giovedì 7 luglio 2011

I Serenissimi

Sollecitato dal commento un po' esaltato di un lettore del blog ho voluto approfondire il discorso dell'"assoluzione in cassazione" dei così chiamati Serenissimi, che tra l'8 e il 9 maggio 1997 occuparono il campanile di San Marco.
Innanzitutto le sentenze della cassazione sono sentenze particolari e vanno lette per benino prima di ricavare conclusioni generali. Quella in questione dice che 3 componenti su 10 ( fra ideatori, fiancheggiatori ed esecutori) non hanno commesso uno dei reati a loro contestati perchè i mezzi utilizzati non potevano nemmeno potenzialmente raggiungere lo scopo. La cassazione ha senz'altro le sue ragioni. Rimangono le condanne in via definitiva degli altri componenti e per più reati differenti.
Mi piacerebbe intrattenervi spiegandovi come la "secessione " non abbia vie legali di realizzazione, ma solo la via insurrezionale. Mi piacerebbe andare a fondo della questione e valutare il perchè di tanta severità nelle condanne ricordando che i 10 non volevano affatto fare un atto dimostrativo, ma innescare una rivoluzione. Ma non ho tempo.
In merito alla proposta di intitolare una via a Bepin Segato voglio solamente dire che prima di lui c'è un altra personalità (legnarese) misconosciuta, che attende da anni l'intitolazione di una via. Si tratta del legnarese carrettiere, furfante, eroe partigiano Clemente Lampioni: una personalità e una storia degne di un film ( non sto scherzando!).
Appena potrò ve ne parlerò.



«I "tanki" non erano mezzi eversivi»,
i Serenissimi assolti dalla Cassazione
Gli autori dell'assalto al campanile di San Marco il 9 maggio 1997 non erano terroristi «perché gli strumenti usati non erano offensivi». La Suprema corte deposita i motivi della sentenza definitiva


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ROMA - I tre ex Serenissimi padovani che la notte tra l'8 e il 9 maggio 1997 organizzarono l'assalto al campanile di San Marco a bordo di due «tanki» (ovvero rudimentali trattori) non erano terroristi o eversori. Lo dice la Cassazione, che, a 14 anni dai fatti, assolve definitivamente dall'accusa di aver costituito una banda armata e l'associazione sovversiva «Veneto Serenissimo Governo» per finalità di terrorismo e di eversione dell'ordine democratico tre ex Serenissimi padovani: Cristian e Flavio Contin, e Gilberto Buson, già condannati per l'assalto al campanile di San Marco. La Sesta sezione penale - nelle motivazioni depositate con le quali ha boociato il ricorso della Procura veneziana - spiega che legittimamente la Corte d'appello di Venezia, nel marzo 2007, si era pronunciata a favore del terzetto in quanto «l'organismo associativo in questione, pur perseguendo un programma eversivo dell'ordine democratico e pur proponendosi atti di violenza, era tuttavia strumentalmente inidoneo al perseguimento dello scopo eversivo, data l'assoluta carenza di disponibilità strumentali che tale programma potessero attuare». Nulla da eccepire, da parte di piazza Cavour, anche sulla offensività dei mezzi utilizzati per l'assalto, come invece rivendicava la procura veneziana. Sul punto, la Cassazione ha sposato la tesi di merito che aveva fatto notare come i «tanki» non erano altro che «trattori rudimentali», lontani dall'essere ritenuti «mezzi eversivi». (Adnkronos)

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