sabato 27 febbraio 2010

Via Ardoneghe: la medaglia rovesciata



"Ci hanno insegnato la meraviglia verso la gente che ruba il pane,ora sappiamo che è un delitto il non rubare quando si ha fame"




- VIA ARDONEGHE LEGNARO -
LA VERITÀ; NON FA MALE
La comunita' di via Ardoneghe, era e lo é ancora, fatta di gente laboriosa, piena di volontà di riuscire per garantirsi un reddito dignitoso per competere e rispondere alle esigenze di ieri e di oggi. Per anni abbiamo subito una fama dicriminatoria e di poco gusto, soprattutto quando ci trovavamo fuori dal paese di Legnaro; le frasi subite erano e lo sono tutt'oggi sempre le stesse: "dove piantano i fagioli con il fucile", "é vero che non C'é il cimitero ?" . A volte ci si rimane un po' male e a volte ci sentiamo umiliati. Io ho sempre cercato di buttarla in ridere e di contraccambiare con qualche battuta ma non sempre l'esito é riuscito di limitare la diffusione di questo ignorante detto.
Questa é la storia di via Ardoneghe che poi di conseguenza trascinò con sé tutto il paese di Legnaro ad essere considerato con un aggettivo poco gradevole. Penso sia doveroso sapere la verità della via Ardoneghe prima, durante e dopo la guerra del 40_45, per i giovani e tutti coloro che sono nati e vivono a Legnaro.
La comunita' di via Ardoneghe negli anni dal 1935 al 1948 , anno più anno meno, ha fatto storia poco gradita per colpa (se di colpa si può parlare! ) di chi viveva in situazioni molto precarie in questa via. Molte famiglie, come la mia, vivevano in una specie di casa fatta di terra, paglia e canne di grano turco. Questi tuguri comprendevano un pezzo di terra agricola . Nonostante questa precarietà dovevamo pagare l'affitto. I proprietari erano sempre i soliti difesi dal sistema politico di quell'epoca, per la privacy scrivo soltanto le iniziali di alcuni nomi: Conte F. Conte C. Con/na M. Curia V. e tanti altri signori di Padova.
Nel mese di novembre, scadeva l'affitto ; soldi nelle famiglie non ce n'erano . Lor signori mandavano il "fattore" e fattorini con cavallo e carrozza a riscuotere l'affitto, ma sangue dal muro non se ne leva ! Dovevamo pagare , come si dice, in natura ! Ci sottraevano e si portavano via con loro galline , anatre , conigli e , in più facevano il giro lungo i fossi per fare una specie di censimento , ossia , il conteggio degli alberi di alto fusto che , per diritto , appartenevano a loro. In sostanza , a noi che cosa ci restava ? Per noi quelli erano tutti viveri indispensabili per poter campare il periodo invernale che inevitabilmente tutti gli anni bussava la porta . "oh, quante volte abbiamo visto piangere le nostre mamme di nascosto , per non far vedere a noi il dolore nel vedere portare via i nostri animali da cortile , che tanti sacrifici sono stati fatti per il mantenimento . Tengo a precisare che in ogni famiglia eravamo dai cinque agli otto elementi . L'inverno era lungo da passare , a Natale ci restavano da mangiare radici di verza , delle rape nere e rosse e, per i più fortunati, qualche barbabietola . Tutta roba che per fortuna si trovava sotto la terra e non si vedeva , altrimenti si portavano via anche quella. Ebbene per questi signori, a queste condizioni, i ladri eravamo noi, quelli della via Ardoneghe . Non c'erano soluzioni alternative. La realtà di quel periodo era estremamente grave, le autorità del paese avevano altro a cui pensare , il loro principale compito era quello di reclutare giovani e non solo, anche padri di famiglia . Tutto questo per aumentare le baionette, unica preoccupazione. Mentre noi piccoli poveri bambini indiffesi potevamo anche morire di fame, tanto loro ci ignoravano completamente . Ora mi domando, che"colpa "avevamo noi di essere nati in quel periodo sfortunato? Il sistema era quello: o muori o ti dai da fare ! Comunque , i problemi erano tré. Primo: in molti nuclei famigliari c'erano dai quattro ai sei bambini di tenera età da sfamare; secondo, non c'era lavoro per nessuno , il reddito pro capite per famiglia era molto inferiore allo "0" cioé reddito da fame. Terzo: molti de nostri padri erano ricercati dal regime Fascista perché disertori , fuggiti dalle tradotte militari che stavano andando verso al confine per la conquista della Jugoslavia, la Russia e tantissimi altri furono deportati nei lagher tedeschi . Come dice il clero ? "Le vie del Signore sono infinite ". Nò ! Un corno! In quel periodo ; le vie del Signore , erano proprio finite ! Ed ecco Perche la comunita' di via Ardoneghe si ribellò contro la fame e non solo , contro i ricchi e lo strapotere del regime Fascista . Oramai, eravamo al limite della sopravivenza e, a quelle condizioni bisognava pure fare qualcosa per uscire da quel vicolo chiuso . La manna dal cielo non é mai arrivata , o forse non la meritavamo.
Io , e non solo io ; assieme a tanti altri, questa storia l'abbiamo vissuta molto da vicino , guarda il caso ,sono di Legnaro , sono nato in via Ardoneghe , proprio al centro della disperazione ! Si, é vero; C'é stato qualcuno che non ha rispettato il settimo comandamento ; come dice quel proverbio? Una rondine non fa primavera; ma questa volta , la rondine , non solo ha fatto primavera , ma si é trascinato con sé anche tutte e quattro le stagioni. Certo , non per tutti, ma per qualcuno si é aperto un'altra via , non quella del Signore, ma quella dei Paolotti (ex carcere). Con questo intendo dire che non si deve dare tutta la colpa alla comunita' di via Ardoneghe che fece storia poco gradevole, trascinando con se' tutto il paese.
Certo , il mio desiderio sarebbe quello di essere compreso da chi legge questo scritto. Legnaro per anni é stato vittima di situazioni e soprattutto di considerazioni umilianti . Tanti di noi quando incominciammo a lavorare , fummo messi in lista di attesa. I datori di lavoro, prima di assumerti , chiedevano informazioni ai carabinieri e spesse volte in canonica dal prete, se eravamo gente di fede o no. Dopo il 1948 con la REPUBBLICA le cose cambiarono per tutti , anche per la comunita' di via Ardoneghe; ci rinboccamo le maniche della camicia , il fatto era però che non avevamo più neanche la camicia.
Spero che questa , piccola e umile storia; non faccia male a Nessuno. Comunque, sono fiero del mio paese, LEGNARO , sono orgoglioso di essere nato in via ARDONEGHE .
Vito Motti

Grazie Vito saluti Davide

1 commento:

Anonimo ha detto...

non ho mai sofferto per " leggende " rivolte ai Legnaresi, credo che chi non abbia avuto le condizioni di vita da te descritta non abbia la possibilità di capire.
ciao da Gianni ( classe 1953 )