giovedì 13 settembre 2012

Legge elettorale, i sondaggi spingono il Pd a tenere il Porcellum. Casini: “No a Sel”


La politica la fa chi ha interesse. 


Dal ilFattoQuotidiano:

Secondo la Ipsos di Pagnoncelli i democratici viaggiano solo al 25%, con il Pdl al 21,9%. Ai primi di ottobre in Senato le 44 proposte di modifica. Il leader Udc insiste sulle preferenze e Bersani (che non le vuole, per evitare che il suo partito esploda) replica: "Stia attento a quel che pensa, noi non scherziamo"

Solo il “Porcellum” li salverà. E’ vero, mancano ancora (minimo) sei mesi alle elezioni, ma la rissa sulla nuova legge elettorale è continua e i sondaggidecretano inesorabili che senza alleanze nessuno sarà in grado di avere una maggioranza per governare. Men che meno il Pd. La Ipsos di Pagnoncelli ha gettato nel panico i piani alti del Nazareno: i Democratici, reduci dal festone di Reggio Emilia, viaggiano solo al 25%, con il Pdl al 21,9%. Dunque, a poco più di tre punti di distanza daiberluscones lacerati e in disarmo e con un leader latitante ormai da più di 80 giorni (e nessuna voglia di tornare da Malindi). Per Bersani è un pessimo segnale in vista di primarie che spaccheranno inevitabilmente il partito, mentre si avvicina l’appuntamento con l’aula del Senato, che dai primi di ottobre si trasformerà in una sorta di arena dove tutti i partiti si scanneranno per trovare una sintesi sulla 44 proposte di cambiamento della legge elettorale. Senza che un barlume di accordo possa illuminare il cammino.
Pier Ferdinando Casini, intanto, manda messaggi di fuoco a Bersani. Il Pd “non può chiederci nulla”, ha ammonito il leader Udc. “Vogliamo raggiungere una intesa, una soluzione concordata e venire incontro al Pd. Fra il nodo del premio di governabilità alla coalizione invece che al partito e il nodo preferenze, è chiaro che per me sono fondamentali le preferenze”. Proprio quello cheBersani non vuole, per evitare una conta dentro il Pd che potrebbe ribaltare gli equilibri molto facilmente. E’ opinione dei maggiorenti del partito che con le preferenze l’attuale classe dirigente piddina verrebbe azzerata. E da un elettorato chiamato ad esprimersi su urne ben più pesanti di quelle delle primarie.
Ma le parole di Casini sono state anche più dure, se possibile, sul fronte delle alleanze, con l’invito a non farne con Sel di Nichi Vendola “se vuole candidarsi al governo del Paese”: “Chi vuole governare questo Paese credibilmente non può avere niente a che fare con i contenuti e i protagonisti che ieri hanno depositato i referendum in Cassazione. Chi, dopo il governo Monti, in coerenza con l’Europa, vuole assumersi la responsabilità di guidare gli italiani – ha aggiunto – non può più avere niente a che fare con chi ha portato quei quesiti referendari in Cassazione il cui contenuto è antitetico al lavoro fatto fin qui” con il governo Monti. Parole, quelle su legge elettorale ed alleanze, che non sono piaciute a Bersani: “Sulla riforma della legge elettorale i centristi devono stare attenti a quello che pensano perchè il Paese va governato; noi non scherziamo”.
Il leader Pd, dunque, è chiamato a una scelta di campo alla vigilia delle primarie, mentre non solo il suo partito viaggia su un misero 25%, ma il M5S – sempre sondaggio Ipsos – arriva al 17,9%, l’Idv al 7,5%, l’Udc al 6% e Sel 5,9%. Scomparsa, tra i partiti che hanno un peso, la Lega, data sotto lo sbarramento del 4%. Sulla base di questo schema, a Bersani converrebbe allearsi con Casini e andare a votare con l’attuale legge elettorale per garantirsi anche il cospicuo premio di maggioranza che consentirebbe di governare agevolmente senza fare i conti né con Di Pietro, né con Vendola. Ma le primarie sono alle porte. E quello che sarà dopo il Pd è ancora tutto da scoprire. Quello che si profila all’orizzonte della legge elettorale, comunque, sembra delinearsi abbastanza chiaramente: un piccolo “ritocco” al Porcellum per inserire le preferenze (che piacciono al centrodestra), lasciando invariato il premio di maggioranza (che piace al Pd). In questo modo si riuscirebbe anche ad arginare un minimo il partito di Grillo che, comunque, resterebbe la terza forza politica in Parlamento (se i numeri resteranno quelli di oggi). Un quadro, tuttavia, in continua evoluzione, anche perché mancano ancora alcuni attori in campo, a partire da Montezemolo che – giura Irene Tinagli, economista vicina al presidente della Ferrari – a novembre scenderà in campo con il suo soggetto politico, destinato (nelle intenzioni) a rubare voti al centro e a destra. Ma ancora più se scenderà in campo Montezemolo, l’opzione “salviamoci con il Porcellum” diventerà lo slogan dei partiti più grandi per tutelare, ancora per una legislatura, le loro rendite di posizione.







1 commento:

Anonimo ha detto...


I primi a rilevare il decadimento di una comunità, nel caso il nostro Comune di Legnaro, sono quasi sempre i soggetti esterni che hanno a che fare con l’Amministrazione del Comune stesso.
Un esempio fra i tanti.
La Giunta Comunale di Legnaro ha contratto una polizza con una Agenzia di Assicurazione per coprire la responsabilità civile di danni dovuti ad incidenti vari nei confronti di terzi. Normale.
L’Agenzia Assicurativa, in modo unilaterale , ha revocato la polizza assicurativa contratta con il Comune per eccesso di incidenti denunciati dai cittadini, avvenuti sulle strade, marciapiedi, piste ciclabili locali dissestate.
Il Sindaco ha comunicato in Consiglio Comunale che con difficoltà sono riusciti trovare una nuova Società Assicuratrice pagando un premio doppio (Euro 40.000).
La revoca del contratto assicurativo è un brutto segno che toglie credibilità e fiducia e segna il decadimento amministrativo di Sindaco e Giunta.
Compito primo di una Amministrazione è garantire il movimento delle persone; il marciapiede lato Caserma dei Carabinieri dal crocevia a via Cavour è dissestato in modo grave da molti anni; le piste ciclabili hanno crostoni di asfalto sollevati dove l’inciampo è di norma; le strade sono ricche di buche con salti ed avallamenti, ecc. Le strade qui a Legnaro sono alla mercè di imprese che le utilizzano in proprio: rallentamenti multipli nello stesso tratto. A volte basterebbe un po’ di asfalto con un po’ di manutenzione per evitare un incidente. I soldi…. ci sono: la Giunta Comunale sta spendendo 500.000 Euro per lo sport: ( 100.000 Euro per campo di calcio di Casone, 100.000 Euro per il campo di calcio in centro, 50.000 Euro per il palazzetto dello sport ecc., 120.000 euro annue per attività sportive) e non si accorgono che quanto avvenuto è un segno di fallimento.
Di tasse locali ne paghiamo a sufficienza; Legnaro è il Comune più tassato dell’alta Italia, un aumento di tasse pari a 1.200.000 Euro solo nel 2012. Noi cittadini non meritiamo tutto questo!