martedì 3 gennaio 2012

Deviazione non impercettibile!




La parte chiara è l'edificio esistente (chiesetta e sala De Andrè), la parte gialla è il nuovo edificio. E' facile notare come i due corpi non siano allineati. A farne le spese è il marciapiede che si restringe inevitabilmente, ma anche l'estetica ne rimane intaccata.
Sapevo che i nuovi edifici devono essere allineati a quelli esitenti o per lo meno alla strada. In questo l'allineamento non c'è.
Vorrei sapere il perchè di questa stortura. Qualcuno ha ipotesi?

Saluti Davide

18 commenti:

Anonimo ha detto...

Credo che il nuovo edificio sorga esattamente sul'impronta dell'edifcio che c'era precedentemente, essendo un piano di recupero.
Saluti.
Eugenio Righetti

Anonimo ha detto...

Come mai risponde l'ass:: Righetti all'ambiente e non l'assessore all'edilizia privata? Poi l'ass.: Righetti CREDE o NE é CERTO? Se non é Certo può ACCERTARSENE?

Anonimo ha detto...

Credo che l'Assessore Righetti non centri, trattandosi di una licenza datata "della passata Amministrazione".
Però! IL vecchio fabbricato ora abbatutto, nella parte terminale, opposta alla chiesetta lungo il marciapiede, rientrava di un paio di metri; per accedere alla agenzia assicurativa li esistente, edificata ad un solo piano terra, si salivano alcuni gradini con un pianorottolo di un bel metro di larghezza prima dell'ingresso.
L'agenzia per tutta la lunghezza circa una decina di metri, era lontana dal marciapiede.
Ora si è edificato sopra il marciapiede, cioè, la costruzione è stata fare avanzare: è illegale.
L'Assessore dice che si tratta di un piano di recupero; si tratta di una dicitura bugiarda, non hanno recuperato nulla ma abbatutto tutto, raso al suolo tutto compresi gli alberi e le aiuole. Il nuovo costruito viola il codice della strada che obbliga, una volta abbatutto uno stabile in centro abitato prospicente una strada, di arretrare di qualche metro.
Il vecchio stabile era allineato.
Ridurre la larghezza del marciapiede in un luogo come quello vuol dire stare dalla parte della cittadinanza?

Anonimo ha detto...

Anche se ,l'Ass. Righetti non "ha materialmente deciso", visto che è intervenuto, può informarsi presso l'Ass. competente che c'è adesso e c'era ALLORA.
Oppure non si parlano? Non mi pare, visto che ad ogni consiglio comunale, continuano a chiacchierare ed a sogghignare essendo vicini.

Anonimo ha detto...

Complimenti al terzo commento...si osservano ancora persone critiche e sensate in questo paese! Di nuovo i miei più sentiti complimenti...in giunta ci vorrebbero persone come queste, competenti in materia!

Anonimo ha detto...

Mi sono fatto tirare fuori i progetti dall'ufficio edilizia privata e ho constatato che era esattamente come pensavo, il nuovo sorge sul vecchio edificio. Lo stabile dell'assicurazione sorgeva ancora più in là verso la statale e mi sembra che il proprietario non abbia più intenzione di ricostruirlo...
Si chiama "piano di recupero" anche se si intende demolire e ricostruire.
Cordiali Saluti.
Eugenio Righetti

Anonimo ha detto...

Qualche persona ha una foto "prima del recupero"? O meglio qualche consigliere può verificare le planimetrie?

Anonimo ha detto...

Ultimo anonimo, è semplice basta chiedere ai proprietari precedenti.
Dal foglio n. 7 del catasto e dalle planimetrie che circolano dei precedenti piani regolatori, trattandosi di costruzioni datate,queste costruzioni risultano riportate in mappa e sono allineate. Anzi!!!!!

Anonimo ha detto...

Anonimo n.6 dice che un piano di recupero è tale perchè si ricostruisce il volume prima esistente, è così dovrebbe essere ( con piccole aggiunte o diminuzioni); ma in questo caso si è ricostruito 500% oltre l'esistente, tant'è che i nuovi insediandi non riusciranno ad immettersi in strada.
Ecco che allora i cittadini di Legnaro sono chiamati a pagare una rotonda di 300 mila Euro per poterli fare uscire.
Scusate: chi a autorizzato il piano di recupero???

Anonimo ha detto...

La possibilità di realizzare la rotatoria si è concretizzata a seguito dell'ultimazione della strada "dei vivai" che diventerà la nuova statale mentre l'attuale tracciato della 516 sarà declassato, pertanto l'ANAS ha ammorbidito la propria posizione permettendo il progetto, che sino a poco tempo fa nn serebbe mai stato approvato. Sicuramente il nuovo edificato trarrà un vantaggio dall'immissione in rotatoria, ma pensare che questa sia realizzata solo a tale scopo, fingendo che l'incrocio non costituisca un problema reale per il traffico e per l'inquinamento mi sembra veramente inconcepibile. L'opera inoltre sarà quasi interamente finanziata dalla regione e dalla provincia, restituendo perciò al territorio quanto pagato dai cittadini legnaresi.
Eugenio Righetti

Davide Bianchini ha detto...

E' il 4 marzo 2009 quando, in un consiglio comunale di Ponte S.Nicolò si parla fra l'altro di declassamento della ss516 e di diametri di rotonde. E' il 27 aprile 2009 quando viene inaugurata la strada dei vivai. In tempo quindi per iscirvere la Rotonda dentro al programma elettorale, ma nulla appare. Solamente a settembre questa amministrazione sfodera l'idea della nuova opera.
A svegliare il novello sindaco non è stato un operatore dell'anas, ma l'imprenditore preoccupato di non avere sbocchi da e per la sua lotizzazione.

Anonimo ha detto...

Per chiarezza per il Consigliere Bianchini la rotatoria serve o no? O bisogna fare solo quella a confine con Sant'Angelo perchè quella è un'aministrazione di sinistra e perciò li gli imprenditori sono santi, agiscono senza scopo di lucro e donano in beneficenza i loro profitti?
Eugenio Righetti

Anonimo ha detto...

Se servirà o no,e quanto servirà ad agevolare l'uscita dei veicoli da Legnaro,lo vedremo purtroppo quando sarà in funzione quando sarà già ultimata!!

Davide Bianchini ha detto...

Per chiarezza tutto quello che serve per alleviare la situazione del traffico a Legnaro è benvenuto. Esprimo le mie perplessità che la rotonda serva a qualcosa, per azzardare alcune ipotesi bisognerebbe per lo meno sapere quante macchine passano al giorno, in che direzione, con che orari... ma mai nessuno ha accennato a questi dati. Solamente una volta l'arc. Parpagiola ha esibito un libro di testo dove si spiegava la teoria delle rotatorie. La teoria. Gli imprenditori per quel che mi riguarda si dividono in onesti e disonesti. Per quel che ne so ce ne sono sia a destra che a sinistra di entrambe le categorie e a S.Angelo ci sono imprenditori di tutti i credi politici.
Ad ogni modo ad essere messa in discussione non è la rotatoria, ma le modalità con cui si è arrivati alla decisione di costruirla. Come al solito quando ci sono date e dati precisi si tende a divagare tirando in ballo destra e sinistra, presunte appartenenze, balle varie tanto per cambiare discorso. Se la rotonda non funzionarà comunque io darò la colpa al comunista di Monti e ai comunisti come lui che gufano su tutto quello che fanno gli altri.

Anonimo ha detto...

Sant'Angelo impero!

Anonimo ha detto...

E' bene che Righetti risponda, fa piacere.
Righetti essendo appena arrivato,si deve convincere che i suoi argomenti sono presi a prestito da chi solo si giustifica e il problema non l'ha mai affrontato.
Non è economico abbattere le opere di recente realizzate e pagate da noialtri: allargamento dell'incrocio per creare le tre corsie, espropriato alla banca il marciapiede sul lato di via Vittorio Emanuele e rifarlo rientrato in porfido, espropriato alla banca le aiuole sopra elevate costruite fra due muri in cemento armato e rifarle rientrate, espropriato il terreno lato sud della 516 per ricostruire arretrato il nuovo tratto di marciapiede di curva con pavimentazione di materiale pregiato, montato un nuovo impianto semaforico modernissimo,ecc.
La strada dei vivai ha tolto molta parte del traffico dalla 516, la rotonda si giustifica sempre meno anche perchè creerà problemi.
Su questo sito in passato è stato pubblicato un intervento molto preciso di Negrato sull'argomento, non sarebbe male rillegerlo.
Mi piacerebbe conoscere se il mutuo che il comune ha contratto per tale opera continueremo a pagarlo per una cosa che non ci sarà più. Così si prendono per il "sesto" i cittadini.

Anonimo ha detto...

Credo che l'incrocio così come è non sia funzionale perchè le corsie aggiunte nella statale sono troppo limitate e sono soggette ad un semaforo con tempi brevissimi di verde e lunghe attese di rosso. Le attese nella sp 35 sono davvero esagerate e solo l'intervento del vigile alla mattina riesce a far defluire il traffico. Pochissimi sono gli automobilisti che spengono il motore a semaforo rosso e chiramente il nodo è un punto cruciale per l'inquinamento. Per questo sono favorevole alla creazione della rotatoria. Il semaforo potrà essere riutilizzato, recuperando parte delle spese. Visto come funziona ora l'incrocio credo che probabilmente potevano essere fatte altre scelte.
Saluti
Eugenio Righetti

Anonimo ha detto...

Dalle foto aree che ho estratto dal Sistema informatico territoriale della regione veneto e dal portale IUAV cartografico, il nuovo edificio non sorge esattamente dov'era quello demolito (edificio ex assicurazione SAI); l'edificio demolito era molto più arretrato rispetto alla strada. Per il volume che ospitava l'assicurazione Sai è vero che era ad un piano solo, ed è anche vero che per accedervi bisognava fare due scalini, ed era leggermente arretrato rispetto al marciapiede.
Forse l'unico segno che ancora oggi si è conservato è la posizione della recinzione, per lo meno nel tratto in curva.
La proprietà privata, e i relativi diritti edificatori sono sempre tutelati, ma la questione che a mio parere non è mai stata affrontata ( o forse sottovolatutata ) è che la parte politica ( il soggetto pubblico, senza distinzione di colore o appartenenza ) doveva comunque valutare e prevedere che una volta dismesso il treno che portava da Chioggia a Padova (si parla di tanti anni fa), la strada statale 516, con lo svilupparsi della mobilità pubblica e privata, (vedii piani della mobilità provinciale) sarebbe stata comunque l'asse importante di collegamento verso Padova, visto che il ponte sul Bacchiglione esiste, ed esisterà per diverso tempo.
Ecco quindi che negli anni successivi, ( l'ultimo decennio in sostanza) quando si è intervenuto con le demolizioni e ricostruzioni di alcuni edifici presenti nell'incrocio (ex edificio ortofrutta marzotto e volumi attorno alla villa ed il molino), invece che mediare con il privato, al quale non sarebbero stati negati i metri cubi da costruire, si è preferito costruire più o meno dov'era e com'era, non cambiando il rapporto dimensionale e spaziale tra quanto costruito ed i vuoti lasciati dalle strade.
Con l'ultimo intervento si è addirittura ridotto lo spazio potenzialmente a disposizione per realizzare la rotatoria; anzi sulla rotatoria , intersezione tra due strade ( seppur declassate) con un alto volume di traffico, verrà anche realizzato un accesso carrabile ai nuovi edifici.
Spero che con il prossimo "angolo" a disposizione ( ex bar centrale ) si possa fare un ragionamento "costruttivo" con chi andrà ad edificare il nuovo od eventualmente recuperare il volume esistente per allargare l'incrocio e poter consentire lo smaltimento del traffico in attraversamento (sopratutto per la svolta a destra dal centro del paese e verso Piove di Sacco).
Le occasioni ci sono state per poter fare una "porta d'ingresso" dignitosa per Legnaro, o quanto meno significativa dal punto di vista volumetrico; ricordo tutte le polemiche su giornali per la torre di Gregotti a Cadoneghe, vicino all'argine; ora invece l'incrocio è ben riuscito ed il sistema delle rotatorie funziona bene.
Quindi preferirei avere anche una torre alta dieci dodici piani in centro sulla statale 516, piuttosto che fare ogni giorno 10-12 minuti di coda al semaforo per superare l'incrocio, vista l'alta densità di quanto costruito ( vedi edifici ex-marzotto e quelli nuovi adesso).
Non so quanto sia piacevole abitare in un appartamento e continuamente vedere il traffico di auto e furgoni che ti passa mediamente a 5 metri dalle finestre ( per quelli fronte strada ).
Non esistono poi anche tanti posti auto per gli utenti non residenti, quindi anche le attività commerciali e gli uffici insediatisi, secondo me, non sono del tutto così comodi ed accessibili per il pubblico.
Certe volte non bisognerebbe rispondere solo a consensi elettorali di medio periodo, ma avere anche la lungimiranza per i tempi più lunghi, e spendere tanti soldi pubblici per risolvere problemi , che se oggetto di una più attenta riflessione e valutazione, forse sarebbero più economicamnte sostenibili adesso viste le casse comunali ed i costi sociali di chi passa parte del proprio tempo in attesa del semaforo verde.


Roberto Pescarolo.