mercoledì 4 febbraio 2009

Il teleriscaldamento di Polverara



Un'altra volta i nostri vicini stupiscono tutti e ne combinano una delle loro. Basta alle inefficienti e costose caldaie domestiche: da maggio in avanti a Polverara sarà possibile collegarsi all'impianto di teleriscaldamento. In poche parole è una grande stufa a legna, posizionata nei campi, che scalda l'acqua e con una serie di tubi la porta in giro per le case. Ogni abitazione possiede uno scambiatore che assorbe il calore per il riscaldamento e all'acqua per la doccia. Il tutto promette un risparmio del 17% garantito rispetto all'uso di gas metano. L'utilizzo di legna per produrre calore garantisce un livello ecologico altissimo, l'economia locale in oltre beneficerà di una nuova attività ( il sindaco stesso ha affermato di coltivare pioppi già da qualche tempo apposta per alimentare questo genere di impianti).
Tutto meraviglioso e perfettamente adattabile alle esigenze di Legnaro. Ancora una volta basterebbe copiare.
Detto questo però non copierei proprio tutto. Ad esempio non fisserei una tariffa (costo del gas meno il 17%), ma dividerei i costi sulla base dei consumi effettivi e il numero di allacciamenti: più si è meno costa. A Polverara invece più si è e più guadagna la società Verdenergia srl o meglio la parte privata che poi è anche quella che mette il capitale. Non capisco in questo contesto ( costi fissi per allacciamento e tariffa "blindata" per 20 anni) come si possa suddividere il vantaggio che si riceverà nel momento in cui la regione contribuirà con finanziamenti pubblici. Diminuiranno infatti i costi industriali di produzione, ma al momento non sono previsti adeguamenti economici per gli utenti. Un dubbio tecnico in fine mi è venuto. Gli impianti di teleriscaldamento nascono in montagna dove il legno abbonda e il freddo è di più che da noi ( quindi anche i costi e i relativi vantaggi), gli impianti in oltre non nascono solo per il riscaldamento, ma spesso sono stati costruiti per risolvere altri problemi come ad esempio la produzione di energia e, in seconda battuta, con il calore comunque prodotto, si da vita all'impianto per riscaldare abitazioni civili. A Brescia l'inceneritore serve a smaltire i rifiuti, poi, visto che produce calore altrimenti sprecato, si è provveduto all'impianto di teleriscaldamento. Insomma l'idea è da rivedere in chiave di cogenerazione oltre che di riscaldamento a legna. Aggiungo un'altro termine per i curiosi di questi temi: micro cogenerazione ( corrente e calore prodotti da piccoli motori a metano o biodisel a livello di singola abitazione).
Per la cronaca lunedì scorso alla presentazione del progetto si è fatto l'esempio di un consumo medio di circa 1650 euro all'anno di gas a famiglia; calcolando i vantaggi su questa cifra si è potuto dimostrare che dopo pochi anni, ammortizzato il costo di allacciamento, si comincia a percepire il vantaggio economico. Ho chiamato la E-ON (società che mi fornisce il gas): noi (due adulti e due bambini, in un appartamento di medie dimensioni) spendiamo 750 euro all'anno. In questa che non è un'ipotesi, ma la cruda realtà, mi converrebbe allacciarmi all'impianto? Mi piacerebbe rispondessero gli esperti.
Complimenti comunque all'amministrazione di Polverara e al suo sindaco che in tempi di crisi rispondono con investimenti locali, e risparmi per i cittadini. Come in America anche da noi cominciamo a capire che l'ecologia è un doppio affare: economico e ambientale. A Legnaro se ne comincerà forse a parlare da giugno prossimo.
Saluti, chiacchere da bar, Davide

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Gentile Davide, ho assistito anch'io alla riunione di Polverara sul teleriscaldamento. Una cosa non mi è chiara: il prezzo del metano che hanno riportato, è alto, troppo alto spostando la convenienza verso il cippato. Anche la spesa per la manutenzione è il doppio di quelle normale di mercato, e comunque di quella che pago io. Quanto paghi te il metano tutto incluco da E.ON?
E poi, con un contributo pubblico (380.000 € se non ricordo male) così basso, il prezzo dell'energia dovrebbe essere più basso di 82,5 €/MWh. Interessante invece che l'aree PEEP sia già stata pensata per essere allacciata alla rete. Rimane il problema delle abitazioni esistenti i cui costi di allaccio non sono proprio leggeri, visto poi che la caldaia già l'hanno ed è già pagata.

Inoltre, quanto costa questo impianto e rete, impianto elettrico e idraulico, non son riuscito a saperlo?
Non mi pare sia uscito alla riunione.

Un saluto cordiale
Eliseo

Anonimo ha detto...

Il costo del metano della E-On è di circa 0,70 euro a metro cubo tasse, costi fissi ecc. compresi. Il calcolo è approssimativo, ma mi sembra abbastanza buono. Anch'io ho notato invece come i calcoli, presentati come oggettivi e assolutamente attendibili in realtà tendano più a giustificare una presunta convenienza, piuttosto che offrire uno strumento di confronto corretto.
L'idea è bellissima, mi sembra che la realizzazione abbia alcuni lati oscuri. In oltre mi spaventa non poco l'impossibilità di cambiare idea per 20 anni.Rimango in attesa di delucidazioni.
Io, in ogni caso, in qualità di costruttore di una nuova casa penserei a un impianto di micro cogenerazione domestica e di un impianto solare termico per riscaldare l'acqua. 1600 euro ( con gli incentivi statali) dovrebbero bastare per affrontare almeno una parte della spesa.
ciao Davide