domenica 24 ottobre 2010

Le tre caravelle

Ricevo e pubblico:

DEE - (la Nina). LALO - (la Pinta). TONI MEMO - (la Santa Maria).
E' una storia che molti di noi della vecchia LEGNARO conoscono, e io la voglio portare a conoscenza dei giovani e di chi vive a Legnaro oggi
Erano gli anni dal 1946 al 1957 ; questo periodo lo vorrei chiamare 2° RINASCIMENTO . Il piazzale della chiesa S. Biagio era circondato da paracarri intervallati da piante di acacia (robinie). Il piazzale era di ghiaia e terra battuta, così come tutte le strade comunali in quel periodo.
Sull'angolo a sud est del piazzale, tra via Orsaretto e via Roma , stavano due grosse pietre una sopra l'altra a forma di T . Queste pietre erano il simbolo di avvenimenti di tre epoche storiche di Legnaro. 1°epoca: guerra 1915/18, 2°epoca: periodo della dittatura fascista 1922/45, 3°epoca: dal 1946 in poi . Io la chiamerei PIETRA DELLA PACE, questi sassi venivano però chiamati PIETRA DEL BANDO.
Mi chiedo che fine abbiano fatto queste pietre.
Durante e dopo 2° RINASCIMENTO le pietre furono punto di riferimento per moltissimi giovani, di varie età, di varie estrazioni sociali. Noi dell'età dai 10 ai 16 anni, non avevamo orientamenti politici; io e tanti altri miei coetanei eravamo ignoranti politicamente , anche perché la mala politica portò distruzione, guerre, sofferenze e morte. Noi quella la conoscevamo purtroppo molto bene.
Cercavamo soltanto amicizie per confrontarsi con dialoghi , anche con opinioni diverse, con altri coetanei, per ricucire un tessuto strappato dalla dittatura e dalla guerra. Tante noccioline, tante carrube e tante straccaganasse abbiamo consumato su quelle pietre, tra amici e amiche. Quelle pietre furono da sfondo a molte storie.. Ora non ci sono più. Capisco, tutto ha un principio, e tutto ha una fine. E anche questa é una piccola,povera,storia dimenticata.
Dall'altra parte a nord est del piazzale , stava ubicato la sala del cinema. Era una sala adibita non solo a proiezioni filmati, ma anche riunioni per comunicazioni di massa ai cittadini legnaresi . Nei giorni festivi, nelle vicinanze del locale cinema, "ormeggiavano tre velieri", così li ho definiti (come le tre caravelle colombiane).
Erano niente altro che, tre carrettini coperti da una tela bianca a forma di vela, prolungati per contenere più frutta possibile. Sempre presenti nei giorni festivi .
DEE, LALO e TONI MEMO conoscevano vita e miracoli di tutto e di tutti coloro che frequentavano la piazza e non solo , conoscevano anche coloro che nella piazza, non c'erano mai . La signora DEE: era donna di costituzione robusta , era abile ed esperta nel il suo mestiere di venditore ambulante ; come si dice "una donna con gli attributi". Era simpatica e sapeva farsi voler bene , generosa, dal cuore grande . Il signor Toni Memo era una persona di statura media, un po' panciuto, come tutti i commercianti di genere alimentari. Lavorava in stretta collaborazione con la sua concorrenza. TONI, era quello che faceva le spese al mercato ortofrutticolo di Padova, sia per la signora DEE, e molte volte anche per LALO . Era l'unico ad essere attrezzato di mezzo da traino con cavallo.
LALO personaggio da non dimenticare ; era basso di statura, ma grande di umiltà e di bontà . Era amico di tutti, nemico di nessuno. Era il più giovane dei venditori ambulanti, arrivava sempre per ultimo con il suo veliero sul campo di battaglia. Però , recuperava subito quello che aveva perduto per il ritardo , era appassionato di calcio. Il Padova era il suo pane.
Tutti i giovani dai 10 ai 20 anni alla domenica circondavano il suo veliero per fare consumazioni e chiaccherare di sport, lui amava molto le belle ragazze. LALO , bontà infinita, é stato il primo ad emigrare in cerca di fortuna. Se ne andò in silenzio. Non ho avuto più notizie. Lo aspettiamo ancora, ma sono certo che non tornerà più. Il piazzale della chiesa e via Roma erano luoghi di raduno di giovani ma anche persone di una certa età .
A questo punto classifico i gruppi come si faceva allora nel 2° rinascimento. Spero di non dare dolore a nessuno ; chiedo scusa per i termini usati.
Gruppo - M. F.... ( Morti de Fame ).
Gruppo - B. B.. ( Basa Banchi ).
Gruppo - Ga. Ga'. P. M..(Pieni de Merda )
Preciso subito che io facevo parte nel gruppo dei M. F.
All'interno ogni gruppo, aveva i suoi intellettuali. Il gruppo che aveva più intellettuali, era gruppo B. B. Erano quasi tutti ragazzi e ragazze molto educati, erano sempre i primi della classe . Il loro linguaggio era perfetto, scandivano le parole con punti e virgole. Insomma erano dei veri e propri intellettuali.
Quando noi del gruppo .(M. F.) si faceva una misera proposta ; valeva sempre la loro, e ci consideravano per quello che eravamo: morti de fame. Erano ragazzi per bene e ci consideravano cittadini di serie C.
Ogni gruppo aveva le sue regole. Nel nostro gruppo avevamo inventato una nostra lingua, un gergo alla rovescia. Nessuno era in grado di tradurre il nostro linguaggio al di fuori dei M.F.. Quello che conosceva piu' vocaboli, era il nostro intellettuale porta voce. Scrivo una frase come esempio: ( Le tinvequensi leapri le es nogior lade cepa ). Traduzione : Il venticinque aprile é il giorno della pace . Dico la verità; non abbiamo fatto molto successo; anzi , proprio niente.
Il gruppo Ga'. Ga'. P. M erano i figli di papa' ; arrivavano all'imbrunire, si mettevano a circolo nei pressi della caravella di Toni Memo , era il banco più guarnito. Al centro del banco la frutta, sopra una cassetta di legno capovolta c'era un contenitore di vetro, con il fondo a specchio. Toni posizionava le paste dolci bene allineate, circa 15 paste, lo specchio e il fondo le moltiplicavano per tre ; il tutto sembrava un plotone di soldatini di piombo che noi M. F. ce le mangiavamo tutte con gli occhi .
Questo gruppo Gà Gà P. M , prima uno, poi l'atro, e poi l'altro ancora, se le mangiavano tutte , per davvero. Noi M. F. con gli occhi sbarrati ingoiavamo le straccaganasse secche tutte intere; ad un certo punto cadeva su di noi una malinconica tristezza , seguita da un profondo sospiro. Ce ne andavamo verso casa e per sfogare la nostra rabbia, ci mettevamo a calciare i sassi di rilievo sulla strada, rompendo pure le "carioche" (le carioche erano quattro striscie di cuoio inchiodate su un pezzo di legno a forma di sandalo che a noi M. F. serviva come calzatura estiva.
Questo era come si trascorrevano i giorni festivi nel periodo del 2° RINASCIMENTO. Anche questa é una storia povera ; ma vissuta.
Non so se questa sia una storia da ricordare: non é stata però
solo mia: é stata la storia di tantissimi miei coetanei concitadini di LEGNARO .
Vito Motti.

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