sabato 29 maggio 2010

Costruiamo la nuova scuola?



Ricevo e pubblico questa lettera che mi si dice sottoscritta da oltre 100 genitori. Adesso diranno ancora che non ne sapevano niente?

Oggetto: nuovo plesso scolastico di Volparo

Gent. mo Sindaco Oregio Catelan,
siamo un gruppo di genitori del Comune di Legnaro. I nostri bambini frequentano le scuole dell’Infanzia di Volparo e di Legnaro e la scuola Primaria di Volparo.
Con la presente intendiamo comunicarLe alcune idee e perplessità che nutriamo nei confronti del progetto di costruzione della nuova scuola primaria di Volparo:
• La prima fra tutte le nostre preoccupazioni è il fattore “tempo”. Come Lei già saprà, nell’anno scolastico 2011/2012 a Volparo non potrà essere formata la classe prima poiché non ci sarà nessuna classe quinta che esce (nell’a.s. 2006/2007 non è partita la classe prima) e quindi nessuno spazio per una nuova classe; inoltre oggi la situazione dei bambini nella scuola primaria è precaria, la struttura (come bene ha rilevato l’Arch. Sinigaglia) è fatiscente e non a norma, la mensa non è sufficientemente capiente per il numero di alunni presenti (i bambini, infatti, mangiano a scaglioni), l’ingresso alla scuola è notevolmente pericoloso poiché i bambini sono fatti confluire in quel poco spazio che dà direttamente sulla provinciale via 2 Giugno.
Durante l’incontro tenutosi in data 12/10/09, è stato esposto il progetto per cui il Comune ha ricevuto un contributo da parte della Regione; in quella stessa sede è stato riferito dall’Arch. Sinigaglia che l’appalto dei lavori dovrebbe essere definitivo per la primavera 2010, con il conseguente inizio degli stessi per l’estate.
Sottolineiamo l’urgenza e l’importanza che il nuovo plesso sia in funzione al più presto e sicuramente per l’anno scolastico in cui non sarà possibile avviare una classe prima nella vecchia scuola; pensiamo possa capire quale grave conseguenza sarebbe per moltissime famiglie il non poter iscrivere i propri figli alla scuola di Volparo per vari motivi tra cui: la vicinanza alla scuola stessa e la scelta del tempo pieno, giacché la sede di Volparo è l’unica che nell’Istituto Comprensivo di Legnaro adotta questa tipologia oraria.
• Sempre facendo seguito all’incontro del 12/10/09, volevamo sottolineare l’intervento di una maestra che attualmente lavora alla scuola primaria di Volparo.
Crediamo che, nell’ottica di una collaborazione tra Ente Pubblico, Scuola e Famiglie, molto auspicata dalla Sua Amministrazione, si potrebbe ancora rivedere il progetto assieme a chi ogni giorno vive e abita la scuola con i nostri figli, a chi conosce quelle che sono le esigenze degli alunni e del personale, a chi potrebbe evitare che vengano commessi piccoli o grandi errori solamente perché progettando, senza nulla togliere alla professionalità di ciascuno, non si ha quell’occhio di riguardo di chi invece lavora nella scuola giorno dopo giorno.
• Pensando ai plessi di Volparo e al fatto che i bambini, sia della primaria sia dell’infanzia, mangiano a scuola 5 giorni su 7, volevamo informarLa che attualmente sono prodotti enormi quantità di rifiuti difficilmente riciclabili. Come gruppo di genitori ci stiamo muovendo verso una gestione più sostenibile della cosa, ma crediamo fermamente che un intervento nel nuovo plesso sarebbe non solo auspicabile ma necessario.
Pensiamo alla mensa: perché non cercare di farla interna alla scuola e quindi non usufruire più del servizio della ditta “Vegra Camin”? Sappiamo che i costi di costruzione e di gestione sarebbero più elevati, ma riteniamo che con questa soluzione non solo miglioreremmo l’impatto che abbiamo sull’ambiente, ma miglioreremmo notevolmente anche la qualità della vita dei nostri figli che a scuola mangiano quasi tutti i giorni.
Se proprio si ritiene impossibile dotare il nuovo plesso di una mensa interna, crediamo sia di notevole importanza dotarlo almeno di una lavastoviglie industriale e di nuove stoviglie (non più in plastica ma alla melammina o di porcellana) in numero necessario per ciascun bambino; in questo modo produrremmo minori quantità di rifiuti e daremmo ai nostri figli un sano esempio di comportamento sostenibile nei confronti dell’ambiente abituandoli a non divenire dei piccoli consumatori usa e getta. Naturalmente oltre alla lavastoviglie si ritiene necessaria la presenza di collaboratori che siano incaricati di svolgere le mansioni inerenti al lavaggio delle stoviglie stesse.
Si potrebbe pensare ancora di dotare la scuola di tovaglie lavabili, magari colorate, (o in stoffa o in plastica) e di conseguenza non usufruire più delle tovagliette di carta che attualmente la ditta della mensa porta per ogni bambino: esse sono poco adatte a dei bambini sia dal punto di vista estetico sia da quello pratico (i bimbi le rompono facilmente, le lanciano ovunque, le ingoiano).

Siamo consci delle difficoltà finanziarie e organizzative che derivano da un progetto di così ampio spettro come la costruzione del nuovo plesso, ma siamo altrettanto consapevoli che la Sua Amministrazione terrà in debito conto quanto suddetto come volontà di collaborazione, nel pieno rispetto di ciascuno e nell’ottica di migliorare la qualità di vita dei nostri figli, partendo da una miglior vivibilità della scuola.
In qualità di cittadini che, attraverso i propri figli, beneficeranno di questo progetto, ma anche di persone chiamate e contribuire economicamente alla realizzazione (o al finanziamento) dello stesso, gradiremmo avere ulteriori conferme che si tratti di un investimento oculato ed effettivamente funzionale ai bisogni dell’utenza.
Grati per la Sua attenzione, porgiamo cordiali saluti e restiamo in attesa di una Sua quanto più pronta risposta.
I genitori sottoscritti

martedì 25 maggio 2010

La festa della banca del tempo




La festa organizzata dai soci e dalle socie della Banca del Tempo di Legnaro è stata un successo!!! I laboratori creativi hanno avuto un elevato numero di partecipanti: si poteva dipingere, costruire degli eleganti manufatti con la pasta di mais, lasciarsi pettinare e "acconciare" da un'esperta parrucchiera, giocare con palloncini, imparare a costruire aquiloni. Lo spazio della merenda sana era sempre affollato. Allo stand della Boicottega era possibile informarsi sulle nostre qualità di compratori, aumentando la consapevolezza di ciò che sta dietro la vendita della merce. Inoltre ci si poteva informare sull'associazione e sulla possibilità di investire il tempo offrendo e ricevendo dei servizi, con gratuità e stabilendo nuove relazioni di amicizia. E' stato bello vedere piccoli e grandi muoversi tra gli spazi del parco di via Cavour, tra mani imbrattate di colori a tempera e capelli verde brillante! Abbiamo riassaporato la gioia di stare insieme, di scambiare quattro chiacchiere, di vivere un pomeriggio all'aria aperta con lo stile del sano divertimento. La festa è riuscita perchè abbiamo scelto di collaborare e insieme abbiamo dato vita ad un momento ricreativo e di partecipazione. Grazie a tutti quelli che hanno contribuito alla realizzazione della prima festa all'aperto della Banca del Tempo! Chiunque volesse informazioni, desiderasse iscriversi o contattarci può farlo al seguente indirizzo bancadeltempodilegnaro@gmail.com Ciao!

Maria Beatrice Zanella.

venerdì 21 maggio 2010

Decrescita Felice: soluzione anti crisi.

Come sempre ci sono più strade percorribili, quella della decrescita felice è quella che mi convince di più.

Tratto dallo statuto tipo proposto per la fondazione di un circolo terrisoriale del movimento per la decrescita felice. (www.decrescitafelice.it)

Principi della Decrescita Felice

a) L’Associazione si riconosce nei principi della Decrescita Felice.
La Decrescita Felice è la proposta di un nuovo paradigma culturale avente come scopo quello del miglioramento della qualità della vita umana attraverso la riduzione di fenomeni quali (a titolo esemplificativo e non esaustivo):

- lo sfruttamento delle risorse naturali;
- gli sprechi, le inefficienze e gli usi impropri di energia;
- la produzione di merci;
- la mercificazione dei beni;
- la produzione dei rifiuti;
- la specializzazione e la frammentazione del lavoro ed in genere delle attività umane;
- il tempo dedicato al lavoro retribuito;
- il ruolo dei soggetti economici nella vita e nelle decisioni delle comunità;
- la separazione della cultura del come (”tecnico-scientifica”) da quella del perchè (”umanistica”);
- la mercificazione delle idee e dei saperi;
- l’impatto ambientale dell’agire umano;
b) La Decrescita Felice, inoltre, punta all’incremento di fenomeni quali (a titolo esemplificativo e non esaustivo):
- l’autoproduzione e lo scambio non commerciale di beni e servizi;
- il ruolo sussidiario della produzione e dello scambio mercantili, quale strumento di soddisfacimento dei bisogni dell’uomo, rispetto ad altre forme di organizzazione della vita delle comunità;
- la produzione ed il consumo di alimenti biologici;
- le filiere di produzione e di distribuzione corte e gli acquisti collettivi;
- la libera circolazione delle idee e dei saperi;
- l’utilizzo di fonti di energia rinnovabili;
- la tutela delle diversità (biologiche, culturali, ecc…);
- l’uso di tecnologie e sistemi produttivi che ottimizzano
- l’utilizzo delle risorse naturali ed energetiche;
- la durata della vita utile delle merci;
- le tecniche e i saperi artigianali;
- la finanza etica e l’economia no-profit;
- la responsabilizzazione dei soggetti economici rispetto alla produzione di esternalità negative;
- l’imprenditorialità attenta alla crescita umana di coloro che lavorano nell’impresa e dei fruitori dei prodotti che l’impresa produce;
- l’accesso al lavoro, alla vita sociale, alla fruizione di strumenti o servizi da parte di coloro che oggi il mercato esclude;
- la partecipazione, la convivialità, la fiducia reciproca dell’agire umano nelle comunità di appartenenza;
- la solidarietà tra i popoli e tra le persone per la costruzione di rapporti basati sul rispetto della persona;
- la trasmissione dei saperi e il confronto fra le generazioni;
- il ruolo della famiglia, comunque composta, come nucleo di base della comunità e luogo naturale di apprendimento dei valori non utilitaristici cui la stessa etimologia del termine (comunità = “cum munus” - “condono”) fa riferimento;
- le comunità locali con economie autocentrate“

Saluti Davide

mercoledì 19 maggio 2010

Pomeriggio con la Banca del Tempo di Legnaro.



Sabato prossimo, alle ore 16 tutti al parco verde di via Cavour. La Banca del Tempo di Legnaro propone un pomeriggio per bambini e adulti. Torte fatte in casa, giochi e informazione. Partecipate numerosi!!!!!!

Io ho scambiato un'ora da fotografo e una da consulente informatico per il tempo necessario a ricucire le maniche del mio eskimo d'epoca. Un affare!! So di teglie di lasagne scambiate per babysitteraggio e riparazioni di tubi del gas per un corso di aerobica. Senza spendere soldi (se non per i materiali) il PIL ha subito una grossa diminuzione qui a Legnaro: ma la nostra qualità di vita ha seguito tale diminuzione?La qualità delle relazioni umane legate agli scambi rappresentano un capitale o sono acqua fresca?

Saluti Davide

martedì 18 maggio 2010

MAI PIU' LA “LOTTERIA DEGLI SFIGATI”



Ricevo e pubblico.


Alla fine il sorteggio non s'è fatto. Le vivaci proteste dei genitori e alcuni articoli di giornale apparsi durante la settimana scorsa hanno suscitato l'effetto sperato: evitare la “lotteria degli sfigati”. La giunta comunale infatti, rappresentata durante la riunione di sabato mattina dall'ass. all'Istruzione Davide Parpagiola, si è impegnata a ristrutturare la scuola dell'infazia “la Girandola” affinchè possa contenere tutti i bambini per i quali era stata presentata domanda di iscrizione, offrendo garanzie che i lavori del caso saranno svolti entro il primo settembre del 2010.
Tutta la vicenda e la riunione di sabato hanno avuto alcuni risvolti positivi che vanno oltre alla contingenza:
1. Hanno portato alla ribalta “l'emergenza spazi scolastici”. La preside infatti non ha escluso che il problema possa ripetersi anche negli anni a venire a causa dell'aumento di unità famigliari che si è verificato negli ultimi tempi a Legnaro. L'assessore, invece, dati anagrafici alla mano, ha negato una simile eventualità. Staremo a vedere. In ogni caso è positivo che l'amministrazione pubblica abbia preso coscienza di un tale problema visto che da quanto dichiarato dal sindaco nell'articolo apparso su Il Mattino del 12 maggio, nulla era giunto all'attenzione degli amministratori fino al giorno prima.
2. Hanno inaugurato una stagione di collaborazione tra assessorato all'Istruzione e la dirigenza scolastica di Legnaro. Speriamo sia foriera di altre buone pratiche amministrative per il bene dei nostri figli. A questo proposito richiamo quello che la Dirigente scolastica ha ricordato durante la riunione di sabato, come era già stato evidenziato nell'ultimo Consiglio di Istituto: un lato del giardino della scuola “la Girandola” non è recintato e confina con un fosso attraverso il quale passano anche dei cani. Facciamo qualcosa?
3. Hanno evidenziato la necessità di rendere pubblici tutti i criteri di ammissione prima dell'apertura delle iscrizioni e di stabilire una graduatoria degli aventi diritto secondo criteri chiari. In questo è competente il Consiglio di Istituto (formato da Dirigente, insegnanti e genitori) al quale è dato il compito di proporre i criteri della graduatoria e di sottoporli eventualmente alla discussione aperta di tutti i genitori per fare in modo che le scelte siano il più condivise possibile.

MAI PIU'!

Francesco Bottaro



Saluti Davide

lunedì 17 maggio 2010

No al sorteggio per l ammissione alla scuola «La Girandola»

Tratto da il mattino di Padova — 16 maggio 2010 pagina 40 sezione: PROVINCIA


LEGNARO. Evitato il sorteggio per l’ammissione alla scuola dell’infanzia «La Girandola» di Volparo. Accettate tutte le richieste di iscrizione per l’anno scolastico 2010-2011. La comunicazione ieri mattina in un incontro a porte chiuse al quale hanno partecipato i genitori dei bambini, la dirigente dell’istituto comprensivo e l’assessore all’Istruzione Davide Parpagliola. Vista l’eccedenza di richieste di iscrizione alla scuola il Consiglio di Istituto aveva stabilito di utilizzare il metodo del sorteggio come ultimo criterio di accettazione. La decisione, comunicata con imbarazzante ritardo, ha sollevato fin da subito la protesta dei genitori. Criticata anche l’amministrazione comunale accusata di attuare una politica edilizia indiscriminata che non tiene conto dei servizi pubblici. Polemiche a parte il sorteggio è stato evitato in extremis. Come annunciato il comune si farà carico di eseguire alcuni interventi strutturali nell’edificio che permetteranno di aumentare la capienza delle aule. Da 25 si passerà a 28 bambini per classe, numero massimo consentito dal regolamento per la sicurezza nella scuola. L’amministrazione promette un costante monitoraggio delle strutture scolastiche e ribadisce la propria disponibilità al dialogo. I lavori inizieranno durante il periodo estivo. - (Martina Maniero) /

giovedì 13 maggio 2010

Sabato una lotteria a Legnaro per assegnare i posti all asilo



Tratto dal Il Mattino del 12 maggio 2010

LEGNARO. «Non siamo mai stati informati del problema, ma il Comune non può intervenire sul regolamento di istituto». Così il sindaco Ivano Oregio Catelan replica alle polemiche nate in seguito la decisione del consiglio di istituto della scuola dell’infanzia «La Girandola» di Volparo, che utilizzerà il metodo del sorteggio per assegnare i posti ancora a disposizione. Una scelta fortemente contestata dai genitori dei bambini, ai quali la decisione è stata comunicata soltanto in questi giorni. «Il consiglio di istituto era in grado di verificare la situazione già alla fine del mese di febbraio, quando si sono chiuse le liste di preiscrizione - spiega il primo cittadino di Legnaro - ma la dirigenza scolastica non ha mai coinvolto il Comune nella discussione, ed ha gestito il problema sulla base del suo regolamento. Ora veniamo accusati di non aver affrontato in modo lungimirante la questione degli spazi a scuola, ma non è vero. Stando ai dati dell’ufficio anagrafe risulta che tutti i bambini residenti a Legnaro hanno il posto garantito nelle scuole del Comune, e il dato tiene conto sia della percentuale di famiglie che iscrivono il figlio altrove, sia di chi fa richiesta abitando in un altro paese». A Volparo su 36 domande presentate alla scuola dell’infanzia ne sono passate 11 «di diritto». Si tratta di bambini che hanno un fratello già iscritto alla scuola e per questo, in base al regolamento, hanno la precedenza. I restanti 25, a parità di diritto, sono ancora in lista d’attesa e c’è posto solo per 21. Precisa l’assessore all’Istruzione Davide Parpagiola: «Noi non possiamo intervenire sui criteri che il regolamento di istituto utilizza nell’accettazione delle domande, ma solo su quello che riguarda la struttura della scuola». E conclude: «Spiace però constatare che, nonostante la nostra disponibilità, il problema non sia mai emerso in precedenza». Sabato mattina si procederà al sorteggio. - (Martina Maniero) /


Come sempre cade tutto dal cielo. Non ci hanno informati...E' colpa di Tizio/a... Non possiamo intervenire... Se si parla di nuove lottizzazioni, oneri urbanistici e progettazione rotonde gli amministratori sanno sempre tutto. Quando in gioco ci sono i poco remunerativi interessi delle famiglie ecco le risposte.
Saluti Davide

mercoledì 12 maggio 2010

Aggiornamento raccolta firme










Abbiamo sforato quota 120 firme.A livello nazionale siamo oltre 250.000 firme in meno di 20 giorni. Ricordo che è possibile firmare anche presso la segreteria del comune negli orari di apertura.
Prossimamente una serata pubblica sul tema. A presto e grazie a tutti.

Saluti Davide

martedì 11 maggio 2010

LEGNARO: BILANCIO COMUNALE DI PREVISIONE 2010 “CON SORPRESA”.

Ricevo e pubblico dal Cav. Negrato

Premessa

Prima della riforma delle Autonomie Locali (Comuni e Province), il Sindaco di un Comune veniva eletto dai Consiglieri, in Consiglio Comunale. Essendo i Consiglieri eletti con il sistema proporzionale, il Sindaco eletto rappresentava sempre la maggioranza assoluta del corpo elettorale.
Ora, con la riforma, il Sindaco viene eletto direttamente dagli elettori, e, come nel caso del nostro Comune, il candidato Sindaco che ha un voto più degli altri contendenti risulta vincitore e viene proclamato eletto, a prescindere dal fatto che abbia avuto o no la maggioranza dei voti. E' la Legge del voto maggioritario.
Si può verificare - si veda Legnaro alle ultime elezioni comunali - che il Sindaco eletto riceva un terzo dei voti e in Consiglio Comunale capeggi una maggioranza con n. 12 rappresentanti, mentre l'opposizione, presente con due liste, abbia raccolto il 66% dei consensi e, in Consiglio Comunale, si trovi rappresentata con n. 5 Consiglieri: 12 a 5. Per me una anomalia. Di fatto la minoranza in Consiglio Comunale, nel paese, rappresenta la maggioranza; la maggioranza in Consiglio Comunale, nel paese, è minoranza. Non si tratta di un bisticcio di parole, è così,... Un premio di Legge.

La stessa riforma, Legge n. 267/2000, articolo 46, comma 3, prevede che il Sindaco una volta eletto, dopo aver formato la Giunta con la nomina degli Assessori, in Consiglio Comunale dia lettura del programma di mandato. E' obbligo redigere in modo abbastanza fedele le linee programmatiche e i progetti da realizzare nel corso dei cinque anni di amministrazione, un documento-programma pensato ed oculato: se sono previste delle opere devono pure esserci i mezzi per farvi fronte. Questo a differenza di un programma elettorale, che di solito è un libro dei sogni dove si promette di tutto e di più, compresa la luna nel pozzo....ecc.

La compagine che vince le elezioni, arrivata in Comune, ha qualche tempo per capire e ambientarsi nella stanza dei bottoni, deve garantirsi dei mezzi amministrativi, sincerarsi sulle entrate e uscite, verificare i debiti, e quindi stendere il suo programma di mandato, possibile e credibile. Questo programma diventa un documento istituzionale dell'Ente, è elevato a dignità di Delibera, diventa la faccia pubblica della Amministrazione nei confronti dei cittadini, di Enti, Autorità, Corte dei Conti, Ministero degli Interni, Università, ecc.
A Legnaro, prima in Giunta Comunale con la Delibera n. 100 del 07/07/2009, e, successivamente in Consiglio Comunale, con la Delibera n.31 del 28/07/2009, il programma di mandato, dopo approfondite discussioni, come si legge in Delibera, viene approvato.
Con sorpresa ci si accorge che il programma approvato è la fotocopia autentica, speculare del programma elettorale. A tutta la prima pagina porta il simbolo della lista civica Moderati per Legnaro con la scritta “Sindaco Oregio Catelan con Bettini, elezioni comunali 6-7 giugno 2009”.
Il simbolo di lista viene elevato a stemma comunale? Pare di sì. E' dal tempo del fascismo che un simbolo di partito o di lista non entra in un documento istituzionale: è successo a Legnaro! Come se nel programma di Governo il Parlamento approvasse il simbolo del partito del Presidente del Consiglio in carica: inimmaginabile! E' vietato dalla Costituzione.
Nelle Delibere menzionate, il simbolo di lista è ripetuto in più pagine, essendo fotocopie, anche la grafica si presenta con spot pubblicitari-elettorali da manifesto. In più pagine si chiede il voto: votate per noi che abbiamo amministrato bene, che abbiamo... che abbiamo... Molte promesse sono più volte ripetute. Si leggono strafalcioni. Esempio: viene declassata la Parrocchia al rango di associazione sportiva, con l'aggiunta: la valorizzeremo noi. Gli attuali Amministratori considerano la Parrocchia un ente comunale; … e avanti di questo passo. Il programma di legislatura si chiude ancora con il simbolo di lista e la scritta: …”.questo ci impegnamo di fare con il tuo voto, Oregio Catelan con Bettini.”
Siamo all'analfabetismo amministrativo! Ma all'ignoranza c'è un limite, e questo è troppo!
Il Sindaco e Bettini non si sono accorti che le elezioni sono già avvenute, che la campagna elettorale è finita e che abbiamo già votato. Come si fa poi scrivere in Delibera “approvato dopo lunga discussione”?
Questi Signori sono Amministratori pubblici da 10 anni: se hanno amministrato con questa perizia il Comune, apriti cielo.

Una volta eletto il Sindaco, per Legge e per buon senso, è il il Sindaco di tutti, è il Sindaco di Legnaro; non è il Sindaco della lista civica: della lista civica era il candidato.........
Se alle ultime elezioni i nostri attuali amministratori sono stati abbandonati dal 43% del loro elettorato un motivo c'è: i danni sono palpabili, sotto gli occhi di tutti.
Dimostrano un comportamento imprudente e maldestro da lasciare allibiti.

Le Delibere citate, con stampato il programma (fotocopiato) sono pubblicate per Legge in internet sul sito del Comune di Legnaro. Si immagini l'impressione che ricevono del paese i vari Enti Pubblici che per motivi di istituto le leggono: il Ministero degli Interni, la Prefettura, la Provincia, i Comuni contermini, l'Università, lo Zooprofilattico della tre Venezie che ha sede a Legnaro, la Camera di Commercio, una ditta che vuole insediarsi in loco, ecc. ecc.
Il paese ne esce umiliato: … Hai voglia a recuperare !!

Veniamo alla sorpresa pre-bilancio di previsione

Nella seduta del Consiglio comunale del 26/04/2010, il Sindaco, all'ultimo punto dell'ordine del giorno (il 12°) ha iscritto: approvazione bilancio di previsione del 2010. Deve essere discusso e approvato entro il 31 dicembre del 2009, per i Comuni ritardatari entro il 30 aprile del 2010.
Poche ore prima della seduta di Consiglio, ai Consiglieri, il Sindaco fa recapitare una comunicazione per informarli dell'aggiunta di un ulteriore punto all'ordine del giorno, il tredicesimo.
Perchè tutto questo? Trattandosi del primo bilancio di legislatura, al bilancio devono essere allegati diversi documenti, compresa la Delibera con il Programma di Mandato di cui sopra, e inviare il tutto alla Corte dei Conti e Ministero degli Interni.
Vista l'impresentabilità del Programma di Legislatura, Capi-settore del Comune che certificano con la loro firma il bilancio, per il sottoscritto, non se la sono sentita di fare brutta figura, giustamente ne va del loro prestigio. A malincuore e “umiliati”, Sindaco e Giunta, sono stati costretti a riportare in Consiglio Comunale il Programma di Mandato, e rivotarlo; però, questa volta, stilato con i crismi della regolarità, seppure denominandolo con un titolo diverso: Piano Generale di Sviluppo di Mandato. Il Sindaco, in seduta consigliare, l'ha letto di malavoglia, facendolo passare per ordinaria amministrazione. Una sciatteria amministrativa, anche se in ritardo, in qualche modo corretta almeno nella forma.

Questi Signori Amministratori devono sapere che non sono stati eletti per dirigere il circolo degli amici della bicicletta; se ne facciano una ragione, il Comune è cosa seria.

Precisiamo pure che nel nuovo Programma di Mandato compare per la prima volta la realizzazione della rotonda in crocevia, al posto del semaforo in centro paese: nel programma elettorale non c'era.
Una considerazione sul bilancio

La relazione che accompagna il bilancio, letta dal Sindaco, non fa menzione alcuna circa la crisi economica in atto in Italia e nel mondo, e relativi riflessi sociali negativi locali; una carenza non di poco conto.
Trova, invece, modo di lamentarsi - per l'undicesima volta in 11 anni - che i trasferimenti tributari inviati dallo Stato al Comune sono limitati; ciò avviene perchè gli Amministratori Comunali degli anni ottanta (in ossequio alla Legge) non hanno sforato i conti di bilancio; se l'avessero fatto noi ora avremmo più soldi!!
E' inconcepibile un ragionamento siffatto da parte di un Amministratore: si commenta da sé. Viene da chiedersi perchè il Sindaco non sfora, ora, il patto di stabilità? Risponde che ci sono delle responsabilità personali. Giusto. Ma vale anche per gli Amministratori degli anni ottanta!!

Il bilancio è fatto di numeri, entrate e uscite; nella discussione che ne è seguita in Assemblea, di numeri, che sono e formano la sostanza, non se ne è parlato, parole, solo parole....

Mi permetto di segnalare alcuni dati di bilancio riferiti alla partita di Entrata.

Il Comune incassa nel 2010:

- 2 milioni di Euro direttamente dalla famiglie dei Legnaresi per ICI,
addizionale IRPEF e altro (non è poco);
- 2 milioni di Euro quali trasferimenti dallo Stato e Regione Veneto;
- 1 milione di Euro da vendite di proprietà comunale (lasciti vincolati, il volume delle scuole elementari di Volparo, ecc. (Rammento che gli edifici scolastici e le aree scoperte di pertinenza
sono beni indisponibili, articolo 826 -seguenti e precedenti- del Codice
Civile) ;
- 500 mila Euro per oneri di fabbricazione;
- 550 mila Euro per accensione di un mutuo;
- 500 mila Euro e oltre per residui e avanzo ;
- altri centinaia di migliaia di Euro pagati dai cittadini per servizi diretti.

Si tratta, come si vede, di una grande quantità di denaro che entra e viene speso a piene mani; e non basta mai. Vengono aperte sempre nuove finestre di spreco; il bilancio distrugge se stesso.
Esempio: ogni anno si spendono circa 800 mila Euro per debiti contratti in precedenza.
Tasse, debiti, disagi continui per i cittadini, sono il risultato di 10 anni di amministrazione Bettini e la sua maggioranza.
Visto che l'attuale Sindaco, nell' introduzione al bilancio si è riferito agli anni ottanta, mi permetto di segnalare alcuni interventi fatti nel nostro Comune dai suoi Amministratori nel periodo che va dal 1980 e 1984:

- risagomate e asfaltate via Genova, via Ferrarin, via Della Resistenza (erano sentieri di campagna);
- acquistati 17 mila mq di terreno per realizzare il primo stralcio PEEP del centro;
- acquistati 12 mila mq di terreno e realizzato il verde pubblico di via Cavour;
- realizzati 600 metri lineari di doppia pista ciclabile e pedonale, di collegamento
della zona industriale con il centro paese, a lato della statale 516;
- realizzato il campo di calcio di Casone con parcheggio; il terreno era stato
oggetto di precedente acquisto;
- realizzato il monumento ai caduti di tutte le guerre, da allora, non ancora
completato;
- acquistato un autobus per il trasporto degli alunni;
- in quegli anni il costo della raccolta immondizie gravava sulle famiglie per un
40%, il rimanente 60% lo copriva il Comune;
- salvato dall'abbattimento, già deciso, un palazzo del '700 in centro paese: villa
Spigon;
- obbligata la Regione Veneto a restaurare la Corte Benedettina.

Sempre in quei anni il Comune non aveva le entrate per l'ICI, né per l'addizionale IRPEF: non esistevano. Non furono applicate nuove tasse, né aumentate quelle esistenti.

L'attuale Sindaco si tolga tanto di capello verso gli Amministratori del tempo, si aggiorni e si renda conto che il bilancio va gestito e amministrato, non solo speso.
Si abbia l'umiltà di imparare dalle nostre famiglie, maestre nello spendere bene i pochi stipendi che entrano in casa, per far quadrare i conti.

P.S. Una catena al piede del paese è il Piano Regolatore Generale in atto, programmato per i prossimi 60 anni: costerà caro ai Legnaresi. Nei primi 10 mesi di vita l'Amministrazione Comunale, in minoranza nel paese, è già intervenuta con una decina di ulteriori varianti.
Questa tendenza in favore della speculazione edilizia, ci auguriamo, finisca: il 90% dei cittadini non l'approva.


Legnaro, 08/05/2010

lunedì 3 maggio 2010

64 firme

Ieri mattina sono state raccolte 64 firme a sostegno dei 3 quesiti referendari per far tornare l'acqua pubblica e libera da profitti. L'obiettivo legnarese è di circa 100 firme. Un buon risultato insomma.
Oggi consegnerò i moduli in comune, il segretario mi ha detto che sarà quindi possibile firmare presso gli uffici anagrafe durante l'orario di apertura. Non ci sono scuse o la domenica in piazza oppure durante la settimana in anagrafe!

Saluti Davide

sabato 1 maggio 2010

Parte il referendum contro la privatizzazione dell’acqua

Vi giro un volantino illustrativo dei referendum contro la privatizzazione dell'acqua.
Da martedì sarà possibile firmare il referendum anche presso l'ufficio anagrafe del nostro comune. Per qualsiasi informazione contattatemi pure o visitate il nostro banchetto prossimo appuntamento domani mattina 2 maggio in piazza del comune.


La vulgata vuole che il privato sia bello.
Il pubblico, invece, è brutto. Ovvero sprecone, inefficiente, inaffidabile.
Perché, si dice, o meglio si vuole far dire e credere, che se c’è un interesse economico allora c’è l’impegno, l’efficienza.
Ma la vulgata è spesso frutto di suggestioni, di emozioni evocate dall’enfasi misitificatoria. Se poi si vanno a vedere i numeri, i fatti, allora il discorso cambia.

Da quando le municipalizzate sono diventate società per azioni e i privati hanno potuto mettere le mani sul bene comune più prezioso: l’acqua, le cose non sono andate proprio bene. Gli investimenti sono crollati (da 2 miliardi a 0,7), l’occupazione pure (meno 30%). Unici aumenti, e che aumenti, le tariffe (fino a un più 62%).

E gli sprechi? Continuano allegramente (più 20%). D’altro canto, se al privato l’acqua gliela manda il cielo, mi dite voi chi glielo fa fare di investire cifre impegnative? Se poi si tratta di un imbottigliatore, in 9 regioni su 20 preleva l’acqua dalla sorgente o dalla falda senza pagare alcunché alla comunità, negli altri casi la tariffa applicata è al massimo di 2 €/m³ (0,002 €/l regione Lazio).

Il capitalismo è in crisi profonda, il mercato si restringe e piazzare prodotti è sempre più difficile. E’ da qui che è nata l’idea geniale di passare ad un’economia di ricatto. Questo e non altro è la privatizzazione dell’acqua. Qualche anima candida vi dice che l’acqua resta pubblica, ci mancherebbe, è il servizio che va privatizzato. Bella pensata davvero, da fare davanti a un rubinetto chiuso. Ancora si dice che quel che conta non è chi gestisce ma il controllo del pubblico su tariffe e qualità dei servizi. Scusate la malignità ma vi pare che il nostro sia un paese che fa rispettare le regole? Un paese di controlli? E poi, non li possiamo fare anche sui gestori pubblici i controlli?

Quattro anni fa è sorto il Forum italiano dei movimenti per l’acqua (oltre settanta associazioni e 700 comitati territoriali) che ha promosso una raccolta di firme (400.000) per una legge di iniziativa popolare contro la privatizzazione dell’acqua che giace in parlamento dal luglio 2007.
E’ da quel testo che può partire una seria discussione sulla gestione dell’acqua, e dalla riappropriazione di ruolo decisionale dei cittadini contro il primato del profitto.

Il governo ha, invece, perfezionato il suo intento privatizzatore portando all’approvazione (con voto di fiducia) l’articolo 23 bis della legge 135 del 2009 (chiamata impropriamente decreto Ronchi) prevedendo così, entro il dicembre 2011, la scadenza delle concessioni. Rimangono solo le società miste con capitale privato al 40% e l’obbligo, da parte dei comuni detentori di azioni della spa, di vendere per stare sotto la soglia massima del 40% entro il 2013 e sotto il 30% entro il 2015.

Non resta dunque che opporsi attraverso lo strumento referendario ed è per questo che il Forum ha depositato tre quesiti per i quali partirà il prossimo 25 aprile la campagna di raccolta firme.

I primi due articoli sono indirizzati a sottrarre la gestione dell’acqua al privato mentre il terzo vuole annullare la norma secondo la quale gli si riconosce un profitto del 7% come remunerazione sugli investimenti effettuati prescindendo da qualsiasi vincolo al loro reinvestimento.
Il senso ultimo dei tre articoli è quello di riconoscere il servizio idrico come strutturalmente e funzionalmente “privo di rilevanza economica” quindi di interesse generale la cui erogazione deve prescindere dalla logica del profitto.

Finiamo con le parole di Rodotà:

“… nessuno può mettere le mani su un bene di sussistenza che va garantito sempre a tutti. L’obiettivo è preservare la civiltà minima, non rincorrere il guadagno … stabiliamo un principio intangibile per le generazioni future. L’acqua sarà un bene sempre più prezioso”.

Comitato Acqua Pubblica Padova
acquabenecomune.pd@libero.it
Forum italiano dei movimenti per l’acqua
www.acquabenecomune.org


Saluti Davide