mercoledì 6 luglio 2011

TAV

Sono molto impegnato con gli esami e il lavoro, così vi giro questo post sul TAV.
Anche a livello legnarese c'è da chiedersi il perchè di certe opere.


Tratto da www.beppegrillo.it

Al minimo dubbio non c'è alcun dubbio, come disse Robert De Niro in un suo celebre film. E allora, se non esiste UN SOLO motivo per realizzare la TAV in val di Susa, non economico - costerà 22 miliardi a fronte di benefici inesistenti, non ambientale - distruggerà una valle, non per il traffico merci - in continua discesa da 10 anni sulla tratta attuale, ALLORA a cosa serve? Perché le procure non indagano sullo sperpero di soldi pubblici? E' ammissibile che mentre siamo sull'abisso del default e Tremorti vara una manovra da 47 miliardi di tagli e tasse vengano divorati 22 miliardi di euro (NOSTRI cari pennitavvendoli, non della UE) ? Questa mostruosa e improbabile opera dovrebbe finire tra vent'anni, ma cos'è ci state prendendo per il culo e pretendete pure che vi crediamo?
Oggi il professor Marco Ponti, uno dei pochi che si è esposto per i valsusini, ci spiega perché la Tav è inutile. Aspettiamo con ansia la voce dei totem del Paese, da Mario Monti, a Luca Cordero di Montezemolo, a Mario Draghi, sempre assenti, sempre silenti.

Intervista a Marco Ponti, professore Politecnico di Milano

Marco Ponti - Mi chiamo Marco Ponti e sono Professore ordinario di economia dei trasporti al Politecnico di Milano.
Blog - La TAV in Val di Susa è necessaria per i trasporti tra Italia Francia ?
Marco Ponti - Quella linea sembrerebbe non indispensabile, sicuramente avrebbe una priorità molto bassa rispetto a altri interventi perché i costi sono elevatissimi e il traffico, sempre stando alle cifre ufficiali, molto modesto, tra i traffici più modesti di tutti i valichi italiani delle Alpi.
Blog - Quali i costi e quali i benifici di questa opera?
Marco Ponti - I costi previsti ufficialmente sono per tutta la linea, non solo il tunnel di base 22 miliardi di Euro, ma di solito queste previsioni si dimostrano inferiori ai costi reali, il caso dell’alta velocità italiana è costata tre volte tanto quello previsto, i benefici per i passeggeri sono rilevanti, ma in questo caso i passeggeri previsti sono pochissimi, la linea quindi dovrebbe essere essenzialmente per il traffico merci, ma il traffico merci attualmente è di tre milioni di tonnellate all’anno e stava declinando già nei 10 anni passati, è una relazione che sembra avere scarse prospettive di crescita, perché poi avrà anche la concorrenza del nuovo tunnel del Gottardo svizzero che va grossomodo nella stessa direzione, sembra difficile che il traffico saturi la linea esistente, che può portare fino a 20 milioni di tonnellate senza spendere un Euro, è difficile che superi questa soglia.
Blog - Perchè i partiti si sono accaniti su questa opera che molti sostengono sia inutile?
Marco Ponti - C’è una strana storia che tutto quello che è ferrovia merita un sacco di soldi pubblici, invece la strada che porta il 90% delle merci e dei passeggeri e anche dei pendolari, bisogna ricordarsi, sembra vista come il demonio per ragioni di inquinamento ma non ha nessun senso tecnico, neanche dal punto di vista ambientale.
Blog - E' giustificabile questo enorme impatto ambientale?
Marco Ponti - L’impatto ambientale di qualsiasi nuova costruzione è piuttosto elevato, l’opera è molto utile può darsi che i benefici anche ambientali superino le emissioni di cantiere, ma in questo caso, dati i dubbi fortissimi che ci sono sull’utilità dell’opera, c’è anche il rischio che dal punto di vista ambientale lo spostamento di traffico dalla strada alla ferrovia sia molto modesto e quindi i benefici di riduzione di impatto ambientale siano molto modesti. Sono previsti 14 treni al giorno su 250 di nuova capacità, il traffico merci ferroviario è in declino in tutta Europa con poche eccezioni, anche in Francia è in forte declino il traffico ferroviario perché le cose che produciamo non sono beni primari, mattoni o legname o carbone, quelle cose che andavano in treno due secoli fa, oggi produciamo vestiti di Armani e microchips che mettere sul treno è pressoché impossibile, se si vuole aumentare la capacità del sistema ferroviario, ma non ce n'è bisogno, è molto meglio intervenire sulle tecnologie che costano molto meno e riescono a far fronte assai bene a eventuali aumenti di domanda, se gli aumenti di domanda ci saranno, ma finora sono stati quasi da encefalogramma piatto. Devo ricordare che il nodo stradale è supertassato in tutta Europa, mentre il nodo ferroviario è supersussidiato e ciò nonostante il nodo stradale vince, ma perché? Perché la gente è stupida e cattiva? No, perché probabilmente ci sono le ragioni strutturali, per questo, abbiamo stili di vita e tipi di produzioni che non vanno più molto d’accordo con il nodo ferroviario.
Blog - A chi interessa la realizzazione della TAV?
Marco Ponti - Ovviamente gli interessi dei costruttori, ma quelli ci sono sempre e comunque, il problema vero è la disattenzione che c’è per rapporto tra costi e benefici delle opere, soprattutto la priorità, non ne è fatta una ragionevole prioritizzazione delle opere in funzione del rapporto costi – benefici che è l’unico modo con cui si può ragionare seriamente in questi casi.
Blog - Esistono alternative all' Alta Velocità ?
Marco Ponti - Certo, intervenire dove c’è tanta domanda, cioè nelle aree dense, nelle aree metropolitane e nelle aree urbane dove la domanda è tantissima e intervenire con tecnologia e manutenzione per esempio che sono molto più urgenti e molto meno costose. Modernizzare e mettere in sicurezza soprattutto la rete stradale, è il 90% del traffico e continuerà a viaggiare il 90% o l’85 % del traffico nella migliore dei casi, è un mito quello dell’intervento in ferrovia, è costosissimo e porta pochissima merce e in proporzione ai costi ovviamente, che pagano i contribuenti poi, mentre i costi della strada li pagano bene o male chi viaggia. A me dei valsusini non fregherebbe assolutamente niente se l’opera fosse utile, ma siccome l’opera probabilmente è inutile, in questo caso hanno ragione, se l’opera fosse utile dovrebbero starsene zitti e vendere le loro compensazioni se fosse utile al Paese, ma ci sono fortissimi dubbi che questa opera sia utile al Paese e questi dubbi sono molto generalizzati, molto di più di quanto si pensa.



Saluti Davide

8 commenti:

Anonimo ha detto...

La Cassazione assolve i "Serenissimi".

INVITO RIVOLTO A TUTTE LE AMMINISTRAZIONI LOCALI.
propongo senza esitazione che sia intitolata una via nei nostri comuni al nome di Bepi Segato.

Per chi dubita o irride consiglio una lettura:
http://www.bepinsegato.net/documenti/LibretoSegato.pdf

Anonimo ha detto...

Marco Ponti dice:"poichè il sistema ferroviario è in declino, non è conveniente investire sulla strada ferrata".
PER ME HA SERI PROBLEMI.
si parla di sostenibilità e di scenari futuri e qui si stravolge tutto. non me ne frega del suo ruolo di professore... anzi, sentite un pò i nostro luminari padovani cosa ne pensano: Proff. Pasetto, Odorizzi, Vitaliani...
Ponti gaeo qualche mandoea da ciapare?

Davide Bianchini ha detto...

Il rilancio dell'economia attraverso il finanziamento delle opere pubbliche è una questione che risale all'America degli anni 30 e 40. Il TAV è un progetto degli anni '80 che risente pesantemente di quell'impostazione. Se è vero che con le opere pubbliche 'economia in generale migliora, non è più vero che basti una qualsiasi opera pubblica. Oggi bisogna puntare su opere che oltre ai soldi e all'innovazione contengano chiari elementi di sotenibilità ambientale.
La crisi economica odierna è si sovraproduzione: le aziende producono molto di più di quello che il mercato riesce a comprare, non rispettando i loro piani di crescita non riescono a sostenersi e chiudono i battenti lasciando a casa i dipendenti. i quali senza stipendi non comprano più i prodotti alimentando così la crisi. Ma a riprova di questo ragionamento conosci anche solo un prodotto impossibile da comprare percheèdi scarsa reperibilità? Eppure con tutte le fabbriche in crisi dovemmo fare fatica a trovare anche il pane....e invece no
In questo contesto costruire un treno per le merci è un controsenso. Gli stessi soldi ( quindi lo stesso effetto sull'economia) potremmo investirli in tecnologie per il risparmio energetico e la ricerca, ma a guadagnarci sarebbero una marea di piccoli artigiani e le piccole medie industrie legate alla ritrutturazione delle abitazioni e all'installazione di impianti (idraulici, elettricisti, muratori...) Non certo le mega imprese che vincono gli appalti per bucare le montagne. Ma forse l'anonimo è un potente azionista di queste imprese e non gliene frega niente della dimensione locale dell'economia.
Paroni a casa nostra, ma come deputati e ministri di Roma ladrona se ciapa de più! TRADITORI!!!!

Anonimo ha detto...

Davide, non metterci di mezzo la politica... Ti fanno ancora paura le mega imprese???
costruire un treno per le merci è un controsenso solo se fossimo arrivati alla frutta, alla fine del mercato, della mobilità e delle speranza. ma per fortuna non è così e per tutte le persone di buon senso la ferrovia è, e lo sarà a lungo, un mezzo ambientalmente più sostenibile. C'è un'economia locale ma anche una macro-economia. eppoi anche chi buca le montagne da lavoro ad un sacco di gente, vedi la realizzanda Bologna-Firenze. non cercare di creare spaccature tra piccoli e grandi, gli artigiani e le nostre piccole industrie non avrebbero mai detto quello che hai detto tu.

Davide Bianchini ha detto...

Sei autoreferente perchè non rispondi alle mie argomentazioni con altre di segno differente. Quello che dicono gli artigiani lo puoi solo supporre, gli investimenti di cui parlo fanno parte proprio di quella macro economia di cui parli anche tu. La differenza fra micro e macro è un'altra e non dipende dalla dimensione delle aziende in causa. Il treno Francia-Italia c'è già, sia per le merci che per le persone. Ogni giorno ad esempio passa per Padova un treno che ti porta in una notte a Parigi, ogni giorno passano tonnellate di merci ( in diminuzione da anni) fra Italia e Francia e non esite alcun problema di mancanza di spazio all'interno di questi treni. Non è perchè non ci sono treni che le merci scelgono la gomma o le persone non vanno in Francia. Non è nemmeno in discussione la qualità ecologica del treno, ma l'opportunità economica di costruire una nuova linea. Io la vedo in maniera differente, ma anche sforzandomi di applicare il modello keinesiano all'economia del 3° millennio semplicemente sceglierei altri tipi di opere: stessi soldi, stesso beneficio in termini di macroeconomia, ma interventi più piccoli e più diffusi sul territorio.
Non ho alcuna paura delle grandi imprese, ci ho lavorato e le conosco. Ce ne sono di sane e fanno affari d'oro, altre prosperano solo con le commesse pubbliche che recuperano a suon di mazzette e intrallazzi politici. Io ho scelto da che parte stare e tu?

Anonimo ha detto...

ancora una volta gli interessi economici e di potere rovinano il nostro paese..... fa' anche rima....
Spero che qualcuno della Lega al potere se ne renda conto e si impegni a porvi rimedio.
stefano d.

Anonimo ha detto...

e aggiungerei sono propio quelle aziende gradi che sfruttano spremono senza scrupoli i lavoratori e quando le cose vanno male o non gli servi piu' un bel calcio in culo e tanti saluti
stefano d.

Anonimo ha detto...

a roma ladrona , ghe se non sbaglio circa 945 persone tra deputati e senatori di tutti i colori..... senza contare tutto il cucuzzaro attorno,ce' chi fa de piu' chi fa de meno chi non fa niente ecc ;forse chel franchetto in piu' del operaio medio che i ciapa ghe fa comodo a tutti .... o no?
stefano d.