venerdì 26 febbraio 2016

Una proposta di opera pubblica:



Da oltre un anno si è cominciato a discutere attorno alla realizzazione di un'opera pubblica qui a Legnaro che, a mio modo di vedere, sarebbe particolarmente importante e strategica.
Parlo della messa in sicurezza per pedoni e ciclisti del cavalcavia dell'autostrada posto a confine fra Legnaro e Ponte San Nicolò.
In collaborazione con gli istituti di ricerca, l'Università di Padova e il comune di Ponte San Nicolò si potrebbe pensare di realizzare una pista ciclo-pedonale dotata di un ponte autonomo, oppure di modificare il cavalcavia esistente così da creare un passaggio comunque sicuro.
I benefici sarebbero particolarmente consistenti e, forse, anche i 50.000 euro per il bikesharing tanto desiderato, potrebbero diventare un po' più utili e interessanti di quello che sarebbero oggi senza collegamenti sicuri nè con Padova nè con Piove di Sacco.
Il collegamento con Padova in mobiltà sostenibile aumenterebbe indirettamente il valore degli immobili legnaresi, diminuirebbe il traffico veicolare e aumenterebbe la sicurezza stradale.


Saluti Davide

giovedì 25 febbraio 2016

L'ente di bacino per la raccolta dei rifiuti.

E' una riflessione importante e secondo doverosa, quella che fa l'amministrazione di Piove di Sacco a proposito dell'ente che raccoglie i rifiuti. Un tema che varrebbe la pena di approfondire anche a Legnaro.

Dal Gazzettino del 25 febbraio 2016.
«Un consiglio di Bacino a livello provinciale»
IL VICESINDACO
(N.B.) «Dobbiamo fare chiarezza, attribuendo a ciascuno il suo». È sempre molto determinata e convinta nelle sue argomentazioni Lucia Pizzo, vicesindaco di Piove di Sacco, a proposito del caso rifiuti che da settimane impazza nella Bassa. L'amministrazione di Piove di Sacco guidata da Davide Gianella, poco dopo il suo insediamento, aveva annusato puzza di bruciato su tutta la vicenda, scegliendo di non entrare nel Consorzio Padova Sud, nato dalle ceneri degli ex enti di bacino Padova3 e Padova4 e che gestisce il servizio rifiuti nella Bassa ed è socio unico di Padova 3 Srl che svolge tale servizio nel Piovese e Conselvano. «Al punto in cui siamo, non c'è tempo da perdere», afferma la Pizzo, che auspica «una immediata costituzione del Consiglio di Bacino», ente al quale viene di fatto delegata la gestione dei rifiuti. Il vicesindaco va oltre: «Auspico che la Regione consenta la creazione di un Consiglio di Bacino a livello provinciale, ottimizzando così i costi di gestione, con la possibilità di avere del personale preparato e capace di affrontare con competenza le tante sfide di questo delicato settore». Nel breve volgere di qualche mese per Lucia Pizzo «è necessario fare una vera e propria operazione verità sugli insoluti, che sarebbero alla base dei debiti elevatissimi maturati da Padova 3; non sono del tutto convinta che in questa voce ci siano soltanto i mancati pagamenti delle bollette da parte degli utenti». Oltre a questo per la Pizzo «è opportuno verificare se la gara per la gestione dell'asporto rifiuti che scade nel 2025 è ad oggi congrua e se si rende piuttosto necessaria la rinegoziazione di alcune prestazioni della concessione».

mercoledì 24 febbraio 2016

Un ricordo per salutare Don Marcello

Credo faccia piacere a tutti la lettura di questo articolo del Mattino di Padova del 23 febbraio 2016.



I LUNEDI DELLE PARRUCCHIERE

Nei "seccoli dei seccoli" amen 

Il ricordo di una canzone sulla gioventù bruciata di Legnaro 
di Cris Righi
Tempo fa, in una campagna lontana lontana, l'ormai disciolta “Legnaro Spolpo Blues Band” rendeva onore al proprio paesello con un pezzo tratto da “Né spiaja né cità”, loro primo e purtroppo unico album (qui il link al singolo da poco rimasterizzato: https://www.youtube.com/watch?v=e98VpKCl6Ww), “Nei seccoli dei seccoli, amen”, una canzone sulla gioventù bruciata di Legnaro e la conseguente ricerca d'identità tra sagre e nebbia. Quel che spacca davvero è il refrain finale, urlato come un mantra ai concerti da tutti i fan (alcuni dei quali sembra se lo siano pure tatuato sul petto): “Voèmo Don Marcèo, se no faxemo un macèo!”, un inno disperato al famoso Don Marcello, sacerdote pacioccone e giocoso (il titolo della canzone è un rimando all'italiano fantasioso e sbilenco che usava in chiesa) che purtroppo era stato trasferito, lasciando in paese un vuoto profondo anche per quelli che, come i tipi della “Spolpo”, tra i banchi di chiesa ci bazzicavan pochetto. Nessuno seppe mai sostiture Don Marcello e se pensiamo agli ultimi nefasti eventi legati alla parrocchia di Legnaro, la sua assenza si fa ancor più pesante. Ma è soprattutto in questi giorni che ce ne rendiamo conto perché Don Marcello, la settimana scorsa purtroppo ci ha lasciati per sempre.
Strano pensare che proprio alcuni giorni prima mi chiama mia madre, in piena esagitazione: “Cris, ti devo raccontare una storia!” Avevo capito che era una di quelle sue, ricche e succose, quelle che si scatenano già nell'anima a reclamare vita propria. Era appena tornata dalla chiesa dove, il giorno di S. Biagio, patrono di Legnaro, si portano a far benedir le arance. I banchi, come sempre, eran gremiti, soprattutto di donne con le sporte zeppe di frutti d'un bel lucente arancione: “La prima messa a cui assitemmo anni fa appena arrivati in paese fu proprio il giorno di San Biagio” -attacca- “'Vialtri si quei nòvi, 'ero? I Righi?' Era Don Marcello, di cui avevo sentito già parlare. M'aveva presa in disparte e detto d'ascoltar bene quando annunciava la benedizione: 'Te sentirè na roba beissssima, Santina!: el suono magico de deccine e deccine de cerniére, borse e sportine che e se verze tute asiéme pa far entrar l'acua santa!'” E così era stato: le parole di Don Marcello e lo scroscio che seguiva, amplificato dall'eco della chiesa. Poi, il fruscio dei piedi del buon prete, che si prendeva la briga di distribuir l'acqua di fila in fila con la dedizione d'un soldato. “Ecco, oggi” -aveva continuato mia madre- “è accaduto di nuovo: il prete ha annunciato la benedizione ed io ho sorriso, ricordandomi di Don Marcello, di quello che mi aveva raccontato quel giorno. Non appena ho udito il suono di borse che si aprivano all'unisono, mi sono commossa. E assieme a me ha cominciato a sorridere anche il cuore.”
Purtroppo, aveva concluso mia mamma, il prete nuovo di Legnaro si è limitato a pocciare l'aspersorio ed a lanciare un paio di schizzetti svogliati poco al di là dell'altare. Cosa che non era sfuggita anche a un paio di nonnine di fianco a mia mamma, evidentemente storiche ultras dello zoccolo duro “Navata nord”: “Ciò, Evelina, ma nol vien miga zo, 'sto qua?!” “Ah, no credo propio, no xe miga Don Marcéo!”, le fa
l'altra. “Sì, ma l'acua no ghe entra in tea borsa da cussì lontàn!” “Aaaah!: no xe pi' el mondo de 'na volta...” Forse le due vecchiette non faranno un macèo, quello no. Ma sì che lo rivorrebbero indietro anche loro, il nostro Don Marcello. Che riposi in pace. Nei seccoli, dei seccoli, amen.

lunedì 22 febbraio 2016

Avviso Varianti Verdi....


Fino al 19 marzo prossimo è possibile richiedere che il proprio terreno, a suo tempo reso edificabile dall'intervento dell'amministrazione, ritorni ad essere NON edificabile e questo perché così si risparmiano un bel po' di tasse. A questo link è possibile trovare l'avviso del nostro comune che scade il prossimo 19 marzo.
Dopo anni e anni di colate di cemento, disordinate e spesso viziate da chiari intenti speculativi, siamo arrivati all'assurdo che il cittadino debba chiedere all'amministrazione di togliere potenzialità edificatoria talvolta nemmeno mai richiesta.
Non si capisce come mai abbiamo dovuto aspettare un intervento Regionale per vedere realizzato un principio minimo di libertà per cui se non voglio costruire sul mio orto tu non puoi farmi pagare le tasse come se avessi già tirato su un grattacielo.  Ma tanto è!
Propongo quindi una riflessione in merito al consumo del suolo avvenuto negli ulti 20 anni e dei danni che questo procurerà alle generazioni future. Mi piacerebbe si discutesse attorno alla relazione fra il problema della casa e la speculazione edilizia. Se infatti siamo il paese al mondo con più proprietari di prima casa, abbiamo ancora le file per l'assegnazione di alloggi popolari che da anni non vedono più costruiti. La speculazione ha di certo prodotto un grande numero di abitazioni, ma ad oggi moltissime sono ancora sfitte.
Oggi a Legnaro sono in corso i lavori per realizzare due lottizzazioni in centro, quella di via Vittorio Emanuele II è ferma ormai da anni, ma prima o poi vedrà la luce, di fronte al Conad stanno partendo i lavori... Le agenzie immobiliari ( almeno 5 con sede in legnaro) scoppiano di appartamenti, ville, case a schiera....
Siamo sicuri che stiamo andando nella direzione giusta?

Saluti Davide

venerdì 5 febbraio 2016

Solidarietà al Sindaco di Polverara


Quando arrivano alle minacce vuol dire che hanno terminato ogni altra argomentazione. Minacciare il sindaco significa minacciare l'intera comunità e questo è intollerabile. Esprimo tutta la mia più grande solidarietà e auspico che le forze dell'ordine arrivino ad individuare i responsabili della vicenda.

Saluti Davide