martedì 20 aprile 2010

“SENSO CIVICO” : SE MANCA ALL'AMMINISTRATORE PUBBLICO




Ricevo e pubblico ringraziando l'autore per il contributo.

EDIFICIO SCOLASTICO A RISCHIO:
PARCHEGGI PUBBLICI NEL CORTILE DELLA SCUOLA.

L'articolo 89 del Decreto Ministeriale n. 297 del 1994 al comma 2 recita: “ Tutti gli edifici scolastici devono comprendere un'area per le esercitazioni all'aperto”
Sempre l'articolo n. 89, comma 4 continua: “ Tali aree sono considerate locali scolastici”
La superficie minima di queste aree per ogni edificio scolastico, deve rientrare nei parametri previsti dalle disposizioni ministeriali. Sempre tali aree sono protette da norme giuridiche precise, devono essere recintate in quanto fanno parte integrale della Scuola, e vietate all'ingresso di estranei, ecc.
Difatti passando per un centro di un qualsiasi paese e notando un edificio attorniato da un'area recintata, con prato e alberi, pensiamo subito ad una scuola; questo da sempre. E' come si trattasse di un luogo pubblico-”sacro”. E' un luogo privato.

VENIAMO A NOI. COMINCIAMO DALL'INIZIO

La Scuola Elementare del centro di Legnaro corrisponde a quanto previsto dalla Legge sopra citata: un edificio con tante aule e servizi-spazi di ausilio didattico, e, attorno, un'area scoperta recintata, con alberature per proteggere gli allievi dal sole, che, come superficie di estensione minima, rientra nei parametri fissati dal Ministero competente. Non ancora edificata la palestra prevista nel progetto.
Quest'area che dalla Legge viene classificata “locale scolastico”, confina per una parte, al lato Nord, con un muro costruito sul confine che è parte di un vecchio laboratorio “ forno-panificio” da tempo inattivo.
L'area dove sorge il laboratorio-panificio, si estende fino al crocevia di via Roma con la SS 516; è stata abbondantemente caricata dalla Amministrazione Comunale di migliaia e migliaia di mc. di volume per edificarvi decine e decine di appartamenti; è ora oggetto di intervento edilizio. L'impresa titolare dell'area ha presentato delle richieste di permessi particolari all'ufficio Tecnico Urbanistico Comunale, richieste che l'ufficio non ha potuto soddisfare perchè in contrasto con le leggi e i regolamenti vigenti.
Niente paura, l'impresa parla con l'Amministrazione e il Sindaco del tempo con apposita delibera di Giunta Comunale, in deroga alla legge, soddisfa la richiesta dell'impresa a tempo di record.
I tempi: l'impresa completa la presentazione dei progetti in Comune il 17/09/2008; la Delibera di Giunta è la n. 128 del 25/09/2008. Otto giorni dopo. Sono assenti 3 assessori su 6.

COSA CHIEDE L'IMPRESA?

E' scritto in Delibera: ...“ La richiesta di permesso prevede....la demolizione e ricostruzione del fabbricato esistente sulla linea di confine con la proprietà comunale, prevedendo, inoltre, l'apertura di nuova veduta verso la proprietà comunale, in deroga agli articoli n. 900 e seguenti del Codice Civile”. Più avanti, sempre in Delibera, si legge: l'impresa “...al fine di ottenere il consenso alla realizzazione delle nuove aperture verso l'area di proprietà del Comune di Legnaro censita al foglio 7, mappale 81, ha presentato in data 17/09/2008, proposta di realizzazione ........di un parcheggio e verde pubblico..........…. si omettono gli allegati.” Il fabbricato menzionato è il forno-laboratorio.
La Giunta Comunale acconsente e approva.
In Delibera, volutamente o no, (si nasconde?) si tace o si fa finta di non sapere che il mappale 81 sopra citato è un'area d'istruzione recintata dove, per entrare, bisogna suonare il campanello, come per una qualsiasi proprietà privata; non è scritto che sopra il mappale insiste un edificio scolastico, dove si fa attività didattica per i nostri figli: le Scuole Elementari. E' come definire la sede del Municipio con un n. di mappale, o la Chiesa di Legnaro con un terreno catastale, è assurdo!!
La Delibera così formulata e descritta, porta fuori strada chi la legge per interpretarla.
CHIARIAMO

Un muro di confine, come quello del panificio in questione, Legge alla mano, una volta demolito, perde il diritto di sedime, e deve rientrare in proprietà alla distanza di 5 metri dal confine.
Il muro di confine secondo la Giunta Comunale, si legge in Delibera, viene ricostruito; ma ciò non corrisponde al vero in quanto è stato, oltretutto, sopraelevato; allo stato attuale siamo a tre piani fuori terra.
Nella Delibera è previsto di creare, sul muro di confine, delle nuove aperture verso la proprietà comunale. Queste aperture cosa sono? Finestre, porte, vetrine, passaggi pedonali? E' ovvio: sono “favori” che fanno aumentare di valore l'immobile in costruzione a vantaggio dell'impresa....
Codice Civile alla mano e Legge Urbanistica, un muro edificato a confine, da sempre non può avere aperture alcuna, deve restare cieco.
La Giunta, con questa Delibera, fa perdere al terreno comunale i diritti di confine, fa perdere i diritti propri della Scuola e Allievi, fa perdere i diritti all'Ente Comune: ne deriva un danno per la Collettività. Il Comune si nega la possibilità prevista dal Codice Civile - un domani volendo (non si sa mai) - di edificare a ridosso del muro, anzi è obbligato al rispetto della distanza di 10 metri dal nuovo fabbricato.
Inoltre, in Delibera, è prevista la costruzione di un parcheggio di uso pubblico sul cortile della Scuola Elementare. E' logico pensare che attraverso questo parcheggio si arriva alle aperture previste sul muro di confine, con ingresso da via Roma di lato della chiesetta di Sant'Anna. Attualmente l'impresa ha installato parte del cantiere all'interno dell'area della scuola, installandovi pure una altissima “gru” di servizio al vicino cantiere, aldilà del confine.
I parcheggi per gli appartamenti in costruzione vengono ricavati nel cortile della Scuola Elementare. E' una cosa accettabile?
Fra gli interessi dell'Istituzione Scolastica, dei ragazzi-alunni, dell'Ente Comune, della Collettività Legnarese e gli interessi di una ditta privata, viene favorita quest'ultima.
Ma il Sindaco da che parte sta? Ha il compito di proteggere l'Ente Comune e quindi i diritti di tutti i cittadini; lo prevede la Legge. Invece? Dov'è il senso civico che deve avere l'Amministratore?
In Delibera è scritto che tutto questo viene fatto a beneficio della pubblica utilità. Ci fosse un briciolo di pudore!!!
A nulla è valsa la raccolta di firme di protesta da parte dei genitori degli allievi della Scuola. In Consiglio Comunale, sollevato il problema, la delibera in oggetto non venne mai portata nè letta.
Gli Amministratori credono di fare quello che vogliono perchè il terreno è del Comune e quindi lo amministrano Loro. Si comportano come il proprietario di un appartamento che l'ha affittato ad un inquilino con regolare contratto, ed è convinto di poterlo in parte abbattere perchè è suo. Commette reato. Finchè c'e la Scuola, manomettere l'area di istruzione è reato pure per gli Amministratori!
Ritorniamo al muro costruito sul confine. Per me si tratta di un abuso autorizzato, e tale rimane (si vedano i numerosi pronunciamenti in materia della Corte di Cassazione e vari TAR). Diventa sanabile dopo 20 anni, se si tratta di confini tra privati, ma essendoci di mezzo un Ente Pubblico, come nel nostro caso, l'Istituto di usucapione non può essere invocato.

NOVITA' CON SORPRESA

La Delibera di Giunta sopra vista, la n. 128 del 25/09/2008, pubblicata, per Legge, in rete, sul sito internet del Comune di Legnaro, controfirmata, pubblicata all'albo comunale, oltre che illegittima, E' NULLA. Di fatto mai esistita.
Lo prevede la Legge 241 del 1990 che fissa e prescrive i requisiti che devono avere-possedere le Delibere degli Enti Locali.
Da una attenta lettura ci si accorge che la Delibera in questione, la 128/08, non è mai stata votata. Di conseguenza è carta straccia, resta solo il pio desiderio di qualcuno, di nessun valore.
Gli atti pubblici scaturiti dalla Delibera pure essi sono nulli.
Ne consegue che quello che si sta attuando sul confine dell'area della Scuola Elementare è abusivo.
L'ex Sindaco Bettini dovrà pure dare una giustificazione? O si farà silenzio pure questa volta?
Ci sarà, si troverà una Autorità che intervenga per mettere ordine a questa situazione?
Per il nuovo Sindaco una grana o un appiglio per far valere il senso civico del buon amministrare? Speriamo di sì, visto che la delibera n. 128 non l'ha votata, in quanto assente.

P.S. L'impresa di cui sopra ha, inoltre, installato impalcature di cantiere sul marciapiede di via Roma, piazzandovi sopra i servizi igienici; siamo al semaforo in crocevia, crea difficoltà e pericolo ai pedoni di passaggio, costretti a traghettare in strada, in un luogo così delicato per il traffico. Non solo, betoniere per scaricare il calcestruzzo sostano sopra il marciapiede, così per i camion che portano il materiale edile: laterizi tondini di acciaio ecc. Il marciapiede è vietato a simili mezzi e non è costruito per reggere tali carichi.
Al contrario, un ciclista sul marciapiede, pur non danneggiandolo, viene giustamente multato. Due pesi e due misure!!!
E' possibile in questo Comune che le proprietà comunali di uso pubblico, in senso largo, restino orfane e da nessuno protette? Gli Amministratori, il Sindaco che da dieci anni per Legge ha poteri da “podestà”, conoscono i loro doveri?

Legnaro 17/04/2010 Giovanni Negrato

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Secondo me la rotonda in statale, quella che verrà fatta al più presto, serve esclusivamente per permettere alla nuova costruzione in questione di avere un accesso alla strada. Con l'attuale semaforo infatti non si capisce come far entrare e uscire le macchine da questa lottizzazione. Ora mi domando e chiedo quale sia il contraccambio per tanto da farsi da parte di questa amministrazione. Legnaro paese certamente non ha bisogno di nuove botteghe infatti ce ne sono di sfitte. Lo stesso dicasi per gli appartamenti: nuove costruzioni non fanno altro che aumentare l'offerta di casa in un mercato saturo provocando un abbassamento dei prezzi svalorizzando le case di tutti i cittadini. Oltre all'immobiliarista di turno chi è che ci guadagna in questa operazione? Se neanche il cane muove la coda per niente, cosa provoca tanto lavoro amministrativo?

Anonimo ha detto...

Si pensa sempre che i politici siano corrotti e abbiano degli interessi personali da perseguire. Siamo alle solite si cerca il marcio anzichè vedere l'utilità odierna e/o futura di un'opera pubblica.

Ma che fine ha fatto la rotatoria di via Orsaretto?
Si potrebbe anche dire che nasce per servire le nuove abitazioni erette e da erigere dopo la Corte Benedettina lungo via Orsaretto. Anche in questo caso i terreni erano di noti esponenti vicini alla Amministrazione in carica e le imprese edili costruttrici sono riconducibili a imprenditori amici.

Quindi ritorniamo alla rotonda di via Orsaretto, se non viene aperta significa che per ora non serve e lo spreco del denaro pubblico non interessa a nessuno.
Fra qualche anno con 200 famiglie in più lungo via Orsaretto anche la rotonda, le nuove fognature, e tutte le altre spese pubbliche saranno spese utili per gli interessi dei privati.

Purtroppo la comunità subisce sempre.

Anonimo ha detto...

ROTATORIA SULLA STATALE.
Domanda: poiché sarà sicuramente più complesso per i pedoni attraversare la Statale Piovese da una parte a quell'altra,a meno che gli attraversamenti non vengano ulteriormente allontanati dall'incrocio e magari non vengano fatte delle aiuole pedonali a metà carreggiata (cioè di fatto otto brevi attraversamenti egualmente pericolosi anziché quattro)si avrà cura di garantire la sicurezza anche agli utenti deboli, cioè i pedoni? o a prescindere si pone attenzione alla sola mobilità veicolare? In Veneto non si dovrebbe solo rincorrere a colpi di esposto ai misfatti!