giovedì 29 maggio 2014

Bianchini il presuntuoso malato di protagonismo ( scusate la lunghezza)

Era novembre scorso quando andai a una riunione della lista "Per Legnaro", l'unica a cui partecipai. Alla riunione erano presenti gli iscritti del PD e di SEL, alcuni simpatizzanti e alcune persone di estrazione politica differente.
Già da alcune settimane era pronto il simbolo e le linee principali del programma. Era da settembre che avevano aperto il cantiere.
Mancavano i rappresentanti della Lega, unica forza di opposizione a non essere stata invitata, e uno dei personaggi storici che hanno fatto politica a Legnaro. Quest'ultimo, appresi più tardi, partecipò alle riunioni precedenti ma decise, per dissenso sull'impostazione della linea politica, di stare fuori dal gruppo: o lista trasversale o niente.
Quella sera discussi dell'opportunità di far entrare la Lega all'interno della compagine elettorale. SEL palesò immediatamente e categoricamente tutto il suo rifiuto per questa eventualità sostenendo che nel caso sarebbe uscita lei e avrebbe fondato una lista per conto suo.
La platea discusse a lungo dividendosi sulla questione. Io lì per lì sentii l'esigenza di non tagliare i ponti e mi ritirai offrendo la mia disponibilità a collaborare nei confronti del futuro candidato sindaco. Ma appena fuori dalla porta mi resi conto che MAI avrei potuto collaborare con chi impone a forza le sue idee. Non una questione politica quindi, ma personale e di metodo.
Partendo dalla lista degli esclusi creai il Comitato Legnaro Nuova. Pensai che se ci fossimo costituiti in un gruppo, la lista PerLegnaro avrebbe riconsiderato le sue posizioni. Potendo contarci, intuendo le potenzialità di una compagine politica alternativa alla loro, avrebbero sicuramente cambiato linea e incluso anche noi, da pari, nel loro progetto.
L'incapacità politica e la chiusura mentale di alcuni di loro fecero quello che oggi tutti riconoscono come l'errore più grande. Ebbi più volte la sensazione che in Per Legnaro militassero molti favorevoli all'apertura ma che i pochi veramente convinti del no fossero stati capaci di prevaricare gli altri.
Passarono le settimane, il Comitato cresceva sia di numero che di consapevolezza. Io ho insistito fino alla nausea, in tutte le sedi, con tutti i toni di cui sono stato capace, con tutte le persone, sull'opportunità di unire i due gruppi. Ho perfino sfidato pubblicamente alle primarie di coalizione il candidato sindaco Collesei. Volevo dimostrare a quel circolo ristretto che la gente fuori, specialmente i loro stessi elettori, chiedevano questo sforzo comune. Volevo dimostrare che l'offerta politica unitaria era elettoralmente vincente e poteva già allora contare sull'appoggio popolare.
Ma non ci fu verso: con la Lega MAI e poi MAI!! Sotto sotto c'era anche una certa disistima nei miei confronti: Bianchini il presuntuoso malato di protagonismo. Meglio restare uniti con la sinistra più intransigente che allearsi con chi in tutto raccoglierà 4 o 5 voti per sbaglio.
Non ho mai provato simpatie per la politica della Lega, ho invece sempre provato un'autentica simpatia per i leghisti, i militanti intendo, in particolare per i militanti della Lega di Legnaro. Partendo quindi dal rapporto personale non ho mai capito tutta questa opposizione ideologica e mai la capirò mi auguro, da parte dei rappresentanti di SEL e non solo.
Una considerazione sfuggiva e forse sfugge ancora oggi al direttivo di Per Legnaro: a novembre, ma fino anche a marzo/aprile, la Lega non era solo la Lega. Il partito verde, orfano di alleanze,  avrebbe potuto rappresentare il cuore di una compagine politica di centrodestra composta oltre che da lei anche da altre figure che in quelle settimane cominciavano ad affacciarsi ai margini del teatrino della politica legnanese. Mi riferisco all'auto-escluso e ad altre persone che allora non conoscevamo, ma che puntualmente hanno fatto capolino ai margini della nostra storia. La lega abbiamo visto quanto conta: 4 volte SEL, ma sempre troppo poco per riuscire da sola a determinare qualcosa. Combinata assieme con altri elementi, magari anche solo personali, invece avrebbe di certo rappresentato il pericolo numero uno.
DUE sono le condizioni necessarie per provare a vincere le elezioni a Legnaro:
1. restare uniti.
2. evitare la formazione di altre compagini politiche alternative alla nostra.
In altri termini bisogna creare un soggetto politico comune e trasversale capace di far convivere tutte le anime che compongono l'opposizione legnanese, capace di fare spazio a tutti i riferimenti politici e sociali presenti nel territorio. Non si tratta di fare la grande ammucchiata come è stata definita, disprezzandola, questa mia idea: si tratta di scindere il piano della politica nazionale da quella locale: bisogna costruire un "edificio comune".
La sinistra ha invece creato un suo soggetto politico e ha creduto di diventare più attraente ospitando al suo interno il così chiamato centro moderato. Così facendo si è fermata al 25% dei voti addirittura segnando un calo rispetto al 2009 dove la lista VivereLegnaro con Venturini sindaco prese 1436 voti contro i 1229 odierni di PerLEgnaro ( tenedo conto della minore affluenza di quest'anno comunque mancano all'appello un centinaio di voti). Se a quelli di VivereLegnaro si sommassero quelli della SinistraPerLegnaro ( 398) il tonfo di PerLegnaro è addirittura tragico.
E' naturale pensare che parte dell'elettorato di sinistra sia finito a votare MLN ma non è corretto pensare che senza di noi sarebbe finito tutto in PerLegnaro.
Una lista unica di tutte le opposizioni è l'unica strada percorribile per pensare di cambiare le cose qui a Legnaro. Occorre però che questo soggetto politico sia il frutto del lavoro di tutti, un luogo aperto frequentato da pari e non aperto da alcuni padroni di casa in favore di alcuni ospiti selezionati.
Durante la campagna elettorale, successe che la Lega decise all'improvviso di abbandonare il progetto del MLN e di farsi la sua lista. Brevemente vi racconto che questo accade in quanto io non fui più disposto a sottoscrivere degli accordi preelettorali con il partito padano oltre al fatto che si discuteva in merito al numero dei candidati leghisti che avrebbe potuto entrare in lista: per il gruppo al massimo 2 per la Lega almeno 3. L'incertezza del risultato, l'improvvisa mancanza di fiducia nei miei confronti hanno fatto si che si presentassero 4 liste.
Immediatamente dopo la scissione io aprii per l'utlima estrema volta la trattativa con PerLEgnaro. Venuto a mancare l'unico elemento di disaccordo pensai fosse possibile unisrci.
Ci trovammo in due incontri ravvicinati ma tutto approdò in una sterile offerta di due posti in lista PerLegnaro in cambio della nostra estinzione. Proposi di non guardare i numeri o le cariche post vittoria, proposi di selezionare assieme una lista comune partendo dai nomi delle persone che rispettivamente avevamo coinvolto. Dando precedenza ai giovani, alle donne e a chi non aveva ancora mai avuto l'opportunità di entrare in consiglio comunale. Proposi che, visto la mancanza di tempo, il gruppo dei 13 così formato avrebbe eletto al proprio interno il suo candidato sindaco.
Sul piatto misi il fatto che, secondo me, doveva essere anche scelto un simbolo nuovo rispetto i nostri due ormai già presentati al pubblico.
Per PerLEgnaro era troppo tardi, di rinunciare al simbolo come anche all'80% della lista proprio non se ne potè parlare come se, dall'altra parte del tavolo, ci fosse sempre e solo il solito Bianchini presuntuoso e malato di protagonismo.  
La conta dei voti ci ha svelato che a quel tavolo cerano due forze equivalenti e che pertanto l'unica cosa equa da fare era la fusione da me proposta e che quanto offerto da PerLegnaro sarebbe stato profondamente ingiusto ed elettoralmente pericoloso. Nessuno può dire come sarebbero andate le cose, temo che, però, rimanendo un unico soggetto politico profondamente ancorato a sinistra parte dell'elettorato MLN sarebbe fuggito regalando comunque la vittoria ai Moderati.
Ora sapete la mia versione dei fatti, ho insistito fino all'ultimo minuto per l'unificazione dei gruppi, ho rotto così tanto le scatole che qualcuno non mi rivolge più il saluto. Molte infamie vengono oggi raccontate sul mio conto, ma sono sereno perchè ho sostenuto e sostengo tutt'ora il progetto di una lista comune fra tutte le opposizioni, senza ideologie, guardando al territorio e alla socialità.
Concludo questo lungo post dicendo che ci ho creduto: ho creduto che avrei potuto diventare il sindaco di Legnaro, ma che mi rendo conto di quanto tutto ciò fosse solamente un'illusione e che per arrivare a questo risultato dobbiamo impegnarci tutti molto di più.

Saluti Davide

P.S.
Protagonismo, ambizione, voglia di apparire sono cose che tutti quelli che fanno i candidati sindaci hanno, altrimenti non si spiega niente. Presuntuoso però è colui che crede di essere, quello che alla prova dei fatti raggranella qualche voto per sbaglio.
Senza partiti, con pochi soldi e mezzi abbiamo tutti assieme raccolto lo stesso risultato elettorale della lista sostenuta (con soldi, mezzi e organizzazione) dal primo partito d'Italia. Sono orgoglioso e qualcuno potrebbe anche cominciare la frase con la parola "scusa".


5 commenti:

Anonimo ha detto...

Da militante lega di legnaro posso solo dirti che il vero cambiamento va costruito sin da subito fra 5 anni sarebbe inutile il tempo poco e magari le teste chissà. ..sempre le stesse...ora va creato un grande gruppo per il bene di quei cittadini che non si sono riconosciuti in bettini e anche per quelli che non hanno votato ...il cambiamento va fatto ora affinche quello che è appena successo non vada nel dimenticatoio ...ciao emiliano

andrea bertin ha detto...

Non sono di legnaro,come ben sai, non sono nemmeno di sinistra, come ben sai, quindi non conosco tutte le pieghe della politica legnarese ma quello che tu prospetti è quello che si dice sempre in tutte le campagne elettorali di tutti i comuni. Ci s'incontra, si prova ad appianare le divergenze x uscire con liste unite contro chi ha una visione diversa della cosa comunale ed alla fine vince sempre lo stesso e ci sembra di aver sprecato il tempo e di rimanere con l'amaro in bocca, si tirano i conti e che cosa rimane? A me è rimasta la voglia di politica quella bella fatta x il bene del mio comune e l'aver conosciuto persone che hanno seguito il mio stesso percorso.... Caro Davide le nostre visioni politiche sono distanti ma so che sei una brava persona e ti auguro di continuare, con la tua squadra, quel percorso politico che hai iniziato qualche mese fa
Con affetto
Andrea Bertin

Anonimo ha detto...

Forse è OT (off topic) ma mi chiedo come mai Bianchini abbia preso così tanti voti, non me lo spiego. In una tornata elettorale dove il PD dava un traino immenso non me lo spiego proprio.

Visto che sono un amante di Internet non è che questo Blog abbia fatto da traino più del sospettabile? Fose basta anche una sola visita su questo blog per capire la differenza di un candidato dagli altri.

Lo dico subito, io sono di parte e credo che un blog possa fare la differenza ma Bianchini mi pare sia dell'idea che a Legnaro Internet non valga abbastanza politicamente. Davide può confermare o smentire?

Comunque a parenti ho dato il link a questo blog che è stato visto come una cosa positiva e un motivo per votare MLN. Certo è una esperienza personale.

Di nuovo complimenti per l'eccezionale risultato elettorale. Abbiamo perso ma siamo la forza di opposizione al pari delle sinistra.

Sandro.

Davide Bianchini ha detto...

Ciao Sandro, ti ringrazio di tutti i complimenti ma specialmente del tuo sostegno. Per la questione che poni in merito all'importanza di internet nella nostra campagna elettorale e a Legnaro in generale ti dirò che penso sia servita molto. Alcuni post sono stati letti da 7/800 persone, alcuni altri anche da oltre 1000. Numeri importanti per una realtà come la nostra. Se pensiamo che tutti i nostri voti derivano solo da due fonti, ossia i nostri rapporti personali e la nostra comunicazione dell'ultimo mese, non possiamo che confermare l'importanza del mezzo digitale. Tuttavia mancano molti voti alla vittoria e pertanto non possiamo trascurare gli altri canali di comunicazione "analogici". Innanzitutto le relazioni personali che hanno fatto la vera differenza fra me e il sindaco Bettini. Sono convinto che alcuni dei suoi voti sarebbero passati da questa parte se solo avessero conosciuto MLN prima e meglio. Per quanto la mia presunzione a volte mi faccia pensare ad altro, sono ancora convinto che la strada maestra per ottenere il risultato sperato sia quella di organizzare le opposizioni e raggrupparle in un unica lista. Mantenendo le proprie identità, senza confondersi in un minestrone politico, ma uniti. In alternativa ci vorrebbero non meno di 20000 euro da spendere con almeno 3 mesi di anticipo rispetto alle elezioni. Ma oggi la data delle prossime è fra 5 anni.

Anonimo ha detto...

Abbiamo bisogno di amministratori onesti.
Il darsi da fare per pochi, non è essere onesti.
IL non informare sulle cose del Comune, non è essere onesti.
Il non sentirsi mai responsabili di fatti comunali, non è essere onesti