Qui sotto vi propongo l'articolo che ho scritto per il notiziario comunale in distribuzione in questi giorni.
In occasione dell’ultimo
referendum NOTRIV del 17 aprile scorso, 2505 legnaresi si sono recati alle urne
per votare SI. Un voto che non è bastato a far cambiare la norma per via del
mancato raggiungimento del quorum. Ma i numeri non lasciano molto spazio per le
interpretazioni: i cittadini legnaresi desiderano una politica energetica
diversa da quella proposta dai recenti governi. Certamente è sentita l’esigenza
di sostituire i carburanti fossili con le fonti rinnovabili, ma dietro al SI
convinto di così tante persone, c’è, latente e a tratti inconsapevole, il
desiderio di cambiare lo stile di vita, le proprie abitudini. C’è la
disponibilità mentale a rimettere in discussione anche le certezze con cui siamo
stati cresciuti fin da piccoli. La domanda che oggi gli amministratori si
devono pertanto porre è: come si può intervenire al tal proposito? L’ente
locale, il nostro comune, può favorire la transizione dall’epoca delle energie
fossili all’epoca delle rinnovabili? In qualità di ente esponenziale degli
interessi collettivi, in che misura deve farsi promotore di questo sviluppo?
E’ chiaro che l’ente locale ha
una grandissima responsabilità nella promozione di nuovi stili di vita che
devono essere ecocompatibili, sobri e di altissimo livello qualitativo.
Legnaro, anche grazie alla collaborazione con l’Università e gli istituti di
ricerca, può diventare all’avanguardia in quella che già oggi è riconoscibile
come la tendenza dell’intera società mondiale. Legnaro può diventare un
laboratorio diffuso dove si sperimentano le nuove tecnologie e dove la gente
prova forme di socialità rispettose dell’ambiente e dell’uomo.
In questa direzione si è mossa la
Giunta e il Consiglio comunale che si è impegnato a realizzare il primo
agrimercato legnarese: uno spazio dove i produttori locali possono vendere le
proprie merci accorciando la filiera, risparmiando sui trasporti e sui passaggi
commerciali, aumentando la freschezza e la qualità dei prodotti.
Moltissime altre potranno essere
le proposte e i progetti da realizzare qui da noi, presto, con grande vantaggio anche sul
versante dell’occupazione. Non lasciamo sfuggire l’opportunità di essere i
primi e di godere di questo primato. Oggi, ad esempio, possiamo realizzare a
Legnaro un progetto di “carsharing”, condivisione dell’automobile,
approfittando delle offerte già esistenti a Padova. Ma ancora più importante è
investire nella formazione del personale e in quella degli amministratori. Sono
le idee l’unico patrimonio spendibile per riuscire nella transizione da
un’epoca all’altra. Idee preziose che dobbiamo conoscere, accogliere e mettere
a frutto. Idee di cui oggi siamo scarsi e di cui dobbiamo obbligatoriamente
fare il pieno investendo in formazione. Un amministratore saggio, quando ha
solo due monete, una la spende per sistemare le buche dei marciapiedi, l’altra
per informarsi, formarsi e diventare all’avanguardia.
Saluti Davide
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