Non conosco la vicenda se non per averla letta negli innumerevoli articoli che il
Mattino di Padova vi ha dedicato. Qui di seguito il contributo di Bruno Favero e l'articolo più significativo sulla vicenda.
Sembra
che la vicenda dell’US Legnarese si avvii ad una positiva conclusione.
Bene. In futuro si valuteranno gli
esiti della “mediazione” che ha permesso ai nostri figli di riprendere gli
allenamenti e le gare di campionato. Come genitore e come cittadino mi sento in
dovere di sollevare alcune cose che a mio avviso dovrebbero trovare un momento
di riflessione generale.
Legittimo
è stato da parte dei genitori chiedere chiarezza sui contrasti tra società e il
corpo degli allenatori ma: ho avuto la sensazione che in qualche momento si
siano superati i limiti di un confronto serio e civile. Toni esasperati e accuse “gratuite” se
non insultanti a qualche dirigente facevano da corollario all’assedio serale
presso la struttura. La presenza
dei carabinieri era a significare la necessità di garantire sicurezza e
tranquillità. Probabilmente
fin dall’inizio c’è stato un difetto di comunicazione e trasparenza: tutt’ora
manca una completa informazione sulle proposte migliorative per la società
propugnate da alcuni e le esigenze del gruppo dirigente. Molto pesante è stato
il documento di tre pagine reso pubblico dall’allenatore. Diciamolo nessuno
sapeva di questa situazione dal momento: che ai pochi incontri annuali tra
genitori e maestranze ti viene presentato un decalogo di comportamento al quale
si devono attenere i genitori.
Nel
paese in questi giorni si è parlato di questo e dell’assenza di una
rappresentanza istituzionale dell’amministrazione: sindaco, vicesindaco o
assessore, quale referente
principale per dirimere tutta la
matassa. Il solo fatto che la società riceva un contributo annuale a sostegno
dell’attività svolta e che in questa storia 150 famiglie ne siano coinvolte: legittimava la presenza di una di queste
figure. Ci dispiace sapere che l’attuale assessore non fosse a conoscenza del
malessere della società, come da sue parole testuali. Chiediamo all’assessore
quale è il compito di un assessore allo sport e se non sia quello di avere, non
il controllo, ma capire le esigenze di questa o quella società con l’obbiettivo
di promuovere la cultura dello sport nei giovani e nel pese? L’immagine che in
questi giorni Legnaro ha dato all’esterno non è certamente una delle migliori.
Favero
bruno
Legnaro 12 10 2012-
Genitori in rivolta: «Via la dirigenza»
10 ottobre 2012 — pagina 51 sezione: Nazionale
LEGNARO. La scintilla che ha scatenato la protesta è stata l’esonero, arrivato ufficialmente lunedì, del tecnico Matteo Granziero, da anni responsabile del settore giovanile della Legnarese e da questa stagione allenatore della prima squadra. Fatali sono stati a Granziero i risultati estremamente deludenti di questo inizio di stagione. La squadra ha infatti raccolto quattro sconfitte in altrettante partite di campionato e due sconfitte in tre gare di Coppa Veneto. Al suo posto è stato chiamato il decano degli allenatori padovani, Enzo Sabbadin, che ha rinunciato anche ad offerte da categorie superiori per sposare la causa Legnarese. di Martina Maniero wLEGNARO È caos alla Legnarese calcio, società che milita in Prima categoria. Ieri pomeriggio una settantina di genitori dei ragazzi che giocano con le squadre giovanili ha assediato la sede della società chiedendo a gran voce le dimissioni della dirigenza. Motivo? I vertici della Legnarese, nei giorni scorsi, avevano esonerato Matteo Granziero, fino a giugno responsabile del settore giovanile e “promosso” in estate mister della prima squadra. Un’avventura durata pochissimo: troppe, per i dirigenti, sei sconfitte patite in sette incontri. Al suo posto era stato chiamato Enzo Sabbadin, decano degli allenatori padovani. Sembrava tutto finito. La bufera, invece, è scoppiata all’improvviso (sebbene già lunedì i malumori avevano trovato sponda da più parti in paese). Anche perché tutti gli allenatori delle squadre giovanili hanno rassegnato anche loro le dimissioni in solidarietà a Granziero. Dimissioni che hanno fatto arrabbiare i genitori che, dopo un vorticoso giro di telefonate, ieri pomeriggio si sono radunati per chiedere la testa dei dirigenti. Non tutti: solo quelli della “vecchia guardia, colpevoli (secondo le famiglie) di aver allontanato Granziero (tra l’altro con una raccomandata consegnata a mano al giovane tecnico che l’ha rifiutata). Dalla parte di Granziero, oltre ai genitori, si sono schierati gli allenatori della squadre “Piccoli amici” Giovanni Carpanese e Fabio Parpagiola; gli allenatori dei Pulcini Nicola Granziero, Roberto Meneghetti e Ioan Stefan; l’allenatore dei Giovanissimi Vanni Voltan; gli allenatori degli Esordienti, Rocco Calcestruzzo e Pietro Carpanese; i due preparatori dei portieri Walter De Marchi e Nicolò Tramonti. Con loro anche il responsabile organizzativo, Alberto Lo Verro. Un colpo durissimo per la società che rischia di non avere i numeri per scendere in campo già dalla prossima partita (contro l’Arzergrande). Ieri pomeriggio i genitori dei bambini e ragazzi tesserati con la società giallorossa (circa 150 atleti) hanno chiesto alla dirigenza di fare un passo indietro e di reintegrare Granziero (e il suo staff) alla guida del settore giovanile. Anche perché gli altri undici allenatori hanno fatto sapere che altrimenti non torneranno a sedere in panchina. Uno stallo che ha creato una tensione incredibile fino a tarda sera (per evitare risse sono intervenuti i carabinieri di Legnaro). Anche l’assessore allo sport Thomas Conte è intervenuto, nella speranza di fare da paciere e dirimere la questione. Ma la lunga trattativa (intavolata nel tardo pomeriggio dalla sala consiliare del municipio e terminata soltanto in serata nei locali del campo da calcio di viale dello Sport) si è arenata. In tarda serata ci ha provato il presidente del sodalizio, Giuseppe Malimpensa, che ha proposto un accordo tra le parti. Anche questo incontro, tuttavia, è terminato con una fumata nera: a dimettersi è stato solo il segretario della società , Gianni Masiero: gli altri “vecchi dirigenti” sono rimasti arroccati sulle proprie posizioni. Saltata la trattativa, dunque, i genitori hanno deciso di darsi appuntamento oggi pomeriggio per chiedere alla dirigenza la restituzione dei cartellini sportivi e il rimborso della quota di iscrizione versata (300 euro per ogni ragazzo): la maggior parte di questi ha già fatto sapere che ritirerà il figlio dalla Legnarese.
sentito la necessità di