lunedì 27 febbraio 2012

P.Q.M.

L'articolo 3 della costituzione dice che nessuno può essere discriminato per motivi politici, dice in oltre che è compito della repubblica rimuovere gli ostacoli che limitano di fatto la libertà e l'egualianza.
Nel concreto legnarese discriminare le varie associazioni in base al fatto che siano un partito o meno corrisponde a una violazione del principio costituzionale appena esposto. TUTTI UGUALI DI FRONTE ALLA LEGGE!!
Dall'esclusione dei partiti dalla partecipazione alla sagra potrebbero essere ravvisabili anche profili penali, ad ogni modo, come minimo siamo di fronte a un caso di colpa grave. Il sindaco che malauguratamente fosse ritenuto responsabile di aver infranto la legge con colpa grave potrebbe essere condannato al risarcimento dei danni di tasca propria. E' questo che Oregio Catelan rischia se un partito escluso dalla sagra facesse ricorso al T.A.R.
Se tale partito convincesse il giudice che ogni anno percepisce tot euro, diciamo 15.000, di guadagno netto, non ho dubbi che questa cifra gli verrebbe riconosciuta moltiplicata per il numero di anni di esclusione più interessi e spese.
La battaglia intrapresa dal sindaco è molto strana. Innanzi tutto le motivazioni: è una sagra secolare. Allora mi chiedo cosa centrino l'Avis e le società di calcio che non rappresentano certamente nulla di tradizionale dell'ordine del secolo. Che poi in passato la festa dell'Unità si svolgesse in altri periodi è un'affermazione del tutto insensata: per quale motivo bisognerebbe essere fedeli al passato? Detto proprio dal sindaco che ha festeggiato il 25 aprile il 1°maggio mi sembra frutto di uso sconsiderato di sostanze psicoattive.
La verità è che il PDL non è in grado di fare un ristorante e, cronaca di questi giorni, si regge in piedi con i finanziamenti pubblici travestiti da rimborsi elettorali e le fideiussioni del suo padrone fondatore. Allora bisogna colpire gli avversari anche infrangendo la legge.
Nelle sagre un po' più rinomate e grandi il problema è come trovare spazio per i nuovi arrivati, aumentare l'offerta e la qualità così da attrarre maggior pubblico possibile. Sottraendo forze al posto di aggiungerne è chiaro che si persegue l'obiettivo opposto. Ma perchè cercare di affossare la sagra di Legnaro? Perchè danneggiarla?

Dal Mattino di Padova del 26 febbraio 2012
«Un pretesto per far polemica senza fondamento». Così il sindaco Ivano Oregio Catelan definisce le contestazioni nate in seguito alla notizia secondo la quale l’amministrazione sta lavorando a un regolamento per disciplinare lo svolgimento della sagra paesana. Un documento, ancora in fase di discussione che, se approvato, metterebbe alla porta i partiti politici vietandone la partecipazione. Il Pd di Legnaro, impegnato da vent’anni alla fiera con uno stand gastronomico, ha mal digerito la notizia annunciando battaglia in consiglio comunale e minacciando ricorso al Tar. Il sindaco Catelan tenta di smorzare gli animi. «A questa amministrazione – ha detto – interessava far capire che la sagra di Legnaro ha una tradizione più che secolare, cosa che non può dire il Partito democratico e per questo, confondere la sagra con la Festa dell’Unità non è opportuno. Fino a qualche anno fa – evidenzia il primo cittadino – la Festa dell’Unità si svolgeva tra la fine di luglio e l’inizio di agosto e nessuno ha mai avuto niente da dire, perché non tornare alle tradizioni? Liberi di partecipare all’organizzazione della sagra ma senza strumentalizzazioni politiche, ci sono altri 350 giorni nel corso dell’anno per farle liberamente». (ma.m.)


Dalla Costituzione Italiana
Art. 2

La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.

Art. 3

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.Art. 17.

I cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e senz'armi.
Per le riunioni, anche in luogo aperto al pubblico, non è richiesto preavviso.
Delle riunioni in luogo pubblico deve essere dato preavviso alle autorità, che possono vietarle soltanto per comprovati motivi di sicurezza o di incolumità pubblica.

Art. 18.

I cittadini hanno diritto di associarsi liberamente, senza autorizzazione, per fini che non sono vietati ai singoli dalla legge penale.

Sono proibite le associazioni segrete e quelle che perseguono, anche indirettamente, scopi politici mediante organizzazioni di carattere militare.

sabato 25 febbraio 2012

“Fiorisce Saonara” con Olindo Bertipaglia

Due i punti chiave della prossima campagna elettorale di questa lista: promozione economica e spazi sociali. Olindo Bertipaglia, geometra, dice "non si può puntare tutto sull'edilizia". Non è più questione di destra o di sinistra, prima vengono dedizione, capacità personali e per come la vedo io onestà. A Legnaro secondo voi cos'è che manca?

Dal Mattino di Padova
Punta in primo luogo alla promozione del territorio, e al rilancio del florovivaismo come principale motore dell’economia saonarese il programma della formazione politica “Fiorisce Saonara”, che si prepara alla discesa nella tenzone elettorale amministrativa.
Il volto principale di “Fiorisce Saonara” è quello di Olindo Bertipaglia: classe 1951, di professione geometra, nato a Polverara ma residente a Villatora dai primi anni ’90, Bertipaglia oggi ricopre la carica di consigliere provinciale del Pdl e vicesindaco di Polverara, dove è stato sindaco per dieci anni, dal 1999 al 2009.
«A Polverara abbiamo vissuto una grande esperienza con la promozione della nostra gallina, che ha fatto recuperare agli abitanti l’orgoglio e l’amore per il proprio paese - ricorda Olindo Bertipaglia -. Sono convinto che ora anche Saonara può trarre beneficio dalla valorizzazione del suo territorio; non si può puntare tutto sull’edilizia. Ad esempio, lungo la strada dei Vivai ho in mente un “chilometro delle rose” per la promozione dei nostri vivaisti, e sull’argine dell’Idrovia un “polo del benessere”, un parco che possa fungere anche da spazio di aggregazione per giovani e famiglie».
Gli incontri con i cittadini che rientrano nel calendario di tutte le liste si trasformeranno per “Fiorisce Saonara” in una serie di convegni: primo argomento saranno le energie rinnovabili e il teleriscaldamento.
Patrizia Rossetti


Saluti Davide

mercoledì 22 febbraio 2012

Cantiere o discarica?








Ciao davide,
Ti invio questa mia che ti prego di leggere e se riterrai opportuno pubblicare
sul tuo blog.
Le prime tre foto sono immondizie lasciate praticamente sopra il marciapiede
nel nuovo condominio Sant'Anna. Ci troviamo all'entrata del paese e questo è
quello che si vede disordine e sporcizia. Le foto sono state fatte oggi 21
febbraio alle ore 16,00. Il materiale era già ammucchiato stamattina alle 8,00.
La differenziata non esiste; i giorni e gli orari non vengono rispettati, non
hanno predisposto uno spazio per il deposito della spazzatura.(spazio?
..........non hanno posto neanche per parcheggiare le macchine!).
Ultime due foto; stessa area Condominio Sant'Anna in queste condizioni da
almeno 10 anni. Stessa rete rossa da anni, stessa discarica di materiali da
anni, mancano le erbacce che invadono il marciapiede ma solo perché siamo in
inverno e perché le hanno fatte tagliare e diserbare dai dipendenti comunali a
fine estate (ma non è un'area privata?).
C'è qualcuno che non vuole la ricicleria a Legnaro perché la considera (in
maniera ignorante) una discarica e tolleriamo questa in pieno centro da 10
anni.
Allego anche una lettera che inviai al Sindaco di Legnaro nel Luglio del 2010.
Pur essendo in quel periodo Consigliere Comunale, la inviai da privato
cittadino visto il mio coinvolgimento in quanto confinante con l'area in
oggetto.
Dopo un anno e mezzo la situazione è uguale e il Sindaco non si è nemmeno
preso il disturbo di rispondermi. Contavo poco da Consigliere di minoranza
purtroppo non conto nulla da privato cittadino.
Stefano Venturini

"Venturini Stefano
Via Romea, 32
35020 Legnaro
-PD-

Al Signor Sindaco del Comune di Legnaro.

Legnaro, 23-07-2010

Oggetto: Cantiere Sant’Anna.

Gentilissimo Sindaco,

le scrivo stavolta in qualità di cittadino e non di Consigliere Comunale; in
qualità di cittadino visto che mi sento personalmente coinvolto avendo una
attività commerciale confinante con il cantiere in oggetto.
Le scrivo per chiederle di fare un giro e vedere in che condizioni si trova l’
area del cantiere Sant’Anna.
Disordine e sporcizia, erbacce alte e resti di lavorazioni, recinzione
precaria e quant’altro.
Siamo stati anni con una rete rossa , erbacce e rovi senza che l’
amministrazione precedente facesse rispettare un regolamento comunale che credo
preveda che i cittadini siano obbligati a tenere in maniera decorosa le
proprietà.
Ora nonostante ci sia un cantiere operativo la situazione di degrado non è
cambiata.
La zona dell’incrocio è la nostra entrata in paese perché dobbiamo abituarci a
questo squallore, che immagine diamo a chi anche solo transita per la statale?
Questo non è un cantiere in mezzo alla campagna è un cantiere nel nostro
centro, è sotto i suoi occhi tutte le volte che si reca in municipio e sotto
gli occhi di assessori competenti e consiglieri comunali. Come è possibile che
per anni si sia sempre fatto finta di niente, si sia passati davanti a quest’
area senza rimanerne negativamente colpiti. Manca forse la sensibilità a
distinguere il bello dallo squallido, l’ordine dal disordine?
Le chiedo pertanto di adoperare la sua autorità perché l’area abbia un aspetto
più ordinato e la invito ad andare a vedere cantieri operativi nei centri di
paesi come il nostro e verificare quanto poco possa bastare (recinzione a
pannelli in legno con decori e disegni) per fare di un cantiere edile un’area
decorosa.

Nella speranza di una positiva risposta , le porgo i miei saluti.

Stefano Venturini."

martedì 21 febbraio 2012

Art. 28 regolamento consiglio comunale

Dalla lettura dell'articolo 28 del regolamento del consiglio comunale si comprende tutta l'allergia e la poca voglia di collaborare/lavorare che questa amministrazione dimostra nei confronti dell'opposizione. In questo articolo infatti vengono regolamentate le interrogazioni e le interpellanze. Quelle che non sono altro che semplici domande devono avere risposta scritta entro 30 giorni dalla loro consegna al protocollo comunale. Poi in fine si legge che non ne possono essere presentate più di tre per consigliere per ogni riunione del consiglio comunale. La poca voglia di lavorare e l'allergia di cui sopra ha distorto la chiara lettera dell'articolo producendo l'interpretazione per cui si risponde a tre interrogazioni in occasione di ogni consiglio comunale e basta. Considerato che indicono i consigli comunali solamente se costretti ( diagnostichiamo per questo anche allergia al confronto e all'esposizione pubblica), pertanto non più di 5/6 all'anno, considerato che nei consigli in cui si parla di bilancio ( 2 all'anno) non si risponde alle interrogazioni per regolamento, non rimangono che poche occasioni per sperare che sindaco e assessori si rendano conto di vivere in mezzo anche ad altre persone.
Una lettura meno interessata e meno allergenica del regolamento porta a dire che le interrogazioni e le interpellanze debbono avere risposta scritta entro 30 giorni dal recepimento a prescindere dall'indizione o meno di un consiglio comunale. Durante i consigli, regolamento permettendo, non potranno certamente essere trattate più di tre interrogazioni per consigliere per non favorire tattiche ostruzionistiche e per concentrare il lavoro del consiglio sui temi all'ordine del giorno.
Credo che nessuno sia costretto a fare politica attiva, chi la fa dovrebbe essere disponibile a lavorare per gli altri, rispettare la legge e i regolamenti, esporsi in pubblico, discutere, subire critiche e difendersi contrattaccando se del caso. Credo che chi fa politica per interesse personale lo si noti anche per queste interpretazioni tendenti al nascondersi alla fannullaggine.

Saluti Davide

domenica 19 febbraio 2012

Pd defenestrato dalla sagra paesana dopo vent’anni

Qui sotto l'articolo del Mattino in cui l'assessore Callegaro dice a chiare lettere che la sagra deve essere riservata alle associazioni che decide lui e esclusi i partiti.
Mi sorge una domanda spontanea, ma chi mai ha detto che la sagra debba essere riservata a questa o quella associazione? Secondo quale legge, regolamento, circolare ministeriale si dovrebbe operare una discriminazione su base politica? L'associazione dei marxisti leninisti volontari per la pace e quella delle marmotte padane amanti del territorio le escludiamo?
E poi mi chiedo perchè tanto odio? Non c'è nessun evento di cronaca, nessun impegno elettorale a giustificare questo accanimento, ma specialmente la missione del nostro assessore alla Protezione civile - Sicurezza - Viabilità -
Promozione del territorio -(Mercati -Fiere - Turismo) appare una missione solitaria, fuori dal coro. Nessun altro assessore, ne tanto meno il sindaco, si sono uniti a lui in questa che appare come una crociata insensata, inutile e solitaria.
Un assessore dovrebbe occuparsi di problemi comuni, dovrebbe impiegare il tempo per la comunità coerentemente con le sue idee e il suo programma. Qui invece assistiamo a un sacco di tempo perso dietro uno scopo egoista e dal punto di vista sociale insensato e mai richiesto. Cosa ha fatto il nostro assessore alla Protezione civile - Sicurezza - Viabilità -Promozione del territorio -(Mercati -Fiere - Turismo) in questi quasi 3 anni di mandato? Oltre ad aver disseminato il territorio di panchine ( 4 dove non ne serviva una e zero dove forse qualcuno ci si sarebbe seduto)vi viene in mente qualcosa? A voi lettori la risposta.



L’amministrazione di Legnaro mette alla porta i partiti politici e ne vieta la partecipazione alla sagra paesana che si festeggia nel mese di settembre. La decisione ha già suscitato numerose polemiche, soprattutto tra le fila del Partito democratico che da oltre due decenni prende parte attivamente alla manifestazione con uno stand gastronomico.
L’amministrazione sostiene che quella che sta circolando è soltanto una prima stesura del regolamento, ancora passibile di correzioni. Sta di fatto che l’unico punto certo è proprio la volontà di escludere circoli e partiti politici dall’evento. Rabbia e delusione è stata espressa dal Pd di Legnaro. «Da oltre 20 anni il nostro partito partecipa a pieno titolo a questa festa essendone uno dei fondatori storici – commentano rammaricati i responsabili – con l’organizzazione dello stand durante la sagra, oltre a fornire un servizio ben gradito ai legnaresi, il Pd contribuisce alla valorizzazione dei prodotti tipici locali. Nonostante questo indiscutibile e ventennale curriculum sociale l’attuale amministrazione ha messo in atto una politica di persecuzione nei riguardi della nostra partecipazione. Un atto che può essere definito di bullismo politico che evidenzia un’allergia alla partecipazione e alla libera espressione popolare, cioè una intolleranza alla democrazia».
«Ci sono ben 11 mesi durante l’anno in cui i partiti politici possono organizzare eventi e manifestazioni – replica perentorio Mario Callegaro, assessore alla Promozione del territorio – i 15 giorni della fiera devono essere riservati alle associazioni operanti nel territorio e il ricavato delle varie iniziative deve essere utilizzato esclusivamente per finanziare le attività di volontariato».
Martina Maniero


saluti Davide

venerdì 17 febbraio 2012

Agitazioni sindacali

Quasi un mese fa ho consegnato questa interrogazione. Speriamo si possa fare chiarezza su di una vicenda che per lo meno incuriosisce molti.


Legnaro, 26 gennaio 2012

Al sig. sindaco Oragio Catelan
e per p.p.c. ai rappresentati dei lavoratori del comune di Legnaro

Oggetto: interrogazione in merito l’agitazione sindacale dei dipendenti del comune di Legnaro

Visto il permanere delle bandiere dei maggiori sindacati nazionali per lungo tempo appese alle porte del municipio, sono con la presente a chiedere al sig. sindaco le ragioni di tale singolare protesta, il perché dell’apertura dell’agitazione, le tappe percorse per raggiungere l’accordo fra le parti le eventuali ipotesi di soluzione o la soluzione raggiunta alla data del prossimo consiglio comunale.
Qualora vi fosse disponibilità personale ravvedo l’opportunità che a relazionare sulla vicenda fossero invitati anche i rappresentanti sindacali dei lavoratori e/o i loro sindacalisti di riferimento.
Ritengo indispensabile che il Consiglio venga edotto di questa particolare situazione che danneggia l’immagine di questa amministrazione e, se non chiarita, porta a dannose illazioni tendenti a screditare sia l’operato della sua persona che quello di tutta l’istituzione che rappresenta.

Consigliere Davide Bianchini

giovedì 16 febbraio 2012

Voglio reagire!

Di seguito vi riporto un articolo apparso su www.ilfattoquotidiano.it . La questione è molto semplice: più costa il petrolio e più soldi Italiani se ne vanno all'estero impoverendo le nostre casse e la nostra economia in generale. Fino ad oggi i nostri grandi statisti nazionali hanno al massimo pensato di differenziare le fonti comprando oltre che al petrolio anche gas e carbone. Il risultato è sotto gli occhi di tutti.
Solamente Polverara invece è andata contro tendenza. Polverara? Si proprio Polverara e qualche altra sparuta realtà in Italia. Non voglio credere che sia tutto oro quello che luccica, ma il teleriscaldamento a legna è una realtà sotto gli occhi di tutti, i soldi rimangono in Italia ( impianti e cippato made in Italy) e le famiglie pare risparmino il 16%, che non è poco. Mi riferiscono che a breve ci sarà anche un altro generotare che oltre al calore farà energia elettrica facendo pure incassare qualche euro al comune.
Io a Legnaro agevolerei lavori di ristrutturazione in chiave di risparmio energetico delle abitazioni private. Le famiglie risparmierebbero sulle bollette e le imprese edili locali potrebbero tirare una boccata di ossigeno. In fin dei conti si parla di cappotti esterni o interni, sostituzione caldaie, realizzazione di microcogeneratori, pannelli solari termici...tutta roba già fatta!
Pensate che ogni anno la regione assiste migliaia di persone con contributi economici per il riscaldamento e , spiace dirlo, a Legnaro parecchie persone ricevono questi soldi. Coibentando le loro pareti, facendoli risparmiare sul riscaldamento, lo stesso contributo potrebbe valere di più. Basterebbe rinuciare a un chilometro di pista ciclabile o a una parte del cimitero nuovo ( inutile) e al posto di poche grandi ditte di appalti e pochi progettisti, potrebbero beneficiarne tante piccole aziende locali e un sacco di famiglie.
Non trascurabile in oltre l'apporto all'economia nazionale che vedrebbe ridurre i consumi di combustibili fossili con grande giovamento della bilancia commerciale.
Altro che piangere che siamo il comune meno pagato di tutta la provincia: io voglio reagire!




Dieci recessioni su undici causate dagli aumenti del petrolio: la crisi secondo Nature Secondo il report del settimanale britannico, "il prezzo del greggio ha probabilmente dato un forte contributo ai problemi dell'euro perché i Paesi dipendono in gran parte dall'oro nero estero". Per uscire dalla difficile contingenza economica la soluzione è affrancare la società dai combustibili fossiliTra lo spread altalenante, i debiti sovrani che appesantiscono i bilanci degli stati e i severi giudizi delle agenzie di rating, l’oro nero era quasi passato in secondo piano. Tutti credevano che la crisi fosse di carattere finanziario, eppure è ancora lui uno dei protagonisti principali di questi tempi difficili. Lo sostiene la prestigiosa rivista scientifica Nature, che ha pubblicato un’approfondita analisi sull’incidenza del prezzo del petrolio nella crisi globale. Secondo il report del settimanale britannico, “delle undici recessioni verificatesi negli Usa dopo la Seconda guerra mondiale, dieci, tra cui l’ultima, sono state precedute da un balzo improvviso dei prezzi del greggio”. E’ la stessa Agenzia internazionale per l’energia a certificare che, quando il prezzo del petrolio supera i 100 dollari al barile (in questo periodo è attorno ai 110) è l’intera economia mondiale a entrare in sofferenza.

“A partire dal 2005 la produzione convenzionale di greggio non è cresciuta di pari passo con la crescita della domanda, malgrado un aumento del prezzo del Brent sulla piazza di Londra di circa il 15 per cento all’anno – sottolinea il periodico inglese – Anzi, la capacità produttiva dei campi petroliferi sta declinando in tutto il mondo a un tasso annuo compreso tra il 4,5 e il 6,7 per cento e sembra aver raggiunto un tetto negli ultimi sette anni”. Meno petrolio estratto, domanda di energia in crescita e prezzi che s’impennano. Un circolo vizioso difficile da spezzare. “Se continuerà questa curva decrescente – stima Nature - avremo bisogno di nuovi giacimenti che diano più di 64 milioni di barili al giorno, una cifra quasi corrispondente all’intera produzione odierna. Ed è molto improbabile che ciò accada. Non vuol dire che stiamo restando senza oro nero, ma - denuncia Nature - stiamo finendo il petrolio che può essere prodotto con facilità e a basso prezzo”. Le risorse degli altri combustibili fossili non sembrano in grado di colmare il buco. La produzione di carbone degli Stati Uniti, per esempio, ha toccato il suo massimo nel 2002 e il picco mondiale, secondo le proiezioni di Nature, dovrebbe raggiungersi nel 2025.

Intanto, sia gli Usa che l’Europa spendono un miliardo di dollari al giorno per importare petrolio. Con la conseguenza che “gli alti prezzi dell’energia pesano sui bilanci delle famiglie e remano contro la ripresa economica”, afferma lo studio inglese. Che fa l’esempio del nostro Paese. L’analisi è impietosa: “Nel 1999, al momento dell’entrata in vigore dell’euro, l’attivo commerciale annuo dell’Italia era pari a 22 miliardi di dollari. Da allora, la sua bilancia commerciale è cambiata in modo rilevante e oggi il Paese ha un passivo di 36 miliardi di dollari”. La differenza è in gran parte dovuta proprio all’aumento dei costi dell’oro nero. In base alle stime di Nature, “l’Italia, malgrado un calo delle importazioni pari a 388mila barili al giorno rispetto al 1999, spende oggi 55 miliardi di dollari ogni anno per importare petrolio, contro i 12 di tredici anni fa”. Dati che spingono la rivista britannica a dichiarare che “il prezzo del greggio ha probabilmente dato un forte contributo alla crisi dell’euro nell’Europa meridionale, i cui Paesi dipendono in gran parte dal petrolio estero”.

Una conferma della nostra vulnerabilità arriva dal primo rapporto sull’efficienza energetica in Italia, presentato dall’Enea a dicembre. Si legge che “più del 70 per cento dell’energia è prodotta utilizzando fonti non rinnovabili (petrolio e gas naturale) importate dall’estero”. Anche la domanda di energia primaria, secondo il rapporto dell’Enea, è cresciuta nell’ultimo anno: “Nel 2010 si è attestata sui 185,3 milioni di tonnellate di petrolio equivalente (Mtep), il 2,7 per cento in più rispetto all’anno precedente, mentre i consumi finali sono stati pari a 137,5 Mtep, con un incremento del 3,6 per cento rispetto al 2009″.

Intanto, il Fondo Monetario Internazionale continua a stimare una crescita economica pari al 4 per cento del prodotto interno lordo per i prossimi cinque anni. Diverse le previsioni di Nature, in base alle quali “per realizzare una crescita simile ci vorrebbe un eroico incremento della produzione di petrolio del 3 per cento annuo. La soluzione necessaria, quindi, è un’altra: affrancare la società dai combustibili fossili”.



Saluti Davide

martedì 14 febbraio 2012

The snow must go on

www.spinoza.it

Neve e freddo in pieno inverno. Proclamato lo stato di banalità naturale.

La penisola è bloccata da una nevicata eccezionale. Ma ne sarebbe bastata una normale.

(Fa così freddo che i tunisini arrivano coi pattini)

Decine di migliaia di persone isolate. Benvenuti in Molise.

A Torino non si ricordava così tanto gelo dal giorno della presentazione della Duna.

Roma coperta dalla neve. “Aho’, e giratela ‘sta boccetta!”

Ingenti i danni all’agricoltura. Ad esempio le sono state sottratte le braccia di Alemanno.

Tonnellate di sale per le strade di Roma. Urbe condita.

Continua lo spargimento di sale nella capitale. Il piano di emergenza prevede il lancio di grossi pizzichi dietro le spalle.

(A Roma c’è talmente tanto ghiaccio che la malavita sta regolando i conti con degli spintoni)

I volontari romani hanno consegnato duemila pale ai cittadini. Che si sono messi in cerca di Alemanno.

Il sindaco attacca la Protezione Civile: “Non aveva precisato che la neve sarebbe arrivata dal cielo”.

“A Roma l’emergenza è stata gravemente sottovalutata”. Da 783.225 elettori.

Alemanno: “Abbiamo sparso 600 tonnellate di sale”. Un vero giornalista glielo chiederebbe in chili.

Il comune di Roma ha sparso il sale mentre pioveva. Risolto il problema delle pozzanghere insipide.

Alemanno: “Se continua così, ci toglieranno anche le Olimpiadi del 1960″.

Alemanno annuncia di voler dare l’esempio ai romani. Guiderà uno spazzaneve a torso nudo.

A Porta a Porta inscenata una finta pulizia della città di Chieti. Dopo il successo di Napoli.

(A Chieti l’esercito si presta per recitare una finta pulizia. Marionette nel teatino)

Il sindaco dell’Aquila: “Restate in casa” “Eh?”

Alemanno: “Faremo un quadro allerta meteo”. Lascia perdere, l’ha già fatto Munch.

Studio Aperto ai senzatetto: “Restate a casa”. A guardare i cartoni.

Forniture, per il gas nessun problema fino a mercoledì. Poi rimarranno corda e pistola.

“Lasciate le briciole di pane sui davanzali”. Questo l’appello dell’Enpa agli uccelli.

Molti anziani malati sono rimasti bloccati in casa. E dove cazzo volevano andare?

“Solidarietà a chi è stato colpito” ha dichiarato il Papa lanciando palle di neve dal terrazzino.

Ratzinger: “Fa freddo, ma presto tornerà la primavera”. Per una volta scienza e fede coincidono.

Nonostante il freddo, il Papa non rinuncia alle sue passeggiate. Quegli ermellini non sono morti invano.

Il sindaco di Fabriano chiede lo stato di calamità. Troppa neve sull’A4.

Borghezio: “I meridionali non vogliono spalare”. E quindi è rimasto lì.

Tenta di scaldare l’acqua facendo un falò e provoca un incendio. Quante scoperte in un colpo solo!

Trenitalia annuncia la riapertura della linea Foggia-Benevento. Svelandone l’esistenza.

Un treno regionale ha impiegato 25 ore per completare il tragitto. I passeggeri hanno dovuto abbonarsi.

A Trieste anziana muore dopo essere stata travolta dalla bora. La salma sarà rimpatriata domani.

domenica 12 febbraio 2012

Storia

Siamo la nostra storia. Passo tratto da una vecchia pubblicazione edita dalla Cassa di Risparimio di Padova e Rovigo dal titolo "Ti faccio da guida".

LEGNARO

Centro agricolo, si è, in anni piu recenti, sviluppato anche nel settore industriale.

Il nome deriva dal latino "lignarius" che significa "legnaiuolo" o "riserva di legname" e appare in un documento dell' 830 in cui il papa Gregorio IV nomina Legnaro tra i beni appartenenti al Monastero di S. Giustina di Padova. Ancor oggi esistono due località chiamate "Vescovo" e "Abba" proprio perché appartenevano rispettivamente al Vescovo e all' Abate di S. Giustina.

Nel documento si fa menzione della Chiesa che un altro atto del 1706 dice riedificata con cinque altari e di cui oggi non restano tracce. L'attuale parrocchiale risale alla fine del 1700: quella precedente era stata danneggiata dal tempo ed era insufficiente come dimensioni. Cosi nel 1791 l'Abate di S. Giustina pose la prima pietra e la costruzione venne ultimata nel 1803, con sette altari e un bel campanile dalla punta acuminata che dovette essere rifatta nel 1858 perché rischiava di cadere. Nella sacrestia, due tele, una di Palma il Vecchio, che rappresenta S. Giustina e una del 1300, che raffigura la Madonna col Bambino. Sotto la chiesa ci sono dei sotterranei.

Una volta nella piazza del paese c'era un piedistallo in pietra, alto circa 1 metro da terra. Veniva chiamato «la pietra del bando» perché serviva anticamente da sostegno a chi leggeva, nei giorni festivi, gli ordini dei Dogi, del Podestà di Piove, del Comune e, al suono della tromba, quelli dell' Abate di S. Giustina. In via Roma, c'è l'Ospitale di S. Maria, nominato per la prima volta nel 1489, in occasione di una visita pastorale. Era un ricovero per passeggeri che potevano qui sostare la notte e usufruire di un modesto pranzo. Era governato da un Priore e si reggeva su delle rendite: le entrate erano gestite da due "massari" che dovevano darne conto ogni tre anni. Inizialmente le due stanze che servivano da dormitorio accoglievano separatamente uomini e donne, ma nel 1679
furono destinate rispettivamente ai religiosi e ai laici di passaggio. Nel '700 l'istituto si avvia alla decadenza: le rendite non sono più sufficienti, forse perché male amministrate, e sorgono dispute su chi debba usufruire dell' ospitalità: se i pellegrini di passaggio o i poveri del paese.

Accanto all' Ospitale, l'oratorio della Natività, meglio noto come Chiesetta di S. Anna, in cui un tempo erano conservate reliquie di Santi. Nel 1778, da una relazione del parroco si sa che la Chiesa ha entrate insufficienti e nel 1849 viene restaurata con le offerte de fedeli. Oggi sia l'Ospitale che la Chiesa sono di proprietà del Comune.

Un altro importante monumento di Legnaro è la Corte Benedettina, che venne fondata nel secolo VIII. I monaci, dalla metà del 1400, avviarono una grandiosa opera di bonifica del territorio, suddividendolo secondo un ordinato reticolo di scoli facenti capo a grandi collettori, i quali, a loro volta, defluivano nei fiumi vicini. Il territorio risultava cosi suddiviso in "gastaldie", ciascuna delle quali aveva una sua Corte con la Chiesa parrocchiale, che era di proprietà dei monaci, ma si gestiva liberamente con le sue rendite. Dalla metà del 1500, però un terzo delle rendite della Chiesa doveva andare ai monaci. All'interno della Corte c'era la costruzione centrale, adibita a residenza dei monaci, mentre altre parti venivano usate come cantine, granai, depositi o laboratori artigiani. Oggi il Comune ha in progetto di utilizzare la Corte per collocarvi la biblioteca, l'archivio e altri uffici pubblici, e già ora vi è aperto un piccolo museo, che dovrà arricchirsi di altro materiale, dove si possono ammirare vecchie macchine agricole.

Sulla strada che da Legnaro porta a Saonara sorge la Villa Businello (oggi Morassutti), che risale al 1700. Ha un corpo centrale e due ampie barchesse laterali, con portici. È circondata da giardino, frutteto e bosco: nel giardino vi sono alcune statue in pietra d'Istria attribuite al Bonazza e raffiguranti personaggi popolari, i cui nomi (Memo da Saonara, Latinea da le granze, ecc.) compaiono sui piedistalli. A Legnaro ha sede un laboratorio di Fisica nucleare del C.N.R.

La sagra di Legnaro è l' 8 settembre, data in cui un tempo si svolgeva anche una fiera del bestiame. Si festeggia però anche S. Biagio, patrono del paese, il giorno 3 febbraio: per l'occasione si portano delle arance a benedire in Chiesa e chi le mangia viene protetto contro il mal di gola.

Tra i piatti locali vanno ricordati quelli a base di carne di cavallo, venduta nelle macellerie del paese.




Saluti Davide

mercoledì 8 febbraio 2012

BOCCIATI DAGLI ELETTORI ELETTI PER LEGGE. QUANDO UNA LEGGE PUO’ ESSERE TRUFFALDINA

Ricevo e pubblico:

Alle ultime elezioni comunali di Legnaro si sono presentate quattro liste capeggiate da altrettanti candidati a Sindaco.
Il responso elettorale è stato disastroso: bocciate tutt’e quattro.
La lista meno sconfitta dagli elettori ha riportato un terzo dei voti.
In democrazia si vince con il 50% più uno dei voti espressi, ma a Legnaro il risultato non si è verificato.
Correttezza vuole che si passi al ballottaggio: si prendono le due liste che sono state meno penalizzate e si rivota. Una delle due liste raggiungerà per forza il 50%; in questo caso la lista vincente può accedere ad un premio.
Nel caso di Legnaro invece, la legge ha previsto che la lista meno svantaggiata venisse premiata con un regalo del 32% di voti non ricevuti, passando, di fatto, dal primitivo 34% al 66%.
Questa lista premiata in Consiglio Comunale avrebbe avuto 6 eletti su 17, con il premio è passata a 12 eletti su 17.
Le altre tre liste sono state espropriate di 6 candidati, elettoralmente eletti, passando da 11 a 5 rappresentati in Consiglio Comunale.
La volontà degli elettori è stata stravolta. Si verifica così che 5 consiglieri rappresentano due terzi dell’elettorato e i 12 (11 consiglieri più il Sindaco) ne rappresentano un terzo.
Tutto ha l’aspetto di una truffa legalizzata.
Questa strana legge si applica per tutti i Comuni con popolazione al di sotto di 15 mila abitanti.
Comporta una conseguenza di non secondaria importanza.
Gli eletti nella lista premiata sono la maggioranza in Consiglio Comunale.
Ripetono in continuazione: “Noi decidiamo e amministriamo come vogliamo e come previsto dal nostro programma che i cittadini hanno votato. Noi abbiamo vinto le elezioni”.
Ma questo programma della maggioranza, tanto decantato, è stato sonoramente bocciato da due terzi di Legnaresi. Ora, è onesto imporlo a tutto il paese? Non è che a una maggioranza così concepita debba sorgere qualche problema di coscienza se non di etica?
Non è che questi Signori per il come si trovano ad amministrare il Comune, dovrebbero consultare i consiglieri di opposizione e i cittadini prima di decidere sulle cose importanti per il paese? E non limitarsi riferire a cose fatte?
Invece sono un “sinedrio” privo di esperienza ma ricco di arroganza che arriva a negare il diritto a un consigliere di opposizione di rendersi conto del come la maggioranza spende i soldi che il Comune introita delle tasse (caso Bianchini); non amano il controllo!
Nel loro programma “raffazzonato” c’è dentro di tutto tranne l’essenziale, anzi si trovano, loro malgrado, a realizzare cose non previste come la rotonda “privata” in crocevia, l’ampliamento “assurdo” del cimitero, il parcheggio pubblico all’interno del cortile delle Scuole Elementari in centro paese “danneggiando gli alunni”, il fotovoltaico “in offesa all’ambiente” su aree agricole, staccare il Comune di Legnaro dal Piovese e mettere il territorio a disposizione delle esigenze di Padova - “una idiozia” - , ecc.

Purtroppo al danno della legge si sono aggiunti “premiati” Amministratori che accompagnano i Legnaresi a vivere con mestizia la loro decadenza.


Legnaro, 4 febbraio 2012
Giovanni Negrato

domenica 5 febbraio 2012

PROPOSTA DI REGOLAMENTO SAGRA DI LEGNARO ? UN ATTO DI BULLISMO DELLA GIUNTA DI DESTRA MINORITARIA




Ricevo e pubblico:

REGOLAMENTO COMUNALE “SAGRA DI LEGNARO”
ART.1 - DEFINIZIONE DI SAGRA

Per “sagra” s’intende la manifestazione pubblica avente il fine di promuovere il territorio e le tradizioni locali con attività ludiche, culturali, d’intrattenimento nonché

di somministrazione di alimenti e bevande, e comunque l’insieme delle attività promosse da associazioni e/o gruppi locali in luogo pubblico o aperto al pubblico, regolarmente

autorizzate, riconducibili per contenuto a finalità culturali, folcloristiche, di promozione sociale ed economica, ovvero, associazioni religiose, di volontariato e sportive che si svolgono

nella prima quindicina di settembre di ogni anno, nel centro del capoluogo.

Nel periodo delle Sagra non saranno autorizzate altre manifestazioni similari o politiche nel territorio comunale.


PROPOSTA DI REGOLAMENTO SAGRA DI LEGNARO ? UN ATTO DI BULLISMO DELLA GIUNTA DI DESTRA MINORITARIA


Ripercorrendo un pò la storia della Sagra di Legnaro, va ricordato che è da oltre 20 anni che il Partito Democratico partecipa a pieno titolo a questa festa paesana, essendone esso stesso uno dei fondatori storici e in quanto portatore di valori civili, sociali e solidaristici. A tale riguardo, ricordiamo gli aiuti annuali versati alle famiglie bisognose fino, e non ultimo, il contributo di 2.000,00 Euro versato alle Comunità di Ponte San Nicolò e Bovolenta, colpite dall’alluvione dello scorso anno. Con l’organizzazione dello Stand durante la Sagra, il Partito Democratico di Legnaro, oltre a fornire un servizio ben gradito ai legnaresi, contribuisce anche alla valorizzazione dei prodotti tipici locali (es. carne di cavallo).
Nonostante questo indiscutibile e ventennale curriculum sociale, l’attuale Amministrazione di destra ha messo in atto una politica di persecuzione nei riguardi della NOSTRA partecipazione, vietandoci prima l’utilizzo del Parco Verde (anno 2009), come i cittadini ben sanno e poi cercando di ostacolare in tutte le maniere l’assegnazione dello spazio pubblico necessario allo stand del PD nel 2011.
Se qualcuno aveva qualche dubbio, adesso finalmente l’Amministrazione Comunale ha gettato la maschera, proponendo un regolamento che vieta la partecipazione alla Sagra di Legnaro del Partito Democratico e anche della Lega Nord; un atto che può essere definito di Bullismo politico, che evidenzia un’allergia alla partecipazione e alla libera espressione popolare, cioè una intolleranza alla democrazia.
Un regolamento che vieta la partecipazione alla cosa pubblica ai legnaresi con idee politiche differenti da chi governa, è tipico dei regimi autoritari! Fortunatamente il ventennio fascista è alle nostre spalle!
Questo regolamento cosi scritto, oltre ad essere una mancanza di rispetto verso i legnaresi, è un insulto alla società civile, a chi in questi anni ha lavorato per lo sviluppo culturale e sociale del paese, alle regole democratiche, ai giovani e al mondo del volontariato !
Che tipo di amministratori sono questi signori che si arrogano il diritto di decidere chi deve fare lo stand alla Sagra e chi no ? Chi può utilizzare la cosa pubblica e chi no ?
Una giunta che è, come più volte ricordato, minoranza nel paese poiché le liste all’opposizione rappresentano i 2/3 della popolazione, dovrebbe avere un atteggiamento più rispettoso del prossimo, anziché manifestare arroganza con questo regolamento, arroganza che richiama i vecchi metodi fascisti.
A quando il manganello ?

Partito Democratico di Legnaro