Il Comune chiede l’Imu sbagliata
Tremila legnaresi si sono visti recapitare l’F24 precompilato con importo errato. Uffici presi d’assalto
LEGNARO. E pensare che l’intento era quello di facilitare il compito
ai cittadini chiamati a pagare la prima rata dell’acconto Imu, in
scadenza lunedì scorso. Ma tanta solerzia ha creato più confusione che
altro. Sono circa tremila i legnaresi che in questi giorni si sono visti
recapitare a casa per conto del Comune una copia precompilata del
modello F24 necessario al pagamento dell’Imu e, con esso, il conteggio
di quanto avrebbero dovuto versare in acconto. Peccato che il totale
così quantificato dagli uffici comunali non corrispondesse a quanto
invece calcolato (e magari già pagato) dai cittadini qualche settimana
prima, con l’aiuto del commercialista o del Caf. Nel fine settimana sono
stati letteralmente presi d’assalto gli sportelli degli uffici
comunali: in duecento si sono recati in municipio a chiedere
spiegazioni. A tutti è stato ritirato (e cestinato) il modello F24
inviato con il timbro del Comune. L’errore nel conteggio sarebbe da imputare al database comunale utilizzato per calcolare il totale dell’imposta. A spiegare il problema è il sindaco Ivano Oregio Catelan: «Diversamente dagli scorsi anni, quando ci si limitava ad inviare ai contribuenti una informativa relativa all’Ici riportando la normativa di riferimento, le scadenze dei pagamenti e gli importi da tenere in considerazione, quest’anno, su iniziativa del capo settore, con l’intenzione di agevolare i cittadini si è pensando di inviare il modello prestampato e già compilato dell’F24».
Il bollettino è stato inviato ai proprietari di seconde case e abitazioni signorili (categoria A1, A8 e A9), proprietari di terreni edificabili, negozi, capannoni artigianali e industriali (per questi ultimi, ovvero per gli immobili di categoria D, a differenza dello scorso, l’imposta dovuta sarà versata con l’aliquota del 7,6 per mille direttamente allo Stato e con aliquota all’1 per mille al Comune).
«Negli ultimi anni», continua il primo cittadino di Legnaro, «per effetto dell’abolizione dell’Ici sulla prima casa, molti contribuenti hanno dimenticato di inviare comunicazione ai nostri uffici di eventuali variazioni ai fini del calcolo dell’imposta sugli immobili, per questo oggi, non disponendo di un database aggiornato in questo senso, si sono visti recapitare avvisi relativi ad immobili che nel frattempo hanno per esempio venduto».
Secondo il sindaco la percentuale delle persone che avrebbero pagato l’imposta con il modello che è stato inviato dal Comune sarebbe bassissima. «E comunque non c’è da spaventarsi», dice Ivano Oregio Catelan, «il saldo del pagamento dell’Imu è previsto per la fine dell’anno. C’è dunque tutto il tempo per rimediare e provvedere ad un eventuale conguaglio». Il primo cittadino di Legnaro ha infine fatto sapere che l’esperimento finisce qui: «Questo tentativo ha creato diversi disguidi e malintesi. Dal prossimo anno si tornerà al vecchio sistema». Ovvero la semplice informativa.
(Martina Maniero)
La replica del 20 giugno 2013:
«La giunta di Legnaro esattrice inesperta ma solerte»
LEGNARO. Bravi con la calcolatrice, meno se a favore dei cittadini. Sintetizza così il consigliere Davide Bianchini la gaffe del Comune che a ridosso della scadenza Imu ha inviato a 3000 contribuenti il modello F24 prestampato, con l’importo da pagare già calcolato. Peccato che il database utilizzato non fosse aggiornato e gli importi quantificati non corrispondessero a quelli in mano ai cittadini. «Da anni molti Comuni fanno precompilare ai dipendenti i bollettini con cui pagare l’Imu e l’Ici prima», evidenzia Bianchini. «La giunta Oregio Catelan-Bettini invece precompila solo il modulo per farsi accreditare le diarie. Solerti professionisti in tema di varianti al piano regolatore, diventano pavidi inesperti quando si tratta di servire i cittadini, per tornare poi efficienti esattori nel sanzionare gli errori delle famiglie, elevando ammende a chi, per incolpevole distrazione, ha versato meno del dovuto». «Gli errori hanno riguardato solo una parte degli avvisi emessi, compresa tra il 5 e il 7%», tiene a precisare il sindaco Ivano Oregio Catelan. «Si tratta di casi in cui il cittadino non ha informato gli uffici di eventuali variazioni ai fini del calcolo dell’imposta».(Martina Maniero)