lunedì 18 marzo 2013

L'asilo Sant'Antonio

Dal mattino di Padova:

LEGNARO. L’asilo Sant’Antonio rischia la chiusura per mancanza di fondi e il parroco, don Luciano Forte, lancia l’appello ai fedeli perché si impegnino a sostenerlo con una donazione. Le difficoltà finanziarie dell’asilo, che nel 2012 ha chiuso il bilancio con un deficit di 60 mila euro, sarebbero aumentate per via dei ritardi nei trasferimenti pubblici. «Lo scorso anno siamo ricorsi al mutuo» racconta il sacerdote «ma questo non può diventare una regola, così come non possiamo aumentare la retta a carico delle famiglie». Da qui l’idea dell’autotassazione. «Legnaro conta circa 8.500 abitanti» evidenzia «basterebbe che 400 di queste aiutassero l’asilo con un contributo annuo di 150 euro». Un appello alle istituzioni per una maggiore collaborazione arriva dal consigliere Davide Bianchini. L’amministrazione ha fatto sapere cercherà di recuperare altri 20 mila euro che andranno ad aggiungersi ai 70 annualmente versati all’asilo. Infine suggerisce un piano di rientro che potrebbe partire dalla revisione del numero dipendenti in organico all’asilo. (m.m)

L'asilo privato Sant'Antonio di Legnaro oltre ad offrire un servizio egregio alla comunità costa alle casse del comune davvero poco specialmente confrontando i costi con l'asilo pubblico presente a Volparo. I nostri amministratori sanno bene il fatto loro: pur disponendo di soldi per ogni tipo di spreco chiudono sempre i rubinetti  all'asilo, specialmente l'anno prima delle elezioni. Il parroco si allarma e con lui almeno 200 famiglie che in quell'asilo fanno affidamento. Un colpo di bacchetta magica e i soldi appariranno dal cilindro di Bettini/Oregio.
Il finanziamento all'asilo Sant'Antonio è un dovere di ogni amministrazione e un diritto di ogni famiglia!

Saluti Davide

12 commenti:

favero bruno ha detto...

non pochi genitori hanno mandato i propri figli "dalle suore" con a mio avviso ottimi risultati per la loro educazione. sarebbe gravissimo che questa istituzione non potesse continuare la propria attività.
è auspicabile trovare una soluzione che garantisca continuità.
e questo è compito dell'amministrazione

Anonimo ha detto...

Papa Francesco "Il potere è servire i deboli". Tutti gli amministratori, hanno il potere di devolvere unitariamente, il loro compenso di un anno di mandato, a favore dell'asilo. Certamente non copriranno l'intero deficit di bilancio ma sommato agli altri 20.000,00 euro forse arriveranno a quasi a colmarlo del tutto.

1100x12=13200
13200x3=39600 + 20000= 59600 euro a disposizione

Anonimo ha detto...

L'Amministrazione si sta gia muovendo per la prossima campagna elettorale ... per esempio arriveranno i soldi per la scuola materna.

Intanto, con il senso unico in via S.Giovanni Bosco, si sono venduti per 30 denari ops parcheggi (senza disco orario per i vecchi e nuovi condomini).

Al martedì con il mercato, per andare a Volparo non si potrà più aggirare il mercato, si dovrà passare attraverso via Roma ...

E' questa la sicurezza per i cittadini ???

Era semplice (forse troppo) pensare ad una deroga al martedì mattina in certi orari?

Altro che autovelox a Casone.

Anonimo ha detto...



Scuola Materna Paritaria. “ La Parrocchia finanzia indirettamente il Comune di Legnaro”
Mi permetto di fare solo un conto economico, cioè un ragionamento di buon senso che, oltretutto dovrebbe essere fatto da un amministratore pubblico.
La scuola materna di Volparo è statale, gli insegnanti, gli operatori ausiliari, ecc. sono pagati dallo Stato: Ministero della Pubblica Istruzione.
Ha una capienza di 100 posto- bambino.
Per questa scuola Il Comune spende ogni anno: 90.000 Euro per la rata del mutuo fatto per pagare la costruzione dell’edificio, durata 20 anni; costo riscaldamento circa 30.000 Euro a stagione ( sono 1.200 mq utili); corrente elettrica, acquedotto; costo in parte dei pasti e trasporto dei bambini; un dipendente fisso pagato dal comune; frequenti interventi manutentivi costosi; ecc. Per difetto al Comune costa 160.000 Euro anno.
Da un conto analitico fatto dal sottoscritto da consigliere di opposizione in Consiglio Comunale nel 2007, ogni bambino della materna statale di Volparo veniva costare all’erario ( Comune e Stato) circa 7.000 Euro. ( In quella occasione avevo chiesto un aumento del contributo comunale alla Materna Paritaria Parrocchiale, naturalmente la richiesta venne bocciata, dal Sindaco del tempo Bettini.)
La scuola paritaria materna di Legnaro centro ospita 200 bambini compreso l’asilo nido integrato. A differenza di quella di Volparo, è una della poche nel circondario certificata ISO 9000. Vuol dire che la qualità del servizio dato: la sicurezza. l’igiene, l’alimentazione, l’assistenza, formazione,ecc. rientra nei parametri europei. Un riconoscimento di prestigio:
IL Sindaco di Legnaro Oreggio Catelan. nel bilancio comunale di previsione votato nel 2011 , per la scuola materna paritaria di Legnaro centro ha ridotto il contributo di 30.000 Euro passando da 80 a 50.000 Euro: una mazzata per l’istituzione. Nel 2012 il contributo comunale iscritto in bilancio è stato di 70.000 Euro, per il 2013 il bilancio non è ancora stato ancora disposto
Per la scuola materna statale di Volparo Il Comune spende per ogni bambino ogni anno circa 1.600. Euro; mentre spende di media soli 350 Euro bambino per la materna del centro.
Se per deprecata ipotesi la scuola materna paritaria del centro dovesse chiudere, il Comune per forza maggiore, dovrebbe istituirne una di comunale, che prenderebbe il nome di Scuola paritaria comunale. Lo prevede la riforma fatta dall’ex Ministro della Pubblica Istruzione Berlinguer. La scuola paritaria comunale è alla pari della scuola paritaria parrocchiale. Con una differenza, nel nostro caso con i dati sopra visti, al bilancio del Comune di Legnaro verrebbe costare 1.400.000 Euro anno. E non più 70.000 Euro come ora. Con simili dati accertati diventa facile capire che il contributo comunale alla scuola materna paritaria parrocchiale deve essere portato a 200.000 Euro anno, come minimo.
Di fatto la Parrocchia di Legnaro fa risparmiare al Comune di Legnaro oltre 1.300.000 Euro ogni anno: un finanziamento indiretto che un buon Amministratore pubblico non si fa scappare.
Aggiungo che la scuola materna paritaria parrocchiale, esiste da un secolo, per il paese è cultura, storia, tradizione. ecc..
Giovanni Negrato





Anonimo ha detto...

Sono in parte d'accordo sui conteggi del sig. Negrato, ma al cittadino già tassato del proprio reddito dallo Stato del 40/50 % tiene conto anche della retta richiesta dalle scuole paritarie che qui a Legnaro si aggira sui 150/160 euri più iscrizione (altri 150).Almeno in una statale pagano solo il buono pasto e una iscrizione minima.Fatte voi i conti per una famiglia cosa resta in tasca in 10 mesi all'anno....

E poi... le iniziative come la festa del cavallo, sagra paesana, pro loco e associazioni varie naturalmente non a scopo di lucro ...i soldi dove vanno?

Anonimo ha detto...

Il Comune butta i soldi, in questi giorni hanno speso 13.000 euro per un parere richiesto ad un legale.

Anonimo ha detto...


Un esempio di spreco fatto dal Comune.
Manutenzione agli edifici scolastici: elementari, medie. Potevano benissimo essere risparmiate le 200.000 euro di spese tecniche.


Anonimo ha detto...

Se gli amministratori pubblici di Legnaro avessero fatto il loro dovere, sarebbero stati risparmiati 800.000 euro spesi per il cimitero.

Anonimo ha detto...

In Regione l'azienda piglia tutto si chiama Mantovani, nel nostro Comune l'azienda piglia tutto si chiama Giunco e C.

Anonimo ha detto...

ed è per questo motivo che devono andare a casa...per non dare alibi sul portafoglio clientelare (GIUNCO E C. e non solo ..gli organi di controllo scuole medie ed elementari sono sempre gli stessi...) ..troppo potere in questi anni .. troppe amicizie... troppi favori.. è inevitabile purtroppo..!! Spazio a nuovi eletti per il 2014.. Speriamo bene... Bettini vai a pescare ogni tanto...

Anonimo ha detto...

Credo che l'intervento del Sig. Negrato, che trovo molto circostanziato per non ritenerlo fondatissimo, dia spunto per porre alla cittadinanza di Legnaro una occasione di riflessione nel futuro che desideriamo per il nostro paese.
Se da un lato è vero che anche i cittadini sono tassati e tartassati, è pur vero che le proposte politiche dei loro eletti dovrebbero orientarsi verso la salvaguardia di strutture come la materna parrocchiale, non solo per motivi di eccellenza del servizio ma anche per la tradizione e la cultura che può ancora trasudare da un paese come il nostro.
Pertanto auspico che la classe politica che verrà tralasci mirabolanti progetti di nuovi poli scolastici integrati, e punti decisamente alla garanzia delle eccellenze che già abbiamo, altro chè mungere la materna parrocchiale. Che se questa struttura fosse costretta a chiudere, le proteste che ne seguirebbero non potrebbero certo trascurare i nomi degli attuali politici.

Anonimo ha detto...

Utilizzo questo spazio per mero collegamento con altri post presenti, per un appunto circa la cedibilità dei parcheggi su aree pubbliche.

E` stata pubblicata sulla GU n. 82 del 6/04/2012 la Legge 4 aprile 2012, n. 35.
Tra le disposizioni contenute nella legge di particolare rilievo e` quella dell`art. 10 sui parcheggi pertinenziali che ha previsto che non solo i parcheggi realizzati su aree private possono essere ceduti separatamente dall`unita` immobiliare alla quale sono legati da vincolo pertinenziale ma, a determinate condizioni, anche quelli su aree pubbliche o nel sottosuolo delle stesse.
In particolare, la cessione di quest`ultimi parcheggi potra` avvenire se espressamente prevista nella convenzione stipulata con il Comune ovvero quando quest`ultimo abbia autorizzato l`atto di cessione, anche successivamente alla realizzazione del parcheggio.
Personalmente non ritengo che in aree povere di posti auto si risolvano certe questioni cedendo parcheggi pubblici anche se a pagamento ai privati (cosa diversa se i park fossero privati); tuttavia è l'occasione per confermare come questi spazi proprio perchè pubblici non possano essere occupati stabilmente da chi risiede in loco, che di fatto si troverebbe avvantaggiato da indebito arricchimento (magari poi il garage interno è presente, ma destinato a chissà quale uso...).
In tale ipotesi all'Ammimnistrazione pubblica verrebbero sottratti sia i parcheggi che le economie.
Pertanto almeno per le giornate dedicate a manifestazioni è necessario il ricorso a tecniche di riduzione del tempo di stallo, come l'uso del disco orario.