martedì 30 novembre 2010

Monicelli



Nato a Viareggio il 16 maggio 1915, Mario Monicelli, regista e sceneggiatore, e’ stato uno dei principali esponenti della commedia all’italiana insieme a Dino Risi e Luigi Comencini. Muove i suoi primi passi nel mondo del cinema assieme a Alberto Mondadori, con cui dirige nel 1934 il cortometraggio ‘Cuore rivelatore’, a cui fa seguito, sempre nello stesso anno, un mediometraggio muto, I ragazzi della via Paal, presentato e premiato alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Sotto lo pseudonimo di Michele Badiek, Monicelli dirige nel 1937 il suo primo lungometraggio, insieme ad alcuni amici, ‘Pioggia d’estate’, con l’attore Ermete Zacconi ripreso nella sua villa di Viareggio.Il suo esordio ufficiale in regia avviene in coppia con Steno, con una serie di film che i due registi realizzano su misura per Toto’, tra i quali spicca il celebre ‘Guardie e ladri’ (1951). Monicelli ha firmato alcuni capolavori del dopoguerra, collaborando con tutti i piu’ importanti attori italiani, da Alberto Sordi, Toto’, Aldo Fabrizi, Vittorio De Sica, Sophia Loren, Amedeo Nazzari, Marcello Mastroianni, Vittorio Gassman, Ugo Tognazzi, Adolfo Celi, a Walter Chiari, Elsa Martinelli, Anna Magnani, Nino Manfredi, Paolo Villaggio, Monica Vitti, Enrico Montesano, Gigi Proietti, Gastone Moschin, Giancarlo Giannini, Philippe Noiret, Giuliano Gemma, Stefania Sandrelli, Ornella Muti, Ivo Garrani e Gian Maria Volonte’. ‘I soliti ignoti’, film del 1958, e’ considerato quasi unanimemente il primo vero film del filone della commedia all’italiana. L’anno successivo, Monicelli gira il suo capolavoro, ‘La grande guerra’, Leone d’Oro alla Mostra del cinema di Venezia del 1959 e sua prima nomination all’Oscar. La seconda nomination all’Oscar arrivera’ nel 1963 con ‘I compagni’. Celebri anche ‘L’armata Brancaleone’ (1966) e ‘Brancaleone alle crociate’, da non dimenticare poi ‘Il Marchese del Grillo’, ‘La ragazza con la pistola’ (terza nomination all’Oscar, film del 1968), ‘Romanzo popolare’ (1974) e i primi due capitoli della trilogia di ‘Amici miei’ (1975, 1982), ‘Un borghese piccolo piccolo’ (1977), ‘Speriamo che sia femmina’ (1986) e ‘Parenti serpenti’ (1992).

Saluti Davide

mercoledì 24 novembre 2010

Chioggia, un posto buono anche per una centrale nucleare

Chioggia. In caso d’incidente nucleare
20 settembre 2010 di tantopersapere

Rome, Italia — Quest’analisi è una valutazione di cosa succederebbe se si verificasse un incidente a una centrale nucleare posizionata a Chioggia. Lo studio è stato condotto dall’Istituto di Meteorologia e dall’Ecoistituto di Vienna per conto di Greenpeace Austria.


Il fallout di una esplosione nucleare è il processo di deposizione al suolo della radioattività emessa a causa dell’incidente fino al limite della troposfera, 12 chilometri di quota, che viene trasportato dal vento (o dalla pioggia) e ricade sotto forma di cenere e pulviscolo.

Il rilascio di radioattività (Cesio-137) dovuto al peggior incidente è stato quantificato in base al report di sicurezza per l’EPR presentato da AREVA alle autorità degli USA. Tra le 12 categorie di rilascio in caso di incidente grave (“large release frequency”/LRF) individuate da AREVA, è stata scelta quella di maggior probabilità descritta come “cedimento del sistema di contenimento” (causa perdita fluido di raffreddamento) e di non-funzionamento del Containment-spray (un sistema di sicurezza che eroga automaticamente uno spray ghiacciato nel doppio contenimento per abbassare la pressione in caso di incidente).

Il nostro rapporto tecnico sul fallout di un ipotetico incidente a un Epr localizzato a Chioggia è stato effettuato a partire da condizioni meteo effettivamente accadute nel corso del 1995, che può essere considerato per quell’area un “anno tipico”.


Nel caso riportato in figura 1, con le condizioni meteo del 3 marzo 1995, la ricaduta di Cesio-137 coinvolge prevalentemente il nordest dell’Italia con propaggini fino a Milano e Torino. Forti anche le ricadute oltre le Alpi.




In figura 2, con le condizioni meteo registrate il 17 dicembre 1995, la ricaduta viene spinta verso est in direzione della pianura padana, coinvolgendo Milano e verso sud coinvolgendo più marcatamente Bologna e Firenze, con ricadute significative anche nel centro Italia.




Nei casi riportati nelle figure 3 e 4 si ha un coinvolgimento significativo (oltre che del versante italiano) anche di Austria, Slovenia e Ungheria (fig. 3) e Austria e Germania, con effetti fino in Svezia e nelle eepubbliche baltiche (fig.4).









Preso da Greenpeace Italia.

Il buio



Sono le 6e57 di mattina e molti lampioni sono già spenti! Bisogna un po' abituarsi, fino all'altro giorno funzionavano tutti e devo ammettere che non la stessa cosa. Ma il pensiero dei soldi risparmiati dalla comunità legnarese mi mette il buon umore. Non sono cifre imponenti, ma anche 10 euro moltiplicati per molti anni fanno un gruzzoletto apprezzabile. In oltre, sapere che sono soldi di tutti, derivanti dal lavoro e dalla fatica quotidiana li fa valere doppio.
Ringrazio l'amministrazione per questo bel gesto di impegno. Ora, con il tempo si potrebbe stilare un piano luci per aggiornare la rete e pianificare l'accensione e lo spegnimento solamente dove necessario.
Prima dell'acquisto di ogni pannello fotovoltaico c'è un Kw che si può risparmiare gratis usando il buon senso.




Le immagini ritraggono lo stesso tratto di strada, ma da due punti di ripresa differenti. Si noterà senz'altro la differente illuminazione, ma anche la discreta visibilità che alle 6e57 è già presente nonostante i lampioni spenti.

Saluti Davide

martedì 23 novembre 2010

PAVIMENTAZIONE STRADA BIANCA DI COLLEGAMENTO TRA CIMITERO E VIALE DELLO SPORT - AGGIUDICAZIONE DEFINITIVA





Oggi vi segnalo questa determina. Si tratta dell'affidamento dei lavori di pavimentazione della stradina bianca che collega l'ingresso del cimitero con viale dello sport. Oltre 30.000 euro per un'opera di cui sentiva la necessità solo L'IMPRESA S.B. di Sinigaglia Bruno assegnataria dell'appalto.
Navigassimo nell'oro capirei la necessità di abbellire e migliorare, ma a me sembra invece che di oro non ce ne sia molto.
Quanti altri lavori di pari imprto avrebbero potuto essere affrontati prima di questo? Non c'è nulla di irregolare o sbagliato in assoluto: si tratta di una scelta politica, di una scala di priorità, di un modo di amministrare i soldi di tutti. A voi quindi un giudizio politico.

Saluti Davide


P.S.
Questa mattina molti lampioni solitamente e inutilmente accesi erano spenti! C'era mercato e la foto non avrebbe reso. Domani, se la condizione sussiste ancora, fotograferò per voi il buio, economico ed ecologico, paesaggio Legnarese mattutino.

giovedì 18 novembre 2010

Legnaro promuove l'informazione

Ricevo in forma cartacea e pubblico per opportuna conoscienza

Assessorato ai Lavori Pubblici e Pubblica Istruzione
sabato 20 novembre 2010 - ore 10:00
Sala De Andrè- via Roma

La cittadinanza invitata per parlare di:
"Scuola L.Tempesta di Volparo: il presente e il futuro"
-Presentazione della nuova scuola primaria di primo grado (elementare) di Volparo
-Competenze del comune e dell'istituto comprensivo
-Aspetti didattici

Relatori: Ivano Oregio Catelan, sindaco
Franca Franco- dirigente Istituto comprensivo di Legnaro
Davide Parpagiola- assessore alla pubblica Istruzione
Andrea Ragazzo- resp. servizi alla persona Comune di Legnaro

Dibattito col pubblico

Conclusioni

martedì 16 novembre 2010

PATTINAGGIO E HOCKEY A LEGNARO

Ricevo e pubblico:

Dopo la tanto attesa sistemazione del fondo della pista di Legnaro sono ripartite finalmente le attività sulle rotelle. Pattinaggio artistico, hockey e pattinaggio in line sono le attività che Legnaro PGS 2000 offre a grandi e piccoli.
Il pattinaggio artistico è una disciplina ormai consolidata nel territorio, che vanta ormai numerosi successi, grazie all'impegno dei giovani atleti e delle loro istruttrici. Emanuela Peron è disponibile per accogliere nuove leve con le giuste informazioni al 320 2479802. Gli orari di allenamento sono i seguenti: lunedì ore 16.30 – 21-30, martedì ore 16.00 – 18.30 e giovedì ore 16.00 – 20.00.
Per quanto riguarda il pattinaggio in line - che negli ultimi anni aveva puntato sul freestyle, per imparare evoluzioni e salti e crescere atleti in grado di sostenere attività agonistiche – quest'anno riprende gli svolazzi tra i bicchierini per chi ormai si era affezionato, ma allarga l'attenzione e la disponibilità a chi semplicemente, grande o piccolo, vuole provare l'ebbrezza dei pattini. Sono stati avviati quindi corsi di base per bambini, ragazzi e adulti secondo i seguenti orari: mercoledì ore 15.00-17.00 e 19.30 -21.30; venerdì ore 15.00-17.00. I corsi sono tenuti dai tecnici Carlo Disarò e Ronaldo Rampazzo. Per informazioni: Carlo 340 1617281.
L'hockey in line infine - che affronta da qualche anno campionati regolari in serie B e nelle serie giovanili – offre la possibilità di cimentarsi con pattini e stecca a neofiti piccoli e adulti, a prescindere dalle capacità di base. Gli adulti infatti sono convogliati in una squadra amatoriale che, partendo dalle tecniche basilari, si avvicina poi a confronti con squadre di analogo livello nel territorio. Insomma … ce n'é per tutti! I tecnici sono Christiano Danesin per le giovanili (coadiuvato da Carlo Disarò) e la serie B e Carlo Disarò con Ronaldo Rampazzo per l'amatoriale senior. Per informazioni: Marco Saretta 331 9715862.
L'offerta sportiva nell'ambito del pattinaggio risulta quest'anno particolarmente armoniosa, grazie alla presenza di tecnici che si occupano di diverse discipline, e che proprio per questo motivo possono opportunamente indirizzare le persone interessate, supportandole anche, particolarmente i più piccoli, nel passaggio da un'attività all'altra.

Saluti, non in linea, Davide

venerdì 12 novembre 2010

“ZOCCOLE” DAI TACCHI di CRISTALLO DOLCE

Che strano titolo ha questo racconto, ma è una storia vera vissuta da famiglie legnaresi.
L’unica industria nella zona del “Piovese” che poteva dare lavoro stagionale era lo “ZUCCHERIFICIO di PONTELONGO”.
Il periodo della campagna di Pontelongo aveva inizio il primo agosto e terminava alla fine di ottobre. Avevano diritto di occupazione coloro che avevano una famiglia numerosa con bambini di tenera età. La nostra famiglia aveva tutti i requisiti necessari affinchè nostro padre potesse lavorare nello stabilimento.
Purtroppo non tutti potevano avere questo privilegio e lavorare circa tre mesi all’anno costituiva una boccata di ossigeno che aiutava molto a sopravvivere con un po’ di più dignità.


Arrivo subito alle “ZOCCOLE” del titolo, spero che non vi siate lasciati ingannare!
“ZOCCOLE” in questo caso non sono ragazze squillo con le scarpette di cristallo, ma ben sì “SOCOE de legno” (zoccoli) con al posto della soletta, ben quatto centimetri di zucchero cristallizzato.
Nostro padre lavorava nel reparto delle centrifughe dove veniva separata la parte zuccherina dai sottoprodotti della lavorazione della barbabietola.
Dalle centrifughe fuoriescono sempre piccole quantità di zucchero e vapori pertanto, camminando per dieci ore con le SOCOE sopra a questa pasta zuccherina, il legno delle solette veniva unto e ricoperto di zucchero fino a raggiungere spessori di cinque centimetri.
Finito il turno di lavoro papà saliva sulla bicicletta e tornava a casa; arrivato stanco sfinito si levava le socoe puzzolenti e si buttava sul letto a riposare.
La storia non finisce qui. Noi bambini, sempre ghiotti di cose dolci, camminando a gattoni, senza fare rumori per non svegliare nostro babbo, andavamo a prendersi le SOCOE risuolate di zucchero cristallizzato e dietro la casa, come piccoli roditori, si faceva pulizia dei succulenti tacchi di cristallo dolce.
Non tutte le volte però riuscivamo arrivare per primi; ad impossessarsi dei cristalli di zucchero, c'era anche un'altro pretendente in casa, un rivale in questa operazione segreta: la nostra nonna Bepa.
La nonna con un coltello separava con precisione i cristalli di zucchero dalle SOCOE, poi li metteva in una pentola con un po’ d’acqua, a fuoco lento e poi li faceva bollire per cinque dieci minuti per la sterilizzare il tutto, ed in fine con un panno pulito filtrava la parte zuccherina dalle impurità. (in sostanza faceva lo stesso lavoro delle centrifughe dello zuccherificio). La parte zuccherina era di colore marrone chiaro trasparente, alla quale aggiungeva farina in giusta quantità, due o tre cucchiai di grappa, un po’ di pepe, un pizzico di sale e mescolava tutto l’impasto con la mestola fino a che la mescola stessa potesse restare in piedi nell’impasto, poi lasciava riposare il tutto per due o tre ore.
Nel frattempo accendeva il camino (fogoaro) con canne e fascine di legno, scaldava per bene le pietre della base del camino, (esattamente come fa il pizzaiolo con il forno delle pizze). Dopo di che, spostava il fuoco all’angolo del camino lasciando libere le pietre divenute calde, le puliva per bene, e con un cucchiaio a mani nude,(i guanti in lattice non esistevano), distribuiva sopra l’impasto dolce facendo tante piccole porzioni a mo’ di piccola “motta” (montagna).
Dopo sette minuti circa, venivano sfornati così dei succosi amaretti della nonna.
Noi bambini eravamo doppiamente fortunati: la prima volta per avere avuto una nonna capace di fare amaretti e biscotti con i tacchi delle “socoe” di cristallo dolce; e la seconda volta, di avere avuto una nonna “sdentegà” (senza denti) così ci lasciava ampie porzioni di amaretti e biscotti per tutti noi nipoti.
Ciao nonna ti voglio bene..
Ho scritto questo racconto, prendendo spunto da una notizia data dalla TV, nella quale dalle statistiche effettuate, si dice, che il 30% dei generi alimentari acquistati dalle famiglie italiane, vengono buttati nella spazzatura.
Il giornalista sosteneva, che se si potesse recuperare questo 30% di spreco, si potrebbe sfamare un intero continente come l’Africa.
A mio avviso, non tutte le famiglie italiane hanno questo lusso di potersi permette di buttare nella spazzatura il 30% dei generi alimentari; io per esempio,non rientro tra questi.
Se le statistiche hanno compreso anche la mia famiglia, mi fa pensare che quello della porta accanto butta nella spazzatura il 70% di generi alimentari.
Cosa fare?
Ora sono costretto a chiamare mia nonna Bepa; che a me mi fa una severa tirata di orecchie che quasi me le leva, e a quello della porta accanto, oltre a levargli le orecchie, gli da un calcio sulla parte bassa, il lato “B”, e lo manda dritto in all’inferno, nel girone degli spreconi di cibo ( se esiste).
Anche questo piccolo racconto, è una povera e umile storia vera, che parla di vita vissuta, di quando ero “picinin”.
Vito Motti.

giovedì 11 novembre 2010

15 minuti di spreco sono diventati un'ora




Quando vedi i lampioni accesi alle 8 del mattino ti vengono in mente le parole degli assessori ai lavori pubblici che spiegano come sia bello e conveniente affidare la gestione dell'illuminazione pubblica a questa o quella azienda.
Sono "solo 4 o 5 lampioncini", a conti fatti saranno si e no 20o30 euro di energia all'anno.
Ce li rimetta di tasca sua l'assessore o il sindaco se sono così pochi! Su una gestione di circa 5 milioni di euro qualche briciola scappa sempre non c'è dubbio. Ma questa briciola ora la si potrebbe anche risparmiare e con l'occasione versarla nel conto corrente per aiutare gli alluvionati.
Svegliarsi presto non è un obbligo istituzionale per chi si è proposto di amministrare un comune, ma nemmeno dormire fra una campagna elettorale e l'altra lo è.

Saluti accesi Davide

martedì 9 novembre 2010

Chomsky

Noam Chomsky ha elaborato la lista delle 10 strategie
della manipolazione
attraverso i mass media.
Noam Chomsky - Tratto da
www.vocidallastrada.com

*1-La strategia della distrazione
*L'elemento
primordiale del controllo sociale è la strategia della
distrazione che
consiste nel deviare l'attenzione del pubblico dai problemi
importanti
e dei cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche,
attraverso la tecnica del diluvio o inondazioni di continue distrazioni
e di
informazioni insignificanti.
La strategia della distrazione è
anche indispensabile per impedire al
pubblico d'interessarsi alle
conoscenze essenziali, nell'area della scienza,
l'economia, la
psicologia, la neurobiologia e la cibernetica. Mantenere
l'Attenzione
del pubblico deviata dai veri problemi sociali, imprigionata da
temi
senza vera importanza.
Mantenere il pubblico occupato, occupato,
occupato, senza nessun tempo per
pensare, di ritorno alla fattoria come
gli altri animali (citato nel
testo *"Armi
silenziose per guerre
tranquille"*).

*2- Creare problemi e poi offrire le soluzioni.
*Questo
metodo è anche chiamato "problema- reazione- soluzione". Si crea un
problema, una "situazione" prevista per causare una certa reazione da
parte
del pubblico, con lo scopo che sia questo il mandante delle
misure che si
desiderano far accettare. Ad esempio: lasciare che si
dilaghi o si
intensifichi la violenza urbana, o organizzare attentati
sanguinosi, con lo
scopo che il pubblico sia chi richiede le leggi
sulla sicurezza e le
politiche a discapito della libertà. O anche:
creare una crisi economica per
far accettare come un male necessario la
retrocessione dei diritti sociali e
lo smantellamento dei servizi
pubblici.

*3- La strategia della gradualità.
*Per far accettare una
misura inaccettabile, basta applicarla gradualmente,
a contagocce, per
anni consecutivi. E' in questo modo che condizioni
socioeconomiche
radicalmente nuove (neoliberismo) furono imposte durante i
decenni
degli anni '80 e '90: Stato minimo, privatizzazioni, precarietà,
flessibilità, disoccupazione in massa, salari che non garantivano più
redditi dignitosi, tanti cambiamenti che avrebbero provocato una
rivoluzione
se fossero state applicate in una sola volta.

*4- La
strategia del differire.
*Un altro modo per far accettare una decisione
impopolare è quella di
presentarla come "dolorosa e necessaria",
ottenendo l'accettazione pubblica,
nel momento, per un'applicazione
futura. E' più facile accettare un
sacrificio futuro che un sacrificio
immediato. Prima, perché lo sforzo non è
quello impiegato
immediatamente. Secondo, perché il pubblico, la massa, ha
sempre la
tendenza a sperare ingenuamente che "tutto andrà meglio domani" e
che
il sacrificio richiesto potrebbe essere evitato. Questo dà più tempo al
pubblico per abituarsi all'idea del cambiamento e di accettarlo
rassegnato
quando arriva il momento.*5- Rivolgersi al pubblico come
ai bambini.
*La maggior parte della pubblicità diretta al gran
pubblico, usa discorsi,
argomenti, personaggi e una intonazione
particolarmente infantile, molte
volte vicino alla debolezza, come se
lo spettatore fosse una creatura di
pochi anni o un deficiente mentale.
Quando più si cerca di ingannare lo
spettatore più si tende ad usare un
tono infantile. Perché? "Se qualcuno si
rivolge ad una persona come se
avesse 12 anni o meno, allora, in base alla
suggestionabilità, lei
tenderà, con certa probabilità, ad una risposta o
reazione anche
sprovvista di senso critico come quella di una persona di 12
anni o
meno" (vedere "Armi silenziosi per guerre tranquille").

*6- Usare l'
aspetto emotivo molto più della riflessione.
*Sfruttate l'emozione è
una tecnica classica per provocare un corto circuito
su un'analisi
razionale e, infine, il senso critico dell'individuo. Inoltre,
l'uso
del registro emotivo permette aprire la porta d'accesso all'inconscio
per impiantare o iniettare idee, desideri, paure e timori, compulsioni,
o
indurre comportamenti.

*7- Mantenere il pubblico nell'ignoranza e
nella mediocrità.
*Far si che il pubblico sia incapace di comprendere
le tecnologie ed i
metodi usati per il suo controllo e la sua
schiavitù.
*"La qualità dell'educazione data alle classi sociali
inferiori deve essere
la più povera e mediocre possibile, in modo che
la distanza dell'ignoranza
che pianifica tra le classi inferiori e le
classi superiori sia e rimanga
impossibile da colmare dalle classi
inferiori".*

*8- Stimolare il pubblico ad essere compiacente con la
mediocrità.
*Spingere il pubblico a ritenere che è di moda essere
stupidi, volgari e
ignoranti ...

*9- Rafforzare l'auto-colpevolezza. *

Far credere all'individuo che è soltanto lui il colpevole della sua
disgrazia, per causa della sua insufficiente intelligenza, delle sue
capacità o dei suoi sforzi. Così, invece di ribellarsi contro il
sistema
economico, l'individuo si auto svaluta e s'incolpa, cosa che
crea a sua
volta uno stato depressivo, uno dei cui effetti è l'
inibizione della sua
azione. E senza azione non c'è rivoluzione!

*10-
Conoscere gli individui meglio di quanto loro stessi si conoscono.
*Negli ultimi 50 anni, i rapidi progressi della scienza hanno generato
un
divario crescente tra le conoscenze del pubblico e quelle possedute
e
utilizzate dalle élites dominanti. Grazie alla biologia, la
neurobiologia, e
la psicologia applicata, il "sistema" ha goduto di una
conoscenza avanzata
dell'essere umano, sia nella sua forma fisica che
psichica. Il sistema è
riuscito a conoscere meglio l'individuo comune
di quanto egli stesso si
conosca. Questo significa che, nella maggior
parte dei casi, il sistema
esercita un controllo maggiore ed un gran
potere sugli individui, maggiore
di quello che lo stesso individuo
esercita su se stesso.

Sabrina Zilio (Vivere Legnaro Cittadini Attivi)

lunedì 8 novembre 2010

Post Alluvione argine Roncajette



I sacchetti appesi ai rami, il colore della vegetazione indicano il livello raggiunto dall'acqua. Il cedimento di 30 metri che le macchine operatrici stanno riempiendo esattamente all'altezza della discarica.

Davide

sabato 6 novembre 2010

ALLUVIONE DEL 02-11-2010 CASALSERUGO - BOVOLENTA - PONTE SAN NICOLO'

Dal sito del comune di Legnaro:

A SEGUITO DELL'ALLUVIONE CHE HA COLPITO IL COMUNE DI CASALSERUGO, BOVOLENTA E PONTE SAN NICOLO' SI CHIEDE L'AIUTO PER LA FORNITURA DI MATERIALE DI PRIMA NECESSITA,' PER FAR FRONTE ALL'EMERGENZA CHE SI STA VIVENDO IN QUESTI COMUNI COLPITI GRAVEMENTE DALL'ALLUVIONE DEL 02-11-2010.

NELL'IMMEDIATO SI HA BISOGNO DEL SEGUENTE MATERIALE:

SACCHETTONI - GUANTI - SPAZZETTONI - CANDEGGINA - GARZE - CEROTTI - FISIOLOGICA.
NUMERO TELEFONICO DI RIFERIMENTO DEL VICE SINDACO E ASSESSORE AL SOCIALE
GIOVANNI BETTINI DEL COMUNE DI LEGNARO 329 2107717
NUMERO TELEFONICO DI RIFERIMENTO ASSESSORE AI SERVIZI SOCIALI DEL COMUNE DI CASALSERUGO - 328 8692475
AVVISO PER CHI VOLESSE EFFETTUARE DELLE DONAZIONI A FAVORE DEGLI ALLUVIONATI PUO' FARLO MEDIANTE VERSAMENTO:
BANCA ANTONVENETA FIL. DI BOVOLENTA IBAN IT29E0504062400000000374964
BANCA ANTONVENETA FIL CASALSERUGO IBAN IT48F0504062500000001467055 O C/C POSTALE 11246352 INTESTATO A COMUNE DI CASALSERUGO - CAUSALE ALLUVIONE

venerdì 5 novembre 2010

Quanto costano 15 minuti di illuminazione pubblica?








Poco o tanto che sia, qualunque cifra costi tenere accesa inutilmente l'illuminazione pubblica sicuramente non pesa sui portafogli di assessori ( all'ambiente e al bilancio in primis ) e sindaci vari. Alla faccia di chi fa fatica a pagare le bollette di casa.
Ho scattato alcune foto alle 6e55 circa. Oggi c'era nebbia e la luce rinfrangendosi ostacola la visibilità, ma non è questo il problema. Da almeno 15 minuti la visibilità è più che accettabile infatti gran parte dell'illuminazione legnarese è spenta; fa eccezione quella del centro attorno al comune, in via Cavour e lungo la pista ciclabile fino all'altezza della pizzeria "Al Feudo". (Qualcuno ha segnalazioni in merito?) Questo è segno che quando si vuole tenere acceso o spento lo si può fare senza problemi. Il fatto poi che tenere acceso sia un problema di sicurezza stradale è tendenzialmente da escludersi in quanto se così fosse sarebbero accesi tutti i lampioni che illuminano la strada che porta a Polverara, in oltre sulla piazza del comune non c'è nessun pericolo. A chi giova lasciare accesi i lampioni? Temo a nessuno, ma chi se ne frega tanto pagano i legnaresi tutti, senza distinzioni di sorta.
C'è una telecamera piazzata su un lampione in piazza, è costata un pozzo di soldi, serve, dicono, per la nostra sicurezza... non potrebbe servire anche per far spegnere le luci quando "tutto è illuminato"?
Qui in basso due foto scattate alle 9e44 di mattina quest'estate. Allora non ho scritto nulla perchè ho pensato a un problema tecnico in via di risoluzione: oggi penso che il problema sia di tutt'altra natura.





Saluti illuminati Davide