E' con la delibera di giunta n° 126 del 12 novembre 2015 che viene ufficialmente intitolata una via a Clemente Lampioni detto Pino: partigiano.
CLEMENTE LAMPIONI
“PINO” - Martire partigiano
- Legnaro 08.08.1904 – Padova 17.08.1944 -
Nacque a Legnaro l’8 agosto 1904.
I genitori avevano un piccolo negozio di generi alimentari. Nel 1929 si sposa
con una ragazza di Padova, Alba Cecchinato, dalla quale ebbe tre figli. Nel
1937 si trasferisce con la famiglia a Granze di Vescovana. Il periodo è molto
duro, per tutti, pesanti difficoltà economiche spingono Clemente Lampioni ad
aggregarsi alla banda Bedin, guidata da Bepi Bedin, il “Robin Hood della Bassa”. La Banda era un incubo per il potente regime
fascista di quegli anni, giungendo a sfidarlo anche organizzando degli
scioperi. Nel 1939 venne bruscamente fermata e neutralizzata. Clemente Lampioni fu processato, condannato a 21 anni di reclusione e portato nel carcere di Ancona. Nel 1943 il
carcere venne pesantemente bombardato e Lampioni riuscì a scappare tornando a
Padova. Da subito entrò in contatto con i partigiani che stavano organizzando
la resistenza nel padovano. Il suo inserimento tra i partigiani non fu
immediato nè facile per il suo passato nella banda Bedin ma poi fu di buon
grado accettato. Egli si distinse per il suo fattivo apporto alla guida dei
giovani del distaccamento, infatti ben presto gli fu affidata la responsabilità
di una pattuglia pertecipando a numerose operazioni armate: nel gennaio 1944
approda a Malga Campetto di Recoaro
nella Brigata Garibaldi; a marzo comanda il distaccamento con Luigi “Dante
“Pierobon. Nell’agosto del 1944 Clemente tornò a Padova alla ricerca di
informazioni e nuovi partigiani. Ma fu tradito,
catturato e recluso nel carcere “Paolotti”. Clemente Lampioni detto
“Pino” venne impiccato insieme ad altri due partigiani in pieno centro a
Padova, in via Santa Lucia, il 17 agosto 1944.
Coraggio, riscatto e redenzione. Clemente Lampioni è un Legnarese che non si deve dimenticare perché ancora oggi la sua vita ci racconta di come sia possibile e doveroso plasmare il proprio futuro senza mai disperare, senza mai lasciare che il passato ci condizioni. Oggi più che mai c'è bisogno di speranza nel cambiamento e Clemente Lampioni è l'esempio di come sia sempre possibile prendere in mano la propria vita e cambiarla in meglio.
Saluti Davide
Nessun commento:
Posta un commento