lunedì 7 maggio 2012
Ricevo e pubblico:
CIRCOLO
DI
LEGNARO
(PD)
-‐
PD.LEGNARO@GMAIL.COM
LA
STORIA
E
LA
CULTURA
DI
LEGNARO
NON
POSSONO
ESSERE
MESSI
IN
VENDITA
Il
PD
di
Legnaro
è
fermamente
contrario
all’ipotesi
di
vendere
il
più
prestigioso
monumento
del
paese
per
risanare
i
debiti
che
i
Legnaresi
non
hanno
contribuito
a
fare
!!
La
Corte
Benedettina
rappresenta
il
monumento
più
prezioso
e
significativo
della
Comunità
di
Legnaro,
centro
economico,
sociale
e
culturale
del
paese,
sorta
nel
400
per
iniziativa
dei
Monaci
Benedettini
di
Santa
Giustina
di
Padova
e
cresciuta
nei
secoli
con
l’aggregazione
di
edifici
successivi.
La
bellezza
e
la
semplicità
architettonica
della
Corte
rispecchia
bene
quelli
che
sono
i
valori
e
la
storia
e
la
tradizione
legnarese.
Siamo
decisi
a
dare
battaglia
con
l’aiuto
dei
legnaresi
che
sono
invitati
in
Piazza
Costituzione
Domenica
13
Maggio
2012
-‐-‐-‐
h
9,00
–
12,00
a
firmare
per
la
difesa
della
Corte,
per
sensibilizzare
e
coinvolgere
i
cittadini,
L’invito
è
rivolto
anche
a
tutti
i
consiglieri
comunali
di
opposizione,
per
ribadire
che
il
monumento
benedettino
e
la
cultura
devono
tornare
ai
legnaresi.
I
4
Ha
contigui
trasformati,
a
nostro
parere,
devono
trasformarsi
in
un
grande
polmone
verde
per
tutti
i
cittadini
di
Legnaro
soprattutto
mammme
e
bambini.
Siamo
arrivati
a
questo
punto
di
massimo
degrado
della
storia
di
Legnaro
grazie
ad
una
Giunta
Comunale
sottomessa
che
ci
governa,
priva
di
idee,
che
non
riesce
ad
andare
oltre
la
quotidianità,
e
subisce
sottomessa
e
prona
tutte
le
decisioni
della
Giunta
Regionale
a
danno
dei
Legnaresi.
Questa
giunta
rischia
di
portare
in
eterno
il
triste
marchio
di
aver
avallato
la
vendita
della
storia
e
la
cultura
dei
Legnaresi,
per
mera
incapacità
di
governo.
La
Corte
Benedettina
è
la
nostra
cultura,
la
nostra
risorsa
economica,
da
qui
deve
rinascere
il
paese,
e
come
PD
di
Legnaro
lanciamo
la
nostra
proposta
quella
più
difficile:
il
trasferimento
dell’attuale
municipio
nella
Corte
Benedettina
che
diventerà
NUOVA
SEDE
DEL
MUNICIPIO
DI
LEGNARO
e
la
creazione
di
un
grande
Parco
verde
annesso.
Chiediamo
ai
cittadini
di
venire
in
piazza
per
darci
una
mano,
a
firmare
per
realizzare
tutti
insieme
questo
grande
sogno
che
resta
la
nostra
battaglia
politica
già
a
partire
dalla
prossima
campagna
elettorale.
Antonio
D’Alessio,
Segretario
PD
di
Legnaro.
Saluti Davide
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La Regione chiude Veneto Agricoltura:
cambierà nome e costerà la metà
Il piano presentato da Manzato: la vecchia società messa in
liquidazione, nasce un'agenzia. Salvaguardati i posti di lavoro
VENEZIA - Veneto Agricoltura addio. Dopo quindici anni di vita, il braccio operativo della Regione nel settore primario viene chiuso: l’azienda amministrata da Paolo Pizzolato e diretta da Giorgio Bonet sarà soppressa e messa in liquidazione, le società e i rami d’azienda ceduti, il patrimonio venduto.........
............. La vendita delle società e dei rami d’azienda comporterà in prospettiva un risparmio di spesa corrente di 3 milioni di euro all’anno. Sul capitolo degli investimenti, invece, la "cessione" della galassia che ruota attorno a Veneto Agricoltura dovrebbe comportare un gettito sui 20 milioni di euro.
Stiamo parlando di Intermizoo spa, Csqa Certificazioni, Bioagro srl (e non è detto che il processo di liquidazione avvenga facilmente. Giorgio Piazza, presidente di Coldiretti, avverte: «Csqa è una nostra eccellenza, sarebbe un peccato darlo a una multinazionale»). Poi ci sono tutte le proprietà di Veneto Agricoltura, un patrimonio di circa 270 beni «da valorizzare». Gli immobili non più funzionali saranno venduti. Risultato: dal 2012, stando alla riforma di Manzato, la Regione non sborserà più 14 milioni per far funzionare Veneto Agricoltura. Al suo posto ci sarà l’Agenzia. E costerà, per il funzionamento, 7 milioni. La metà.
Giovedì 24 Maggio 2012 - 09:57 Ultimo aggiornamento: 19:40
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