mercoledì 8 febbraio 2012

BOCCIATI DAGLI ELETTORI ELETTI PER LEGGE. QUANDO UNA LEGGE PUO’ ESSERE TRUFFALDINA

Ricevo e pubblico:

Alle ultime elezioni comunali di Legnaro si sono presentate quattro liste capeggiate da altrettanti candidati a Sindaco.
Il responso elettorale è stato disastroso: bocciate tutt’e quattro.
La lista meno sconfitta dagli elettori ha riportato un terzo dei voti.
In democrazia si vince con il 50% più uno dei voti espressi, ma a Legnaro il risultato non si è verificato.
Correttezza vuole che si passi al ballottaggio: si prendono le due liste che sono state meno penalizzate e si rivota. Una delle due liste raggiungerà per forza il 50%; in questo caso la lista vincente può accedere ad un premio.
Nel caso di Legnaro invece, la legge ha previsto che la lista meno svantaggiata venisse premiata con un regalo del 32% di voti non ricevuti, passando, di fatto, dal primitivo 34% al 66%.
Questa lista premiata in Consiglio Comunale avrebbe avuto 6 eletti su 17, con il premio è passata a 12 eletti su 17.
Le altre tre liste sono state espropriate di 6 candidati, elettoralmente eletti, passando da 11 a 5 rappresentati in Consiglio Comunale.
La volontà degli elettori è stata stravolta. Si verifica così che 5 consiglieri rappresentano due terzi dell’elettorato e i 12 (11 consiglieri più il Sindaco) ne rappresentano un terzo.
Tutto ha l’aspetto di una truffa legalizzata.
Questa strana legge si applica per tutti i Comuni con popolazione al di sotto di 15 mila abitanti.
Comporta una conseguenza di non secondaria importanza.
Gli eletti nella lista premiata sono la maggioranza in Consiglio Comunale.
Ripetono in continuazione: “Noi decidiamo e amministriamo come vogliamo e come previsto dal nostro programma che i cittadini hanno votato. Noi abbiamo vinto le elezioni”.
Ma questo programma della maggioranza, tanto decantato, è stato sonoramente bocciato da due terzi di Legnaresi. Ora, è onesto imporlo a tutto il paese? Non è che a una maggioranza così concepita debba sorgere qualche problema di coscienza se non di etica?
Non è che questi Signori per il come si trovano ad amministrare il Comune, dovrebbero consultare i consiglieri di opposizione e i cittadini prima di decidere sulle cose importanti per il paese? E non limitarsi riferire a cose fatte?
Invece sono un “sinedrio” privo di esperienza ma ricco di arroganza che arriva a negare il diritto a un consigliere di opposizione di rendersi conto del come la maggioranza spende i soldi che il Comune introita delle tasse (caso Bianchini); non amano il controllo!
Nel loro programma “raffazzonato” c’è dentro di tutto tranne l’essenziale, anzi si trovano, loro malgrado, a realizzare cose non previste come la rotonda “privata” in crocevia, l’ampliamento “assurdo” del cimitero, il parcheggio pubblico all’interno del cortile delle Scuole Elementari in centro paese “danneggiando gli alunni”, il fotovoltaico “in offesa all’ambiente” su aree agricole, staccare il Comune di Legnaro dal Piovese e mettere il territorio a disposizione delle esigenze di Padova - “una idiozia” - , ecc.

Purtroppo al danno della legge si sono aggiunti “premiati” Amministratori che accompagnano i Legnaresi a vivere con mestizia la loro decadenza.


Legnaro, 4 febbraio 2012
Giovanni Negrato

4 commenti:

Davide Bianchini ha detto...

Come nel caso del regolamento della sagra a volte non sono nemmeno loro a decidere, ma solamente alcuni all'insaputa di tutti gli altri. Compartimenti stagni all'interno dei quali tanti piccoli podestà decidono in base alla discrezionalità lasciata loro perchè non rompano le scatole fuori di lì. Questa è la politica che divide, fomenta l'odio e nel tentativo di trattenere a se qualche vantaggio ignobile, stringendo la presa, si lascia sfuggire ogni opportunità.

Anonimo ha detto...

Peggio di noi successe al Parlamento Italiano nel 1923 che approvò la così detta Legge Acerbo , nome del deputato proponente, che installò Mussolini al potere, attribuendo i due terzi di deputati alla lista che aveva ottenuto il 25% dei voti.

Anonimo ha detto...

Nel 1953 il Parlamento Italiano approvò una legge con un solo articolo, che prese il nome dal deputato che la propose: Legge Scelba, che attribuiva alla lista che avrebbe avuto il 50% dei voti più 1, i due terzi di deputati. Alle elezioni la lista più fortunata raggiunse il 49,8 dei voti e la legge non scattò.
Contrariamente da quanto correttamente riportato dall’anonimo precedente, quest’ultima legge venne chiamata legge truffa.
Un premio rafforza chi ha già il 50% più 1 dei suffragi come dice il politologo scienziato Sartori.

Anonimo ha detto...

per la cronaca
il sindaco Florentino (sinistracentro) è stato eletto nel 1995 con il 40 per cento circa dei voti e nessuno si è scandalizzato se non ricordo male