domenica 10 ottobre 2010

Non tutti sono in linea. Il pavimento dell'arcostruttura

Ricevo e pubblico.
Introduco però dicendo, per chi non lo sapesse, che l'amministrazione ha scelto di aggiustare la pavimentazione dell'arcostruttura senza considerare la soluzione tecnica proposta dai pattinatori in linea. I costi delle due soluzioni si assomigliano, ma adottando l'idea degli "Hockeysti" si avrebbe avuto certezza sulla durata e flessibilità di utilizzo. Come al solito le motivazioni a corredo della decisione sono scarse per non dire inesistenti, si scarica il barile e si finge di essere interessati. A margine di questa vicenda ci sono i rapporti fra associazioni e comune, mai chiari e limpidi, sempre contaminati da giochi di potere, spartizione di denaro e scambi elettorali.
Questa amministrazione non è libera di adottare le misure più convenienti per i cittadini bensì si dimostra ancora una volta serva di chi fa la voce più grossa o, grazie a presunte capacità di influire, appare più potente.


Abbiamo lasciato sedimentare le impressioni sulla partecipazione all'ultimo Consiglio Comunale, dove ci sentivamo un po' protagonisti per la richiesta di attenzione sull'arcostruttura e la sua sistemazione.
Devo dire che va dato atto all'Amministrazione di avere ascoltato chi, interpretando le nostre richieste ed esigenze, ha preso la parola e di avere comunque dato spazio alla questione. Stefano Venturini ha posto il problema con civiltà, con il minimo necessario di recriminazioni e soprattutto con la seria intenzione di aiutare a capire cosa succederà domani.
Ha cercato di sollevare una questione basilare in una comunità che voglia dirsi matura e in cui il confronto sia fondante: come conciliare la partecipazione dei cittadini e dei gruppi e l'assunzione di responsabilità da parte della pubblica amministrazione.
La conciliazione non è affatto impossibile come pensa l'Assessore allo Sport, non siamo di fronte a una scelta manichea; è solo questione appunto di maturità e di allenamento alla gestione delle relazioni, degli inevitabili conflitti e delle risorse.
Le leggi permettono, anzi incoraggiano entrambe queste possibilità, ma sono leggi – purtroppo – i cui principi sono stati sotterrati da atteggiamenti superegoici delle pubbliche amministrazioni e dalla prepotenza del quattrino sia nella gestione dei bilanci pubblici, che nella presa di posizione dei tecnici, talvolta acquiescenti, piuttosto che coerenti e sicuri. Ascoltare le persone e i gruppi, acquisire elementi tecnici nuovi e abbandonare pregiudizi si deve e si può, ma non sempre è comodo e chi nelle pubbliche amministrazioni ha coraggio di farlo non la passa liscia.
La sensazione alla fine del Consiglio Comunale, e in generale sul tramonto della vicenda, è che le opinioni siano state approfondite per modo di dire, che i tecnici (sia chi si occupa di strutture, sia chi si occupa di attività) abbiano di meglio da fare, che l'anzianità di servizio nella comunità locale e le reti vischiose di rapporti incancreniti pesino in modo assoluto sulla vita del paese, che le novità spaventino e che ne conseguano atteggiamenti di chiusura, che le esigenze siano minimizzate (dietro alla vicenda ci sono persone che si sono esposte economicamente per le attività sportive). Non belle cose.
Quanto all'Assessore, che raramente abbiamo visto affacciarsi nella pista di pattinaggio (come del resto i suoi predecessori), ha dato un'impressione di pressapochismo e scarsa conoscenza, con le sue contraddizioni, con lo scaricare le responsabilità addosso ad altri per poi assumersele giusto per chiudere il discorso come si fa con i bambini e con i matti. Per fortuna in sottofondo si sentiva la voce dell'Assessore Licata, che oltre a essere Ingegnere è anche ex Pattinatrice: e questo taglia la testa al toro, pazienza se sono almeno dieci anni che non bazzica l'ambiente, ci si inchina davanti a una sapienza indiscussa.
Le ragioni VERE di chi suggeriva una soluzione diversa – e, voglio ancora sottolineare, per un altissimo senso civico – non sono state prese in considerazione: se corre voce che è meglio fare così, diamo ascolto alle voci.
Senza nulla togliere a Venturini che si è battuto come ha potuto, anzi rinnovando il ringraziamento per la serietà con cui ci ha accolti e continua ad accoglierci, l'opposizione è una scarsa opposizione, dato che come tutti sappiamo 3 consiglieri su 5 si sono semplicemente rimescolati rispetto alla precedente amministrazione e sono fatti della stessa pasta (non ci siamo dimenticati il ridicolo, si fa per dire, di due liste pressochè uguali, vero?).
Comunque, poiché ci sembra importante comunque guardare avanti, tra amici, pur delusi, abbiamo sottolineato gli aspetti positivi della vicenda:
• l'hockey e gli hockeisti hanno raggiunto una maggiore visibilità
• abbiamo contribuito a informare e abbiamo ottenuto maggiori informazioni
• abbiamo allargato la nostra rete positiva di contatti e conoscenze nel territorio
• abbiamo fatto e conosciuto un pezzo di storia che tornerà utile in futuro (probabilmente nemmeno questo lavoro durerà a lungo...)
• abbiamo condiviso tra atleti e dirigenti la fatica di pensare e agire
Gli esiti della storia sul tran tran legnarese quotidiano sono poco risaputi ai più, ma basti dire oggi qualsiasi cosa dica un rappresentante dell'hockey (anche all'interno della Polisportiva che contiene questa disciplina) crea un polverone, viene fraintesa e utilizzata per ulteriori discussioni che sono francamente una perdita di tempo.
Sta di fatto che chi si è attivato - PattiniNews con gli spazi di informazione e i dirigenti Fox per quanto di competenza - sono stati soprattutto accusati di esprimere un punto di vista e proporlo legittimamente e civilmente, di parlare, di pensare. Credevamo che tutto questo fosse permesso, ma oggigiorno non è così, non a Legnaro.
Un'altra impressione che ricavo dalla lunga conoscenza del territorio di Legnaro, della macchina pubblica e dell'ambiente del cosiddetto privato sociale, è che la partecipazione pubblica alla vita delle associazioni sia eccessiva, quasi un'ingerenza, o peggio ancora che il mondo di alcune associazioni sia tutt'uno con quello dell'amministrazione comunale. Nemmeno questa è una cosa bella: a me sembra il segno di rigidità, chiusura, scarsa fantasia e poca possibilità di confronto, mentre la vivacità del mondo associativo dovrebbe essere (ed è in effetti in altri contesti più ricchi e aperti) assolutamente libera.
Ci tengo a dire che quello che ho scritto è solo il mio punto di vista, non parlo né a nome del Fox, né dell'associazione PattiniNews. Giusto perchè nessuno se la prenda con chi non c'entra.
Grazie ancora a Davide che cura questo spazio di confronto.
Silvia Rocchini




Saluti in linea Davide

1 commento:

Anonimo ha detto...

Cara Silvia, credo che tu abbia colto nel segno, pensare con la propria testa e soprattutto esprimere il dissenso non è cosa ben vista, ancora meno lo è la ricerca di un dialogo costruttivo. Questa la mia sensazione dopo 3 anni di vita legnarese. Ma resto convinta che molto si possa fare per rendere il posto in cui vivo un terreno aperto al confronto e alle diversità. Grazie a voi per quello che avete fatto e soprattutto per aver cercato un canale per diffondere il vostro pensiero. Giorgia