giovedì 30 settembre 2010

Un lavoro a regola d'arte?

Che gli sport e quindi anche i cittadini non siano tutti uguali e ormai assodato: ma che cosa vi aspettavate da parte di chi ha la tessera del partito più corrotto d'Italia? Quello delle case a sua insaputa per dirne solamente una?
Se sei un calciatore avrai la gestione dei campi, gli spogliatoi nuovi le feste con cui finanziare la società sempre sul punto di fallire, sponsor e quant altro sarà di tuo gradimento. Se pattini invece....
Ricevo e rilancio in prima pagina questo commento. Approfitto per ribadire che vivoalegnaro.it è disponibile a ospitare coloro che hanno qualcosa da dire con scritti, filmati, suoni senza distinguere fra destra o sinistra : unica regola la firma e per i contenuti non ci sono limiti se non quelli dettati dalla decenza.

Spero ci sarà un po' di tempo per commentare come è andato a finire parte dell'avanzo di amministrazione (almeno così ci è stato riferito).
Della pavimentazione dell'arcostruttura abbiamo già detto. Dopo i tentativi di orientare l'amministrazione verso scelte oculate e razionali, è stato scelto un lavoro di ridipintura (senza scrostare la vernice precedente). Questo l'aggiornamento sullo stato dei lavori:
Un breve e significativo aggiornamento.
Martedì 21 settembre 2010: terminano i lavori di riverniciatura
Giovedì 23 settembre 2010: il gruppo di pattinaggio artistico prova il campo
Sabato 25 settembre 2010: partita di hockey in line
N.B. La ditta che ha realizzato il lavoro aveva segnalato che la pista era utilizzabile
Le prime foto che vi segnaliamo sono state scattate domenica 26 settembre ed evidenziano i primi problemi: buchi evidenti quanto prima, pezzi scrostati, vernice delle righe sbavata
Le foto successive invece ritraggono lo stato della pista oggi, 29 settembre: senza avvisare i fruitori dello spazio, che gestiscono corsi di pattinaggio e hockey, è iniziato il lavoro di asportazione della vernice applicata. Lo spazio è ovviamente inutilizzabile, c'è polvere dappertutto, presumibilmente i lavori andranno per le lunghe (lo spazio scrostato oggi è molto esiguo e poi bisognerà rifare il lavoro). Molti genitori che si erano presentati per fare provare le discipline di pattinaggio ai figli, sono andati via, riferendo che si orienteranno verso altri sport o luoghi. Chi deve iniziare il campionato (metà ottobre) non sa dove allenarsi.
Le foto:
http://www.flickr.com/photos/pattininews/sets/72157624937791745/
Ottimo intervento tecnico, ottima scelta politica sull'impiego di risorse pubbliche
Silvia Rocchini
P.S. Grazie come sempre a Davide per l'ospitalità :)

domenica 26 settembre 2010

CONSIGLIO COMUNALE

IL SINDACO AVVISA

Che il Consiglio Comunale è convocato in seduta pubblica ordinaria di prima convocazione, per il giorno di giovedì 30 settembre 2010 alle ore 18.30 presso la sala consiliare del palazzo municipale per trattare e deliberare sugli argomenti riportati nel seguente ORDINE DEL GIORNO:



1. COMUNICAZIONI DEL SINDACO.

2. INTERROGAZIONI ED INTERPELLANZE.

3. RATIFICA DELIBERA DI GIUNTA COMUNALE N. 84 DEL 29-07-2010 AVENTE AD OGGETTO: “ASSESTAMENTO BILANCIO PREVISIONE ESERCIZIO 2010 CON APPLICAZIONE DI UNA QUOTA DI AVANZO DI AMMINISTRAZIONE ESERCIZIO FINANZIARIO 2009”.

4. RATIFICA DELIBERA DI GIUNTA COMUNALE N. 89 DEL 19-08-2010 AVENTE AD OGGETTO: “VARIAZIONE DI BILANCIO ESERCIZIO 2010 CON UTILIZZO DI AVANZO DI AMMINISTRAZIONE”.

5. BILANCIO DI PREVISIONE ESERCIZIO 2010. SALVAGUARDIA DEGLI EQUILIBRI DI BILANCIO E RICOGNIZIONE STATO DI ATTUAZIONE DEI PROGRAMMI AI SENSI DELL’ART. 193 DEL D.LG.S. 18.08.2000, N. 267.

6. APPROVAZIONE SCHEMA DI CONVENZIONE PER L’AFFIDAMENTO DI SERVIZIO DI TESORERIA PERIODO 01-01-2011 – 31-12-2015.

7. APPROVAZIONE DEL REGOLAMENTO DELLA POLIZIA MORTUARIA.

8. APPROVAZIONE REGOLAMENTO PER L’APPLICAZIONE DELLE SANZIONI AMMINISTRATIVE PER VIOLAZIONI ALLE NORME DEI REGOLAMENTI E DELLE ORDINANZE COMUNALI.

9. APPROVAZIONE SCHEMA DI CONVENZIONE DISTRETTO DI POLIZIA LOCALE PD/3A GESTIONE ASSOCIATA E COORDINATA DELLE FUNZIONI DI POLIZIA LOCALE E SICUREZZA URBANA.

10. CONCESSIONE IN DIRITTO DI SUPERFICIE PER ANNI 20 (VENTI) DI AREA DI PROPRIETÀ COMUNALE PER LA REALIZZAZIONE DI IMPIANTO FOTOVOLTAICO DI POTENZA NOMINALE APPENA INFERIORE A 1 MW, CONTESTUALE REALIZZAZIONE DI RETE PER IMPIANTI FOTOVOLTAICI DA INSTALLARE SUI TETTI DEGLI EDIFICI DI PROPRIETÀ COMUNALE.

11. SURROGA COMPONENTE COMMISSIONE ELETTORALE COMUNALE.

venerdì 24 settembre 2010

Scuolabus Legnaro

Dal Mattino di Padova
Scuolabus in base al reddito
il mattino di Padova — 18 settembre 2010 pagina 42 sezione: PROVINCIA

LEGNARO. Fasce di reddito, in linea con i parametri regionali, per calcolare la tariffa del trasporto scolastico. Questa la principale novità che interessa le oltre 100 famiglie dei bambini iscritti scuola elementare e media statale e alla scuola materna privata «Sant’Antonio», che quest’anno hanno presentato domanda per il trasporto scolastico. Non si pagherà più come prima una tariffa fissa uguale per tutti. Per l’anno scolastico 2011-2012 la retta diventa proporzionale al reddito della famiglia. Previste alcune agevolazioni per bambini con fratelli che già usufruiscono del servizio. Non è l’unica novità: rincara di 20 centesimi il costo del buono pasto per i bambini e i ragazzi della scuola elementare e media statale. (m.ma.)



Dopo anni di assoluto immobilismo qualcosa si muove. Ok la tariffa in base al reddito, ma il sindaco si era espresso in maniera diversa: ossia aveva manifestato l'intenzione di sgravare l'amministrazione del costo del trasporto "scuolabus" caricandolo tutto o quasi sui portafogli degli utenti. Un'idea equa se si pensa che la maggior parte delle famiglie non riceve nessun contributo comunale per portare i bambini a scuola. Un'idea antiecologica se si pensa che il trasporto collettivo sia migliore rispetto al fai da te che ogni famiglia mette in piedi tutte le mattine.
E' noto che tutto l'anno scorso una linea di piedibus ha funzionato portando i bambini a scuola partendo da via Torino, senza costi per la comunità, contribuendo a sgravare il traffico veicolare fronte scuola e con ricadute positive sulla vita dei bambini. Con una campagna pubblicitaria adeguata si potrebbero far partire almeno altre 2 linee, e con l'aiuto ad esempio della Proloco e dell'Auser si potrebbe organizzare anche il ritorno. I costi sarebbero vicini allo zero e alcune delle 100 famiglie che oggi pagano lo scuolabus potrebbero risparmiare visto che utilizzano il servizio anche bambini che abitano vicino alla scuola.
Sono gratuitamente a disposizione dell'amministrazione per contribuire alla realizzazione di questo progetto visto la mia personale esperienza nella linea di via Torino.

Saluti a piedi Davide

mercoledì 22 settembre 2010

Il nucleare



Non parliamo più di sicurezza: anche quando la centrale nucleare è perfettamente sicura rimane la possibilità di contrarre la leucemia per i bambini che abitano nei dintorni. Parliamo invece delle scorie e del fatto che non si sa dove metterle, parliamo del fatto che per sopravvivere l'industria nucleare ha bisogno continuamente di soldi pubblici.
Costruire una centrale richiede 3 miliardi di euro, smaltire le scorie per almeno 10.000 anni molti di più. Se investissimo questi soldi per risparmiare energia e non per produrla, sicuramente otterremmo lo stesso risultato, anzi migliore. Produrre un nuovo megawatt con qualsiasi metodo (verde o meno) o sostituire ad esempio gli impianti di illuminazione pubblica diminuendo la domanda di energia di un megawatt lascia la qualità della vita immutata e al contempo, non producendo quella quantità di energia non bisogna risolvere i problemi ad essa legati. Oggi è possibile risparmiare molta energia con l'utilizzo di nuove tecnologie, ma lo si può fare ancora di più adottando nuovi stili di vita, gli stessi nuovi stili di vita richiamati dal Pontefice nel discorso di inizio anno.
Ivan Illich all'inizio degli anni '70 sosteneva che oltre una certa soglia di consumo di energia procapite la società diviene iniqua e i rapporti fra le persone via via sempre più deteriori. Sono passati 40 anni da allora, il consumo di energia procapite è aumentato esponenzialmente: per il resto valutate voi.
La questione quindi si sposta dalla capacità di produrre energia (nucleare si nucleare no, energia verde si energia verde no) alla capacità/volontà/necessità di consumarne meno a prescindere dalla fonte. Un discorso cominciato parecchi anni fa, ma che non non ha trovato ancora la sua attualità. Questo post è il mio piccolo contributo volto a spostare l'attenzione dalla produzione verso il consumo di energia.
Rimane l'urgenza di fermare il ritorno al nucleare italiano: questa decisione l'hanno presa un gruppo di ultra settantenni che quando ci sarà da smaltire la prima tonnellata di materiale radioattivo saranno già sepolti dentro le loro bare d'oro.
Saluti geiger Davide

domenica 19 settembre 2010

La microbiologia è nata a Legnaro

Ricevo e pubblico:

La microbiologia è nata a Legnaro
(Storia affascinante che si arricchisce ai nostri giorni)

Di recente un Istituto di credito ha aperto uno sportello bancario a Legnaro, pubblicizzò l'evento diffondendo un opuscolo dove compariva in bella evidenza il ricordo del “miracolo di Legnaro”: la farina di granoturco divenuta sangue, annoverando il fatto fra quelli di notevole rilevanza storica, locale e internazionale.
Il fatto, che tanta apprensione-meraviglia ha destato nei Legnaresi del tempo, a noi contemporanei ci venne riportato dallo storico locale, Monsignor don Fortunato Giacomello con la sua raccolta “Cenni storici di Legnaro”, pubblicata nell'anno 1903.

Di cosa si tratta?
Siamo nel 1819, il cibo fondamentale quotidiano per i Veneti era la polenta; la farina per fare la polenta veniva contenuta in una cassa di legno. Nella famiglia di un Legnarese, certo Pittarello, quella sera la moglie, come sempre, con una scodella prende la farina dalla cassa per immergerla nell'acqua bollente del calderone appeso al focolare. Ma, aperta la cassa, si sentì male e svenne: nella cassa non c'era farina, ma sangue. Il “miracolo”, così venne considerato, si ripete più volte in quella stagione, fine estate inizio autunno, e dopo non più.
L'evento non avrebbe avuto storia e considerato opera di fanatismo popolare, se Legnaro fosse stato ancora sottomesso-occupato da Napoleone Bonaparte. Sconfitto Napoleone, le nazioni vincenti al Congresso di Vienna del 1815, assegnarono il Veneto all'Austria. Legnaro, nel 1819, era sotto l'Austria da quattro anni.
Il governo Austriaco organizzò il nuovo territorio assegnando un Farmacista, un Medico condotto, il Parroco e il Maestro elementare ad ogni Villaggio o Centro Amministrativo, Legnaro fra questi.
Queste autorità, venute a conoscenza della farina divenuta sangue, presero a cuore il problema informando autorità superiori di Distretto e Prefettizie. Venne nominata una Commissione di esperti e chiesto loro di spiegare quanto avvenuto.
Contemporaneamente, a parte, un giovane studente di farmacia dell'Università di Padova, Bartolomeo Bizio, che più tardi diverrà un giovane scienziato, incuriosito, si mise a studiare il fenomeno in proprio, riuscendo a riprodurre in laboratorio il così chiamato ”miracolo”. Scopre che la causa che dà colore sangue alla farina-polenta è un batterio, un microorganismo (microbo vivente che battezza con il nome di “Serratia marcescens”) che nulla ha a che fare con la fermentazione della farina, come da alcuni esperti supposto.
Per tranquillizzare la popolazione, l'esperimento venne riprodotto pubblicamente a Legnaro. Siamo nel 1823.
Il giovane studente completò, nel 1823, una relazione-memoria, scientificamente documentata, spiegando il rigoroso metodo di ricerca inventato per arrivare alla memorabile scoperta del “batterio”; non dimentichiamo che siamo, pressapoco, all'anno zero della microbiologia.
Nel 1833 la relazione-memoria venne pubblicata sugli “Annuali Delle Scienze del Regno Lombardo-Veneto”, superò i confini italiani, e internazionalizzata con l'aiuto della stampa del tempo.
Ufficialmente il padre riconosciuto della microbiologia è il francese Louis J Paster (1822-1895), grande scienziato, chimico e biologo; le sue scoperte hanno inizio a Parigi nel 1854 con la pubblicazione sulla “anomalia della fermentazione della birra”.
Da qualche decennio è convinzione che lo Scienziato Francese abbia abbondantemente spulciato la relazione del miracolo di Legnaro fatta dal giovane Bortolomeo Bizio. Lo testimoniano scienziati-professori universitari che considerano il lavoro di Bizio ”Lo studio precursore della moderna microbiologia” originato dal miracolo di Legnaro: Prof. Manconi dell'Università di Cagliari – quotidiano Nuova Sardegna - 2008-; Prof. Corbellini dell'università La Sapienza di Roma - quotidiano Il Sole 24 ore - 2001-; un testo scientifico di medicina del 2003; il quotidiano il Giornale nel 2004; degli ultimi due mi sfugge i nomi degli stensori; ecc. ecc.

Oggi con ragione, si può dire che la microbiologia moderna è nata a Legnaro e non a Parigi.

La documentazione relativa al “miracolo”: le lettere di scambio fra i soggetti interessati e intervenuti; le nomine di commissioni e singoli esperti con relativi nomi; gli articoli dei giornali dell'epoca; le ordinanze delle Autorità; la relazione di Bizio; ecc., è custodita nei vari archivi di stato: Padova, Firenze, Venezia, ecc. Ottima cosa sarebbe il poterla raccogliere in fotocopia e depositarla in Biblioteca a Legnaro, a disposizione per chi interessato. Oggi a Legnaro c'è l'Università con la facoltà di Veterinaria e Biologia animale...
Non solo, a Legnaro c'è l'Istituto Zooprofilattico, dove una giovane scienziata virologa, continua con le scoperte microbiologiche. Di recente il Corriere della Sera, nelle pagine dedicate alla scienza, scrive: “...Ilaria Capua, Virologa all'istituto zooprofilattico delle Venezie a Legnaro, Padova, è la ricercatrice che, nel 2006, ha sfidato la comunità scientifica internazionale, rifiutandosi di trasferire i dati del genoma di una variante africana del virus aviario H5N1, in una banca dati, quella del Los Alamos Laboratory nel New Mexico, cui potevano accedere solo una ventina di laboratori. Ha voluto, invece, che queste informazioni fossero a disposizione di tutti....... E' considerata dalla rivista internazionale Seed “una delle cinque menti rivoluzionarie” degli ultimi anni.......”

Per quanto sopra esposto, nel 2005, in Consiglio Comunale di Legnaro, quale Consigliere di opposizione, in occasione della discussione e approvazione del bilancio di previsione di quell'anno, presentai un emendamento abbondantemente illustrato del seguente tenore:
“…...reperire copia della documentazione relativa al così detto “miracolo” di Legnaro che per molti Scienziati ha dato origine allo studio e nascita della “microbiologia, e depositarla in Biblioteca Comunale nella sezione storica locale,.... Costo: una borsa di studio di Euro 1.000”
In bilancio non mancavano i mezzi finanziari, come non mancano ora.
Il Sindaco Bettini rispose: a noi della maggioranza non interessa, e con voto da “replicanti” la proposta venne bocciata.
Mi auguro, sono convinto, che in futuro altro Consigliere Comunale Legnarese riprenderà il tema, ampliandolo e chiedendo che una strada venga intitolata a Bortolomeo Bizio; è il minimo di riconoscenza che una comunità civile possa fare.

P.S.
Si verificherà: un giorno, su un palco in piazza, con la scenografia del tempo, in occasione di festività locali, verrà riproposto in pubblico il “miracolo di Legnaro”, e molta gente, venuta anche dai paesi vicini, vi assisterà plaudente e sbalordita.



Legnaro, li 17/09/2010 Giovanni Negrato

sabato 18 settembre 2010

Ecco come stanno svuotando la Costituzione





Vi invito alla lettura di un interessante articolo che riporta l'intervista a Gustavo Zagrebelsky presidente emerito della Corte costituzionale: diciamo, per chi non lo conoscesse, che è uno che di Costituzione Italiana se ne intende.

Vi copio incollo la prima pagina tratta da www.ilfattoquotidiano.it sul fondo il link per il resto dell'articolo.

Federalismo, legge elettorale, norme ad personam, questione morale, sistema fiscale: parla Gustavo Zagrebelsky, presidente emerito della Consulta
Pubblichiamo il testo della video-intervista su “La questione morale”, promossa dall’associazione “Il Libro Ritrovato” e presentata ieri sera al teatro Carignano di Torino, che Marco Travaglio ha realizzato con Gustavo Zagrebelsky, presidente emerito della Corte costituzionale, dal titolo “La Guardia è stanca“.

La prima domanda che viene da fare a un ex presidente della Corte costituzionale che si ostina a difendere la Costituzione è: qual è lo stato di salute della Carta oggi? L’impressione è che molti temano che la Costituzione venga cambiata, sconvolta, modificata, ma che il peggio sia già avvenuto, che la Costituzione sia già stata cambiata senza nemmeno toccarla, svuotata dall’interno lasciando soltanto la corteccia. Infatti si dà per scontato che, su quella scritta, prevalga una non meglio precisata “Costituzione materiale”…
Questo discorso che fai sulla Costituzione si potrebbe fare sulla democrazia più in generale. Costituzione e democrazia sono degli involucri, bisogna vedere cosa c’è dentro: è più importante quello che c’è fuori o quello che c’è dentro? Questa è una domanda che ti farei socraticamente. Volendo usare un’altra immagine: sono più importanti le regole formali o gli uomini che fanno funzionare le regole? È una domanda antica: sono più importanti le istituzioni o la qualità degli uomini? Normalmente si dice: le istituzioni sono molto importanti, ma non c’è nessuna buona istituzione o Costituzione che può dare dei buoni risultati, se è in mano a un personale politico di infimo livello. Viceversa una mediocre Costituzione può dare luogo a risultati accettabili se è manipolata, usata da un personale politico a sua volta eticamente accettabile. Dico eticamente perché bisogna avere il coraggio di ripristinare alcune categorie, alcune parole: quando si dice “eticamente” a proposito della politica, non si fa del moralismo, si indica semplicemente la necessità che coloro che occupano posizioni pubbliche siano consapevoli e coerenti con l’ethos che quella funzione comporta. In generale, la Costituzione stabilisce, prevede, auspica che coloro che occupano posizioni pubbliche adempiano alle relative funzioni “con disciplina e onore”: che parole desuete, sembrano quasi delle prese in giro…


È l’articolo 54, ma nessuno lo conosce.

Infatti, in tanti anni di esami all’università, credo di non averlo mai indicato come oggetto di una possibile domanda. Onore e disciplina: purtroppo sono quelle norme che non hanno sanzione, che indicano addirittura il presupposto di una decente vita pubblica prima di tutto, prima ancora che democratica. Quindi, tornando a noi, allo stato di salute della Costituzione: dal punto di vista formale, la nostra Costituzione dimostra di essere fortissima, sono più di 30 anni che ci si arrabatta per modificarla nelle parti essenziali, senza che nessuno sia mai riuscito a stravolgerla dal punto di vista formale. Ma dal punto di vista sostanziale naturalmente le cose stanno diversamente. Per cui sono dell’idea che oggi non si tratti tanto di difendere la Costituzione, ma di ripristinarla: è un compito molto più impegnativo perché oggi il 90 per cento delle nostre forze politiche in Parlamento vogliono cambiarla. Però non basta volerla cambiare: bisognerebbe essere d’accordo sul come cambiarla, e lì si crea il blocco. Questo le dà una grande forza: la Costituzione come documento formale è importante che resti, perché è pur sempre un punto di riferimento ideale, in base al quale si possono condurre determinate battaglie civili. Ma l’oggetto delle battaglie non è il testo costituzionale, ma la realtà costituzionale, l’ethos, i princìpi che la Costituzione indica. Il punto principale è la concezione della democrazia. Si è realizzata, nei fatti, una trasformazione che definirei proprio un rovesciamento della concezione della democrazia. Prendiamo la legge elettorale come sintomo: essa è l’espressione più evidente del rovesciamento del principio di sovranità. La sovranità in una democrazia comporta prima di tutto che i rappresentati eleggano i propri rappresentanti. Ma, con la legge elettorale attuale, per i motivi che tutti conosciamo, i capi-partito nominano i loro rappresentanti. E il corpo elettorale è lì a fare che? A distribuire le quote dell’azionariato politico dei vertici dei partiti.


Prosegue...

Buona domenica Davide

giovedì 16 settembre 2010

www.legnarogiovani.non esiste più




Il sito www.legnarogiovani.it è stato soppresso ormai da alcuni mesi, o almeno non è più accessibile. Se non c'è nulla da dire è meglio stare zitti. Oltre tutto piattaforme come Facebook o Blogger.com offrono strumenti comunicativi sicuramente più facili da gestire e molto più economici di un sito web tradizionale. Ma che fine hanno fatto le voglie comunicative, le informazioni, l'ascolto verso i giovani, la disponibilità ad aiutare la realizzazione di idee e sogni? La strada per l'inferno è lastricata di buone intenzioni e di queste ultime la componente giovane della nostra giunta comunale ne è sempre stata rigonfia. Lungi da me la presunzione di sapere come coinvolgere i ragazzi e le ragazze in progetti impegnativi e magari di non solo svago, ma l'assenza totale di iniziativa è una triste realtà legnarese ormai da mesi, forse da anni.
Ricordo che l'allora assessore alle politiche giovanili Davide Parpagiola promise in consiglio comunale una relazione in merito al progetto "Informagiovani": mai più sentito nulla. Per fare false promesse evidentemente non occorre necessariamente una campagna elettorale.
Oggi sarebbe bello un intervento da parte del nuovo assessore Thomas Conte: una relazione in merito al passato ( per forza breve) e la presentazione di un piccolo programma per il futuro prossimo. Un piccolo sforzo di programmazione con magari un paio di risultati a cui si aspira e le risorse con le quali provare a lavorare.
Perchè questo post non risulti solo una sterile provocazione vi suggerisco il link www.agenziagiovani.it. I progetti riguardano la mobilità internazionale di giovani in ambito europeo, lo scambio interculturale di giovani fra i 13 e i 30 anni.

In maniera più specifica, per gli addetti ai lavori e i curiosi vi segnalo questo PDF dove si invitano particolarmente gli enti locali come il nostro comune a formulare proposte di:
-- scambi di giovani a livello transnazionale,
— iniziative dei giovani a livello nazionale o transnazionale,
— servizio volontario europeo,
— formazione e attività di networking.
A disposizione cofinanziamenti fino a 100.000 euro a progetto.
(Es. il comune di Legnaro si gemella con un piccolo comune vicino a Londra o Amsterdam, avvia una serie di rapporti con gli uffici delle politiche giovanili del posto che sfociano in una proposta di scambio estivo alla pari fra ragazzi e ragazze fra i 14 e i 28 anni: i costi di trasporto e dei corsi linguistici formativi li sostiene l'Europa)

Saluti ( siete pagati anche per provare a fare cose come queste) Davide

sabato 11 settembre 2010

Riflessioni

Da www.beppegrillo.it

Sembrano passati 30 anni. C'erano Bertinotti, AN e Rifondazione Comunista. Topo Gigio Veltroni era osannato dai media di regime come l'uomo nuovo, come succede ora per Fini.
Oggi, 8 settembre del 2010, tre anni dopo il primo V-day, 350.000 firme certificate sono ancora ignorate. Marciscono negli scantinati del Senato. Schifani, pagato con soldi pubblici per fare il presidente del Senato, non è riuscito a mettere all'ordine del giorno le tre proposte di legge popolare. Non ha trovato il tempo, tra un Lodo Alfano e un Legittimo Impedimento. Come si dovrebbe chiamare questo comportamento? Ignorare la richiesta di 350.000 cittadini? Eversivo? Antidemocratico? Squadrista (per dirla alla FassinoinSerafini)? Mafioso? Omertoso? Schifoso? Eroico (per dirla alla Mangano)?
Per Schifani le nostre firme sono carta da cesso e lo sono anche per il pdmenoelle, il partito dell'opposizione collaborativa. Domenica a Torino, un ragazzo ha esposto uno striscione con una domanda a Schifani: "Dove sono le 350.000 firme di Parlamento Pulito?". Schifani era in gentile compagnia inciucista con Fassino, entrambi seduti nel bel mezzo di una piazza pubblica. Una risposta era doverosa, se non per il suo ruolo istituzionale, almeno per rispetto dei presenti, per non fare la figura di chi se ne fotte sempre e comunque. L'unica reazione è venuta dal servizio d'ordine che ha strappato lo striscione dalle mani del ragazzo. Con che diritto questi fasciocomunisti impediscono con la violenza una domanda legittima da parte di un cittadino? Gli squadristi sono loro che si riempiono la bocca di Costituzione, ma si guardano bene dal farla applicare. Quello striscione, con quelle parole, deve inseguire Schifani ovunque vada. Come un promemoria, un appunto democratico. Lo stracceranno mille volte? Lo riproporremo mille volte. Lo riprenderemo mille volte con un video.
La reazione di questi spaventapasseri della Repubblica, dei partiti e dei loro scribacchini, gli stessi che insultarono il V-day, da D'Alema a Casini, lo chiamarono populista e qualunquista, è sempre la stessa. Quando il cittadino pretende di occuparsi della cosa pubblica si chiudono a riccio. Nulla entra e nulla esce dal Palazzo della Casta. E' la regola fissa della politica italiana. Le leggi di iniziativa popolare e i referendum sono stati cancellati di fatto, le prime insabbiate, i secondi boicottati. Il Parlamento è eletto dai partiti, non dagli elettori. L'Italia NON è da tempo un Paese democratico, e come può esserlo se i cittadini non hanno voce? Il Parlamento è incostituzionale.
Si discute in questi giorni di riforma della legge elettorale. I vecchi tromboni ridanno voce ai loro strumenti di ingegneria politica per non far capire nulla alla gente. Nessun partito può chiamarsi fuori da questa vergogna, di essere alla Camera o al Senato senza che gli elettori abbiano potuto scegliere i candidati, di aver tollerato parlamentari condannati in via definitiva o in primo e secondo grado per contiguità mafiose, di fare il politico professionista oltre i due mandati spesso con corredo di mogli, figli, amanti, portaborse, dipendenti, avvocati, cognati per combattere la solitudine. Schifani è avvertito. Se non metterà in discussione al più presto al Senato la legge popolare "Parlamento Pulito" (elezione diretta del candidato, due mandati, nessun condannato in via definitiva) chiederò ai firmatari di venirlo a chiedere direttamente a Roma, sarà una gita per la democrazia. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure.



Saluti Davide

mercoledì 8 settembre 2010

Asilo nido aziendale e variazioni di bilancio



il mattino di Padova — 07 settembre 2010 pagina 24 sezione: PROVINCIA

LEGNARO. Boom di iscrizioni all’asilo nido aziendale di Agripolis che è già partito in via sperimentale. Sono 15 le richieste raccolte dal comune in poco più di due settimane. 13 le domande di bambini residenti a Legnaro, 2 quelle di famiglie che vivono nei comuni vicini. Richieste di frequenza che vanno a sommarsi alle domande da parte dei dipendenti dell’Istituto zooprofilattico, dell’Istituto nazionale di fisica nucleare e di Veneto Agricoltura. Sono 54 i posti disponibili: 15 di questi, per i prossimi 3 anni, verranno riservati ai bambini residenti nel comune. Posti estendibili a 25 per poter accogliere anche le richieste che arrivano dai comuni limitrofi. Nei dieci anni successivi i posti «esterni» assicurati al comune saranno 10. (ma.m.)


Una lettera ( anche se in ritardo) alle famiglie potenzialmente interessate, un paio di trafiletti sul "Mattino", qualche volantino al parco Cavour e un piccolo blog locale: ecco che le liste di coloro che vogliono un posto al nido Marameo si sono ingrossate fino al limite massimo dei posti garantiti al comune.
Nell'epoca dell'informazione mi pare il minimo.
Cosa ne dice l'Amministrazione di introdurci adesso alla variazione di bilancio oggetto della delibera di giunta n° 88 del 19/8/2010.
Prima si vuole completare la piazza fronte municipio e piantare nuovi lampioni in giro per il comune, poi il sindaco cambia idea e acquistano priorità strade e, UDITE UDITE, testuali parole " a fronte delle continue richieste dei cittadini che usufruiscono dell'edificio denominato "Ex Lazzaretto..." ecco a voi 30.000 euro in banconote di piccolo taglio.
Quanti sono questi cittadini? Che lavori si eseguiranno? E la pavimentazione dell'arcostruttura? E le proposte dell'opposizione? Non si era detto che le si accoglieva.
Quello che mi da da pensare è la modalità: i cittadini continuano a chiedere. Immagino frequenti e invadenti visite quotidiane, ma se fosse sempre così quale spazio per una corretta programmazione? Chiedete e vi sarà dato...
Oggi scopriamo che i lavori di manutenzione ad un edificio di proprietà comunale non li programma il comune, ma si eseguono dopo continue richieste. Se sono lavori grossi o di messa in sicurezza come mai sono stati ignorati fino alle " continue richieste"? Quale considerazione per questi cittadini? Se stiamo parlando di una mano di bianco, quali capacità di governo e programmazione ha dimostrato il nostro sindaco in questa come in altre questioni?
Si dirà che governare è difficile. Certamente, è per questo che oltre il 60% dei legnaresi avrebbe preferito qualcun altro al posto di Don Oregio e la sua invincibile armata.
In merito invece alla destinazione di 50.000 euro per la manutenzione straordinaria delle strade vale la stessa osservazione in merito alle capacità di programmazione. A proposito mi piacerebbe sapere chi sono le imprese assegnatarie di questi lavori negli ultimi 5 anni.

Saluti continui Davide

P.S.
Agli amici di Pattininews.it suggerisco di lasciare perdere petizioni e lettere di esperti: dovete andare tutti i giorni in municipio e chiedere del sindaco. I soldi li troverà lui.

venerdì 3 settembre 2010

Emigrazione





Piccola crudele storia di LEGNARO, anni 1946-50


Eravamo appena usciti da una guerra devastante che portò sull’orlo di un'altra guerra, civile però. Non solo il paese di LEGNARO ma tutta L’ITALIA.
Nel mio racconto mi limito di scrivere fatti e realtà viste, sentite e qualche volta purtroppo vissute.
Nei ruderi di case e nei casoni di paglia in quel periodo vivevano più nuclei familiari sotto lo stesso tetto; immaginate il disagio di queste persone. A casa mia, ma anche in molte altre case, in un piccolo locale con funzione di camera, dormivano dai quattro ai sei, a volte otto bambini tra fratelli, cugini e parenti.
Il letto era composto da due o da tre cavalletti, dipendeva dalla grandezza. Sopra i cavalletti si posizionavano pezzi di tavole di recupero per formare un piano. Sopra il piano veniva posizionato "el pajon". Non lo chiamo materasso, sarebbe un nome troppo nobile. "El pajon" era fatto da quattro o sei sacchi aperti e cuciti tra loro in modo da formare un grande sacco, riempito successivamente di scartossi. Gli scartossi sono l’involto della pannocchia del granoturco. Sopra ancora si posizionavano le lenzuola e le coperte. Poi, chi di testa e chi di piedi, si dormiva tutti assieme. Voglio precisare che durante il periodo invernale la temperatura interna era uguale a quella esterna, pertanto il riscaldamento era per così dire allo stato naturale, cioè costituito unicamente dal calore umano.
La cucina era un grande ambiente: quasi sempre nella parete a nord era ubicato il camino fumaiolo. Nel camino stavano appese due catene e molte volte anche tre per agganciare ad ognuna una pentola. Il numero di catene dipendeva da quanti nuclei familiari stavano in quella casa. Ogni nucleo aveva il suo tavolo dove si riuniva per consumare il pranzo o la cena, solo quando c’era da mangiare. Purtroppo in queste famiglie il disagio era catastrofico, non c’era armonia che consentisse di vivere bene. Sì, è vero, la guerra era finita, ma incominciò la guerra nelle famiglie sovrappopolate: purtroppo lo spazio era quello che era.
Il lavoro era poco. Allora qualche cosa si doveva inventare. In paese cominciò ad aprire qualche bottega di artigianato, troppo poco per le esigenze della popolazione e oramai la malavita iniziò a dilagare con conseguenze inarrestabili. Le industrie nelle zone di Padova arrivarono troppo in ritardo. L’economia del paese era basata sulla manovalanza dei braccianti agricoli, con redditi da fame. Unica via di uscita era quella dell’emigrazione. In quei tempi ci fu un passaparola da famiglia in famiglia, così sull'esempio di alcuni, molti partirono. Si trattò di emigrazione interna ed esterna. L’emigrazione interna era cioè di coloro che partirono per andare a lavorare nelle zone industriali di Milano, Torino, Bergamo, Brescia ecc. ecc. Quando un nucleo familiare decideva di partire, di preciso dove andasse non si sapeva. Le abitazioni di fortuna di quelle famiglie furono i cascinotti. Il cascinotto era un piccolo annesso rustico, spesse volte abusivo, ubicato nel mezzo delle campagne nelle periferie delle zone industriali di grandi città del nord, usato come ricovero attrezzi.
Ricordo benissimo. Le partenze erano sempre tristi, ci si abbracciava piangendo, i rancori era come non ci fossero mai stati, si dava a chi partiva tutto quello di cui potessero campare per qualche giorno. Caricavano su un piccolo camioncino con dei teli a brandelli le piccole cose di famiglia: due sedie in paglia sfilacciata, due sgabelli con tre piedi, una gabbietta con quattro galline e un coniglio, due cavalletti in legno per farsi un letto, qualche mobile per la cucina in parte marcio. I bambini venivano sistemati nella cabina con l’autista, i genitori viaggiavano nel cassone assieme alle galline avvolti con coperte e sacchi per affrontare un lungo viaggio. Non so perché partissero sempre all’imbrunire, ma lo posso immaginare.
Penso che si vergognassero di viaggiare di giorno in quelle condizioni; non volevano far vedere le vergogne che portavano con sé, e soprattutto le lacrime che scendevano sui loro volti.
L’emigrazione esterna era la più semplice e la meno dolorosa. Quasi sempre erano giovani tornati dalla guerra, o partigiani , che decidevano di partire per la Svizzera, la Francia, il Belgio, l' Argentina o l'Australia. Si procuravano una valigia di cartone, qualche soldo, salutavano i parenti più stretti, papà, mamma, fratelli e cugini e partivano cantando, sì, per non dare spazio all’emozione del pianto.
L'ufficio anagrafe del comune di Legnaro non riusciva più a gestire la situazione generata dall'emigrazione selvaggia. Intere famiglie o persone singole partirono senza comunicarlo agli uffici competenti per l’emigrazione. Alcuni di loro non sono più tornati, e negli elenchi comunali per anni risultavano presenti. Voglio precisare un particolare di notevole importanza : Alcuni
personaggi di rilievo, aderenti al sistema politico che dominò per oltre vent’anni, il regime fascista, sparirono, non si seppe mai dove fossero, non hanno mai dato notizie. Questo fatto non l’ho capito!
La data del primo censimento del dopoguerra non la ricordo, so per certo che passarono parecchi anni, e finalmente arrivarono i dati e per il comune di Legnaro le sorprese non mancarono.
Con questo mio racconto non ho fatto nessun riferimento a numeri e nomi di persone, soprattutto per rispettare la privacy.

VITO MOTTI.

giovedì 2 settembre 2010

Enel?




Sono apparsi dei manifestini contenenti l'avviso che un incaricato passerà da voi per illustrarvi e vendervi un contratto relativo alla fornitura di "luce e gas". Fate attenzione! La società in questione NON è ENEL Distribuzione, ma un agente di Enel energia: una società commerciale che vende forniture al pari di altre con nomi ben diversi (Sorgenia per dirne una). La mia indignazione sta nel fatto che questi venditori utilizzano una grafica e una modalità simile a quella che utilizza Enel Distribuzione quando avvisa delle interruzioni tecniche della corrente. Sovrapponendo la loro immagine a quella di una azienda molto più grande e il loro messaggio promozionale a quello serio di avviso di interruzione acquisiscono (o tentano di acquisire) una credibilità che altrimenti non avrebbero. Questo è ai limiti con la definizione di truffa.
In oltre mi da fastidio che qualcuno per motivi commerciali possa tranquillamente appendere dei fogli alla mia ringhiera. Domani qualcuno al posto di un A4 userà un A3 e poi un 2 metri per 3: tanto non dice niente nessuno.
Il comune ha multato molte botteghe perchè non in regola con i contributi pubblicitari per aver esposto nella propria vetrina marchi di aziende diversi dalla loro ( esempio Loreal in una bottega di parrucchieri ). Mi chiedo se si possa verificare se questa azienda sia in regola.
Attenti quindi a chi si propone con vestiti non suoi. Nello specifico, in oltre, come referente locale di Federconsumatori sono venuto a conoscenza di persone che una volta sottoscritto il contratto con questa società e verificata la bolletta hanno fatto richiesta di tornare a Enel Distribuzione in quanto delusi dei risultati economici. Nel dubbio, prima di firmare, verificare la bontà di quanto promesso.
Saluti Davide