giovedì 8 gennaio 2009

Solo la crisi ci salverà!



Il titolo è la frase che mi è venuta in mente ieri sera durante il consiglio comunale. Solamente la mancanza di denaro ci impedirà di perseguire la crescita ad oltranza che è il rimedio, ma soprattutto la causa della crisi che viviamo.

L'assessore all'urbanistica della provincia di Padova sig. Peraro, invitato dalla nostra amministrazione, ha spiegato a grandi linee il percorso formativo e i contenuti del P.A.T.I. della città metropolitana di Padova.
La sigla sta per Piano di Assetto Territoriale Intercomunale. Non voglio apparire l'esperto che non sono quindi vi dirò solamente che consiste in una serie molto grande di mappe, cartine e documenti ( due faldoni a fatica recapitati a mano da un addetto) rappresentanti le linee guida per lo sviluppo del territorio per i prossimi 10 anni. Non è il piano regolatore che individua metro per metro, centimetro per centimetro cosa è campagna e cosa è zona industriale, piuttosto si cerca di rappresentare graficamente, e non solo, un'idea del futuro. Mi spiego meglio. Parlando di strade, non viene rappresentato il percorso reale della nuova strada "Bovolentana" che unirà Padova a Bovolenta ( nota cittadina meta turistica di padovani facoltosi e di amici internazionali), ma piuttosto si disegna una freccia di un determinato colore che indica la volontà di unire i due centri passando per quei territori. Niente di definitivo, nulla di concreto. Ma allora che valenza hanno questi strumenti? Nessuno lo ha chiesto, ma dalle 1000 parole dell'assessore provinciale ne sono venute fuori alcune molto esplicative lo stesso. " Da oggi non sarà più possibile ad esempio lottizzare quei territori in quanto un progetto in contrasto con quanto pianificato nel P.A.T.I. non verrà approvato dalla regione" ( ente suprema in materia di urbanistica).
Fin qui la cosa si spiega dicendo che a monte c'è una legge regionale ( derivata da leggi di rango superiore) che impone di fare questi piani a livello comunale, intercomunale e regionale. Merito all'assessore provinciale che adempiendo alla legge ha fatto il suo dovere, pochi meriti alla nostra amministrazione che ha scelto la faticosa strada di tenere i piedi in due staffe differenti.Spiego.
Tralascio il disinteresse più totale dimostrato dalla più parte dei consiglieri di maggioranza per questi argomenti. Girati di spalle, volti stravolti dalla fatica di presenziare, chiacchericci durante le esposizioni anche dei propri colleghi di partito.
Mi concentro sul fatto che Legnaro non ha aderito solamente al P.A.T.I. della provincia di Padova, ma anche, in parte, a quello della Saccisica. Quindi ieri c'erano anche due architetti, uno per P.A.T.I. a spiegare le rispettive cartine e mappe disegnate. E' stato chiesto perchè tanta fatica, perchè dotarci di due piani che di fatto limitano ogni uno a suo modo la nostra autonomia decisionale in materia di territorio? Non ne bastava uno solo? Dovendo scegliere fra quello della provincia ( 400.000 abitanti contro i nostri 8.000) e quello della Saccisica ( 60.000 abitanti) perchè si è scelto di partecipare a quello in cui non contiamo nulla? Domande legittime che avrebbero dovuto trovare risposta immediata e circostanziata. Domande cadute nel pozzo delle scusette ( Piove di Sacco non ci ha coinvolti, fatto salva la possibilità poi di aderire in parte) aderendo a quello di Padova abbiamo più vantaggi. Bene! ce li spiegassero una buona volta: il blog è aperto a tutti gli uomini e donne di buona volontà.
Una nota: l'assessore provinciale è una persona normale, preparata e intelligente. Il consigliere Negrato ha fatto domande, ha criticato il suo operato e il sig. Peraro ha risposto, punto su punto, secondo il suo modo di vedere la realtà, in diretta prendendo appunti. Incredibile, allora è possibile, si può! Prendere parola, argomentare secondo il proprio punto di vista: si può anche avere ragione.
un giorno mi è capitato di vedere un concerto durante il quale il cantante ha invitato sul palco un amico molto più bravo di lui. Finita la piccola esibizione, ascoltato un vero cantante, non si poteva più stare.
Quando si invita qualcuno a presenziare al proprio fianco bisognerebbe accertarsi che non sia tanto più bravo di noi. Il confronto è inevitabile e impietoso.
Questa la parte più importante del consiglio di ieri sera, due faldoni di prescrizioni che diventeranno l'eredità dell'amministrazione Bettini per i prossimi che verranno. L'eredità private si possono anche non accettare, quelle politiche si tramandano senza discussione.

Saluti Davide

P.S.
Molti i presenti ieri sera che potrebbero integrare il mio post con altre considerazioni. Non poche le cose che ho tralasciato per questioni di tempo.
Forse che le prossime elezioni amministrative ravvivano il senso civico? Propongo quindi elezioni ogni due anni!

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