mercoledì 11 gennaio 2012

Monti: medicina amara, ma ad ammalare l'Italia non è stato lui.

Visto alcune richieste e l'insolita partecipazione al blog ho deciso di fare un'eccezione e di parlare di un argomento di ampio respiro nazionale.
Ad alcune settimane dal suo insediamento, dopo le prime misure per contrastare la violenta caduta dell'Italia verso il default, è possibile che molti di voi abbiano un'idea a proposito del governo Monti.
Io sostengo che Monti sia una creatura di Berlusconi. Non solo è tenuto in piedi anche ( e soprattutto) dai voti del PDL, ma con un premier degno di questo nome non ci sarebbe mai stato bisogno di un tecnico. A confermarlo Francia, Germania, Inghilterra e molti altri paesi colpiti dalla crisi economica come da noi ma che non hanno sostituito i loro rappresentanti politici con tecnici. Solamente l'incapacità del governo Berlusconi ha generato questa anomalia tutta Italiana. Negare la crisi è stato uno spot pubblicitario bugiardo e sciagurato.
Nel merito delle scelte fino ad oggi intraprese mi sento di concordare con l'analisi di un leghista di cui non ricordo il nome: per aumentare le tasse bastava il ragionier Fantozzi.
Monti è l'espressione più alta di un idea di liberismo economico che in Italia però non ha mai funzionato completamente: in altre parole ci sono le premesse per far ripartire il vecchio motore dell'economia italiana, ma con Monti non si porranno mai le basi di un qualsiasi cambiamento rispetto a uno schema ormai vecchio di 100 anni.
A confermare quanto appena detto il fatto che a pagare sono sempre i soliti.
A voi il vostro commento. Sarà interessante fra qualche tempo rileggere le nostre idee e verificarle alla luce del tempo che passerà.

Saluti Davide

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Affermazione corretta: medicina amara.
Le medicine servono per guarire.

Anonimo ha detto...

Credo anch'io che il governo Monti sia una medicina e nello specifico una bella supposta. Definirlo una creatura di Berlusconi mi sembra azzardato, ricordiamoci che il nostro nuovo re aveva nominato Monti senatore a vita prima delle elezioni... Il vero sostenitore di questo esecutivo è il "Terzo polo", che "senza se e senza ma", ha rinsaldato le fila della balena bianca.
Dopo un'iniqua imposizione di tasse che colpiscono veramente solo la povera gente, condita da qualche sano favore alle banche amiche, ora c'è la grande fase delle liberalizzazioni e finalmente tutti potremo fare i tassisti per arrichirci o gli edicolanti.
In compenso il duro aumento delle imposte permetterà di tagliare tutti i servizi comunali ai cittadini... Viva l'Italia, viva re Giorgio, viva la DC...
Saluti
Eugenio Righetti

Anonimo ha detto...

Il secondo commento esce da viscere qualunquiste. La solita superficialità che ci ha portato a questa disastro, perchè di disatro si tratta. Gianni Letta ha parlato della più grande tragedia economica senza precedenti subito silenzionato da Berlusconi.
In questa fase non cerco le colpe, so che siamo in pericolo di morte economica.

Anonimo ha detto...

E' inutile cercare le colpe, ma un programma serio di tagli, mirati ad abbattere veramente gli sprechi degli infiniti enti statali e parastali inutili, serebbe un modo più giusto di agire. Se viene chiesto un sacrificio agli italiani, anche se più che di rischiesta si tratta di imposizione, è giusto che i vertici di potere diano il buono esempio, questo è quello che fa più rabbia.
Eugenio Righetti

Anonimo ha detto...

L'invito fatto dal Consigliere Bianchini è ghiotto, sarebbe interessante aprire un dibattito anche per capire il come siamo entrati in questa crisi che i media non ci vogliono spiegare e forse trattandosi di un avvenimento nuovo hanno difficoltà a spiegare.
Io nel mio piccolo partirei da uno dei tanti punti sul tappetto: Il debito pubblico.
La gran parte di noi proviene dal mondo contadino e sa quanto preoccupava i nostri nonni un debito: stare lontano dai debiti, con i debiti non sei più libero dipendi dai creditori, un acquisto in meno ma liberi. Tanto che un modo di dire e legalizzato nella pubblica Amministrazione diceva: comportarsi, amministrare come un buon padre di famiglia. Affermazione da tempo sparita dai sacri testi della Legge.
Se per necessità o per investimento un debito deve essere contratto esso deve essere contenuto, commisurato secondo la possibilità di pagamento.
Sino al 1983 il nostro debito pubblico italiano era gestibile pari al 60% del PIL, da quella data il debito si è impennato sempre più fino ad arrivare con qualche oscillazione fino a noi:, ingovernabile. Non dico che questo è avvenuto con la nomina di Bettino Craxi a capo del Governo dal 1983 ( sono dati verificabili).
Oggigiorno il nostro debito ci costa 80 miliardi di euro per interessi all'anno oltre al capitale, così da decenni. Questa montagna di euro per interessi non restano in Italia ma vanno per la stragrande maggioranza all'estero, perchè i creditori sono stranieri; euro che non aiutano il nostro produrre anzi, creano disoccupazione.
Queste cose le dicevo in Consiglio Comunale Sindaco Florentino e preannunciavo la concorrenza asiatica, tutto registrato.
La nuova generazione di Amministratori pubblici hanno cominciato considerare un debito come una entrata; o il debito come un fatto di secondaria importanza da trascurare.
L'Europa sin dal 2003 introdusse il patto di stabilità per segnalare la gravità della situazione economica, europea e in particolare italiana: venne derisa.
Mai tanta leggerezze ci costa così cara.
Con i debiti abbiamo avuto tutti qualche vantaggio, credevamo aver avuto qualche vantaggio, ma ora sono lacrime di sangue e abbiamo fatto del male a noi stessi.
I debiti si fanno con il contagocce e si pagano; non si fanno in continuazione altri debiti par pagare i debiti: il disastro economico come quello che stiamo vivendo diventa inevitabile.
In Consiglio Comunale invitavo l'Assesore ora Sindaco ed Sindaco ora vice di Legnaro a rispettare il patto di stabilità nel bilancio delle spese, essi deridevano, mi rendevo conto che non avevano capito nulla della situazione di crisi economica che ora amaramente paghiamo.
Altro punto: la riforma Bassanini delle Autonomie locali che paghiamo cara; apriti cielo...diventa troppo lungo il discorso, ma sarebbe necessario per capire, secondo il sottoscritto dove abitano gli errori....
Giovanni Negrato

Anonimo ha detto...

Il problema è nato in Italia quando si è considerato, a livello nazionale, lecito il mancato di pareggio del bilancio e quindi ammissibile il debito. Poi si è sostenuta ed incoraggiata, una mentalità che vedeva come positivo, il debito anche a livello di persona singola, pensando a torto,di incentivare l'economia.Quindi tutto di conseguenza fino ai giorni nostri.

Anonimo ha detto...

Tutto quello che dice il precedente commentatore può essere corretto, ma vedendolo solo a livello nazionale. Il fatto è che purtroppo non basta. Tutta la situazione è inserita in un contesto europeo e mondiale , dove stiamo assistendo ad un attacco all'euro, sostenuta dall'America attraverso le varie agenzie di rating. Adesso come adesso, non abbiamo gli strumenti per controbattere. Bisogna che l'Europa si attrezzi in maniera diversa, al di là dei vari stati che ne fanno parte.

Anonimo ha detto...

In riferimento all'ultimo commento credo che sia il più corretto. Il fatto è che la sinistra ha da sempre sostenuto che fosse tutto dovuto al governo Berlusconi, e ora visto che non è cambiato nulla, fa finta di niente.
Eugenio Righetti

Anonimo ha detto...

Mi permetto di completare il discorso sul debito pubblico nazionale fatto dai Governi e dal Parlamento dal mio punto di vista, interrotto per non tediare il lettore, si veda la nota sopra riportata.
Come è stato possibile arrivare a un debito così massiccio se la nostra Costituzione obbliga per i provvedimenti legislativi la copertura finanziaria?
I Presidenti della Repubblica da sempre rimandano al Parlamento una Legge priva della copertura finanziaria, in quanto incostituzionale.
Allora cosa è avvenuto?
Semplice, è stata inventata la Legge Finanziaria che aggira l'ostacolo: una furbata all'italiana.
Entro dicembre di ogni anno, Il Parlamento e il Governo votano la così detta Finanziaria dove vengono previste le entrate e le spese per l'anno successivo. Si mettono in entrata, per esempio: 10 miliardi di Euro di recupero evasione fiscale; in uscita si programmano opere o contributi a pioggia per pari importo; la Costituzione è rispettata.
Nel corso dell'anno seguente le opere o contributi vengono realizzati in quanto previsti dalla Finanziaria, tutto regolare.
A fine anno però, le entrate di recupero evasione fiscale non si sono verificate, resta un buco di 10 miliardi di Euro, niente paura, il buco lo si chiude emettendo BOT o CCT o altro di Stato per un pari valore.
Ecco fatto un debito che si aggiunge all'esistente con gli interessi.
Queste furbate fatte in passato e fatte sino ai nostri giorni ci costano care, ci costano la crisi.
C'è una corrente di pensiero che suggerisce di autorizzare i Comuni, le Provincie, ecc. di emettere loro BOT per poter fare debiti: per me è una proposta masochista, l'esperienza non insegna niente?
Calcoli fatti ci dicono che per riportare il nostro debito entro limiti accettabili previsti dalla UE, dovremmo abbatterlo di 40 miliardi di Euro all'anno per 15 anni.
Ci rendiamo conto?
Il brutto sta che fare i debiti sono in pochi, ma a pagarli siamo tutti.
Monti questo lo ha capito, un debito non controllato porta a situazioni devastanti per la nostra vita quotidiana, e non risparmia i nostri figli.
Giovanni Negrato