mercoledì 4 aprile 2012

Rischio idrico Legnaro



L'altra sera, assieme a molti altri cittadini legnaresi, ho assitito al convegno indetto dal Pd con a tema il rischio idrico a Legnaro ossia il pericolo di finire allagati in occasione di piogge o, peggio, rotture di argini.
Con un bellissimo intervento illustrato da immagini esplicative, l'ingegniere del consorzio di bonifica ha illustrato la situazione odierna della nostra zona. Interessantissimi i passaggi sulla storia dei consorzi e delle loro attività: non potevo immaginare che avessero avuto inizio ben 400 anni fa!
Curiosità a parte il territorio legnarese è in mezzo a due fiumi: il Bacchiglione e il Brenta. Storicamente l'acqua da noi non ha mai rappresentato un problema serio: qui era tutta campagna, quando pioveva a dirotto si aspettava che l'acqua defluisse. A Ponte San Nicolò, per esempio, la situazione era diversa, senza lo scavo di fossati e fiumicelli artificiali sarebbe più o meno una palude. Questo il motivo per cui gli unici corsi d'acqua presenti nel nostro comune sono canali fatti per l'irrigazione e non per portare via l'acqua in eccesso. Oggi che la superficie urbanizzata è vicina al 30% più l'esistenza di numerosi seminterrati il problema è emerso, ma le soluzioni scarseggiano.
Oggi, con tutte le case di mezzo, non è facile intervenire idraulicamente: in sostanza ogni volta che le piogge saranno un attimo più abbondanti del solito saremo sotto acqua.
Al terzo mandato l'amministrazione per voce di Oregio Catelan promette interventi duri nei confronti dei proprietari dei fossi che non si adoperano per tenerli puliti e funzionanti! E' il ruggito di un vecchio leone spelacchiato che da dentro la gabbia dello zoo tenta di impressionare i bambini: un bluff.
Il grosso dell'espansione urbanistica è avvenuto a partire dal 2000 e i dati anagrafici lo testimoniano inequivocabilmente. Quando si poteva ancora fare qualcosa, pur sapendo, si è preferito concentrarsi sui guadagni degli amici. Oggi quando gli allagati chiedono i danni a pagare siamo tutti noi. Secondo le previsioni farneticanti del piano regolatore approvato da questa amministrazione gli abitanti e quindi anche le superfici urbanizzate devono raddoppiare nel giro di pochi anni. Parafrasando la canzone qui sotto "chi non è ancora annegato finirà per marcire".

Saluti Davide

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