quello per cui sono state appese per mesi le bandiere dei sindacati davanti al comune, ha trovato la sua ragione d'essere nella gestione, quantomeno disinvolta, di un fondo destinato all'incentivazione del personale. Una piccola somma di denaro che in parte è stata conferita ad un solo dipendente (amico?) provocando lo scontento di tutti gli altri. Un premio serve certamente a riconoscere la bravura di qualcuno, ma serve anche a stimolare tutti gli altri che se si impegneranno potranno sperare di ricevere altrettanto. Premio Tizio perchè è il migliore, ma mi auguro che questo serva da stimolo anche a Caio e Sempronio che magari l'anno prossimo dimostreranno di essere migliori loro. Invece un premio incentivante è stato trasformato in un disincentivo fino a diventare una protesta che non può certamente influire positivamente sul buon andamento dell'amministrazione. Ancora una dimostrazione dell'incapacità di sindaco & co. Nemmeno un premio, un facile strumento di lavoro, in mani loro ha prodotto gli effetti desiderati, o meglio, ha prodotto gli effetti desiderati (per gli amici?) a scapito ancora una volta dell'intera comunità.UN SENTITO GRAZIE! Saluti Davide

giovedì 26 aprile 2012

Condivido!

Guai confondere Grillo col Movimento 5 stelle Data: 26/04/2012 16:22:27 Quando Pierluigi Battista, sul Corriere della Sera, parla di “sguaiataggine del grillismo”, è evidente che non si è mai mosso dal suo ufficio. Non sa di cosa parla, quando descrive il Movimento 5 Stelle. Perché se è vero che Beppe Grillo gioca a fare il padre padrone e, allo stesso tempo, il demagogo, l’incarnazione vivente di colui che vorrebbe prendere a picconate il partitismo, diverso è il ruolo che giocano i cosiddetti “grillini”, quelli che sono stati eletti con il Movimento 5 Stelle. E che la politica la fanno tutti i giorni sui banchi dei consigli regionali e comunali. Per capire cos’è il Movimento 5 Stelle farebbero bene a farsi un giro nelle realtà dove esistono, e dove la politica si mastica giorno dopo giorno. I cosiddetti grillini sono una spina nel fianco ai partiti, giocano il ruolo che spesso dovrebbe essere demandato ai giornalisti: fanno i cani da guardia al potere, e allo stesso tempo, riescono a mettere sul tavolo proposte concrete di governo. A Bologna, in consiglio regionale, ci sono due signori, ragazzi, sarebbe meglio definirli, come Giovanni Favia e Andrea Defranceschi, che fanno politica. Eccome se la fanno. Avete presente l’irruenza di Grillo, la sguaiataggine di cui parla Battista? Bene: loro – ma come altre decine di esponenti del movimento – sono esattamente il contrario. Prudenti, riflessivi, preparati. Se oggi sappiamo che dove si sta costruendo la Variante di Valico, il raddoppio della Bologna-Firenze, la grande opera berlusconiana che avrebbe dovuto rilanciare il governo se non ci fossero state Ruby e Angela Merkel, c’è un paese che frana lo si deve anche a Defranceschi. Ha vissuto con quella gente della val di Sambro per mesi, accanto alle loro poche case, e si è sbattuto avanti e indietro perché Autostrade – ancora senza riuscirci – cambiasse i piani. Quel tratto di autostrada è costruito su una frana, la frana si muove e rischia di portarsi via paesi e case, oltre a mettere a rischio i viadotti dell’A1 che si spostano. Questa non è politica? Non è politica andare in consiglio regionale e proporre l’abbattimento dei costi? Non è politica chiedere alla Regione un impegno perché la Maserati non venga smantellata? Ci spieghi, altrimenti, cosa si intenda per “fare politica”. Se è quella che si alternano a fare il Pd e il Pdl, no grazie. Il governo è stato in piedi per anni grazie al sistema dell’antipolitica vera, quella incarnata da Bossi. Come mai i Battista hanno taciuto? Pontida è il luogo dove la politica è andata a morire, non è morta altrove, è morta lì, tra quelle genti mascherati da vichinghi e nelle stanze al piano interrato di Arcore. Se poi Beppe Grillo alza i toni è un altro discorso. La mia non è una difesa di Grillo, che personalmente – per quanto possa interessare il lettore – non mi è per niente simpatico. Anzi. Non mi è simpatico il comico, lo showman, tantomeno il politico. Non mi piacciono i modi da despota che talvolta usa, il marchio del Movimento che si tiene ben stretto, le sue idee sull’euro. Ma a prescindere dalla sua persona, attorno a lui si è creato un Movimento, appunto, fatto di gente perbene e che sogna una politica perbene, trasparente, senza ruberie. E che difficilmente si dissolverà nel niente. Link: http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/04/26/guai-confondere-grillo-movimento-stelle/209120/

Domani 27 aprile consiglio comunale

OGGETTO: CONVOCAZIONE CONSIGLIO COMUNALE. IL SINDACO Visto l’art. 10, 3° comma, dello Statuto comunale vigente; Visto il vigente regolamento comunale per il funzionamento del Consiglio Comunale; AVVISA • Che il Consiglio Comunale è convocato in seduta pubblica ordinaria di prima convocazione, per il giorno di 27 APRILE 2012 alle ore 18.00 presso la sala consiliare del palazzo municipale per trattare e deliberare sugli argomenti riportati nel seguente: 1. COMUNICAZIONI DEL SINDACO 2. INTERROGAZIONI ED INTERPELLANZE 3. APPROVAZIONE PIANO DELLE VALORIZZAZIONI E ALIENAZIONI IMMOBILIARI. 4. DETERMINAZIONI PREZZO CESSIONE AREE DA DESTINARSI ALLA RESIDENZA – ART. 14, LETTERA C) DEL D.LGS. N. 77 DEL 25-02-1995 PER L’ANNO 2012. 5. RIPARTIZIONE PER L’ANNO 2012 DELLA QUOTA DEI PROVENTI DERIVANTI DAGLI ONERI DI URBANIZZAZIONE SECONDARIA E CONGUAGLIO TRIENNIO 2012-2013-2014 AI SENSI DELLA L.R. 44/1987 DA ADIBIRE A OPERE DI CULTO. 6. APPROVAZIONE PROGRAMMA PER L’AFFIDAMENTO DI INCARICHI DI COLLABORAZIONE PER L’ANNO 2012. 7. APPROVAZIONE MODIFICHE AL REGOLAMENTO PER L’APPLICAZIONE DELL’ALIQUOTA DI COMPARTECIPAZIONE DELL’ADDIZIONALE COMUNALE ALL’IMPOSTA SUL REDDITO DELLE PERSONE FISICHE. 8. APPROVAZIONE DEL BILANCIO DI PREVISIONE ESERCIZIO 2012, RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA, BILANCIO PLURIENNALE 2012/2014. 9. APPROVAZIONE REGOLAMENTO PER LA TENUTA E LA GESTIONE DI APPARECCHIATURE ELETTRONICHE DI COMUNICAZIONE PUBBLICA. 10. APPROVAZIONE REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA E LO SVOLGIMENTO DELLA SAGRA DI LEGNARO. 11. APPROVAZIONE REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELL’IMPOSTA MUNICIPALE PROPRIA. 12. APPROVAZIONE ALIQUOTE I.M.U. 13. CONFERMA DEI COMITATI, COMMISSIONI, CONSIGLI ED OGNI ALTRO ORGANO COLLEGIALE CHE SVOLGE FUNZIONI AMMINISTRATIVE RITENUTE INDISPENSABILI PER LA REALIZZAZIONE DEI FINI ISTITUZIONALI (ART. 1, LEGGE 27 DICEMBRE 1997, N. 449) Il SINDACO F.to Dott. Ivano Oregio Catelan

domenica 22 aprile 2012

La posizione del PD

Ricevo e pubblico: Con questa mail “La S.V. è invitata alla Cerimonia di Commemorazione della Festa Nazionale della Liberazione che si svolgerà a Legnaro Sabato 28 Aprile 2012 secondo il programma allegato”, il sottoscritto è stato invitato, in qualità di segretario PD di Legnaro, alla cerimonia di commemorazione del 25 aprile, che però l’Amministrazione ha deciso di spostare senza motivata ragione al 28 aprile (?). Il rischio di questa scelta a nostro avviso “irresponsabile” dell’ Amministrazione, scelta unilaterale, è quella di sminuire una parte fondamentale della storia italiana e con essa i legami con il nostro passato. La memoria, la tradizione sono indispensabili per ogni società e occorre ritornare alla memoria, alla tradizione per ristabilire la rete di rapporti che legano i padri ai figli, il presente al passato. Pertanto il PD di Legnaro si dissocia dalla “linea leggera” dell’Amministrazione ritenendo fondamentale celebrare insieme ai legnaresi la festa di liberazione nel suo giorno canonico e cioè il giorno 25 aprile. Invito pertanto tutti i legnaresi a partecipare alla commemorazione davanti al Monumento ai Caduti di Legnaro Mercoledì 25 aprile alle alle ore 11,15. Infine invito l’Amministrazione a tornare sui propri passi per evitare così che si crei un pericoloso precedente e cioè che chiunque, senza giustificato motivo, possa spostare “la storia” a proprio piacimento. Così facendo siamo sicuri di rispettare la tradizione ed i caduti che hanno fatto grande l’Italia. Antonio D’Alessio, Segretario PD di Legnaro. 25 APRILE: Festa Nazionale della Liberazione

mercoledì 18 aprile 2012

25 Aprile 2012

Assieme all'ANPI ( associazione nazionale partigiani d'Italia) e alle forze politiche di opposizione legnarese ho pensato di onorare il 25 aprile con la deposizione di un fiore presso il monumento ai caduti in piazza del municipio a Legnaro.
Ci troveremo alle 11. Sarà una cerimonia semplice, ma sentita. Prego tutti di intervenire con famiglia a seguito.
Programma:
-ore 11 ritrovo presso il monumento ai caduti a fianco della piazza del municipio a Legnaro.
-canto corale "Bella ciao" e deposizione fiore commemorativo
-interventi dei partecipanti.
Abbiamo chiesto la partecipazione del prete per la benedizione e estendiamo l'invito alle forze dell'ordine che vorranno partecipare.

Saluti Davide

Il 25 aprile lo festeggiano il 28 aprile

Ieri ho ricevuto l'invito che qui sotto vi riporto. Si tratta della commemorazione del 25 aprile giorno della Liberazione nazionale dal NaziFascismo. Ho subito provveduto a segnalare l'errore con cui si indica in sabato 28 il giorno per la celebrazione, ma non si tratta di un errore.
Cosa significa spostare la data di una commemorazione? Perchè compiere questa forzatura se il 25 aprile è festa nazionale e non si vede alcun motivo organizzativo per spostare l'evento? Che valore ha la data se possiamo commemorala quando vogliamo?
La risposta è solamente una: svilire, privare di valore e significato, svuotare, cancellare, dileggiare. Con una semplice variazione di calendario ecco emergere la natura ignorante, tracotante e fascista di un'amministrazione che ormai rappresenta solamente se stessa.
Parlare ai miei figli del 25 aprile è impresa non semplice per chi come me in quei tempi non era ancora nato, altrettanto difficile è quindi commemorare un evento che si è vissuto solamente attraverso i racconti, i film, le letture a scuola e dintorni. A volte mi interrogo sull'effettività di queste giornate alla memoria, ma non c'è motivo alcuno per dileggiare e disprezzare quello che, volenti oppure no, simboleggia per intero il valore su cui è fondata la nostra repubblica: la LIBERTA'
E' in atto ormai da anni l'operazione culturale di svilimento degli avvenimenti che caratterizzarono la lotta di liberazione nazionale dall'invasore nazista. Si passa dalla commemorazione di stragi perpetrate dai partigiani nei confronti di nazisti e fascisti alla equiparazione morale fra chi ha messo in gioco la sua vita e quella dei suoi familiari unendosi alla resistenza e chi ha seguito il suo duce fino alla repubblica di Salò, si tirano in mezzo le Foibe che è senz'altro una strage su base etnica perpetrata da comunisti, ma che ben poco c'entra con la liberazione nazionale, se non che ebbe di mira anche gli appartenenti friulani del Comitato di Liberazione Nazionale e si svolse in parziale concomitanza con la resistenza italiana.
Tutto per bene mischiato e nascosto dietro la coltre della demagogia da baretto al terzo spritz.
Alla liberazione armata partecipò una minoranza della popolazione italiana, i più si unirono per i festeggiamenti o scapparono per sfuggire alla furia vendicativa partigiana. Ma una cosa che non si può certamente dire è che furono di un solo colore politico. Quello che mi sforzo sempre di ricordare ai miei figli è che chi fece la resistenza erano ragazzi e ragazze spesso ancora adolescenti, erano comunisti, democristiani, ex fascisti, ex carabinieri, ammutinati, preti, liberali, repubblicani, gente di destra, di sinistra e senza credo politico o religioso. Fra le fila del CNL si contano parroci, rabbini, ladri, furfanti, santi, martiri ed eroi. Non fu un partito o una ideologia a spingere migliaia di persone a lasciare casa e sicurezze per andare a vivere di stenti nei monti sempre a rischio di rastrellamento e conseguente impiccagione. Furono gli ideali condivisi di giustizia e libertà.
Oggi il nostro compito è conferire senso ad una commemorazione che ogni anno che passa vede mancare i suoi diretti protagonisti. Bisogna ristabilire un nesso valoriale fra chi la resistenza l'ha fatta e chi come me ne ha solamente goduto i risultati. Oggi pertanto risulta fondamentale andare oltre l'educazione civile nei confronti dei superstiti e approfittare della festa nazionale per ribadire con forza il nostro credo civile nei valori di Libertà e Giustizia. Valori che uniscono le generazioni e rinsaldano il legame fra bisnonni, nonni, genitori, figli e nipoti.
Io personalmente trovo che il 25 aprile sia il giorno per ricordare ai partigiani ancora vivi e alla memoria dei defunti che anche oggi, grazie anche al loro insegnamento, c'è qualcuno disposto a sacrificarsi come hanno fatto loro. Quando la libertà verrà ingiustamente negata e insopportabilmente compressa ancora qualcuno si darà alla macchia, imbraccerà i fucili, caccerà l'invasore e ucciderà il tiranno.
E questo suoni da ammonimento per tutti quelli che pensano di poter utilizzare il potere per fare quello che vogliono: non c'è ancora stato al mondo dittatura o invasione sopravvissuta alla resistenza popolare. 10,20 0 50 anni, ma alla fine sempre tutti spazzati via!

Saluti, ora e sempre resistenza, Davide

sabato 14 aprile 2012

La saga dell'accesso agli atti: capitolo 4°

Qui sotto vi riporto lo scambio epistolare avvenuto fra il sottoscritto e il Difensore Civico avv. Parolin in merito alla vicenda della mia richiesta di accesso agli atti. Solamente chi avrà la pazienza di leggere tutto potrà commentare!

In questi giorni in cui si parla di rimborsi elettorali e finanziamento alla politica vi rendo noto che per le presenze in consiglio comunale e per quelle nelle commissioni consigliari nell'anno 2011 ho percepito euro 191,74 al netto delle ritenute di legge.



29 marzo 2012

Con riferimento alla Sua nota, datata 7 dicembre 2011 e protocollata il 9 dicembre 20 Il al n. 17771, relativa alla richiesta d'accesso agli atti rivolta al Comune di Legnaro, il sottoscritto si è attivato presso il medesimo Ente sollecitando, con lettera del 22 dicembre 20 Il (prot. n. 184216) la messa a disposizione della documentazione richiesta.

Alla predetta lettera hanno risposto sia il Sindaco che, dopo un apposito incontro avvenuto il 24 gennaio 2012, il Segretario Comunale avanzando delle obiezioni ritenute dal sottoscritto legittime, ovvero che l'acceso agli atti non Le è mai stato negato, mentre è stata ritenuta impossibile da soddisfare la richiesta di copia degli stessi nonché, e soprattutto, di elaborazione di dati relativi ad un decennio da parte del personale comunale che sarebbe caricato di un surplus lavorativo. Detta obiezione deve aver convinto anche la S.V. visto che, in allegato alla mail del 16 febbraio 2012, invia una nuova richiesta d'informazioni ex L. 267/2000 diretta al Comune di Legnaro, datata 21 gennaio 2011, dove ha modificato la domanda iniziale

limitandola all'ultimo quinquennio.

Nel merito, la S.V. chiede:

l) l'elenco dei professionisti che negli ultimi 5 anni sono stati incaricati di svolgere progettazioni per conto

del Comune (solo delibera o determina) privilegiando il formato elettronico a quello cartaceo

2) l'elenco delle ditte che negli ultimi 5 anni sono state appaltatrici di lavori pubblici per conto del Comune (solo delibera o determina) privilegiando il formato elettronico a quello cartaceo.

La presente per segnalarLe che, durante una verifica da parte di quest'Ufficio dei siti dei Comuni convenzionati, i dati da Lei richiesti possono essere recuperati nel sito del Comune di Legnaro e, precisamente:

a) quanto chiesto con il precitato punto l al seguente indirizzo:

http://www.comune.legnaro.pd.it/servizi/delibere/ricerca faseO 1.aspx b) quanto chiesto con il 2 al seguente indirizzo: http://www.comune.legnaro.pd.it/servizi/menu/dinamica.aspx? idArea=16533&idCat=16742&ID=16742&TipoElemento=categoria

Confidando di aver dato riscontro, seppur indirettamente, alla sua, invio distinti saluti.

avv. Parolin


Legnaro 3 aprile 2012

Gentile avv. Parolin,
e p.p.c. gentile staff dell’ufficio del difensore civico di Padova.

Oggetto: la presente in risposta alla vostra del 29 marzo 2012 prot n° 47605.

Premetto che le informazioni oggetto della mia richiesta di accesso agli atti non si trovano attraverso l’interrogazione del database online del comune di Legnaro. Esse infatti sono contenute massimamente nelle così chiamate “determine” le quali sono presenti nel database comunale legnarese a far data solamente dal 2010. Sono stupito e amareggiato di come una informazione così basilare per le vostre decisioni non sia stata verificata attentamente.
Premetto in oltre che l’accesso agli atti mi è stato negato (eccome!) con lettera raccomandata allegata già alla mia istanza rivolta al suo ufficio. Prego prenderne atto.

Sono ad esprimervi tutta la mia delusione per l’epilogo dell’intera vicenda. Fintanto che le vostre risposte si basavano sul diritto vigente non potevano che essere condivise da chiunque, oggi prendo atto del radicale mutamento di opinione, non più basato su articoli di legge o sentenze delle più alti corti, ma sulla condivisione di una versione dei fatti che per sua genesi non può essere che arbitrale e parziale.
Non ho mai condiviso i racconti del sig. Sindaco in merito al monte ore necessario per rispondere alla mia richiesta. Se ho modificato, restringendoli, i termini della ricerca di informazioni è stato solamente per tentare un possibile compromesso, una concessione del beneficio del dubbio, che però non è mai diventata mia intima convinzione. Non ritengo verosimile che per indicare progettisti e ditte appaltatrici di non più di 30 appalti all’anno per 5 anni ci vogliano 3/400 ore uomo.
Ammesso e non concesso che le informazioni siano disponibili online non ritengo questa una ragione sufficiente per negare al consigliere comunale l’apporto degli uffici. Anche prescindendo dal fatto che il munus di consigliere è sostanzialmente gratuito e pertanto è irragionevole gravarlo di lavoro che più naturalmente può essere eseguito da chi detiene le informazioni, bisogna sottolineare come sia il Consiglio di Stato a dichiarare che è compito degli uffici rispondere a richieste come quella alla base di questa vicenda.
Di fronte all’affermazione che mai mi sia stato negato l’accesso non posso che rimanere basito, specialmente se da lei condivisa: per comprendere il mio stupore è sufficiente leggere la lettera sottoscritta dal sig. Sindaco in cui tale diniego viene enfaticamente giustificato sulla base di sentenze amministrative addirittura non attinenti al diritto in questione. Durante il nostro colloquio lei stesso si fece vanto di aver reperito una sentenza del Consiglio di Stato del 2011 a conferma della mia tesi.
Ora la situazione per me si fa pesante: la sua ultima lettera verrà strumentalizzata politicamente dal sig. Sindaco e, seppur contenete ben due falsità ( gli atti disponibili online, la questione del diniego), sarà difficilmente da me contrastabile.
Non mi capacito di come il vostro ufficio abbia così radicalmente cambiato opinione, specialmente dopo aver espresso ufficialmente il comando rivolto all’amministrazione di fornire al sottoscritto tutte le informazioni richieste.

Ritengo l’accaduto un grave torto alla mia persona e un grave ostacolo alla mia azione politica e di controllo: con quale fiducia potrò mai più rivolgermi a voi?

Distinti saluti
Consigliere Davide Bianchini

mercoledì 11 aprile 2012

Incontro sull'I.M.U.

Copio e incollo dalla pagina facebook del comune di Legnaro:

GIOVEDI' 12 APRILE ALLE ORE 20:45 PRESSO LA SALA PARROCCHIALE SI TERRA' UN INCONTRO PUBBLICO CON I SEGUENTI TEMI:
- I.M.U. (Imposta Municipale Unica)
- BILANCIO limiti e difficoltà
- Varie tematiche

PROGRAMMA:
- Saluti ed introduzione da parte del Sindaco Ivano Oregio Catelan
- RELATORI:
Alessandro Rostellato (Responsabile Settore Tributi)
Gianni Bozzolan (Responsabile Settore Finanziario)
- DIBATTITO CON IL PUBBLICO
- CONCLUSIONI


Anche qui a Legnaro mandiamo avanti i tecnici. Una questione prettamente politica come:
- la scelta di tassare il patrimonio al posto dei redditi (in Italia è meglio dire assieme ai redditi),
- l'ignobile storia della cancellazione dell'I.C.I. a scopi elettorali, unica tassa federalista riscossa e spesa direttamente nel territorio che l'ha prodotta
-l'avvallo all'introduzione dell'IMU da parte anche della stessa forza politica che ha promosso la cancellazione dell'ICI.

C'è solo una regola in politica: mai prendersi le responsabilità!
C'è una pesante e inequivocabile correlazione fra la cancellazione dell'I.C.I. senza una corrispondente riduzione di spesa pubblica, l'aumento del debito pubblico ( mai così elevato come sotto il governo del PDL) e l'odierno inserimento dell'I.M.U. . Correlazione che ha un solo comune denominatore: il governo dell'Italia degli ultimi 12 anni ( 10 su 12 per la precisione).

Domani sera l'amministrazione PDL manda avanti i suoi tecnici a spiegare alla gente come sia difficile fare un bilancio quando buona parte dell'I.M.U. la devono versare alle casse dello stato trasformando così la tassa da federalista a statalista. Non spiegheranno di certo che la causa di questa maggiore tassazione per i cittadini è il frutto della politica che loro stessi hanno spinto, votandola, arrivando a sostenerne gli esponenti durante le campagne elettorali.

Saluti Davide

lunedì 9 aprile 2012

Padrini a casa nostra




www.spinoza.it

La Lega nella bufera. Una tragedia se le sei sottovento.

Umberto Bossi si dimette. Tanto con quello che guadagna il figlio…

Bossi: “Me ne vado perché sarei di intralcio”. Alla fuga.

(Berlusconi non è più presidente del Consiglio, Fede è stato licenziato, Bossi si è dimesso: qualcuno deve aver trovato il genio della lampada)

Bossi è stato per venticinque anni un protagonista della vita politica italiana. Ce lo ricordano per umiliarci.

Dopo anni di eversione e razzismo, la Lega si gioca la credibilità per i soldi. È come rimproverare Jack lo Squartatore per l’alito cattivo.

Fa un certo effetto pensare alla Lega senza Bossi. È quasi come pensare al Pd con Bersani.

Ora un triumvirato. E mo’ sono cazzi per Cartagine.

Tra i nuovi leader Manuela Dal Lago, già presidente della provincia di Vicenza. La persona giusta per una gatta da pelare.

Sulla Lega l’ombra della ‘ndrangheta. Ma anche viceversa.

(Oggi tutti a dire che i leghisti sono ladri. Ma vi siete già scordati di quanto sono stronzi?)

Denaro pubblico ai figli del capo. Pare sia un’usanza celtica.

Si denuncia la sottrazione di denaro pubblico per l’istruzione di Renzo Bossi. Ma è palese che il fatto non sussiste.

(I soldi della Lega venivano destinati all’istruzione di Renzo Bossi. Ma quanti cazzo pensavano di averne?)

In una intercettazione si parla delle cattive frequentazioni di Renzo Bossi. È il racconto del pranzo di Natale.

(Se cinque anni fa mi avessero detto che Renzo Bossi sarebbe stato la causa del crollo della Lega avrei risposto: “Grazie al cazzo!”)

Maroni: “Abbiamo chiesto a Bossi di ripensarci, ma è stato irremovibile”. Poi si è accorto che lo guardava dal lato sbagliato.

Milioni di euro distratti per fare investimenti a Cipro e in Tanzania. Chissà Bossi cos’aveva detto veramente.

“Non abbiamo nulla da nascondere”, ha detto il tesoriere Belsito. È già tutto al sicuro.

Belsito avrebbe nascosto del denaro sporco persino nel cappello. Non solo dileggiano la Costituzione, ma pure Magritte.

Sei milioni di euro per le esigenze della famiglia Bossi. Però guardate che biblioteca.

Umberto Bossi è ancora incredulo: “Mio figlio si sta laureando. Mi ha fatto vedere i pensierini”.

Sembra che la linea della Lega sia quella di far passare Bossi per un incapace. È quella che comporta meno sforzi.

Bossi: “Denuncerò chi ha utilizzato i soldi della Lega per sistemare la mia casa. E anche il tizio che mi sta cagando nei calzoni”.

Indagine sulla Lega, spunta il nome di Berlusconi. Nella bibliografia.

(C’è chi si stupisce che in questa inchiesta sia coinvolto Berlusconi. È come meravigliarsi che dopo un terremoto si faccia il nome di Mercalli)

La responsabile amministrativa della Lega rivela: “Renzo sulla macchina aveva la paletta”. Gli serviva quando portava il padre ai giardinetti.

L’ufficio della segretaria di Bossi è stato perquisito dai carabinieri del Noe. I leghisti portati via a coppie.

Gli agenti hanno sequestrato numerose carte e alcuni computer. Che servivano a fermarle.

In via Bellerio i militanti urlano: “Buffone, giuda”. Sono i primi nomi per le primarie.

Alla sede del partito la folla esprime solidarietà al leader. Intanto spunta il file “Folla che esprime solidarietà”.

Interrogata Nadia Degrada, la responsabile dei gadget del carroccio. “Come le è venuto in mente Calderoli?”.

La moglie di Bossi è appassionata di magia nera. Ma i suoi incantesimi funzionano a metà.

Berlusconi garantisce per Bossi. Rovinando tutta la suspense.

L’ex premier è con Bossi: “Sono certo della sua innocenza”. Chissà che faccia farà quando lo vedrà camminare bene improvvisamente.

Alfano: “Il Pdl resterà vicino a Bossi e ai suoi familiari”. Devono aver chiesto la cella accanto.

Tosi garantisce: “Bossi avrà sempre un ruolo nel partito”. L’importante è imbalsamarlo subito.

Renzo Bossi messo alle strette dagli inquirenti: “Firmi qui”.

A Trapani nuovo sbarco di clandestini. Ora però non cambiate discorso.

* * *

mercoledì 4 aprile 2012

Rischio idrico Legnaro



L'altra sera, assieme a molti altri cittadini legnaresi, ho assitito al convegno indetto dal Pd con a tema il rischio idrico a Legnaro ossia il pericolo di finire allagati in occasione di piogge o, peggio, rotture di argini.
Con un bellissimo intervento illustrato da immagini esplicative, l'ingegniere del consorzio di bonifica ha illustrato la situazione odierna della nostra zona. Interessantissimi i passaggi sulla storia dei consorzi e delle loro attività: non potevo immaginare che avessero avuto inizio ben 400 anni fa!
Curiosità a parte il territorio legnarese è in mezzo a due fiumi: il Bacchiglione e il Brenta. Storicamente l'acqua da noi non ha mai rappresentato un problema serio: qui era tutta campagna, quando pioveva a dirotto si aspettava che l'acqua defluisse. A Ponte San Nicolò, per esempio, la situazione era diversa, senza lo scavo di fossati e fiumicelli artificiali sarebbe più o meno una palude. Questo il motivo per cui gli unici corsi d'acqua presenti nel nostro comune sono canali fatti per l'irrigazione e non per portare via l'acqua in eccesso. Oggi che la superficie urbanizzata è vicina al 30% più l'esistenza di numerosi seminterrati il problema è emerso, ma le soluzioni scarseggiano.
Oggi, con tutte le case di mezzo, non è facile intervenire idraulicamente: in sostanza ogni volta che le piogge saranno un attimo più abbondanti del solito saremo sotto acqua.
Al terzo mandato l'amministrazione per voce di Oregio Catelan promette interventi duri nei confronti dei proprietari dei fossi che non si adoperano per tenerli puliti e funzionanti! E' il ruggito di un vecchio leone spelacchiato che da dentro la gabbia dello zoo tenta di impressionare i bambini: un bluff.
Il grosso dell'espansione urbanistica è avvenuto a partire dal 2000 e i dati anagrafici lo testimoniano inequivocabilmente. Quando si poteva ancora fare qualcosa, pur sapendo, si è preferito concentrarsi sui guadagni degli amici. Oggi quando gli allagati chiedono i danni a pagare siamo tutti noi. Secondo le previsioni farneticanti del piano regolatore approvato da questa amministrazione gli abitanti e quindi anche le superfici urbanizzate devono raddoppiare nel giro di pochi anni. Parafrasando la canzone qui sotto "chi non è ancora annegato finirà per marcire".

Saluti Davide

lunedì 2 aprile 2012

L’EURO, LA MONETA UNICA EUROPEA, AI LEGNARESI COSTA CARA, OLTRE UN MILIONE DI EURO DI EXTRA (dall’anno 1997 al 2016)

Non è risaputo, ma è la verità, noi Legnaresi stiamo pagando circa un milione e duecentomila Euro per un periodo di 20 anni cioè fino al 2016, quale contributo volontario dell’Amministrazione Comunale (Sindaco Florentino) in favore dell’entrata dell’Italia nella moneta unica europea, contributo che non pagano i cittadini di Saonara o di Polverara o Padova, per esempio.
Sono problemi intrecciati con l’Europa e se avete pazienza li ripercorriamo assieme: i Consiglieri e la Giunta Comunale del tempo non si sono resi conto della gravità dell’accaduto, non hanno voluto sentire ragioni che pure si sono fatte sentire in Consiglio Comunale (la signora De Salvador e il sottoscritto, consiglieri di opposizione, ne sanno qualcosa).

PRIMO PASSAGGIO

Nel 1992 l’Italia firmava, con altri 15 Paesi, il trattato di Maastricht che contemplava una serie di fasi-procedure per arrivare all’unità monetaria europea.
L’accordo prevedeva, infatti, a partire dal gennaio 1993, una serie di tappe diverse, rigorosamente concatenate, e stabiliva il carattere irreversibile della transizione dell’ultima fase entro il primo gennaio 1999.
La seconda tappa, o fase, partiva dal 1° luglio del 1994 fino al 1996, con la costituzione dell’Istituto Monetario Europeo; la terza fase, a partire dal’1997 e comunque entro il 1° gennaio 1999, prevedeva la creazione della Banca Centrale Europea, unica istituzione che può autorizzare l’immissione di banconote e stabilire la loro quantità: la nascita dell’Euro.
Non tutti gli Stati passarono alla terza fase, solo 11 su 15, quattro rinunciarono, così, di entrare nella moneta unica, fra questi la Gran Bretagna e la Danimarca.
Un Paese per entrare nella moneta unica doveva dimostrare di avere una certa solidità economica, debiti contenuti, una garanzia finanziaria con dei buoni fondamentali, una moneta solida insomma: tutte cose che mancavano all’Italia.
Ecco apparire la genialità tutta italiana, merito in gran parte di Carlo Azeglio Ciampi (prima come Governatore della Banca d’Italia, dopo come Presidente del Consiglio dei Ministri e poi come Ministro del Tesoro), con una serie di operazioni, provvedimenti e tasse, ecc. poteva annunciare nel 1° gennaio 1999 che l’Italia ce l’aveva fatta: era stata ammessa all’Unione Monetaria Europea; nel maggio successivo Ciampi veniva – secondo me - premiato dal Parlamento con l’elezione a Presidente della Repubblica.

SECONDO PASSAGGIO

Uno dei provvedimenti di Ciampi, attuato durante la seconda fase del trattato, anno 1996, fu di permettere agli Enti Locali e ai Comuni di rinegoziare i loro mutui che avevano contratto con la Cassa Depositi e Prestiti, Istituto al tempo di proprietà del Ministero del Tesoro.
In questo modo lo Stato introitava nuovamente interessi sui medesimi capitali senza sborsare un lira: una pura operazione finanziaria a carico dei Comuni, quindi dei cittadini. Questa operazione fatta su migliaia di Comuni e Provincie migliorava le condizioni economiche dello Stato agli occhi dell’Europa.

Il Comune di Legnaro, al tempo, aveva molti mutui in essere a tasso fisso.
Il mutuo è un debito che si paga in un certo numero di anni con una rata annuale comprensiva parte di capitale e parte di interessi.
L’iter per l’estinzione di un mutuo è strano.
Mi spiego con un esempio riportato dal Sole 24 Ore:
“Per capire e rendersi conto di come camminano gli interessi e il capitale nel rimborso di un mutuo, facciamo un esempio:
Si accenda un mutuo ventennale con interessi fissi al 5%; dopo 10 anni di pagamento avremo che si sono pagati il 76% degli interessi complessivi (dei 20 anni) e il 36% di capitale.
Dopo 10 anni resta da pagare il 64% di capitale e il 24% di interessi.”

L’Amministrazione Comunale di Legnaro, con a capo il Sindaco Florentino, aderiva all’iniziativa del Governo e rinegoziava i mutui, che sono trentacinquennali e che scadevano entro il 2000 o, per alcuni, entro i primissimi anni del decennio successivo.
Le rate di rimborso alla Cassa Depositi e Prestiti, per l’esempio sopra visto, erano di solo capitale in quanto gli interessi erano già stati pagati.
Il mutuo rinegoziato, durata 20 anni, con interesse del 9% scade nel 2016 con una rata annua di oltre 60mila Euro (informazione dal Ministero degli Interni). Di fatto il Comune ha cominciato a pagare dal 1997 interessi del 9% su un capitale su cui gli interessi erano già stati pagati.

TERZO PASSAGGIO, CON BEFFA

Prima della rinegoziazione, le rate annuali sui mutui a carico del Comune di Legnaro venivano interamente rimborsate dallo Stato all’interno di trasferimenti economici Statali. Allo scadere del mutuo lo Stato cessava di pagare, in quanto il mutuo risultava estinto.
Per Legnaro, cessati i mutui, i trasferimenti in entrata da parte dello Stato nel bilancio del Comune, diminuivano dell’importo pari alle relative rate annuali. Per il Comune minor entrate non previste dagli incompetenti Amministratori, per decine e decine di migliaia di euro e maggiori spese, dovute ai nuovi interessi della rinegoziazione, per altre decine di migliaia di Euro, su operazioni avvenute 35 anni prima.
In Consiglio Comunale, assieme ad altri, dai banchi dell’opposizione, quale veterano amministratore, conoscitore di bilanci degli Enti Locali, cercai di spiegare quello che stava succedendo, tutto inutilmente di fronte ad un muro di sordi e arroganti (Consiglieri, Assessori e Sindaco della Maggioranza).
Mi rivolsi privatamente al Segretario Comunale dell’epoca che mi rispose: “La capisco, convengo, ma il problema è politico”. Come dire: si tratta di ubbidire ad un’ ordine.


PER FINIRE.

Perché ne parlo ora: semplice.

L’unificazione monetaria era stata presentata in Italia come imposta dall’urgenza di correggere i nostri squilibri e risanare la nostra economia, invece ci troviamo nel mezzo di una spaventosa crisi sociale–economica-finanziaria recessiva senza precedenti.
Una corrente di pensiero dice che è colpa dell’Euro; altra corrente di pensiero asserisce che in assenza dell’Euro le cose sarebbero peggiori. Chi ha ragione? Personalmente concordo con l’ex Premier Britannica Margaret Thatcher, la quale più di una volta ha esposto il concetto cui “se si perde la sovranità monetaria e di bilancio, non è molta la sovranità che rimane”.

A noi Legnaresi resta una tassa occulta, regalataci dai nostri Amministratori, tassa che molti altri cittadini italiani non pagano.


Legnaro, 31/03/2012
Giovanni Negrato