PREMESSA
La Pianura
Padana, per le Autorità di competenza europee, è l’area più inquinata da smog
del vecchio continente. All’interno di questa area, la massima
concentrazione nell’atmosfera di
gas tossici si annida nei centri abitati delle città capoluogo e nei centri
abitati dei Comuni periferici
vicini.
Un problema
sempre più acuto e ormai cronico. Gli scarichi delle auto e dei mezzi di
trasporto e soprattutto
quest’ultimi con i loro motori di grande cilindrata, sono riconosciuti i
maggiori responsabili.
Per la rivista
Quattroruote, un’automobile di media-alta cilindrata che viaggia ad una velocità
costante di due terzi della massima, per ogni Kilometro percorso, scarica nella aria oltre 200 grammi “in peso” di
CO2 (ossidi di carbonio), polvere sottili, ecc. Una vettura che viaggia al disotto di questa
velocità, che sosta con il motore
acceso - esempio al semaforo
- che si ferma e riparte come avviene spesso nei centri abitati, inquina molto
di più del dato sopra esposto; lo stesso avviene nelle code di traffico
rallentato. Naturalmente il tutto a danno dei nostri poveri polmoni.
Il centro
urbano di Legnaro rientra fra quelli maggiormente inquinati, tant’è che il
Comune è obbligato a porre il
divieto di transito alle auto Euro 0-1-2. Ciò nonostante su via Roma che è il centro urbano
del paese, il luogo più colpito dallo smog, si fa confluire continuamente il passaggio
di nuovo traffico di automezzi.
Una recente ordinanza del comandante dei
vigili di Albignasego obbliga il transito delle auto su via S. Giovanni Bosco,
non più a doppio senso di marcia come ora, ma a senso unico, sicché le vetture che provengono dalla strada
statale e si immettono su via Cavour, saranno costrette ad immettersi nel centro
urbano.
Per
l’Amministrazione Comunale il nuovo senso unico di via Don Bosco risponde alla
necessità di creare dei parcheggi sulla via, in quanto i due grossi condomini
edificati di recente a lato della strada ne sono privi. Questo tratto di strada,
via Don Bosco, un bypass parallelo a via Roma, è stato costruito molti anni fa
con l’intento togliere parte delle vetture dal centro urbano. L’Amministrazione Comunale
ora utilizza la strada per fini
diversi per cui è stata costruita, cioè ad uso parcheggio. E pensare che a lato
ci sono terreni liberi che possono
servire allo scopo. Vale sempre per gli Amministratori il moto:
danneggiare molti per favorire qualcuno!!
IL
FATTO
Gli istituti
universitari e l’Agripolis di Legnaro sono collegati con la Stazione delle
Ferrovie dello Stato di Padova mediante autobus-navetta che qui arrivano e
ripartono: una quarantina di corse al giorno di andata e altrettante di
ritorno.
Da qualche
mese, su richiesta della Amministrazione Comunale, il percorso delle navette è
stato prolungato fino all’interno del centro urbano del Comune con capolinea
davanti ai cortili e sede della Scuola Materna e Asilo Nido Integrato locale,
istituzione che ospita complessivamente duecento bambini.
Seguiamo i
pullman nel tratto di percorso allungato:
provengono da
via Orsaretto - una via tutta curve -, incontrano uno Stop per entrare in
centro, girano a destra per 100 metri, altro Stop per attraversare la strada e
fare con grande difficoltà l’inversione a U, altro Stop per immettersi in
strada, dopo qualche metro Stop per fermata di capolinea. Partenza, dopo 50
metri altro Stop per riattraversare la strada ed rimettersi su via Orsaretto.
I bus con
motori di grossa cilindrata, con queste
partenze e fermate in così poco spazio, portano l’inquinamento dell’aria
alle stelle in un’area dove di fronte c’è la scuola materna–asilo nido. Non è il
massimo per una scuola dell’infanzia: un modo per inquinare il corpo dei
bambini? Credo proprio di si! Una quarantina di autobus in arrivo e altrettanti
in partenza, sono ottanta che vanno e vengono ogni giorno. Si dirà: “I mezzi
servono per il trasporto di viaggiatori”. Non è così. Per me si tratta del
puntiglio di qualche amministratore che, ancora una volta, per favorire uno
danneggia tanti.
I viaggiatori
che utilizzano i mezzi, a detta dei residenti, in una giornata si contano con le
dita delle mani. Del resto gli autobus arrivano e partono vuoti; personalmente,
non ho mai visto nessuno salire o scendere.
Il collegamento
del Comune di Legnaro con Padova e Piove di Sacco-Chioggia avviene da sempre,
con centinaia e centinaia di corse giornaliere fatte con pullman di linea con
sosta sulla SS. 516
In tutta Italia
si cerca di diminuire il traffico nei centri urbani. Stranamente da noi avviene
il contrario!
Per il bene dei
nostri bambini viene chiesto che il capolinea degli autobus venga riportato nel sito primitivo,
davanti agli istituti universitari, dove siamo in presenza di ampi spazi all’aperto e lontano da
edifici urbani.
Impariamo
rispettare i piccoli salvaguardando la loro salute sin dalla primissima
infanzia.
4 commenti:
Per non parlare delle difficoltà che causano al traffico le corriere oltre in centro, su via Orsaretto quando incrocciano i cortei funerari.
Lungo la strada provinciale, dalla parte opposta di via 11 Febbraio, si sta tombando il fosso laterale per moltissimi metri di lunghezza. Il fondo del fosso è notevolmente interrato, dovrebbe essere scavato. Diversamente vengono appoggiati i tubi senza scavo alcuno, raggiungono il livello dell’asfalto.
L’assessore Righetti nel giornaletto del Comune aveva assicurato, non più fossi tombati, s’è ne scordato? Evviva gli allagamenti! L’uomo per la parola e il cavallo per le briglie………dice…..il…..
L’ultimo anonimo ha perfettamente ragione, questa mattina, dopo un giorno di pioggia non abbondante, ho visto che la zona è tutta allagata, prima non lo era mai stata.
dal Mattino di Padova
illuminazione pubblica a legnaro
La bolletta da 10 a 17 mila euro Luci di giorno, spente la sera
LEGNARO. Continui problemi alla rete della pubblica illuminazione. Lo sfogo dei cittadini passa per la pagina facebook del Comune. Segnalati guasti a ripetizione: lampioni accesi in pieno giorno in...
illuminazione pubblica +-LEGNARO. Continui problemi alla rete della pubblica illuminazione. Lo sfogo dei cittadini passa per la pagina facebook del Comune. Segnalati guasti a ripetizione: lampioni accesi in pieno giorno in via XXV Aprile e in via della Resistenza; punti luce spenti la notte in via Torino; strade al buio per settimane come in via San Biagio e in via Mazzini; problemi alla rete in via dell’Industria, via Tobagi e in via Europa.
E queste sono le segnalazioni che si riferiscono agli ultimi sessanta giorni. Per contro aumenta il costo dell’elettricità. Nel 2008, in un’ottica di riduzione dei consumi, il Comune ha abbandonato la gestione diretta della pubblica illuminazione, aderendo ad una convenzione quinquennale tra Consip (società del ministero dell’Economia), Rti Consorzio energie locali e gruppo Hera. Il contratto faceva riferimento a 1188 punti luce in paese per costo complessivo, al netto di Iva, di 626 mila 820 euro nell’arco dei cinque anni. I punti luce sono risultati poi essere una sessantina in più. E via con gli aggiornamenti di spesa tra conguagli, corrispettivi, adeguamenti Istat e rialzo dell’Iva.
Calcolatrice alla mano, il canone è passato da 10 mila 447 euro al mese (più Iva) del 2008 a 17 mila 283 (con Iva al 21%) del 2012. Insomma, i costi aumentano. Al pari dei disagi. «I tempi di intervento per le riparazioni sono regolati dalla convenzione e in genere rispettati» dichiara l’assessore ai Lavori pubblici Davide Parpagiola «ma spesso non è facile determinare il problema. Si tratta di punti luce realizzati nel tempo, alcuni risalenti a più di trent’anni fa, per i quali l’individuazione dei guasti può risultare difficile. Inoltre tutti gli interventi a carattere straordinario non sono compresi nell’appalto Consip».
La convenzione, stipulata nella scorsa legislatura dalla giunta dell’allora sindaco Giovanni Bettini, scadrà ad agosto di quest’anno. «Per rinnovarla si dovrà tenere conto di Consip» annuncia Parpagiola «ma personalmente credo si possa ottenere un servizio migliore ad un prezzo più basso».
Come tanti Comuni anche Legnaro (foto) ha deciso di alternare l’accensione di alcuni lampioni, così da cercare un risparmio in bolletta. «È già stata inviata una lettera alla ditta affinché i punti luce spenti da qualche mese vengano riaccesi e intervallati ad altri» annuncia l’assessore che, per quanto riguarda le segnalazioni, invita i cittadini a rivolgersi direttamente all’ufficio tecnico il quale, pare, non abbia accesso alla pagine social del Comune.
Martina Maniero
01 febbraio 2013
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