domenica 12 febbraio 2012

Storia

Siamo la nostra storia. Passo tratto da una vecchia pubblicazione edita dalla Cassa di Risparimio di Padova e Rovigo dal titolo "Ti faccio da guida".

LEGNARO

Centro agricolo, si è, in anni piu recenti, sviluppato anche nel settore industriale.

Il nome deriva dal latino "lignarius" che significa "legnaiuolo" o "riserva di legname" e appare in un documento dell' 830 in cui il papa Gregorio IV nomina Legnaro tra i beni appartenenti al Monastero di S. Giustina di Padova. Ancor oggi esistono due località chiamate "Vescovo" e "Abba" proprio perché appartenevano rispettivamente al Vescovo e all' Abate di S. Giustina.

Nel documento si fa menzione della Chiesa che un altro atto del 1706 dice riedificata con cinque altari e di cui oggi non restano tracce. L'attuale parrocchiale risale alla fine del 1700: quella precedente era stata danneggiata dal tempo ed era insufficiente come dimensioni. Cosi nel 1791 l'Abate di S. Giustina pose la prima pietra e la costruzione venne ultimata nel 1803, con sette altari e un bel campanile dalla punta acuminata che dovette essere rifatta nel 1858 perché rischiava di cadere. Nella sacrestia, due tele, una di Palma il Vecchio, che rappresenta S. Giustina e una del 1300, che raffigura la Madonna col Bambino. Sotto la chiesa ci sono dei sotterranei.

Una volta nella piazza del paese c'era un piedistallo in pietra, alto circa 1 metro da terra. Veniva chiamato «la pietra del bando» perché serviva anticamente da sostegno a chi leggeva, nei giorni festivi, gli ordini dei Dogi, del Podestà di Piove, del Comune e, al suono della tromba, quelli dell' Abate di S. Giustina. In via Roma, c'è l'Ospitale di S. Maria, nominato per la prima volta nel 1489, in occasione di una visita pastorale. Era un ricovero per passeggeri che potevano qui sostare la notte e usufruire di un modesto pranzo. Era governato da un Priore e si reggeva su delle rendite: le entrate erano gestite da due "massari" che dovevano darne conto ogni tre anni. Inizialmente le due stanze che servivano da dormitorio accoglievano separatamente uomini e donne, ma nel 1679
furono destinate rispettivamente ai religiosi e ai laici di passaggio. Nel '700 l'istituto si avvia alla decadenza: le rendite non sono più sufficienti, forse perché male amministrate, e sorgono dispute su chi debba usufruire dell' ospitalità: se i pellegrini di passaggio o i poveri del paese.

Accanto all' Ospitale, l'oratorio della Natività, meglio noto come Chiesetta di S. Anna, in cui un tempo erano conservate reliquie di Santi. Nel 1778, da una relazione del parroco si sa che la Chiesa ha entrate insufficienti e nel 1849 viene restaurata con le offerte de fedeli. Oggi sia l'Ospitale che la Chiesa sono di proprietà del Comune.

Un altro importante monumento di Legnaro è la Corte Benedettina, che venne fondata nel secolo VIII. I monaci, dalla metà del 1400, avviarono una grandiosa opera di bonifica del territorio, suddividendolo secondo un ordinato reticolo di scoli facenti capo a grandi collettori, i quali, a loro volta, defluivano nei fiumi vicini. Il territorio risultava cosi suddiviso in "gastaldie", ciascuna delle quali aveva una sua Corte con la Chiesa parrocchiale, che era di proprietà dei monaci, ma si gestiva liberamente con le sue rendite. Dalla metà del 1500, però un terzo delle rendite della Chiesa doveva andare ai monaci. All'interno della Corte c'era la costruzione centrale, adibita a residenza dei monaci, mentre altre parti venivano usate come cantine, granai, depositi o laboratori artigiani. Oggi il Comune ha in progetto di utilizzare la Corte per collocarvi la biblioteca, l'archivio e altri uffici pubblici, e già ora vi è aperto un piccolo museo, che dovrà arricchirsi di altro materiale, dove si possono ammirare vecchie macchine agricole.

Sulla strada che da Legnaro porta a Saonara sorge la Villa Businello (oggi Morassutti), che risale al 1700. Ha un corpo centrale e due ampie barchesse laterali, con portici. È circondata da giardino, frutteto e bosco: nel giardino vi sono alcune statue in pietra d'Istria attribuite al Bonazza e raffiguranti personaggi popolari, i cui nomi (Memo da Saonara, Latinea da le granze, ecc.) compaiono sui piedistalli. A Legnaro ha sede un laboratorio di Fisica nucleare del C.N.R.

La sagra di Legnaro è l' 8 settembre, data in cui un tempo si svolgeva anche una fiera del bestiame. Si festeggia però anche S. Biagio, patrono del paese, il giorno 3 febbraio: per l'occasione si portano delle arance a benedire in Chiesa e chi le mangia viene protetto contro il mal di gola.

Tra i piatti locali vanno ricordati quelli a base di carne di cavallo, venduta nelle macellerie del paese.




Saluti Davide

1 commento:

marta ha detto...

Davide, hai mai pensato di scrivere un libro su Legnaro? sarebbe bello....