Dal Mattino di Padova del 2 marzo 2013
LEGNARO. Adesso si fa sul serio. Sala gremita, giovedì sera,
all’incontro di presentazione della nuova società sportiva. Nel
direttivo anche Filippo “Pippo” Maniero, che torna a Legnaro in qualità
di dirigente stavolta, dopo l’esperienza di allenatore all’Abano sino a
pochi mesi fa e di vice alla Piovese nel 2007. È proprio lui, in
premessa, a smorzare le polemiche. Ancor prima che nascano: «Non siamo
in guerra con nessuno», le sue parole. «Vogliamo solo riprendere da dove
si era lasciato. Nessun obbligo o imposizione, ognuno è libero di fare
la propria scelta, se con questa o con un’altra società». Il riferimento
è all’esperienza, di molti genitori e ragazzi, alla Legnarese Calcio.
Anche se il nome “Legnarese” non viene pronunciato nemmeno una volta al
microfono. E questo volutamente.
Parallelismi e riferimenti alle vicende dello scorso autunno,
con le dure contestazioni di allenatori e genitori alla gestione della
società giallorossa, giovedì non se ne sono volute fare. “Il calcio è di
chi lo ama” lo slogan scelto dal Legnaro Calcio. Azzurro il colore
della maglia. Lo stesso della Nazionale a cui tanti giovani potrebbero
aspirare. Magari un giorno. Chissà. Intanto, si parte da obiettivi
chiari e raggiungibili, con un programma articolato su tre scadenze: a
breve, medio e lungo termine. Della serie: pochi obiettivi ma buoni. E
soprattutto realizzabili. Nell’immediato servirà creare uno staff di
allenatori per l’intero settore giovanile. A giugno in programma il
“Legnaro football camp”, per il quale, tra l’altro, non si è voluto
perdere tempo, fissandone già date e orari. In seguito il secondo
“Trofeo città di Legnaro”. Durante l’intera stagione calcistica si
punterà, invece, ad ottenere la qualifica federale di “Scuola calcio”,
magari con una convenzione proprio con l’Istituto comprensivo di
Legnaro. Nel giro di tre-quattro stagioni la società auspica poi di
arrivare a militare a livello regionale, con la creazione di una Prima
squadra, pescando gli atleti proprio dal settore giovanile.
Tutto questo, e molto altro, dipenderà da una cosa soltanto: i
numeri. Se la società, fino ad oggi, ha fatto un passo in avanti, ora
ne serve un altro. Più lungo, ma sicuramente fondamentale: il
tesseramento dei ragazzi. È ai genitori presenti in sala che il
direttivo, in più riprese, ha rivolto il proprio appello: «Abbiamo
bisogno di voi, abbiamo bisogno dei vostri ragazzi». I tesseramenti
serviranno infatti alla società per avere un peso diverso (e maggiore) a
luglio, quando si presenterà per partecipare al bando comunale che
assegnerà la gestione le strutture sportive locali. Ovvero i campi da
calcio. Senza questi la società è pronta a fare armi e bagagli.
«L’obiettivo», ha precisato Maniero, «è quello di vedere i nostri
ragazzi divertirsi in campo e crescere, non solo a livello calcistico,
ma anche e soprattutto come persone. Senza queste basi, e senza le
strutture necessarie, la società può anche lasciare».
Martina Maniero
02 marzo 2013