Lettera aperta al centrosinistra che vorrei.
Più o meno tre anni fa ho cominciato la mia esperienza come
consigliere comunale eletto fra le fila del centrosinistra. Fin da subito
proposi attraverso incontri di persona, di verificare la possibilità di
costituire un fronte comune assieme a tutte le persone che in questi anni hanno
dato vita all’opposizione qui a Legnaro.
Quanto più i partiti centrali si sono divisi e combattuti
gli uni contro gli altri in questi anni, tanto più a livello locale invece le
persone aderenti a questi stessi partiti si sono trovate d’accordo attorno ai
punti fondamentali dei nostri programmi.
Primo: la salvaguardia del
territorio.
Siamo sempre stati tutti
d’accordo che la speculazione edilizia ha prodotto più danni che benefici
arricchendo pochi e, ora che la casa perde sempre più valore, impoverendo le
famiglie che sul mattone hanno riversato tutti i loro risparmi. Il rapporto
malsano fra amministrazione comunale e lobby di costruttori amici ha distolto
completamente sindaco e assessori dai loro compiti, legati principalmente allo
sviluppo sociale della nostra martoriata e frazionata comunità legnarese. Altra
faccia della medaglia è l’assetto idrico compromesso e la viabilità caotica e
insufficiente.
Secondo: la trasparenza
amministrativa
Tutti noi concordiamo sulla
necessità di rendere l’opera amministrativa, oltre che più trasparente e
accessibile, anche, specialmente, più partecipata da tutti i cittadini. Vogliamo
misurare i progressi con un bilancio finalmente sociale e non più solo
economico. Poniamo fra i primi punti da realizzare l’individuazione e il
perseguimento di strategie volte a coinvolgere i cittadini in tutte le
decisioni che li riguardano. Vicende come quella del Biogas o, per converso, la
clamorosa defezione alle riunioni aperte in tema di territorio, insegnano quanta
strada c’è da fare e quali sono i traguardi da raggiungere in questo ambito.
Terzo: il risparmio delle risorse
pubbliche
Il cimitero nuovo ( € 800.000) si
sarebbe potuto evitare se solamente si fosse applicato il regolamento
cimiteriale da sempre in vigore. La ristrutturazione delle scuole del centro (
€1.000.000) avrebbe potuto essere più economica se solo fosse stata effettuata
per tempo, ma sappiamo che per anni Bettini & co pensavano di farci
appartamenti costruendo a spese nostre e altrove un fantomatico polo
scolastico. L’illuminazione pubblica affidata per compiacenza a una ditta
distante ha prodotto i risultati che tutti conosciamo in termini di dispendio
economico e soprattutto in termini di qualità del servizio. La nuova scuola di
Volparo e il dissipamento dei proventi della licenza comunale per la nuova
farmacia è un altro argomento in cui tutti possiamo trovarci d’accordo.
Quarto: l’azione amministrativa a
servizio della comunità
La vicenda del calcio ci insegna
quanto distanti e menefreghisti siano stati questi amministratori in tutti
questi anni. Per loro la società sportiva non è altro che un serbatoio di voti.
Così come la parrocchia, piuttosto che la Proloco. Tutti feudi arroccati e
autonomi che, collaborando scarsamente fra loro creano inefficienze e costi
inutili oltre che tensione fra i cittadini. C’è bisogno di abbandonare questo
schema e verificare tutti assieme una nuova strategia basata sulla
collaborazione e la condivisione delle risorse rivolta alla crescita umana di
tutti i cittadini dai più piccoli ai più anziani.
Sono molti gli altri punti, sia di principio che pragmatici,
che accomunano le nostre analisi.
Ora, come tre anni fa, credo nella assoluta necessità di
formare un fronte comune che attinga da ogni schieramento le migliori risorse
umane.
Non c’è solo bisogno
di vincere le elezioni, abbiamo anche bisogno di eleggere una squadra capace di
raggiungere i risultati più ambiziosi e difficili.
Ho chiesto alle persone che in questi anni hanno fatto la
Politica qui a Legnaro di stringersi attorno alle analisi comuni e alla
necessità vitale di non permettere a Bettini & co di continuare la sua opera
nefasta e inconcludente. Ho supplicato di lasciare fuori le contrapposizioni
fra partiti, consapevole che qui fra noi prima di una tessera di partito conta
la persona o almeno così dovrebbe essere. Quella stessa persona che abbiamo
avuto modo di conoscere incontrandoci e confrontandoci in questi anni. Non uno
sconosciuto identificato solamente da un colore politico, ma un nome e cognome
con una storia e delle idee.
La mia proposta tuttavia non ha trovato l’adesione dei
principali esponenti dei partiti del centrosinistra. Ogni giorno parlo con le
persone che il centrosinistra lo votano e non capiscono questa chiusura. Ancora
una volta viene configurandosi quello
schema autodistruttivo tipico della sinistra degli ultimi anni che vede la
dirigenza lontana dalle istanze della base.
Oggi vi scrivo questo appello chiedendovi di riflettere
sull’opportunità di affrontare tutti assieme la prossima sfida elettorale
abbattendo ogni steccato ideologico e contrapposizione partitica. Vi chiedo di
ridiscutere assieme ai dirigenti dei vostri partiti le loro posizioni.
Conosco l’antipatia che la mia persona suscita in alcuni di
voi, credo di meritarla per il fatto che
ho sempre detto quello che pensavo, ad ogni modo sono disponibile a togliermi
di mezzo se questo può favorire la creazione di una lista comune.
In tutta sincerità
Davide Bianchini