martedì 24 giugno 2014

Alla materna parroco deciso «Sarà tagliata una sezione»

dal Mattino di Padova del 21 Giugno 2014 :
LEGNARO. Da settembre la materna parrocchiale riaprirà con tre insegnanti e una sezione in meno. Il parroco don Lucio ha confermato i tre licenziamenti in tronco e la chiusura della settima sezione durante l’incontro con i genitori. «La parrocchia è pronta ad intervenire se ci sono problemi all’edificio o lavori straordinari da fare, visto che è proprietaria» ha spiegato il sacerdote «ma la scuola deve stare in piedi con le proprie forze. Purtroppo abbiamo circa 300 mila euro da recuperare (di cui però 230 mila sono per l’accantonamento del Tfr) e anche la Fism (la Federazione scuole materne) ci ha consigliato in questo senso. L’attività didattica non ne risentirà perché avremo sette insegnanti per sei classi da 29 alunni ciascuna». Ma la maggioranza dei genitori ha manifestato, con toni fermi ma civili, molte riserve sulla scelta, criticando il lungo silenzio di questi mesi e la visione troppo “aziendalistica”.
«La questione andava affrontata molto prima» hanno detto al parroco «invece siamo stati informati a cose fatte. Anche sulla gestione economica della scuola c’è poca chiarezza e soprattutto manca un progetto per il futuro. Tagliando una sezione si vanno a ridurre anche i ricavi, così non si cresce».
                                  Nicola Stievano



7 commenti:

Anonimo ha detto...

Che tristezza! E vero i conti devono quadrare , ma il sentire comune ha sempre considerato la Parrocchia come sostenitrice e paladina di altri VALORI ben lontani da quelli MONETARI.

Anonimo ha detto...

A me dispiace dirlo, ma quello si è speso per la canonica poteva benissimo ri-integrare il buco fatto dalle precedenti gestioni...

Anonimo ha detto...

a dire il vero ho sentito un'altra musica.... gli insegnanti di contratto di solidarietà non ne hanno voluto sentire; i genitori di sostenere le spese per rientrare dal debito non ne hanno voluto sentire. è evidente che la cosa più semplice è pensare che il problema sia del prete, e sia lui a doverlo risolvere. Invece il problema è di mentalità italiana: vogliamo lo smarfon in tasca e la vacanza dove il vicino, ma il costo della crescita dei nostri figli lo dobbiamo addebitare semprea qualcun altro, perché "noi paghiamo le tasse"... mi sa che continuando così chiuderanno la scuola, e ne chiuderanno tante di scuole paritarie. poi vedremo cosa ne resta dei presunti "nostri diritti"...

Anonimo ha detto...

Mi sa che di sentire comune oggi non si vive, e men che meno si mandano avanti i costi delle strutture. è la dimostrazione di come sia completamente cannato il referendium dell'anno scorso di bologna e come sia stato laicamente strumentalizzato: oggi la gestione delle scuole è solo un onere a carico, e lo stato ben se ne guarda di prendersi carico dei servizi in capo alle paritarie. comune e province idem per mancanza di fondi. è che la gente non l'ha ancora capito, o forse non ha interesse a capirlo...

Davide Bianchini ha detto...

L'articolo pare che sia firmato da un genitore e pertanto si presume sia informato. Se il dato del TRF non accantonato è reale non mi sembra una situazione disperata dato che si presume che il personale vada in pensione o si licenzi un po' alla volta. La questione semmai è che il disavanzo è il risultato delle gestioni passate. Soldi che avrebbero dovuto pagare gli utenti degli anni scorsi che adesso ricadono interamente sule spalle degli attuali. La situazione richiede una risposta da parte dell'intera comunità.L'assessore, il sindaco o un delegato dell'amministrazione devono prendere parte alle assemblee, tornare ad essere parte attiva dell'organo direttivo della scuola come è previsto, devono esigere trasparenza e collaborare.Riordinato il bilancio contabile bisogna promuovere un tavolo di concertazione invitando innanzitutto le fondazioni bancarie e i privati. Reindirizzando i risparmi di spesa sull'illumnazione pubblica, il comune, da solo, potrebbe porre le basi del risanamento. Certo che è più facile regalare qualche soldo e disinteressarsi dell'argomento perchè poi in campagna elettorale c'è chi si ricorda solo di quello.

Anonimo ha detto...

Conosco il problema da un anno,avendo iscritto mio figlio. Però alla riunione di inizio anno scolastico era stato presentato il "solito buco" a detta di molti,ma della necessità di ridurre il personale non mi pare si fosse parlato. All'ultima riunione si è presentato il bilancio degli ultimi tre anni, dove sotto la voce uscite sembra che mancassero ancora delle voci(accantonamento TFR) ma non ho capito di quali anni. Dell'anno corrente nessuna voce di spesa,neanche prevista....(eppure eravamo alla fine). Solo dietro mia specifica richiesta è stata data una grandezza a questo debito: 300.000 € salti poi a 330.000 durante la riunione. È vero che di questi 2/3 sono TFR sempre da quanto detto in riunione. Di questi dati non incolpo certo i relatori di quella serata, non hanno fatto loro il debito. Ma come genitore,di fronte a una situazione di questo tipo cosa devo capire? Le prospettive future quali sono? Non parliamo di quando sento parlare alcuni genitori di "proposta formativa"...."che in altre scuole si fa questo si insegna quello"..."e qui sta diventando un parcheggio"...e poi? accompagno mio figlio e lo vedo correre a giocare con i suoi compagni o che si illumina quando ad accoglierlo ci sono suor Anna o suor Luciana per citare le due PERSONE alle quali affido con la massima fiducia il mio bene più prezioso. Spero che i discorsi di certi "mi vedrò costretto a portare mio figlio a Ponte S.N. perché lì le classi hanno meno bambini(ma quanti meno?metà?), non siamo la pubblicità immotivata che affossa ulteriormente le entrate dell'asilo(in una classe di 25 bimbi metti 10 scalmanati e fammi vedere che progetto formativo ti fai). Non penso che la scuola materna sia il posto che farà di mio figlio un genio,mi basta vederlo felice.
Mirko

Anonimo ha detto...

Genio!!!!