domenica 28 ottobre 2012

US Legnarese


Ricevo e pubblico:


Sembra che la vicenda dell’US Legnarese si avvii ad una positiva conclusione. Bene.  In futuro si valuteranno gli esiti della “mediazione” che ha permesso ai nostri figli di riprendere gli allenamenti e le gare di campionato. Come genitore e come cittadino mi sento in dovere di sollevare alcune cose che a mio avviso dovrebbero trovare un momento di riflessione generale.
Legittimo è stato da parte dei genitori chiedere chiarezza sui contrasti tra società e il corpo degli allenatori ma: ho avuto la sensazione che in qualche momento si siano superati i limiti di un confronto serio e civile.  Toni esasperati e accuse “gratuite” se non insultanti a qualche dirigente facevano da corollario all’assedio serale presso la struttura.  La presenza dei carabinieri era a significare la necessità di garantire sicurezza e tranquillità.   Probabilmente fin dall’inizio c’è stato un difetto di comunicazione e trasparenza: tutt’ora manca una completa informazione sulle proposte migliorative per la società propugnate da alcuni e le esigenze del gruppo dirigente. Molto pesante è stato il documento di tre pagine reso pubblico dall’allenatore. Diciamolo nessuno sapeva di questa situazione dal momento: che ai pochi incontri annuali tra genitori e maestranze ti viene presentato un decalogo di comportamento al quale si devono attenere i genitori.
Nel paese in questi giorni si è parlato di questo e dell’assenza di una rappresentanza istituzionale dell’amministrazione: sindaco, vicesindaco o assessore,  quale referente principale  per dirimere tutta la matassa. Il solo fatto che la società riceva un contributo annuale a sostegno dell’attività svolta e che in questa storia 150 famiglie ne siano coinvolte:  legittimava la presenza di una di queste figure. Ci dispiace sapere che l’attuale assessore non fosse a conoscenza del malessere della società, come da sue parole testuali. Chiediamo all’assessore quale è il compito di un assessore allo sport e se non sia quello di avere, non il controllo, ma capire le esigenze di questa o quella società con l’obbiettivo di promuovere la cultura dello sport nei giovani e nel pese? L’immagine che in questi giorni Legnaro ha dato all’esterno non è certamente una delle migliori.

Favero bruno

Legnaro     12 10  2012-   non pubblicato dal mattino

venerdì 26 ottobre 2012

Altrochè Biogas...solidarietà e unione a tutto Gas !


Ricevo e pubblico:




Sicuramente l'impianto Biogas proposto dall'agricoltore che abita in via ardoneghe non ha nulla di solidale e di cooperativo, anzi, secondo me, è un'atto di puro egoismo e menefreghismo per i cittadini della zona e propri compaesani da anni...
La famiglia che ha presentato questo progetto, è una famiglia che è cresciuta in una Legnaro incontaminata, una Legnaro su cui i cittadini potevano contare e su cui hanno investito risorse umane, hanno combattuto per la loro terra e hanno versato i propri risparmi per una casa...
Case costruite con il sacrificio di molti anni si vedono svalutate per un progetto che...ripeto... non ha nulla di solidale e nulla di altruistico...
Ma tornando all'oggetto dell'articolo...il solidale e l'altruismo è come un germoglio che è spuntato dal cuore di ogni cittadino che non ha mai mancato agli apputamenti in comune quando si è trattato di questa centrale biogas, prima per la presentazione del progetto e poi giovedì 25 ottobre 2012 per il consiglio comunale per l'approvazione della mozione...Mozione che ha visto ringraziando Dio tutti uniti e compatti per il NO al progetto Biogas !
Durante queste due serate si poteva incontrare dal ragazzo giovane all'anziano più anziano che c'è a Legnaro, magari a fatica è salito le scale, ma con fierezza, orgoglio e gioia ha voluto esserci perchè "ci crede ancora!" al fatto che il Comune può fare molto per il bene cittadino !
Forza Amministrazione Comunale ci aspettiamo molto da Voi ! Noi ci siamo, e Voi?
Noi tutti uniti possiamo fare molto per gli altri e per la società che ci circonda, l'importante è rimanere compatti, fianco a fianco, avendo lo stesso ideale, considerando che il male che fai agli altri ritorna sempre indietro e quindi lo stai facendo a te stesso.
Quindi TU che vuoi costruire una centrale per il tuo unico scopo monetario, pensaci, stai facendo del male a TE stesso oltre che a tutti noi, anche se tra un po' di anni (come si vocifera) andrai via da Legnaro, ti porterai comunque il peso della tua coscienza ovunque andrai.
Moira

giovedì 25 ottobre 2012

Interessante. Biogas distante



Un interessante articolo mette in luce che l'unico strumento in mano ai comuni per regolamentare le centrali Biogas sono le distanze prescritte nel regolamento edilizio. Nella fattispecie il sindaco in questione ha introdotto le modifiche senza però attuarle alle domande per la costruzione di dette centrali pervenute prima delle modifiche stesse. Quello che non dice è che si posso applicare anche a queste ultime essendo tuttavia disposti a resistere in tribunale. Ma resistere in tribunale per la salute dei cittadini non è forse un dovere per un sindaco? Mi pare chiaro che le centrali biogas dell'articolo non sono come quella proposta a Legnaro, ma che abbiano ugualmente sollecitato l'amministrazione ad adottare strumenti idonei: altro che mozioni di principio.

Arriva al traguardo il regolamento urbano edilizio

Un utile confronto con enti, ordini e associazioni Una stretta tardiva per la costruzione di centrali a biogas

    La tutela dei negozi nelle vie commerciali, le politiche per la riqualificazione energetica e ambientale degli edifici, ma anche uno stop a biomasse e biogas. Tra le novità del Rue, il Regolamento urbano edilizio comunale, spunta quella relativa alle distanze minime per realizzare allevamenti e impianti di produzione di energia da queste fonti: non meno di 100 metri da abitazioni private, 300 da edifici storici, 1.000 da centri abitati e 3.000 da ospedali (e il pensiero corre a Cona, nelle cui vicinanze sono già state autorizzate tre centrali). Stretta però tardiva rispetto al boom da biogas, dato che viene specificato che “le norme del Rue non si applicheranno alle istanze presentate prima dell’adozione” del documento che sostituirà l’attuale regolamento edilizio, prevista entro la fine di giugno. «Il capitolo delle distanze – spiega il sindaco Tiziano Tagliani – è l’unico su cui i Comuni hanno competenza in questa materia e non potevamo permettere che, mediante ricorsi, il documento venisse messo a rischio»... Continua su questo link


    Saluti Davide

    Altro contributo per il Biogas


    Ricevo il link e pubblico:

    Le centrali a biogas 'agricolo' imbroglio ecologico e speculazione spudorata

    pubblicata da La Voce del Campanone il giorno Sabato 11 febbraio 2012 alle ore 11.04 ·

    Veri agricoltori, contribuenti, consumatori, utenti elettrici, residenti nei pressi delle 'centrali' pagano un prezzo molto alto per favorire il bioinganno del biogas che nasconde solo un fenomeno speculativo favorito da normative improvvide e dal sostegno degli apparati burocratici. In molte regioni del nord d’Italia il vento sta cambiando. Dove esistono le centrali stanno crescendo gli oppositori agli impianti a biogas, che vanno dalle singole amministrazioni comunali coinvolte, ai cittadini, che sono riusciti a bloccare singoli progetti qua e là. Un obiettivo non facile perché l’energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili (Direttiva 2001/77/CE del 27 settembre 2001) ha la strada spianata. I procedimenti autorizzativi sono stati semplificati, unificati, velocizzati in nome dei vantaggi ambientali, sociali e economici della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, insomma una “utilità sociale”, come stabilisce il primo comma dell’art. 12 D. Lgs. 387/03 che dispone che: "Le opere per la realizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili, nonché le opere connesse e le infrastrutture indispensabili alla costruzione e all'esercizio degli stessi impianti sono opere di pubblica utilità indifferibili ed urgenti". Però negli ultimi mesi qualcosa si sta muovendo. Dal Veneto all'Emilia alla Lombardia sino al Trentino aumentano le amministrazioni pubbliche che si stanno opponendo al biogas selvaggio (anche con ricorsi amministrativi) e 'comitati spontanei' si attivano quando il Comune appare inizialmente favorevole a concedere l'autorizzazione.


    NO AL BIOGAS: I CASI NAZIONALI - In Veneto, il Comune di Conselve, è riuscito a bloccare un impianto a biogas e ha promosso una 'lega' di dieci Comuni che chiedono lo stop per tutti gli impianti a biogas 'agricolo'. Tra gli impianti bloccati quello di Casnigo in Val Gandino (Bergamo) e Lomaso-Fiavé in Trentino. Nella pianura veronese esiste un "Comitano no centrali a biomasse agricole" e nel padovano un "Comitato No Biogas" a Trebaselghe. A Somaglia (Lodi) si è opposta all'impianto a biogas la minoranza consigliare. A Galliera (Bologna) è in corso una ferma opposizione ad un progetto di impianto di biogas 'agricolo'. Comitati contro il biogas sono sorti anche nel piacentino (Lusurasco) e nel parmense. Una forte opposizione ad un impianto a biogas da realizzare nel comune di Zanica (alle porte di Bergamo).
     
    Panorama: vista del Lago Trasimeno da Panicale

    IL BIOGAS RISOLVE I PROBLEMI DELL’AGRICOLTURA? É un contributo  per una sana economia che restituisce al territorio stesso beni servizi e occupazione? La risposta è NO. I Piani di sviluppo rurale prevedono generosi contributi a fondo perduto per gli impianti a biogas fino al 40% della spesa ammissibile. É un mercato “drogato”, ai contributi in conto capitale fanno riscontro le allettanti tariffe omnicomprensive. Ma non è finita.

    CUMULO DEGLI INCENTIVI - Dal 2009 per alcuni tipi di impianti è orevisto il cumulo tra la tariffa fissa omnicomprensiva e altri incentivi pubblici (nazionali, locali o comunitari) in conto energia, conto capitale o conto interessi con capitalizzazione anticipata, non eccedenti il 40% dell'investimento. Queste disposizioni invitano a nozze gli speculatori per mettere le mani sull'agricoltura. Gli speculatori che non hanno il terreno sufficiente lo prendono in affitto o lo comprano da agricoltori che diventano 'soccidanti' provando così l’aumento del prezzo degli affitti del terreno agricolo (ma anche dell'insilato). Questo non è 'fine sociale' che assimila le centrali a biogas a 'impianti di pubblica utilità'.

    PAGONO SEMPRE I CITTADINI - Nel sostegno drogato al 'biogas' ci sono poi i contributi europei della PAC (Politica Agricola Comune), che gli imprenditori agricoli (veri o fasulli) incassano, in forza del fatto che coltivano tot ettari di superficie. Ma la ratio della PAC è garantire la sicurezza alimentare, sostenere l'economia agricola europea basata sull'agricoltura familiare. Incassare centinaia di euro per ettaro per alimentare dei digestori, sottraendo terre per la produzione di foraggi o alimenti per l'uomo è in sintonia con le finalità della PAC? É eticamente sostenibile concedere i contributi della PAC per far produrre mais ad agricoltori o pseudoagricoltori che lo usano per fare biogas ed ottenere energia  pagata, attraverso gli incentivi, 5 volte più del costo del kWh ottenuto con i carburanti fossili? Ovviamente gli incentivi sono pagati dai cittadini direttamente in bolletta, e molti neanche lo sanno. Forse, però, sanno che in Italia le bollette sono le più care d'Europa e gli incentivi per le 'rinnovabili' i più alti d'Europa 3 volte la Germania.

    Patrizia Mari

    lunedì 22 ottobre 2012

    Un angolo buio.


    Siamo in via Verdi di fronte alla pizzeria "Ocio ai sassi". Una concittadina mi ha chiesto di denunciare la situazione di scarsa illuminazione notturna di questa zona e del degrado in cui versa l'aiuola riprodotta in foto.
    In effetti è alquanto scorretto che un'attività economica come la pizzeria in questione non possa godere di una buona illuminazione per lo meno negli orari di apertura. Credo si possa convenire tutti sul disagio dei clienti che parcheggiano la macchina la sera la dove non c'è nemmeno un lampione.
    La mancanza di cura dell'aiuola, gli alberi sono quasi tutti morti o morenti, in una zona centrale e di forte passaggio in cui si affacciano numerose attività anche di prestigio, è indice di trascuratezza e disinteresse da parte dell'amministrazione. Forse la promozione delle botteghe del centro passa anche attraverso la cura del paesaggio urbano e la sua valorizzazione in termini estetici e di fruibilità.

    Saluti Davide

    venerdì 19 ottobre 2012

    Consiglio comunale



    COMUNE  DI  LEGNARO

    Provincia di Padova

    c.a.p. 35020 - Piazza Costituzione, 16- Tel. 049 8838911 Fax 049 790940

     C.F. 80013460284 - P. Iva 00982430282

    II° Settore: Affari Generali – Economico/Finanziario


    Prot. N.                  9797                                                                                                                              Legnaro  li 19/10/2012


                                                                                                                                                    Sindaco:           
    Oregio Catelan Ivano

    Consiglieri:
    Parpagiola Davide
    Righetti Eugenio
    Bettini Giovanni
    Licata Cristina
    Conte Thomas
    Masiero Remigio
    Callegaro Mario
    Maniero Sergio
    Benvegnu' Filippo
    Miolo Maurizio
    Bertaggia Marco
    De Salvador Sandra
    Ceola Adriano
    Pincerato Adriana
    Collesei Lorenzino
    Bianchini Davide
                                                                                                                                                   
                                                                                                                                                                     

    OGGETTO:  CONVOCAZIONE CONSIGLIO COMUNALE.


    IL SINDACO
    Visto l’art. 10, 3° comma, dello Statuto comunale vigente;
    Visto il vigente regolamento comunale per il funzionamento del Consiglio Comunale;
    AVVISA
    ·       Che il Consiglio Comunale è convocato in seduta pubblica ordinaria di prima convocazione, per il giorno di  25 OTTOBRE  2012 alle ore 18.30 presso la sala consiliare del palazzo municipale per trattare e deliberare sugli argomenti riportati nel seguente:

    1
    COMUNICAZIONI DEL SINDACO

    2
    INTERROGAZIONI ED INTERPELLANZE

    3
    MOZIONE CONSILIARE IN MERITO ALLA RICHIESTA DI AUTORIZZAZIONE PER LA COSTRUZIONE DI UN IMPIANTO DI PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA DA BIOGAS DERIVANTE DA  MATERIE AGRICOLE IN VIA ARDONEGHE – SOCIETA’ AGRICOLA LEGNARO ENERGIA.

    4
    LEGGE 7 AGOSTO 2012, N. 135. CONVERSIONE IN LEGGE, CON MODIFICAZIONI, DEL DECRETO LEGGE 6 LUGLIO 2012, N. 95 RECANTE DISPOSIZIONI URGENTI PER LA REVISIONE DELLA SPESA PUBBLICA CON INVARIANZA DEI SERVIZI AI CITTADINI. ART. 17 RIORDINO DELLE PROVINCE E LORO FUNZIONI. DETERMINAZIONI
    5
    MECCANISMI NEGOZIATI DALL’ART. 6 DELLA LEGGE REGIONALE N. 11 DEL 23/04/2004 E SUCCESSIVE MODIFICAZIONI ED INTEGRAZIONI – “ACCORDI PUBBLICO /PRIVATI” – “CRITERI E MODALITA’ PER ASSUMERE NELLA PIANIFICAZIONE, PROPOSTE DI PROGETTI ED INIZIATIVE DI RILEVANTE INTERESSE PUBBLICO.

    6
    MODIFICA REGOLAMENTO I.M.U.
    7
    INTEGRAZIONE PROGRAMMA  PER L’AFFIDAMENTO DI INCARICHI DI COLLABORAZIONE PER L’ANNO 2012.



                  Il SINDACO
    F.to Dott. Ivano Oregio Catelan

    Pista ciclabile


    Sarà per la novità, sarà l'aria settembrina, ma pare che alcuni ciclisti abbiano imparato dell'esistenza delle nuove transenne verdi rappresentate in foto andandoci a sbattere addosso. Io non sono un tecnico e pertanto stento a comprendere l'utilità di questo manufatto, ma pare che come me molti altri cittadini. Serebbe bello che non fosse necessaria un'interrogazione consigliare per spiegarene l'utilità e le ragioni che hanno portato l'amministrazione ad effettuare questo lavoro.

    Saluti Davide

    mercoledì 17 ottobre 2012

    Amministratore condominiale


    Ho deciso di promuovere la mia attività. Come potete immaginare cominciare non è semplice, e non è semplice raggiungere molte persone con questo genere di informazioni. Oltre che per le mie idee spero che questo blog, la sua costanza e il suo spirito, abbiano offerto l'opportunità di conoscermi per le mie qualità morali di trasparenza e onestà intellettuale. Credo di aver offerto in questi anni la prova di una certa competenza informatica ormai richiesta anche dalla stessa legge, in via di approvazione al Senato, in tema di condominio. La mia laurea magistrale in giurisprudenza, arrivata recentemente e in età matura, mi consente di affrontare la professione di amministratore condominiale con serenità e preparazione. Offro la mia consulenza per valutare assieme a voi la situazione in essere, soprattutto la rispondenza dell'operato del vostro amministratore in termini di legge.


    Saluti Davide

    lunedì 15 ottobre 2012

    La vicenda del forno crematorio di Polverara



    Ormai da alcuni mesi gli abitanti di Isola dell'Abbà sono in agitazione per la decisione della loro amministrazione comunale di far costruire un forno crematorio nella zona del piccolo cimitero della frazione polverarese.
    La legge prescrive infatti che solo nelle adiacenze di un cimitero si possa costruire un forno per cremare le salme.
    Dirò subito che solidarizzo con i cittadini del posto e che trovo giusta la loro protesta ma non perchè un forno crematorio sia dannoso per la salute e nemmeno per il timore del traffico automobilistico che un'attività di quel genere può creare. Trovo piuttosto che la vicenda sia un esempio di mala amministrazione. Una decisione così delicata e ricca di perplessità non doveva scendere dall'alto e calare sulle teste delle famiglie residenti.
    Ma facciamo un passo indietro.
    Un forno crematorio brucia legno ( nemmeno verniciato) e salme ( per il 75% acqua), non ci sono petrolio, metalli pesanti, plastiche, acidi velenosi, scorie di alcun genere. Se non va a gas metano è elettrico. Le normative impongono filtri abbattitori e controlli periodici semestrali. Una pizzeria con il forno a legna ( la legna è spesso trattata chimicamente!) probabilmente crea emissioni maggiormente nocive.
    Un numero di salme ipotizzabile per eccesso potrebbe essere quello di 5000 all'anno. 5000 diviso 220 giorni lavorativi ( ma i forni lavorano anche il sabato) siamo a circa 23 salme al giorno. Se consideriamo che la stragrande maggioranza non è seguita da corteo funebre ( il funerale si fa in chiesa o in obitorio) stiamo parlando di non più di 30/40 automobili al giorno (sempre per eccesso), distribuite nell'arco di 12 ore. 2 macchine all'ora.
    Il forno verrebbe costruito a spese di privati i quali si riserverebbero lo sfruttamento economico per un numero di anni per lo meno pari a 15, probabilmente 20. Alla fine del periodo l'amministrazione comunale ritornerebbe in possesso dell'opera. Project financing. Ma già dal primo giorno il comune potrebbe incassare una percentuale su ogni cremazione.
    Diciamo 450 euro a salma (prezzo ritenuto economico dagli operatori del settore) per 5000 salme fanno 2.250.000 euro. Facciamo che il 20% sia girato al comune, ecco che 450.000 euro apparirebbero magicamente senza alcun investimento. 450.000 euro di IMU in meno, di servizi sociali in più, di case popolari o servizi agli anziani e giovani coppie.....
    Mala amministrazione. Un progetto di queste dimensioni non doveva essere messo nelle mani di un certo privato scelto a discrezione dell'amministrazione. Piuttosto una gara d'appalto pubblica all'interno della quale inserire gli obblighi minimi ( e gara a rialzo) per chi se lo aggiudica. In primis informazione imparziale alle famiglie del territorio, magari una centralina di rilevamento gestita dall'arpav in maniera autonoma nei pressi del forno e attiva 24su24 365 giorni all'anno, un'assicurazione con beneficiari le famiglie, la presentazione del progetto in 3d con la simulazione del traffico automobilistico. La percentuale del 20% al comune con possibilità di rialzo......
    Ma è chiaro che si è preferito tagliare dritto verso interessi privati piuttosto che favorire al massimo la trasparenza e il bene comune.
    Il forno non si deve fare, non per il traffico, non per l'inquinamento: non si deve fare perchè chi amministra lo deve fare nel nome di tutti e se non lo ha imparato in tanti anni lo deve capire ora!

    Saluti Davide

    sabato 13 ottobre 2012

    Una vicenda tutta legnarese


    Non conosco la vicenda se non per averla letta negli innumerevoli articoli che il
    Mattino di Padova vi ha dedicato. Qui di seguito il contributo di Bruno Favero e l'articolo più significativo sulla vicenda.


    Sembra che la vicenda dell’US Legnarese si avvii ad una positiva conclusione. Bene.  In futuro si valuteranno gli esiti della “mediazione” che ha permesso ai nostri figli di riprendere gli allenamenti e le gare di campionato. Come genitore e come cittadino mi sento in dovere di sollevare alcune cose che a mio avviso dovrebbero trovare un momento di riflessione generale.
    Legittimo è stato da parte dei genitori chiedere chiarezza sui contrasti tra società e il corpo degli allenatori ma: ho avuto la sensazione che in qualche momento si siano superati i limiti di un confronto serio e civile.  Toni esasperati e accuse “gratuite” se non insultanti a qualche dirigente facevano da corollario all’assedio serale presso la struttura.  La presenza dei carabinieri era a significare la necessità di garantire sicurezza e tranquillità.   Probabilmente fin dall’inizio c’è stato un difetto di comunicazione e trasparenza: tutt’ora manca una completa informazione sulle proposte migliorative per la società propugnate da alcuni e le esigenze del gruppo dirigente. Molto pesante è stato il documento di tre pagine reso pubblico dall’allenatore. Diciamolo nessuno sapeva di questa situazione dal momento: che ai pochi incontri annuali tra genitori e maestranze ti viene presentato un decalogo di comportamento al quale si devono attenere i genitori.
    Nel paese in questi giorni si è parlato di questo e dell’assenza di una rappresentanza istituzionale dell’amministrazione: sindaco, vicesindaco o assessore,  quale referente principale  per dirimere tutta la matassa. Il solo fatto che la società riceva un contributo annuale a sostegno dell’attività svolta e che in questa storia 150 famiglie ne siano coinvolte:  legittimava la presenza di una di queste figure. Ci dispiace sapere che l’attuale assessore non fosse a conoscenza del malessere della società, come da sue parole testuali. Chiediamo all’assessore quale è il compito di un assessore allo sport e se non sia quello di avere, non il controllo, ma capire le esigenze di questa o quella società con l’obbiettivo di promuovere la cultura dello sport nei giovani e nel pese? L’immagine che in questi giorni Legnaro ha dato all’esterno non è certamente una delle migliori.

    Favero bruno

    Legnaro     12 10  2012-



    Genitori in rivolta: «Via la dirigenza»

    LEGNARO. La scintilla che ha scatenato la protesta è stata l’esonero, arrivato ufficialmente lunedì, del tecnico Matteo Granziero, da anni responsabile del settore giovanile della Legnarese e da questa stagione allenatore della prima squadra. Fatali sono stati a Granziero i risultati estremamente deludenti di questo inizio di stagione. La squadra ha infatti raccolto quattro sconfitte in altrettante partite di campionato e due sconfitte in tre gare di Coppa Veneto. Al suo posto è stato chiamato il decano degli allenatori padovani, Enzo Sabbadin, che ha rinunciato anche ad offerte da categorie superiori per sposare la causa Legnarese. di Martina Maniero wLEGNARO È caos alla Legnarese calcio, società che milita in Prima categoria. Ieri pomeriggio una settantina di genitori dei ragazzi che giocano con le squadre giovanili ha assediato la sede della società chiedendo a gran voce le dimissioni della dirigenza. Motivo? I vertici della Legnarese, nei giorni scorsi, avevano esonerato Matteo Granziero, fino a giugno responsabile del settore giovanile e “promosso” in estate mister della prima squadra. Un’avventura durata pochissimo: troppe, per i dirigenti, sei sconfitte patite in sette incontri. Al suo posto era stato chiamato Enzo Sabbadin, decano degli allenatori padovani. Sembrava tutto finito. La bufera, invece, è scoppiata all’improvviso (sebbene già lunedì i malumori avevano trovato sponda da più parti in paese). Anche perché tutti gli allenatori delle squadre giovanili hanno rassegnato anche loro le dimissioni in solidarietà a Granziero. Dimissioni che hanno fatto arrabbiare i genitori che, dopo un vorticoso giro di telefonate, ieri pomeriggio si sono radunati per chiedere la testa dei dirigenti. Non tutti: solo quelli della “vecchia guardia, colpevoli (secondo le famiglie) di aver allontanato Granziero (tra l’altro con una raccomandata consegnata a mano al giovane tecnico che l’ha rifiutata). Dalla parte di Granziero, oltre ai genitori, si sono schierati gli allenatori della squadre “Piccoli amici” Giovanni Carpanese e Fabio Parpagiola; gli allenatori dei Pulcini Nicola Granziero, Roberto Meneghetti e Ioan Stefan; l’allenatore dei Giovanissimi Vanni Voltan; gli allenatori degli Esordienti, Rocco Calcestruzzo e Pietro Carpanese; i due preparatori dei portieri Walter De Marchi e Nicolò Tramonti. Con loro anche il responsabile organizzativo, Alberto Lo Verro. Un colpo durissimo per la società che rischia di non avere i numeri per scendere in campo già dalla prossima partita (contro l’Arzergrande). Ieri pomeriggio i genitori dei bambini e ragazzi tesserati con la società giallorossa (circa 150 atleti) hanno chiesto alla dirigenza di fare un passo indietro e di reintegrare Granziero (e il suo staff) alla guida del settore giovanile. Anche perché gli altri undici allenatori hanno fatto sapere che altrimenti non torneranno a sedere in panchina. Uno stallo che ha creato una tensione incredibile fino a tarda sera (per evitare risse sono intervenuti i carabinieri di Legnaro). Anche l’assessore allo sport Thomas Conte è intervenuto, nella speranza di fare da paciere e dirimere la questione. Ma la lunga trattativa (intavolata nel tardo pomeriggio dalla sala consiliare del municipio e terminata soltanto in serata nei locali del campo da calcio di viale dello Sport) si è arenata. In tarda serata ci ha provato il presidente del sodalizio, Giuseppe Malimpensa, che ha proposto un accordo tra le parti. Anche questo incontro, tuttavia, è terminato con una fumata nera: a dimettersi è stato solo il segretario della società , Gianni Masiero: gli altri “vecchi dirigenti” sono rimasti arroccati sulle proprie posizioni. Saltata la trattativa, dunque, i genitori hanno deciso di darsi appuntamento oggi pomeriggio per chiedere alla dirigenza la restituzione dei cartellini sportivi e il rimborso della quota di iscrizione versata (300 euro per ogni ragazzo): la maggior parte di questi ha già fatto sapere che ritirerà il figlio dalla Legnarese.
     sentito la necessità di 

    domenica 7 ottobre 2012

    28 cents di incentivi.



    Un lettore del blog ha girato fra gli altri il link di questo video. Al di la di tutti i ragionamenti sull'opportunità di creare un impianto a biogas in via Ardoneghe un dato risalta su tutti: l'impianto in questione funziona esclusivamente se gode di ingenti sovvenzioni pubbliche. Tolti gli incentivi l'impresa non sta in piedi da sola nemmeno un giorno.
    Solo questo dato doveva far riflettere il sindaco e la giunta sulla assoluta inopportunità di favorire questo genere di impresa: zecca succhia soldi! Altro che riunioni per sentire il parere della popolazione!

    Saluti Davide

    P.S. Grazie per i links ai video

    sabato 6 ottobre 2012

    BIOGASSSSSS..ZITTI TUTTI!



    In breve l'antefatto: un contadino proprietario di un appezzamento di terreno sito in via Ardoneghe a Legnaro, dopo aver collezionato una serie di pareri positivi da parte degli uffici addetti, ha presentato la domanda per la realizzazione di un impianto per la creazione di energia elettrica derivante dalla combustione di biogas in appositi motori. Biogas prodotto facendo fermentare in gradi contenitori una miscela variabile di mais e scarti di lavorazioni alimentari come le bucce di uva e pomodoro o gli scarti di barbabietola, ma anche liquami derivanti dalle stalle di allevamenti di bestiame.
    Il tutto condito da un passaggio stimato in più di 2000 trattori l'anno per il trasporto del materiale, prevalentemente concentrati nei mesi di giugno e settembre. In via Ardoneghe quando passa il camion dell'immondizia le macchine devono accostare per farlo passare!

    Che riunione fantastica quella di ieri sera!! Tanta gente, molti preparati e tutti interessati e attivi. Quando in un sol colpo vengono aggrediti proprietà privata e salute la gente si risveglia dal suo torpore mediaticamente indotto e si riappropria degli spazi che gli competono.
    Oscure rimangono le motivazioni che spingono il nostro sindaco e assessori a farsi massacrare dai loro stessi cittadini, ma per fortuna queste riunioni di tanto in tanto si fanno: sono sempre molto istruttive.
    Ad esempio ieri abbiamo appreso che per certe opere il committente può scegliere se fare la richiesta in regione oppure direttamente al comune. Anche i miei figli quando hanno certe richieste scandalose scelgono se proporle a me o alla mamma. Di solito si parte con l'entità con cui si hanno maggiori possibilità di riuscita. Ed infatti la mia impressione è che l'accordo informale fra amministrazione e committente fosse in qualche misura raggiunto e che qualche elemento di disturbo abbia costretto a fare la riunione di ieri sera alla quale, non a caso, l'impresa responsabile del progetto non è intervenuta!
    Ha voglia il sindaco a sgolarsi per dire che queste riunioni sono fatte apposta per valutare il da farsi in base al volere dei cittadini e che lui non può certo impedire a nessuno di fare richieste.
    Quello che però non si vuole capire è che certe richieste non hanno bisogno di alcuna consultazione per essere rispedite cordialmente al mittente. La riunione di ieri infatti è stata una prova che per fortuna è andata male. Se fosse andata deserta o quasi ( come spesso accade purtroppo!) nessuno avrebbe potuto imputare l'amministrazione di poca trasparenza e le cose sarebbero potute procedere indisturbate o quasi.

    Nei fatti la gente non ha per nulla gradito l'idea di vedersi svalutare la casa e rischiare la salute per la felicità di un solo imprenditore.
    Come ribadito dal Cav. Negrato il sindaco deve difendere il territorio e la salute dei suoi cittadini senza compromessi e con decisione!
    Per l'assenza degli esperti della ditta alcune osservazioni inerenti alla salubrità dell'impianto non hanno trovato risposta adeguata. Ma la preparazione delle persone ha potuto supplire a questa grande mancanza.
    Ora il sindaco, visto la malparata, ha promesso che si opporrà con tutti i mezzi possibili alla realizzazione dell'impianto. Promettendo questo ha anche accennato alla possibilità che l'azienda interessata possa chiedere i danni al comune per la mancata autorizzazione. Di che danni si stia parlando proprio non lo so: la ditta ha speso pochissimo fino ad ora per questo investimento ed è tutto riconducibile al così detto rischio d'impresa. tutto il resto sono parole che fanno trapelare il vero pensiero di chi ha più a cuore il bene delle aziende che quello dei cittadini.

    Durante la serata sono intervenuti anche alcuni polveraresi coinvolti nell'affare del forno crematorio. A loro la solidarietà di tutti i presenti. Anche in questo caso un'opera calata dall'alto e un'amministrazione incline a favorire prima l'imprenditore che i cittadini. Il blog è a disposizione anche dei vicini di casa per raccogliere testimonianze e favorire il dialogo fra parti contrapposte.


    Saluti Davide

    martedì 2 ottobre 2012

    Biogas




    Pubblico L'invito alla serata di giovedì

    Egr. Colleghi,
     
    con la presente sono a invitarvi all’incontro pubblico che si terrà giovedì 04/10/2012 alle ore 21,00 presso la sala del Consiglio Comunale per discutere del progetto di realizzazione di un impianto per la produzione di energia elettrica da Biogas della potenza di 1 MWatt, sulla proprietà della Fam. Bollettin in via Ardoneghe.
     
    Cordiali Saluti.
    Ass. Eugenio Righetti 

    La sintesi gentilmente offerta dall'arch. Adriano Ceola:
    una società in accordo con un contadino di via Ardoneghe ha chiesto ufficialmente al comune di Legnaro l'autorizzazione per la realizzazione di un impianto di BIOGAS per la produzione di corrente elettrica.Hanno già tutti i pareri delgli enti superiori:
    Usl, Arpav, VVFF, Consorzio di Bonifica, Enel, Provincia di Padova, Ministero dello sviluppo economico, Soprintendenza Archeologica, Soprintendenza beni ambientali.   TUTTI PARERI POSITIVI

    Il parere dei cittadini non serve e sembra che ....... la richiesta debba essere autorizzata....

    Non è ben chiaro da quanti mesi si discuta sulla vicenda in Comune.

    I consiglieri di minoranza sono stati informati dell'iniziativa nell'ultimo Consiglio Comunale, avvenuto la settimana scorsa.



    PS. DUE DATI:
    - Il costo dell'impianto è circa 5.000.000,00 € (5 milioni di euro)
    - Per il funzionamento dell'impianto si trasporteranno dentro e fuori dal sito (via Ardoneghe), materiali per complessivi 2.000 camion. Quindi circa 4.000 passaggi di mezzi pesanti su via ardoneghe concentrati nei mesi di giugno-luglio e settembre-ottobre.