lunedì 24 novembre 2014

Astenuti: caproni o nuova società?

Il 60%  degli elettori che ieri in Emilia Romagna e Calabria sono rimasti a casa al posto di andare a votare sono elettori sia di destra che di sinistra, ammesso che esistano ancora queste categorie e che, esistendo, abbiano ancora un senso comunemente condiviso.
Si tratta di una così vasta porzione di popolazione che non si può usare una sola definizione che li comprenda tutti se non quella di astenuti. Li capisco tutti e 60%! Sono rimasti a casa perchè percepiscono i loro rispettivi partiti di riferimento come macchine elettorali con il solo scopo di fregarsi i soldi appena raggiunto il potere. Il partito ( destra o sinistra non cambia) ha reciso i collegamenti con la base elettorale e questa contraccambia autoescludendosi dal gioco. Con altre parole è come se a una partita di poker, i giocatori, ci chiedessero un contributo economico per giocare qualche mano, ma in cambio non ci lasciassero nemmeno guardare le carte. In questo panorama fallisce anche il M5S di Grillo, ma non perchè il suo 10% sia da disprezzare, ma perchè in quanto di parte non potrà mai raccogliere i consensi di tutti a meno di non sporcarsi così tanto da diventare uno di loro. Oggi non c'è bisogno  di un partito nuovo, o di una persona nuova. Abbiamo bisogno di più partiti nuovi e più persone nuove capaci di confrontare diverse concezioni economiche e sociali e capaci di trovare una sintesi o al limite un'alternanza  fra i vari modelli di società proposti. Mancano quindi più concenzioni economico-sociali da confrontare le une con le altre, mancano i portavoce di queste concezioni e pertanto mancano anche i posti dove discuterle, ampiarle, modificarle... Mancano i partiti. Mentre Renzi, Salvini e Grillo si contendono il sempre meno numeroso pubblico votante, il 60% della popolazione dovrebbe ricominciare a parlare di politica in casa, nei posti di lavoro, negli spazi pubblici e in piazza. Non la politica dei voti e dei parlamentari, ma la politica della vita di tutti i giorni. Adesso però non so più se essere ottimista. Non so se questa operazione sia realmente possibile o se il processo di abbandono sia irreversibile.

Uno dei tanti articoli sul calo alle urne.

Saluti Davide

1 commento:

roberto ha detto...

In parole più semplici e terra terra, la gente è stufa di tutta questa gente e quello che "rappresenta" o che ha alle sue spalle.
Renzi ha poco da affermare che l'astensionismo è un problema secondario.....oramai nemmeno chi considera il voto come un diritto ha più voglia di sporcarsi, e sprecare tempo con tutta questa cozzaglia di bempensanti, adulatori, opportunisti etcc, che sono ben lontani dalla realtà cittadina di tutti i giorni.....a livello locale qualcosa si salva (molto poco a dire il vero) .....il problema poi è che se anche a questo livello c'è un certo interessi ai temi politici, tradotti in problemi pratici di ogni giorno, tanto poi a Roma, nemmeno li ascoltano i sindaci....sia che siano di destra o di sinistra.

Dovevano abolire le provincie, fatto?
Dovevano fare il federalismo fiscale, fatto?

etcc, etccc

Coem diceva Totò "E' la somma che fa il totale", ma oramai i cittadini devono sempre pagare di tasca loro, questi "personaggi privilegiati"

Roberto Pescarolo