sabato 27 febbraio 2010

Via Ardoneghe: la medaglia rovesciata



"Ci hanno insegnato la meraviglia verso la gente che ruba il pane,ora sappiamo che è un delitto il non rubare quando si ha fame"




- VIA ARDONEGHE LEGNARO -
LA VERITÀ; NON FA MALE
La comunita' di via Ardoneghe, era e lo é ancora, fatta di gente laboriosa, piena di volontà di riuscire per garantirsi un reddito dignitoso per competere e rispondere alle esigenze di ieri e di oggi. Per anni abbiamo subito una fama dicriminatoria e di poco gusto, soprattutto quando ci trovavamo fuori dal paese di Legnaro; le frasi subite erano e lo sono tutt'oggi sempre le stesse: "dove piantano i fagioli con il fucile", "é vero che non C'é il cimitero ?" . A volte ci si rimane un po' male e a volte ci sentiamo umiliati. Io ho sempre cercato di buttarla in ridere e di contraccambiare con qualche battuta ma non sempre l'esito é riuscito di limitare la diffusione di questo ignorante detto.
Questa é la storia di via Ardoneghe che poi di conseguenza trascinò con sé tutto il paese di Legnaro ad essere considerato con un aggettivo poco gradevole. Penso sia doveroso sapere la verità della via Ardoneghe prima, durante e dopo la guerra del 40_45, per i giovani e tutti coloro che sono nati e vivono a Legnaro.
La comunita' di via Ardoneghe negli anni dal 1935 al 1948 , anno più anno meno, ha fatto storia poco gradita per colpa (se di colpa si può parlare! ) di chi viveva in situazioni molto precarie in questa via. Molte famiglie, come la mia, vivevano in una specie di casa fatta di terra, paglia e canne di grano turco. Questi tuguri comprendevano un pezzo di terra agricola . Nonostante questa precarietà dovevamo pagare l'affitto. I proprietari erano sempre i soliti difesi dal sistema politico di quell'epoca, per la privacy scrivo soltanto le iniziali di alcuni nomi: Conte F. Conte C. Con/na M. Curia V. e tanti altri signori di Padova.
Nel mese di novembre, scadeva l'affitto ; soldi nelle famiglie non ce n'erano . Lor signori mandavano il "fattore" e fattorini con cavallo e carrozza a riscuotere l'affitto, ma sangue dal muro non se ne leva ! Dovevamo pagare , come si dice, in natura ! Ci sottraevano e si portavano via con loro galline , anatre , conigli e , in più facevano il giro lungo i fossi per fare una specie di censimento , ossia , il conteggio degli alberi di alto fusto che , per diritto , appartenevano a loro. In sostanza , a noi che cosa ci restava ? Per noi quelli erano tutti viveri indispensabili per poter campare il periodo invernale che inevitabilmente tutti gli anni bussava la porta . "oh, quante volte abbiamo visto piangere le nostre mamme di nascosto , per non far vedere a noi il dolore nel vedere portare via i nostri animali da cortile , che tanti sacrifici sono stati fatti per il mantenimento . Tengo a precisare che in ogni famiglia eravamo dai cinque agli otto elementi . L'inverno era lungo da passare , a Natale ci restavano da mangiare radici di verza , delle rape nere e rosse e, per i più fortunati, qualche barbabietola . Tutta roba che per fortuna si trovava sotto la terra e non si vedeva , altrimenti si portavano via anche quella. Ebbene per questi signori, a queste condizioni, i ladri eravamo noi, quelli della via Ardoneghe . Non c'erano soluzioni alternative. La realtà di quel periodo era estremamente grave, le autorità del paese avevano altro a cui pensare , il loro principale compito era quello di reclutare giovani e non solo, anche padri di famiglia . Tutto questo per aumentare le baionette, unica preoccupazione. Mentre noi piccoli poveri bambini indiffesi potevamo anche morire di fame, tanto loro ci ignoravano completamente . Ora mi domando, che"colpa "avevamo noi di essere nati in quel periodo sfortunato? Il sistema era quello: o muori o ti dai da fare ! Comunque , i problemi erano tré. Primo: in molti nuclei famigliari c'erano dai quattro ai sei bambini di tenera età da sfamare; secondo, non c'era lavoro per nessuno , il reddito pro capite per famiglia era molto inferiore allo "0" cioé reddito da fame. Terzo: molti de nostri padri erano ricercati dal regime Fascista perché disertori , fuggiti dalle tradotte militari che stavano andando verso al confine per la conquista della Jugoslavia, la Russia e tantissimi altri furono deportati nei lagher tedeschi . Come dice il clero ? "Le vie del Signore sono infinite ". Nò ! Un corno! In quel periodo ; le vie del Signore , erano proprio finite ! Ed ecco Perche la comunita' di via Ardoneghe si ribellò contro la fame e non solo , contro i ricchi e lo strapotere del regime Fascista . Oramai, eravamo al limite della sopravivenza e, a quelle condizioni bisognava pure fare qualcosa per uscire da quel vicolo chiuso . La manna dal cielo non é mai arrivata , o forse non la meritavamo.
Io , e non solo io ; assieme a tanti altri, questa storia l'abbiamo vissuta molto da vicino , guarda il caso ,sono di Legnaro , sono nato in via Ardoneghe , proprio al centro della disperazione ! Si, é vero; C'é stato qualcuno che non ha rispettato il settimo comandamento ; come dice quel proverbio? Una rondine non fa primavera; ma questa volta , la rondine , non solo ha fatto primavera , ma si é trascinato con sé anche tutte e quattro le stagioni. Certo , non per tutti, ma per qualcuno si é aperto un'altra via , non quella del Signore, ma quella dei Paolotti (ex carcere). Con questo intendo dire che non si deve dare tutta la colpa alla comunita' di via Ardoneghe che fece storia poco gradevole, trascinando con se' tutto il paese.
Certo , il mio desiderio sarebbe quello di essere compreso da chi legge questo scritto. Legnaro per anni é stato vittima di situazioni e soprattutto di considerazioni umilianti . Tanti di noi quando incominciammo a lavorare , fummo messi in lista di attesa. I datori di lavoro, prima di assumerti , chiedevano informazioni ai carabinieri e spesse volte in canonica dal prete, se eravamo gente di fede o no. Dopo il 1948 con la REPUBBLICA le cose cambiarono per tutti , anche per la comunita' di via Ardoneghe; ci rinboccamo le maniche della camicia , il fatto era però che non avevamo più neanche la camicia.
Spero che questa , piccola e umile storia; non faccia male a Nessuno. Comunque, sono fiero del mio paese, LEGNARO , sono orgoglioso di essere nato in via ARDONEGHE .
Vito Motti

Grazie Vito saluti Davide

venerdì 26 febbraio 2010

Io non voterò chi...




Io non voterò chi sostiene con la sua appartenenza a certi partiti ipotesi di ritorno al nucleare. Non perchè creda che sia pericoloso (solo un incidente potrebbe provare questo timore!), ma più razionalmente perchè sono convinto che sia anti-economico a partire dal semplice fatto che l'uranio è fonte di energia scarsa, non rinnovabile e in via di esaurimento.
Diffidate di chi, ultra settantenne, propone centrali atomiche che inizieranno a funzionare non prima di 20 anni dalla posa della prima pietra.
Chi fra di noi non si oppone oggi a questi piani è colui che domani accetterà di costruire la centrale in Veneto magari in cambio di chissà quale favore.

Saluti Davide

P.S.
A margine del blog il nuovo sondaggio. Non lasciatevi condizionare dalla vostra appartenenza politica e votate semplicemente per il messaggio che più vi piace.

martedì 23 febbraio 2010

PATTO DI STABILITA'




Ricevo e pubblico quanto segue. Invito tutti i lettori a produrre articoli con il loro pensiero: è sufficiente firmarsi e restare nei limiti della buona educazione. Invito tutti gli anonimi commentatori a firmarsi con un nick name in modo da capire i vari botta e risposta.

Dicono gli Amministratori Comunali Legnaresi: noi siamo virtuosi, rispettiamo il Patto di Stabilità.
(Questa “virtuosità” costa alle tasche dei Legnaresi un maggior esborso di un milione di Euro in cinque anni)
Da qualche tempo, alcuni Amministratori di Comuni e di Enti pubblici, compreso il nostro, hanno manifestato sui giornali e con proteste di piazza, l' insofferenza verso questo “patto di stabilità”.
Di che si parla: vediamo.
Nel 1999, l'Europa decide di passare alla moneta unica: l' Euro, che entrerà in vigore nel 2002. Per non indebolire la nuova moneta e garantire nel tempo il suo valore, la Commissione Europea obbliga gli Stati membri di votare i propri bilanci, autorizzando un aumento di spesa e debito annuo, non superiore al 3% del singolo prodotto interno lordo. Il mancato rispetto della norma comporta il pagamento di penalità salatissime (miliardi di Euro). I troppi debiti indeboliscono l'economia europea, e l'Euro si deprezza. Sono norme ancorate al (Patto) Trattato di Maastricht.
Un bilancio si divide in due parti: le entrate e le spese. Si noti bene, il patto di stabilità si interessa della spesa.
Il Governo Italiano nel 2006 ha reso obbligatoria questa norma europea a partire dall'anno seguente, il 2007. I Comuni per legge sono costretti a partire dal 2007, redigere i loro bilanci inserendo appropriate economie, per rientrare con la spesa nei nuovi parametri.
La spesa come deve essere contenuta?
Lo prevede la legge che ne indica il metodo di calcolo. Eccolo:
- spesa fatta dal Comune nell'anno 2003;
- quella fatta nel 2004 e quella del 2005;
- sommate e divise per 3, ne risulta la spesa media del triennio.
Questa spesa media è il tetto che non deve essere superato nei bilanci per gli anni 2007, 2008, 2009.
Questo, semplificando ma non troppo, è il patto di stabilità; viene aggiornato ogni tre anni. Il prossimo interessa gli anni 2010, 2011, 2012.
Il Comune di Legnaro, calcolata la spesa media, come sopra visto, fatti due conti, per il bilancio 2007, si accorge che sfora il patto, … ma non intende ridurre le spese relative all'erogazione di contributi a pioggia, ecc. ecc. Per sfuggirvi, attua una furbata, peraltro fatta anche altrove.
Nel giro di 24 ore toglie dal capitolo della spesa una voce non di poco conto: la spesa per la raccolta delle immondizie (dopo vedremo come); sono circa 450.000 Euro. L'operazione, permette al bilancio di scendere, per la parte spesa, notevolmente al disotto del tetto medio calcolato, anzi, comporta un nuovo margine per poterla aumentare. Come in realtà è avvenuto.
Uno stratagemma amministrativo?...Si!
Le conseguenze di questa scelta amministrativa, si sono rivelate svantaggiose per le tasche dei cittadini. Vediamo il perchè.
A Legnaro, fino metà 2006, la raccolta immondizie ed emissione della relativa bolletta di pagamento, è stata gestita direttamente dal Comune. Il costo annuo per tale servizio era di circa 450.000 Euro. A partire dal 2006 l'Amministrazione comunale ha aumentato la bolletta, costo del servizio (TARSU-tassa asporto rifiuti solidi urbani-), del 12,5%. Dalle bollette pagate dai cittadini, il Comune incassava ogni anno 550.000 Euro circa.
Con un incasso di 550.000 Euro e la spesa di 450.000 Euro, ne deriva un maggior introito di 100.000 Euro, che non vengono utilizzati per il servizio TARSU, ma immessi nel calderone principale delle altre voci di spesa. Cresta sulle bollette dei cittadini fatta dalla Amministrazione?.....
Come visto, nel 2007 il Sindaco si libera completamente del servizio e lo dà in concessione per cinque anni ad un ente che si chiama “Padova 4”.
Nel dare in concessione il servizio a Padova 4 il Comune non si riserva di trattenere per sè le maggiori entrate di 100.000 Euro/anno, provenienti dalle bollette rispetto al costo, ma le regala, diciamo così, al nuovo gestore. Il direttore di questo Ente in Consiglio Comunale ha pure affermato: “A noi il “servizio di gestione, costa meno della vostra ”.
Sono 100.000 Euro/anno che moltiplicati per cinque anni - durata della concessione - corrispondono a 500.000 Euro.
Non è finita. Dai conti del bilancio Comunale vengono a mancare, in entrata, i 100.000 Euro/anno (quelli dati a Padova 4).
Niente paura, il Sindaco, contestualmente, aumenta del 150% la tassa comunale “addizionale IRPEF”, portandola di media da 18 a 45 Euro per abitante. Questo aumento produce al Comune una maggior entrata annua di oltre 200.000 Euro. Non si è accontentato di recuperare i 100.000, ma, visto che c'era, ha raddoppiato. Come vogliono bene e sono vicini al prossimo....
Conclusione: 100.000 Euro/anno dei cittadini dati a Padova 4; 100.000 Euro/anno per ripianare quelli mancanti in entrata di bilancio, sommati risultano 200.000, che moltiplicati per cinque anni, corrispondono a un milione di Euro. Denaro che i Legnaresi pagano e pagheranno per causa di una sciatteria amministrativa.
Per gli Amministratori è importante che non si sappia, il cittadino non va informato!
Con lo scaricare sui cittadini i costi sopra visti, le spese correnti di bilancio comunale sono notevolmente aumentate.... (es. assunti altri tre dipendenti comunali, ecc. ecc.): non dovevano essere ridotte? Si vede che Legnaro non è in Europa.....
I Legnaresi dovrebbero essere rimborsati, altro che rispetto del patto di stabilità!. Tralascio il resto e stendo un velo pietoso sul comportamento dell' Amministrazione in Consiglio Comunale nella presentazione dei bilanci di previsione e consuntivi...

Legnaro 21/02/2010 Giovanni Negrato


Saluto ringraziando il Cav. Negrato per i suoi contributi. Davide

domenica 21 febbraio 2010

Ioi non voterò chi...

Io non voterò chi ha fatto della politica la sua professione. Gestire il potere è la principale funzione della politica, solo chi si dimostra disinteressato può adempiere ai suoi doveri correttamente.
Massimo due mandati, anche non consecutivi, per legge, senza eccezioni. Chi ha a cuore la politica troverà spazio nei partiti, nei movimenti: chi ha mai detto che per esempio un segretario di partito debba anche essere un deputato?
Non è una questione di destra o di sinistra: è una questione morale.

Direttamente dal sito www.beppegrillo.it

Un vuoto a perdere è un contenitore senza contenuto che non può essere reso. Un voto a perdere è un voto dato a un candidato che non può essere eletto. Sono almeno tre gli aspiranti governatori che non possono essere eletti: Vincenzo De Luca (PDmenoelle) per la Campania, Roberto Formigoni (PDL) per la Lombardia e Vasco Errani (PDmenoelle) per l'Emilia Romagna.
Questi signori, che vivono da sempre di politica e di tasse dei cittadini, se eletti dovranno dimettersi. Il primo in quanto ha promesso in pubblico che se condannato dopo le elezioni si dimetterà. De Luca non dovrebbe neppure presentarsi in quanto già condannato in primo grado (ma questo non lo ha detto), senza contare i due processi in corso per associazione a deliquere, concussione e truffa. Se venisse ulteriormente condannato che si fa? Si ritorna alle elezioni con i costi aggiuntivi e la paralisi della Regione? Con un altro pregiudicato espresso da Bersani, il portavoce di D'Alema?
Roberto Formigoni gira in bicicletta seguito da macchine e giornalisti con la telecamera. E' diventato ciclista da esposizione da quando ha ricevuto un avviso di garanzia nell'ambito di un'inchiesta su ambiente e inquinamento. Formigoni si appresta a celebrare il VENTENNNIO FORMIGONIANO con manifesti 15 metri per 10 in tutta la Lombardia (chi li paga?). Più del Duce poté Comunione e Liberazione. Formigoni, semplicemente, non può più presentarsi. La legge dello Stato 165/2004 articolo 2 impedisce di candidarsi a Presidente di Regione dopo due mandati consecutivi. Lui se ne frega anche se lo stesso presidente emerito della Corte Costituzionale Valerio Onida conferma in un'intervista che potrebbe essere costretto a rinunciare all'incarico in seguito a un ricorso. Stessa situazione per Vasco Errani consigliere regionale dal 1995, presidente di Regione dal 2000.
Per De Luca il problema è nel merito e non nella sostanza, perché, con tutta probabilità, non verrà eletto. Il Pdimenoelle governa da 15 anni la Campania e i Casalesi sono sempre gli altri. Hanno subito più processi in Campania i pidimenoellini della camorra. Formigoni e Errani, i fratelli bipartsan del mandato eterno, potrebbero essere invece rieletti con danni incalcolabili in caso di dimissioni forzate da un ricorso. E allora perché candidarli? Non c'era nessun altro in circolazione?
La politica non è una professione, una gara alla mummificazione andreottiana in aula. Lo spirito della legge è impedire a un governatore di diventare Imperatore di Regione, di controllare appalti, di favorire amici e amici degli amici. Di governare in eterno e 15/20 anni per il governo di una Regione si avvicinano al concetto di eternità politica. Il blog valuterà il ricorso insieme ai danni da risarcire alla Regione. Nessun cittadino dovrebbe candidarsi a una carica pubblica per più di due mandati, anche non consecutivi. I plurimandatari da eletti diventano nel tempo i nostri padroni. Non votate i governatori a perdere. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure.

domenica 14 febbraio 2010

Per essere propositivi rilancio come suggerimento per il nostro assessore all'ambiente ( o chi per esso) questo post tratto da www.decrescitafelice.it


A scuola di alt(r)a amministrazione
12
feb
2010
Archiviato in: Appuntamenti, Politica e enti locali
Autore: Andrea Bertaglio
A Fa’ la Cosa giusta! 2010 una “scuola” dedicata agli amministratori locali per imparare pratiche di gestione che coniughino sostenibilità ambientale ed efficienza economica La settima edizione di “Faʼ la cosa giusta!”, la fiera del consumo critico e degli stili di vita sostenibili, apre le porte alla prima “Scuola di AltRa Amministrazione”: due giornate di “lezioni” per insegnare ai comuni italiani a diventare più efficienti e vivibili.

Gli incontri della Scuola sono organizzati da Terre di mezzo Eventi e dallʼAssociazione comuni virtuosi, con il
patrocinio dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) e si svolgeranno a fieramilanocity il 12 e il 13 marzo 2010.

L’obiettivo della Scuola è quello di trasferire conoscenza e competenze ad amministratori locali, motivati ad approfondire le pratiche virtuose e che sono interessati a riprodurre nel proprio territorio progetti innovativi già realizzati con successo. I partecipanti ascolteranno le dirette testimonianze di chi ha realizzato concretamente alcuni progetti innovativi. Tra i molti relatori, ci sarà la testimonianza di Domenico Finiguerra, sindaco del comune di Cassinetta di Lugagnano (MI), che ha fermato la cementificazione del territorio comunale, recuperando il patrimonio edilizio esistente e le aree già compromesse dal punto di vista urbanistico. Sul tema del raggiungimento della soglia minima dei rifiuti ci sarà invece la testimonianza di Alessio Clacci, assessore all’ambiente del comune di Capannori (LU), che ha da tempo aderito alla strategia internazionale “Verso Rifiuti zero”, sviluppando politiche e progetti per la riduzione dei rifiuti: dall’acqua del sindaco ai pannolini lavabili, dai prodotti sfusi ai mercatini dellʼusato.

Cinque sono i temi nellʼambito dei quali si inseriranno le testimonianze: dalla gestione del territorio all’impronta ecologica della macchinacomunale, dal riciclaggio e smaltimento dei rifiuti alla mobilità sostenibile ed ai nuovi stili di vita. Per ogni tema verrà approfondito un caso di successo, illustrando tutti gli strumenti pratici, tecnici e giuridici che hanno reso possibile il buon esito dellʼiniziativa. Ad illustrare i case study non saranno solo gli amministratori, ma anche i funzionari, i tecnici e i rappresentanti delle imprese private che hanno partecipato alla realizzazione del progetto. Verrà realizzato materiale didattico ad hoc, con delibere, atti amministrativi etc. utile a riproporre le esperienze in altri territori.

La partecipazione sarà gratuita per gli amministratori, previa iscrizione obbligatoria alle giornate di lavoro sul sito: www.altramministrazione.it , entro domenica 28 febbraio e fino ad esaurimento posti.

La “Scuola di altRa amministrazione” si svolgerà nell’ambito di “Faʼ la cosa giusta!” la fiera nazionale sul consumo critico e gli stili di vita sostenibili, ormai punto di riferimento per le tematiche relative alla responsabilità sociale e ambientale. “Fa’ la cosa giusta!” è organizzata da Terre di Mezzo eventi, settore della casa editrice Terre di mezzo dedicato agli eventi e dall’associazione Insieme nelle Terre di mezzo.

La Scuola di AltRa Amministrazione è realizzata grazie al contributo di Fondazione Cariplo e con il sostegno di Caire Urbanistica, CEM Ambiente, Flower Gloves, Net Mobility e Novamont.

La Scuola di AltRa Amministrazione si terrà venerdì 12 e sabato 13 marzo presso fieramilanocity, Viale Scarampo 14, Milano. MM1 Amendola Fiera o Lotto. Ingresso da Porta Scarampo.

Per informazioni:
www.altramministrazione.it
www.comunivirtuosi.org

Ufficio Stampa Fa’ la cosa giusta!
Elena Acerbi, elenaacerbiATfalacosagiusta.org- 345/9011715
Elisabetta Ranieri, elisabettaranieriATfalacosagiusta.org

martedì 9 febbraio 2010

Il moscheto




Ricevo e pubblico. Buon fine settimana!


Il moscheto non é un fucile! Per me é una vergognosa piccola storia che dopo oltre mezzo secolo ricordo ancora. Avevo circa otto-nove anni,assieme a me stavano mio fratello gemello e il nostro amico Cana. Era di sabato, vigilia di Pasqua, giorno da non dimenticare, perché? Non si andava a scuola! Nel casone di paglia dietro di noi abitavano due vecchietti. lei si chiamava Meme, lui Piero . L' indomani era Pasqua e questi due vecchietti sarebbero andati a Messa delle nove. Dopo messa, a piedi, sarebbero tornati a casa, verso le dodici. Avevano preparato da mangiare il giorno prima, in modo tale che al rientro dalla S. Messa, avevano il pasto già pronto. A quei tempi non c'era la luce elettrica e tantomeno il frigorifero e per tenere in fresca il cibo lo si metteva nel "MOSCHETO ". ( Si chiama moscheto perché proteggeva il cibo dalle mosche). Era a forma di un cubo con uno sportellino, tutto coperto di retina sottile per fare evaporare i cibi caldi, e nello stesso tempo , tenere protetto dagli insetti. Lo sportellino e veniva chiuso con un gancio fatto a saltarello e all'interno aveva un calto per appoggiare il cibo. Il tutto veniva appeso su un balconcino alla tramontana, al fresco del casone di paglia. Noi conoscevamo tutte queste abitudini e comunque si sentiva dagli odori cosa mangiavano quel giorno! Era di sabato, avevano cucinato bollito di pollo: per rispetto delle leggi del clero la vigilia di S. Pasqua era giorno di digiuno . Dopo mezzodi' (preciso un particolare: non si usava dire dopo pranzo, perché non tutti i giorni si mangiava), i due anziani, tutti i giorni andavano a letto a riposare. Mentre questi due simpatici vecchietti dormivano, il cane Leo faceva la guardia a tutto il casone: oh, quante volte abbiamo giocato con il cane Leo! Noi tre assieme a Leo andammo alla tramontana del casone, il balcone era alto, ma per noi non c'erano problemi. Io a gatto, con le mani e ginocchia a terra , gli altri due sopra la mia schiena. Leo dalla gioia mi leccava il naso e anche le orecchie; quei due che avevo sopra di me uno teneva saldo il moscheto, l'altro, prendeva il pollo già cotto ancora caldo.
Noi tre piu' il cane ce ne andammo nel fosso, dietro a un cespuglio per dividerci il pollo. I due simpatici vecchietti avevano peccato quel giorno; perchè al pollo, mancava una coscia e un'ala. Non avevano rispettato il digiuno della vigilia della S. Pasqua! Comunque noi non lasciammo nessuna traccia, tutto llo mangiammo, anche le ossa! Ora mi dispiace, e tengo dentro di me un rimorso. Forse quei due vecchietti il giorno della S. Pasqua non mangiarono, forse avevano solo quel pollo, e noi, siamo stati cattivi con loro. Meritiamo di essere puniti. Oramai i due vecchietti non ci sono piu'. Da molti anni sono andati in paradiso, e non si ricorderanno piu' del 3/4 di pollo che noi gli mangiammo. Sono passati oltre sessantanni, ma io ricordo ancora Meme e Piero.
Quello che segue non è un'altra storia, è sempre la stessa: di chi ha sofferto e di chi sta soffrendo. Come sapete tutti, la terra ha tremato nell'isola di Haiti. La distruzione delle città porta la disperazione dei sopravvissuti. Noi siamo lontani da quella povera gente che soffre, e che ha bisogno di tutto, da tutti. Io mi sento vicino a loro: penso che tutti ci sentiamo vicini a loro e uniti nel loro dolore. Faccio una premessa: dobbiamo avere fiducia delle istituzioni umanitarie, anche loro hanno bisogno di noi. Quei due simpatici vecchietti, Meme e Piero mi hanno suggerito di donare ai terremotati di Haiti, il loro pollo, che io mi sono mangiato finchè loro dormivano. Mi hanno ispirato di calcolare il prezzo di un pollo già cotto, fare un arrotondamento che non sia inferiore di €10.00 e mandarli come un contributo ai terremotati dell'Isola Haiti. Cosa che io ho fatto immediatamente . Ciao Meme! ciao Piero!!.
Vito Motti.

lunedì 8 febbraio 2010

La bretella più interessante del mondo

Ricevo e pubblico il seguente intervento:

E' sulla bocca di tutti, dico anch'io la mia.
Si tratta di 200 m. circa di strada.
L'Iter burocratico nasce il 17/12/2003 dove cinque enti si accordano. Sono Veneto Agricoltura (praticamente la Regione Veneto), l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, l'Istituto Zooprofilattico delle tre Venezie, l'Università di Padova e il Comune di Legnaro; costo dell'opera 400.000 Euro.
Il costo finale lievita fino a raggiungere gli 800.000 Euro. Quota pro capite 160.000 Euro. Successivamente l'I.N.F.N. ci ripensa e si ritira, dopo tutto lo sbocco su via Orsaretto interessa poco. Il Comune di Legnaro si fa carico della quota che viene a mancare portando la propria a circa 320.000 Euro. Redige il progetto il Genio Civile di Padova in quanto ufficio periferico della Regione. L'opera verrà consegnata entro qualche mese.
Dal 2003 al 2010 - sette anni - non sono un po' troppi per realizzare 200 m. di strada per una spesa pari all'acquisto di tre appartamenti ? .... lasciamo perdere....
Qualche anno fa il Sindaco del tempo, intervistato da un giornale locale, affermava che il suo più grande sogno era quell'innesto su via Osaretto e far passare i pullman che arrivano agli Istituti universitari in centro del paese. Dà l'incarico ad un tecnico esterno di redarre un progetto per realizzare una rotatoria sull' incrocio di via Orsaretto con la SP35, fine piazzale della chiesa.
Il progetto viene approvato dalla Giunta Comunale: costo circa 130.000 Euro.
La rotonda di progetto prevede: la riduzione del parcheggio della parrocchiale, abbattere alcuni alberi-pini marini, ridurre lo spazio per il mercato settimanale, incanala il traffico in incomprensibili sensi unici. Per l'Amministrazione la rotonda è necessaria per permettere ai pullman che usciranno da via Orsaretto di svoltare verso l'area della ex pesa, fare una inversione ad U e potersi rimettere in via Orsaretto. Sono una cinquantina di passaggi, soprattutto nelle ore di punta.
A opere ultimate il Comune di Legnaro pretende di utilizzare l'intero viale dell'università per transito comunale, collegando finalmente via Orsaretto con la Statale, convinto dell'uso-proprietà della strada. Conti fatti senza l'oste. La strada è privata, di proprietà dell'I.N.F.N., dello Zooprofilattica e dell'Università, ecc., passa su i loro terreni, è il loro passo carraio. E i 320.000 Euro pagati dal Comune?... una tantum a fondo perduto, come si trattasse di un contributo dato ad una società di calcio.
Dirà qualcuno: come fa un Sindaco a spendere tutti questi soldi senza un accordo scritto preciso iniziale? Ha ragione, si tratta di sciatteria amministrativa, è un pasticcio.
A questo punto gli Enti proprietari chiedono al Comune il pedaggio per la servitù di passaggio (Codice Civile alla mano, gli enti per Legge devono proteggere i loro beni, ne risponde l'amministratore). Stiamo a vedere: un accordo si troverà; potrebbe essere il partecipare con una quota annua al costo di gestione. Questo è l'intoppo.
Una considerazione: via Orsaretto è una strada che sembra tracciata da una lepre inseguita da un cane, tutta curve, stretta. E' percorsa da cortei funebri, collega il cimitero. Come si può pensare di fare passare 50 pullman nelle ore di punta?


La Giunta ora, dopo aver pagato la giusta parcella al professionista, ha ritirato il progetto della rotonda: buono per il paese, un errore di meno.
La SITA proprietaria dei pullman, con il primo gennaio aveva minacciato di chiudere bottega per gravi perdite economiche (notizie dai giornali).
I cittadini Legnaresi non sono informati e non vanno informati, devono solo pagare.

Legnaro 08/02/2010 Giovanni Negrato

Un anonimo un giorno mi disse




Pubblico l'involontario resoconto di un provvido anonimo in merito alla bretella di via Orsaretto. Talvolta basta poco per fare informazione.



Certo che a fare disinformazione, battute, illazioni e usare appellativi alla Don Abbondio, mancando di rispetto a quello che è il Sindaco di tutta una comunità porta solo a odio, rancori e cattiverie.

A volte essere un pò meno di parte e scrivere semplicemente quello che si sà essere la verità non costerebbe poi tanto...

Citando l'ultimo intervento che parla di mancato interesse, si può dire che non esiste nessun mancato interesse... questo è quello che si vuole far credere quì dentro per dare del Don Abbondio a un Sindaco che cerca di non fare errori che andrebbero a danno della comunità.

La rototoria su Via orsaretto è stata fatta su una strada del Comune. Questo significa che costi futuri per sistemazioni, manutenzioni, ecc ecc saranno a carico del comune.

La strada che va dalla rotatoria di Via Orsaretto e fino all'incrocio dell'INFN per capirci è dell'Università. Questo significa che i costi per l'asfaltatura, manutenzione, sgombero neve ecc ecc è a carico dell'Università

A suo tempo il Comune doveva fare la rotatoria così si otteneva che tutti i BUS che arrivavano all'agripolis invece di girasi e tornare indietro, dato che per il viale dello sport non è sicuro che passino, sarebbero passati per via Orsaretto passando poi per il centro e offrendo un servizio migliore agli utenti. L'obiettivo quindi era di permettere ai cittadini di Legnaro di utilizzare Pulman semivuoti che rientrano a Padova dopo aver portato gli studenti e limitare quindi l'uso delle automobili e conseguente inquinamento.
(Mi sembra un cosa già positiva per poter dire che non sono soldi sprecati quelli per fare una rotatoria con queste finalità)

Poi il secondo step fu quello di dire, beh... se passano gli autobus, possono passare anche le macchine e alleggerire un pò il traffico al semaforo del centro. sarebbe assurdo mettere un cartello di divieto di accesso sul viale dell'Università una volta che c'è la possibilità di passarci.

A quel punto la questione si è spostata sul piano delle competenze... perchè la strada quindi dell'Università (che è di sua proprietà) avrebbe dovuto garantire il traffico generale di tutti. Da cui la necessità di definire chi domani farà quelle manutenzione, chi si assume la responsabilità in caso di incidenti o altro.

Da lì è nato il braccio di ferro tra Don Abbondio che VUOLE portare a casa per i Legnaresi:
1) più autobus vuoti verso padova
2) minor utilizzo delle auto
3) minor inquinamento
4) una viabilità aggiuntiva per diminuire il traffico all'incrocio del centro
5) non gravare costi ai cittadini per utilizzare una strada che ha un interesse pubblico ma che non è del Comune.

Dall'altra parte c'è una Unversità, che per i continui tagli e le sempre meno risorse che hanno a disposizione, intravedono la possibilità di "scaricare" su altri i costi di una strada che serve al 90% ai loro bisogni.

In mezzo a questa battaglia fra "poveri" locuste, epidemie, pestilenze, avvoltori e iene diffondono un malessere tipico di chi invece dell'informazione cerca solo di dare un nome ad una via.

NON è vero, come qualcuno dice, che questi amministratori sono stati dei stupidi perchè potevano pensarci prima. In realtà, passettino dopo passettino si riuscirà a fare una opera che altrimenti non sarebbe mai stata condivisa da un Ente a cui non interessa vedere diventare la sua viabilità interna una strada ad alto scorrimento.

Io preferisco aspettare qualche mese se poi l'opera che resterà per sempre garantirà quanto Don Abbondio sta cercando di fare.

Poi chiamatela come vi farà più comodo ma resta il fatto che irridere chi cerca di fare il meglio per una comunità non mette in buona luce nemmeno chi lo fa.


sabato 6 febbraio 2010

La bretella di via Orsaretto.




Ricevo numerose richieste in merito all'apertura della strada fra via Orsaretto e Viale dello sport. Durante l'ultimo consiglio comunale il sindaco non ha più avuto coraggio a sbilanciarsi in date precise anche se, con mille dubitazioni e tentennamenti, ha detto che per fine febbraio 2009 spera di vederla finalmente aperta. La questione pare risieda nelle lungaggini burocratiche dell'università, al cambio di Rettore e in infinite altre problematiche. Mancano le cavallette, la morte di parenti stretti e il terremoto poi Don Oregio Abbondio potrà pronunciare la fatidica frase : "non è stata colpa mia!"
Scherzi a parte non dovrebbe mancare molto. Idee per il nome?

giovedì 4 febbraio 2010

Osservazioni

Ricevo e pubblico le seguenti osservazioni. Se fossimo tutti un po' più informati probabilmente chi governa sentirebbe un po' di più il peso delle responsabilità. Oggi invece avverte solamente il peso del proprio portafoglio.





EGR. SIGNOR
SINDACO
DEL COMUNE DI

L E G N A R O (PD)


EGGR. SIGNORI
CONSIGLIERI COMUNALI
DEL COMUNE DI

L E G N A R O (PD)

Legnaro, 30 gennaio 2010

Oggetto: OSSERVAZIONI alla delibera del Consiglio Comunale n° 51 del 30 ottobre 2009
avente per oggetto, PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO (P.A.T.) DEL COMUNE
DI LEGNARO: ADOZIONE.


Ritengo necessarie due premesse per capire le osservazioni. Pure la legge è tassativa nel pretendere le motivazioni per ogni delibera.

 PREMESSA A

Nel mese di aprile ultimo scorso, dopo l'avvenuta pubblicazione sul BUR della Regione Veneto, è divenuto esecutivo l'ultimo Piano Regolatore Generale del Comune di Legnaro, il quarto in tredici anni (1996 – 1999 – 2003 e 2001 che, di fatto, è più di un nuovo P.R.G.).
In cinque anni, dal novembre 2003 al dicembre 2008, il Consiglio Comunale è stato interessato al PRG (con varianti non di poco conto, di cui una di 80.000 mc. di aumento di volume edificatorio) per 25 sedute: di media 5 Consigli Comunali per anno. La Giunta regionale con proprie delibere, da 2006 al 2009, è stata interessata 9 volte, con una media di tre all'anno.
Non è finita: nell'ottobre scorso il Sindaco fa “votare” un nuovo piano regolatore che si chiama PAT, non più P.R.G. E' come se un corpo sano fosse sottoposto ad una trentina di interventi chirurgici pesanti: ne esce massacrato. Lo stesso avviene per un territorio che è il nostro ambiente, il nostro Comune, dove non si costruisce, ma si cementifica, dove le ferite all'ambiente e il disagio dei residenti sono sotto gli occhi di tutti.
Costruire vuol dire rispettare i diritti delle persone, cementificare vuol dire favorire la speculazione, cioè il portafoglio. Il costruire sta al cementificare come il chirurgo sta ad una granata: uno risolve i problemi, l'altra li crea. Il P.R.G. è un insieme di regole, una legge urbanistica locale, se queste regole vengono modificate e manomesse cinque volte all'anno è come se non esistessero, diventano un mezzo per favorire qualcuno o qualcosa, provocando quasi sempre un danno alla collettività, collettività che l'Amministrazione Comunale per legge deve proteggere.
In tutti questi 25 Consigli Comunali, convocati sempre urgenti e di fretta, non si è mai parlato di come conservare e proteggere l'ambiente, del come fare bello, comodo, vivibile il nostro paese, come far stare meglio le persone che ci abitano; al contrario si è parlato di come consumare sempre più territorio per farci stare tanti e piccoli appartamenti. Così il rendimento-guadagno aumenta e la speculazione ringrazia.
Tutte queste varianti ballerine al P.R.G., che camminano con lettere e sigle incomprensibili, provocano in tantissimi Legnaresi uno stato di stress che toglie loro la tranquillità. Un nuovo condominio può togliere il sole dalla propria abitazione, sparisce l'angolo di visibilità, non si sa cosa possa avvenire attorno casa, ecc.; ci si sente come perseguitati da mobbing da variante urbanistica amministrativa. Tutto ciò carica di paura, la paura porta al silenzio, perchè ci si convince che non conviene parlare. Oggi i poteri dei Comuni sono notevolmente aumentati e la ripicca e la piccola vendetta, il piccolo sgarbo possono essere sempre dietro l'angolo.

Però...! Alle ultime elezioni amministrative questa Amministrazione, che ai vertici è la stessa da 10 anni, non ha ricevuto il consenso dal 73% di elettori, perdendo addirittura il 43% dei consensi precedenti, il suo operato e programma bocciati alla grande. Bocciata tutta questa attività urbanistica, PATI-PAT compresi: peggio di così!! Saggezza e buon senso suggeriscono una revisione del programma amministrativo, invece al contrario, si persevera come se nulla fosse avvenuto.
Dice l 'Amministrazione che ciò è legale (ho dei dubbi, perchè questo continuo aumento di volume edificatorio non è giustificato, sono carenti se non assenti le motivazioni che devono accompagnare per legge le delibere). Rispondo: nei testi di legge è scritto che l'amministratore si deve comportare come un buon padre di famiglia. Un capo famiglia, con prole, che vende la sua abitazione per giocarsela al casinò perdendo tutto, è comunque legale, ma dove collochiamo i valori di sempre: il buon amministrare, il buon senso, l'etica, la morale naturale?

Il primo P.R.G. di Legnaro è rimasto in vigore per 20 anni senza variante alcuna (1975/1996), garantendo sviluppo al paese e salvaguardando l'ambiente: insediamenti universitari, lo zooprofilattico, la zona industriale e artigianale, il verde pubblico di via Cavour, tutti i nuovi edifici scolastici, la presenza dell'Istituto scolastico di Ragioneria per un lungo periodo, la piazza del municipio con relativo verde pubblico adiacente, il recupero della Corte Benedettina, ecc. ecc.
Mettere le mani sul territorio, la più grande ricchezze di un comune, è cosa delicata, bisogna riflettere. Mi permetto segnalare che il Comune di Verona ha un Piano Regolatore Generale datato da 40 anni.
A questo bailamma di delibere e ginepraio di varianti, in 10 anni si sono succeduti ben 10 responsabili del settore urbanistico locale, vorrà pure dire qualcosa, o no?


 PREMESSA B

In uno degli ultimi mesi del 2008, ufficialmente, in Consiglio Comunale, il funzionario capo responsabile del settore urbanistica del Comune di Legnaro, architetto Russia, ora sostituito dall'architetto Sinigaglia, ha informato i Consiglieri che il nostro P.R.G., con le varianti sopra viste, ha una capacità edificatoria da realizzare di circa 900.000 mc. di volume.
Si facciano due conti con le sacre formule dell'urbanistica:

900.000 mc. : 3 (m. altezza piano) = 300.000 mq. di superficie abitabile.

A Legnaro gli appartamenti medi sono sui 60 metri quadri di superficie. Per il nostro conteggio si pensi ad appartamenti di 80 mq.:

Mq 300.000 : 80 mq. = 3.750 appartamenti da costruire.

Si immagini un minimo 2 persone per appartamento:

n. 3.750 x 2 = 7.500 abitanti da insediare.

I residenti attuali (dicembre 2009) sono 8.500 circa, che sommati ai 7.500, di cui sopra, raggiungono il numero di 16.000 come il Consiglio Comunale ha più volte ufficializzato nelle sue delibere. Sono dati elaborati e pubblicati dagli uffici del nostro Comune.

L'aumento della popolazione nel 2009 a Legnaro è stato di 95 unità.
Il saldo naturale, nati su defunti, è più 48 nati.
95 meno 48 = 47. Gli immigrati ammontano appunto a 47 unità e solo quest'ultimi cercano casa.

Per fare un conto largo si calcoli per il nostro Comune 150 nuovi immigrati anno. Ora:

7.500 (ab. insediabili) : 150 (nuovi ab./anno) = 50 anni. Circa tre generazioni.

L'attuale PRG è programmato per 50 ANNI, FINO al 2060.
Assurdo-incredibile: i nostri figli e i nostri nipoti sono espropriati delle scelte del loro tempo da amministratori padri-padroni. Non è un comportamento da prevaricatori?
Se, per esempio, consideriamo che in un lasso di tempo di mezzo secolo – 1925 / 1975 -, si sono verificati: evento del fascismo, seconda guerra mondiale, distruzione da bombardamenti e ricostruzione del Paese Italia, nascita della Repubblica, guerra fredda, ecc....

Nel 2002 il Sindaco fa votare in Consiglio Comunale una delibera attestando che entro il dicembre dello stesso anno, con il nuovo P.R.G. gli abitanti sarebbero saliti a n. 12.350.
Da subito si adattò la macchina amministrativa comunale per fare fronte ai nuovi arrivati, con una maggior spesa di 500.000 Euro/anno, costo che noi paghiamo dal 2002. Dopo sette anni - dicembre 2009- gli abitanti sono 8.500; una previsione fallimentare che i Legnaresi pagano cara. Se è vero che l'esperienza è maestra, dovrebbe pure insegnare qualcosa.


 OSSERVAZIONE n. 1

Il nuovo PAT (P.R.G.) adottato prevede un ulteriore aumento di volume edificabile di 360.000 mc. Con il calcolo dimostrato, nella premessa B, corrispondono ad altri 1.500 appartamenti; se ne tralascino, esagerando, 500 per usi diversi. Ai n. 3.750 previsti dal P.R.G. in vigore si sommino i n. 1.000 proposti, raggiungendo n. 4.750 nuovi appartamenti, con n. 18.000 abitanti. Un programma che copre un tempo di 57 anni, dal 2010 al 2067, abbraccia tre generazioni intere: figli, nipoti, pronipoti. Questo aumento di volume comporta nuove ferite al territorio: le piaghe si sanano, ma le ferite rimangono.
Si chiede che tale previsione venga stralciata. Non regge, è priva di motivazioni. A mio parere gli elaborati che accompagnano il PAT sono solo delle mere giustificazioni.


 OSSERVAZIONE n. 2

Il territorio del Comune è attraversato da Nord a Sud da una strada provinciale, la SP35, che lo divide in due parti. E' lunga 7 km dal confine di Polverara a quello di Saonara.
La Provincia provvede a rifare la segnaletica orizzontale per un solo km, perchè gli altri 6 sono passati di competenza al Comune in quanto sono diventati centro abitato previsto nel P.R.G. Un nuovo costo per i Legnaresi. Siamo l'unico Comune in Italia con un centro abitato di questa lunghezza: dai confini con Polverara a quelli con Saonara. Come nell'ottocento si costruisce a ridosso delle strade dorsali, trasformando la via in corridoio, i mezzi di trasporto escono dai passi carrai in retromarcia, con grande disagio per i fruitori della strada. Nel km rimasto, che va dalla piantana del km 18 alla piantana del km 19, si trova la famosa Villa Morassutti con relativo parco, vincolata dalle belle arti, protetta a 360 gradi da una fascia di rispetto di 200 m. Di fronte alla Villa, al di là della strada, si estende una zona agricola, unica, assistita da una pista ciclabile, panorama pulito, una trentina di ettari, dove, passando in bici o auto, i bambini possono ancora vedere la vegetazione del grano, della barbabietola, del sorgo, della soia, dei girasoli, ecc. e capire cosa è campagna. Si tratta di un'area che qualifica l'ambiente.


L'Amministrazione Comunale, con il PAT proposto, prevede, lungo la strada davanti alla Villa, pure in sfregio al vincolo di rispetto, la creazione di una nuova lottizzazione-cementificazione per decine e decine di migliaia di mc di volume, per centinaia e centinaia di appartamenti. Una striscia di terreno lunga 600 m. e profonda 100 circa.
La Regione Veneto, precedentemente, ha già bocciato per ben due volte una lottizzazione proposta dalla Giunta Comunale all'interno dell'area di rispetto della Villa, quella fra le ex Scuole Elementari di Casone e via Cesare Battisti.
Il PAT prevede che colà si riprogrammi il nuovo centro di Casone che, storicamente, sta più a nord, verso Saonara, che già confina con la nostre via Ponte S. Nicolò e via Vittorio Emanuele II°. Da alcuni anni proprio quest'ultimo Comune ha chiamato quella zona, clonando la nostra, con il nome di Casone. Si potrebbe pensare a un centro inter-comunale.
Per la salvaguardia di quel poco ambiente che resta, in nome del buon senso e per quanto esposto, si chiede che la prevista area venga stralciata.


 OSSERVAZIONE n. 3

Il territorio del Comune è servito da condotte fognarie per circa 23 km, mentre la rete dell'acquedotto lo serve per circa 80 km. Sui fossi di tante vie scorre, a cielo aperto, la latrina. L'attuale P.R.G. vigente, oltre ai centri abitati, prevede, sparsi-disseminati sul territorio, quaranta quartieri circa, da edificare in zone prive di servizi essenziali, quali appunto la rete fognaria. Esempio di dubbia- pessima programmazione.
Per motivi di igiene pubblica, si chiede che, con apposita norma, le concessioni edilizie utilizzate per fini speculativi vengano sospese fino alla realizzazione della rete fognaria.


 OSSERVAZIONE n. 4

Le strade comunali di Legnaro sono transitate da migliaia di mezzi caricati al massimo della loro portata che fanno sprofondare le carreggiate, danneggiando pure gli impianti tecnologici sottostanti: si pensi alle rotture delle condotte idriche provocate dal passaggio di migliaia di betoniere. Ne deriva un danno economico non indifferente alla collettività che i Legnaresi sono chiamati a pagare.
Ognuna delle strade ha proprie caratteristiche strutturali.
Per esempio ultimamente è stato bocciato il provvedimento ministeriale di elevare la velocità dei mezzi da 130 a 150 km ora in autostrada. Il motivo: l'autostrada non regge, in quanto è strutturalmente concepita per velocità inferiori.
Si chiede che con apposita norma venga definita la portata di carico per ogni strada comunale con divieto di superarla, segnalandola con apposito cartello.


 OSSERVAZIONE n. 5

Soprattutto negli ultimi 10 anni sono stati interrati fossi importanti per lo scarico delle acque piovane (pure con il consenso del Comune, tacito o ufficiale) provocando in molte zone abitate allagamenti significativi, con considerevoli danni a persone e cose: si pensi al centro urbano del paese e al transito in molte strade. Chiudere o tappare un fosso comporta sempre danni al territorio, se non si interviene con appropriati bypass.
Esiste già il codice civile, naturalmente non applicato, che garantisce la presenza dei fossi.

Si chiede che, con apposita norma, si obblighi alla riapertura dei fossi interrati.
Si chiede che venga normato il divieto di asfaltare i cortili, i passi carrai e i parcheggi per ragioni di assorbimento dell'acqua piovana e di gusto estetico.
 OSSERVAZIONE n. 6

A detta degli esperti a Legnaro si costruisce male e povero, su spazi striminziti, come avveniva subito dopo la guerra: “Spostati, che la case ce la faccio stare pure io”. Un costruire da borgata, a volte ghetto, simile alle periferie trascurate delle città.
Un professore universitario, un imprenditore o un professionista che volesse venirci abitare costruendosi una bella casa, diciamo una villa con parco, a Legnaro non può, il P.R.G. non lo consente.
Eppure a Legnaro esistono centri mondiali per la ricerca, la scienza, la cultura. ecc.
Si chiede che venga corretta nel P.R.G. questa anomalia che sa tanto di razzismo sociale, riducendo il coefficiente edificatorio mc/mq. su una superficie minima di 200.000 mq dell'attuale P.R.G., attualmente destinata alla edificazione.


 OSSERVAZIONE n. 7

Di recente il Gazzettino ha pubblicato una ricerca di Tecnocasa riferita ai costi degli appartamenti in provincia di Padova. Viene evidenziato che, a parità di condizioni ( grado di finiture, posizione rispetto al paese, ecc.), nel Comune di Bovolenta gli appartamenti costano il 30% in meno di quelli in vendita a Legnaro. Il costo dei materiali e manodopera è lo stesso. La differenza è pura speculazione. A Bovolenta i costruttori guadagnano anche loro un 20%. Di fatto la speculazione ci gioca a Legnaro con il 50%. E' il mercato. Il Sindaco locale non ha mosso un dito per calmierare i prezzi; i nostri giovani, con questi costi proibitivi, sono costretti ad emigrare per cercare una abitazione economicamente abbordabile. In alternativa sono costretti ad incatenarsi ad un mutuo per 30 anni con rate pazzesche. Il problema si risolve facendo in modo che quel 50% che va alla speculazione resti in tasca alle giovani coppie in cerca di casa, qundi alleggerendo il tempo del mutuo. Come? Si riduca l'indice edificatorio per mq. ad una ampia superficie di territorio fabbricabile, si introduca il lotto minimo in modo che l'interessato possa edificare direttamente la propria abitazione, sottraendolo al mercato del costruito.
A Legnaro questo è stato fatto ed è già avvento su un'area di cinque ettari: la zona Aldo Moro.
Perché i giovani Legnaresi non abbandonino il loro paese, si chiede di adeguare la normativa del P.R.G. come sopra esposto.


 OSSERVAZIONE n. 8

Si chiede:
− che vengano applicate le norme del Codice della Strada che fissano le distanze dei manufatti dal ciglio demaniale stradale (art. 18 del D.L. n. 285 del 30/04/1992 e dell'art. 28 del D.P.L. n. 495 del dicembre 1992 e modificazioni seguenti);
− che vengano previste delle piazzole per soste di necessità lungo le carreggiate;
− che il sedime delle abitazioni lungo le strade venga posto a pettine, per non trasformare le strade in corridoi, che privano il viaggiatore dello sguardo panoramico del fondo, oltre a portare danno d'estetica.


 OSSERVAZIONE n. 9

Si chiede che venga reintrodotta la norma, misteriosamente evaporata, che prescriveva un numero massimo di otto appartamenti per condominio.
Per gli esperti si fa notare che, in 10 anni, questa è stata l'unica norma nata e uscita dall'interno del potere legislativo, che è il Consiglio Comunale, approvata con voto trasversale: più democrazia di così! La norma non piacque al potere esecutivo, il Sindaco, che votò contro. Di delibera in delibera, senza che alcuno se ne accorgesse è sparita dal P.R.G. In nome della democrazia?
Si chiede che venga ristabilita, perchè dalla Giunta Bettini annacquata da aprile scorso, la distanza minima fra fabbricato e fabbricato di metri 10; come tassativamente previsto dalla legge del 2 aprile dl 1968 n° 1444, articolo 9 , comma 2 - limiti inderogabili- “ per i nuovi edifici ricadenti in zone non conservative è prescritta in tutti casi la distanza minima assoluta di metri 10 tra pareti finestrate di edifici antistanti” come confermato
− dalla Corte Costituzionale con la sentenza n° 232 del 16/06/2005 “tali principi sono fissati dall'art. 873 del codice civile (per le zone conservative) e dall'ultimo comma dell'art. 9 del D.M. 2 aprile 1968, n° 1444 avente efficacia prescrittiva inderogabile”;
− dal TAR Toscana, sezione terza, con sentenza n° 55 del 22 /01/ 2007 “la distanza deve essere calcolata con riferimento ad ogni punto del fabbricato e non alle solo parti che si fronteggiano”;
− dalla Corte di Cassazione con la sentenza n. 1073 del 2009, ecc.

Inoltre si chiede che vengano ripristinate le parole: ” e comunque una distanza non inferiore alla somma delle due altezze degli edifici prospicienti”. I condomini non devono diventare dei grandi depositi di cittadini, deve essere protetta la riservatezza delle persone. Non è dignitoso che il residente dell'appartamento di fronte, violi l'intimità del vicino, controllando il contenuto sul piatto che sta sopra la tavola.
Si chiede, infine, che venga ripristinata la fascia di rispetto e salvaguardia fra zona industriale lato est, e le nuove abitazioni. L'inquinamento acustico non è passato di moda.


 OSSERVAZIONE n. 10

I centri paese perdono continuamente la loro precipua funzione, i negozi di mercerie abbigliamento vengono assorbiti dai centri commerciali, i negozi di generi alimentari spariscono per lasciare posto ai supermercati. Il Sindaco vuole pure togliere le scuole dal centro che diverrebbe una borgata dormitorio. Ci si permette ricordare che le scuole sono parte integrante di un centro paese, lo arricchiscono rendendolo vivo e giovanile, con indotto positivo. I genitori che vanno e vengono rendono viva la piazza. Gli alunni sono gioielli preziosi che devono godere della nostra massima attenzione e protezione, sono il nostro avvenire, devono stare in scuole situate nel centro paese, viste da tutti e, in questi tempi, scoraggiare i male intenzionati.
Il PAT proposto dal Sindaco prevede di situare gli edifici scolastici delle elementari, medie, forse le materne, fuori dal centro paese, nascoste ai passanti. Gli allievi non vanno considerati un disturbo, anzi.
Vi pare di buon senso sostituire gli attuali edifici scolasti con tanti appartamenti dormitorio e fare felice la speculazione? Il centro paese va arricchito e non impoverito. Se gli amministratori consultassero i cittadini invece di consultare i palazzinari, si rientrerebbe nella normalità.
Si chiede che il polo scolastico previsto nel PAT in votazione venga stralciato.


 OSSERVAZIONE n. 11 (Fuori tema, ma non troppo.. PATI..)

Dalla cartografia del PATI sono evidenziate delle linee frecce di tendenza dirette che vanno dalla zona industriale di Legnaro verso la zona industriale di Padova. Un ampliamento della nostra zona porterà a collegarsi con quella della ZIP. Il consorzio della zona di Padova ha già nel cassetto il progetto. Con la scelta di accorparsi a Padova, il Comune di Legnaro aspira a diventare un cameriere alla ricca mensa della città capoluogo: addio autonomia!
Il Comune di Legnaro ha già abbondantemente messo a disposizione gran parte del suo territorio - un dovere verso lo sviluppo futuro - per fini sociali intercomunali regionali e nazionali: la zona industriale e artigianale, la zona universitaria, l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, l'Istituto Zooprofilattico, sempre mantenendo inviolata la propria autonomia.
Basta capannoni industriali in terra nostra!
Come ha fatto la locale Giunta Comunale staccare il Comune dal suo sito naturale, cioè il Piovese-Saccisica dove godeva di una stimata influenza, per andare con Padova che conta 220.000 abitanti, con esigenze che non sono le nostre. Il quartiere Arcella con i suoi 80.000 residenti ha difficoltà ad interloquire con la Giunta Comunale della città: si immagini Legnaro che di abitanti ne ha un decimo di quelli dell'Arcella.
Si chiede, per il bene del Comune e dei suoi abitanti, che quelle frecce in direzione di Padova vengano cancellate.


 OSSERVAZIONE n. 12

Si chiede che venga attuata una moratoria di qualche anno nel rilasciare concessioni edilizie; un Comune del Veneziano l'ha applicata da poco (notizia del TG locale). A Legnaro ci sono centinaia e centinaia di appartamenti invenduti. In Italia ce ne sono n. 8.000.000 da affittare. Come sarebbe saggio se il nostro Comune si associasse al gruppo dei Comuni virtuosi, sempre più numeroso, passando alla modernizzazione finalizzata per consumare sempre meno territorio. Un pio desiderio? Credo di no. Quest'anno il primo premio del Ministero è andato a un Comune che nel 2009 ha consumato zero mq. di territorio per edificazioni.


MI FERMO. RICONOSCO CHE ALCUNE OSSERVAZIONE SONO ALTERNATIVE.

CONSIDERAZIONE FINALE.

In centro di Legnaro, al crocevia attrezzato con impianto semaforico - punto nevralgico per il traffico, all'angolo di sinistra per chi va verso Padova, c'erano tre abitazioni con ampio giardino e piante sempreverdi: un abbellimento. Gli alberi mangiano una grande quantità di gas inquinanti emessi dalle auto CO2, trasformandolo in ossigeno che purifica l'aria e aiuta gli uomini a vivere.
Di variante urbanistica in variante, aggiungi, togli, metti, ora, al loro posto, stanno sorgendo circa una trentina di appartamenti: sono spariti gli alberi sempreverdi e il giardino (ne è rimasto un mesto testimone). L'autorizzazione è stata rilasciata dagli uffici del Sindaco. L'area è talmente piena di nuove costruzioni che i mezzi che portano i materiali per edificare, per poterli scaricare, occupano la pubblica strada e il marciapiede. Pesante è il disagio per i passanti, soprattutto nei giorni di mercato.
In campagna elettorale gli Amministratori hanno scritto che solo loro riusciranno a togliere le auto dal centro. Intanto, però, cominciano con l'aumentarle con l'inserimento di nuovi appartamenti, facciamo una quarantina? Queste auto avranno difficoltà per immettersi in strada. Niente paura: via il semaforo, si fa la rotatoria (questa è la voce che gira. Se è vera il discorso si fa pesante). Ai Legnaresi viene la bile sempre più verde, si mordono la lingua, sono presi da una forzata rassegnazione e impotenza: che possono fare? Esporsi, sai com'è....
Se questo è amministrare... . Un'altra ferita all'ambiente, e la speculazione ringrazia.
Due domande: Chi glielo ha fatto fare?
Perchè l'hanno fatto?


Cav. Giovanni Negrato

mercoledì 3 febbraio 2010

Consiglio comunale



Ricevo e pubblico questi commenti riguardo l'ultimo consiglio comunale Legnarese. Chi li scrive è di parte, ma è anche un addetto ai lavori e può scrivere Architetto prima del nome nelle sue presentazioni. Lo dico perchè non tutti possono o meglio potrebbero, visto che per farlo ci vogliono sia la laurea quinquennale che un esame di stato.

Venerdi 29 gennaio sono stato al primo consiglio comunale dell’anno 2010. Come normalmente si dice “anno nuovo vita nuova” ma la prima cosa che noto è che i cittadini presenti al consiglio sono più o meno sempre gli stessi; spero sempre di vedere gli “spalti gremiti”, magari di nuovi cittadini ma vedo sempre le stesse facce.
Sono arrivato un pò in ritardo quindi potrei essere smentito, ma tra i banchi della maggioranza ho visto un nuova consigliere ( donna ); volevo sapere se sostituisce un consigliere uscente ( forse Cinzia Favero ) o se la giovane entrante nel gruppo è entrata a pieno titolo ( e quindi a regime) nel consiglio, o in altra maniera, tra il pubblico c’è sempre posto, per quanto sopra detto….

Prima di tutto faccio i complimenti a Stefano e Lorenzino che stanno onorando con impegno e professionalità il loro ruolo di opposizione, per quanto si riesca a fare, visto che anche dopo l'ultima seduta scorsa, dal resto della minoranza, non vedo molta passione e dibattito nella discussione sui temi all’ordine del giorno; da un ex-consigliere, ( anche se all’opposizione) con un minimo di esperienza, mi aspetterei un supporto ed una attenzione critica sull’operato della maggioranza, del resto è arrivata seconda per pochi voti quindi ha una buona fetta di elettorato alle spalle

Dall'altra parte ( la maggioranza) del resto non è così attiva considerando che molti sono oramai dei veterani, se si esclude l'assessore allo Sport e alla comunicazione, interpellato per l'affidamento della fornitura del servizio di stampa del giornalino comunale, ( affidato ad un ex-consigliere ed assessore, chissà come mai?) e pochi interventi dell'assessore all’Ambiente, l'assessore all’Edilizia privata che continua a citare in modo tassonomico i piani regolatori di 20 anni per giustificare le scelte dell'amministrazione odierna: o erano giusti quelli, e allora perchè adesso modificarli o sono giuste le varianti di adesso e perchè continuare a citare quelli di 20 anni fa? A parte la battuta, il Piano di Assetto del Territorio con le relative scelte strategiche lo sta portando avanti l’amminitrazione di adesso, e da diversi anni, vista la continuità politica, quindi adesso è ora di mettersi all’opera.
A proposito di opere, concordo pienamente con quanto detto dalla minoranza ( e chiesto alla maggioranza) di avere più progettualità nelle scelte, senza rispondere ad obbiettivi di breve e medio periodo , per dimostrare che si fà.
Sono d'accordo con Stefano quando dice che l'intervento sulla piazza sembra solo un episodio senza capo ne fine; bisognerebbe invece pensare ad un intervento unitario di tutta la piazza. Non basta ricoprire l'asfalto con una distesa di porfido, ridisegnare i parcheggi dove già c'erano e dire che quella è una piazza. Se come dice l'assessore ai Lavori Pubblici, l'intervento fa parte di un intervento unitario, allora che ci faccia vedere il progetto completo così sapremo darne un giudizio, o quantomeno collaborare a raggiungere, in modo condiviso e trasparente, gli obiettivi.
Rifare la piazza, secondo me, è ridurre la sezione stradale, ( in vista anche dell’apertura della bretelle dell’università), dando più spazio ai pedoni, ridisponendo gli spazi del mercato, costruendo un sagrato dignitoso e non un parcheggio gratis per agripolis, ecc ecc.

Giustissimo anche l'intervento sulle varianti urbanistiche; quando servono a qualche “stakeholder” ( con il termine si individuano i soggetti "portatori di interessi" nei confronti di un'iniziativa economica, sia essa un'azienda o un progetto fonte Wykypedia) sempre veloci a farle ( vedi anche il caso discusso in consiglio ) mentre quelle che servono ai cittadini ( vedi rotonda sulla statale), solo adesso (che l’area è satura con un forte carico urbanistico).

A proposito di rotonda, non ho fatto verifiche geometriche, ma le dimensioni prospettate mi sembrano considerevoli, ma confido nelle capacità del prof. ing A.Cappelli alias “assessore ai LL.PP”.

Alla fine comunque, sarà inevitabile spendere altri soldi, in primis per gli espropri ( se si fosse stati lungimiranti, e con progettualità nel lungo periodo, forse già da diversi anni si sarebbero acquisite le opportune fasce di rispetto su lato “Marzotto”, e lato “rete rossa”, limitando il carico urbanistico su quei lotti), e di seguito si spenderanno altri soldi per demolire le opere semaforiche realizzate in questi anni.
Al contrario, dove forse valeva la pena fare una rotatoria più grande, visto il rango della nuova strada dell'università, per tutelare gli “stakeholder” del privato lottizzante, non si è provveduto ad espropriare, ma anzi, la rotatoria è stata sposata verso nord, per evitare di fare un braccio di immissione ed uno di uscita dalla rotatoria stessa perfettamente tangenti all'anello esterno, (cosa sconsigliata ) vanificando quindi la sicurezza delle rotatorie, e la possibilità di realizzare una rotatoria atta al traffico da smaltire ( visto che anche via Orsaretto, viene utilizzata come by-pass per il semaforo del centro).
Visto che è stata fatta una domanda di finanziamento per realizzare quella al semaforo, necessariamente deve esserci anche un progetto perché normalmente, la regione non da finanziamenti a fondo perduto, ma concorre alla spesa in percentuale variabile a seconda della graduatoria, quindi per poter essere beneficiari di tali contributo minimo deve esserci la conformità urbanistica ( data dalla nuova variante approvata) poi un progetto preliminare, o studio di fattibilità, nel quale il comune si impegna a cofinanziare l'opera. A meno che non ci sia un contatto diretto con qualche politico benefattore in regione.
E' meglio affrettarsi ad incassare questo contributo e quindi realizzare le opere, prima che in regione non arrivi la Lega, così diventiamo anche noi il sud del veneto, ed i soldi andranno verso il trevigiano, bellunese o al massimo l'alta padovana.

Per quanto detto sul semaforo, credo l'intervento dell'assessore ai LL.PP. sia in parte non corretto, perché quei circa € 40.000,00, eventualmente potrebbero essere solo la fornitura del semaforo, ma poi questo ha bisogno di essere ben infisso a terra, c'è l'alimentazione elettrica, la cablatura alla centrale di sincronizzazione ecc, quindi i soldi ci sono tutti, anche perché non vedo altre opere di moderazione del traffico, così significative realizzate in occasione della messa in sicurezza dell'incrocio.
Interessante anche l’ipotesi di riutilizzo del semaforo, visto che è nuovo, magari da posizionare lungo la provinciale verso Volparo, così invece di una coda di 1500 m ne avremo due da 750 m. oppure davanti alla corte benedettina per regolamentare l’intersezione tra via Roma e via Orsaretto.

Concordo anche sulle probabili ulteriori cause di traffico causate dai nuovi costruendi condomini al semaforo, dove gli abitanti dovranno trovare parcheggio. Credo che il tempo ci darà presto ragione, perchè spero che pochi italiani ( con un minimo di oggettività) sarebbero disposti a comprare un appartamento all'incrocio tra una strada regionale ed una provinciale e così stretti con i dirimpettai.
Basta vedere dall'altra parte della strada, il complesso “marzotto” ha molti spazi sfitti e gli appartamenti che si affaciano sulla statale non sono certamente acusticamente abitabili, senza poi contare che visto lo smog e lo sporco sembra già un edifico vecchio.
Li si doveva intervenire con una diminuzione della cubatura su ambo i lati costruiti da poco, per poter si fare spazio alla rotonda, con i relativi passaggi pedonali in sicurezza, magari integrati con il percorso di pista ciclabile nord-sud, realizzata lungo la provinciale.

In merito alla mozione dell'acqua, visto che hanno dichiarato che nel regolamento edilizio provvederanno a sensibilizzare il recupero dell'acqua (almeno quella piovana), dovremmo aspettarci delle norme ben articolate e innovative?.
A tal proposito vi segnalo la citta di bolzano che nel regolamento edilizio hanno norme definite e chiare per il recupero dell'acqua piovana, anche per evitare allagamenti improvvisi a causa delle piogge, ma si parla di un "paese estero" rispetto alla nostra realtà.
indice R.I.E http://www.comune.bolzano.it/urb_context02.jsp?ID_LINK=512&page=8&area=74

Sembra proprio che ogni più di qualche volta nella maggioranza non tutti siano ben edotti dei temi da approvare, visto che in consiglio quando si parla di qualche argomento più di qualcuno sbarra gli occhi senza sapere di cosa si sta parlando.

Roberto Pescarolo