lunedì 9 dicembre 2013

Riunione aperta CLN

Mercoledì prossimo 11 dicembre, alle ore 21 in sala De Andrè ( fronte stazione dei carabinieri) ci troviamo per parlare dei temi che più ci interessano come cittadini legnaresi.
  • Cenentificazione selvaggia
  • Sicurezza
  • Mancanza di servizi
  • Sperpero di denaro pubblico
  • Trasparenza dell'azione amministrativa
  • Rapporti comune-associazioni
  • Sociale
  • ...
Nel concreto ognuno  di noi ha sotto gli occhi quotidianamente gli interventi di cui necessita il nostro comune per migliorare. Tutti assieme possiamo contribuire alla formazione di un programma aderente alle esigenze della comunità. Incontriamoci.

Saluti Davide

3 commenti:

Anonimo ha detto...

E' una parte di programma che ci sta.
Finalmente si comincia parlare di politica locale.

Anonimo ha detto...

VITO è DI LEGNARO, UN NOSTRO COMPAESANO

Viveva in macchina: leggono la sua storia e gli danno una casa

Imprenditore sul lastrico aiutato da una famiglia di Albignasego. «Ho trovato un angelo: Alessandro»

PADOVA - Aveva l’aria, solo pochi giorni fa, di essere l’uomo più solo al mondo e l’aspetto del portatore di una sofferenza irredimibile, ignota ai più. Forse è così: quando uno se la passa male, ma male sul serio, il volto e le parole si fanno testimoni di uno sforzo, quello di macerarsi nel dolore, nel capovolgimento delle proprie certezze. E invece, il lieto fine è possibile. Si realizza davvero. Dall’oggi al domani. Come è accaduto a Vito Monte, il cinquantottenne padovano (adottivo; siciliano, si è trasferito nel 1971) finito sulla strada: per due settimane ha vissuto in macchina di fronte all’Alì di Albignasego. Sui finestrini dell’auto, tanti fogli: chiedeva un posto come autista, portiere, badante, custode, domestico o assistente di anziani e disabili; in cambio di vitto e alloggio. Anche senza un euro.

Poi la scoperta del caso (grazie ad un servizio giornalistico del Corriere del Veneto), la notorietà e l’aiuto immediato dei cittadini. «Mai me lo sarei aspettato - la mette così, Monte - il sostegno di tanti sconosciuti. Un ragazzo, la mattina in cui si risaputa la storia, si è preso la briga di partire da Codevigo, arrivare al parcheggio con una tanica di 20 litri di benzina (il mio "riscaldamento", per tanti giorni) e portarmi al supermarket, dove mi ha fatto una spesa che devo ancora finire di consumare. Ma soprattutto, è arrivato Alessandro». Sì, perché ora Vito ha trovato casa. In via provvisoria, finché non trova lavoro. Ma Alessandro si sta attrezzando anche per questo: aiuta Vito nella ricerca. Comunque vitto, alloggio e riscaldamento sono assicurati in una villetta di Lion di Albignasego. Ora Vito se la passa niente male, rispetto a prima: «Non credo che riuscirò mai a dimenticare quello che Alessandro e i suoi stanno facendo per me». Perché in effetti, quella di Alessandro è generosità disinteressata, di quelle che ti prendono al cuore e fanno notizia.

Ma chi è, poi, il ventisettenne Alessandro Minozzi? E’ milionario? «Macché! Magari! - dice Alessandro -: sono un dipendente di una ditta, faccio l’escavatorista. Mia moglie Paola non lavora, e ho due figli di cinque e quattro anni. E’ che non ho un mutuo da pagare; quindi tiriamo avanti». E la villetta? «Una proprietà di famiglia, senza inquilini da quattro anni. Così, quando ho sentito la storia di Vito mi sono chiesto: e se al posto suo ci fossi io? E se ci fosse mio padre? Come si fa ad uscirne, da situazioni del genere? Ne ho parlato con mia moglie, e dopo un’ora e mezza siamo andati a prenderlo». Ma come c’era finito, Vito, per strada? Dopo diverse attività come dipendente, nel 2004 si ero messo in proprio, nel settore della vendita del caffè in cialde. «Si stava bene. Anche se avevi cinque collaboratori e tante spese, i soldi uscivano. Poi la crisi. Io non volevo fallire: ho chiuso per cessata attività. E ho pagato tutti i fornitori. C’ho rimesso un bel po’ di soldi. Ora capisco che il declino è iniziato lì. Poi, infatti, ho trovato solo lavori a termine, come l’ultimo; in una nota società padovana di sicurezza e investigazioni private; ma è finita il 20 maggio. Da allora sono a spasso, per così dire». Vito è inferocito con i servizi sociali di Legnaro, Comune di residenza. «Sono tornato a chiedere una casa, ma mi hanno detto che devo ripresentare la domanda per il 2014. Ma come? Quando sono finito per strada avevo bisogno subito. Possibile che non ci fosse un alloggio di emergenza?». Ma Vito ora è più lieto: lo ha raggiunto, nella villetta di Lion, la compagna Tamara, badante disoccupata.

Marco de’ Francesco14 dicembre 2013

Anonimo ha detto...



A Legnaro codice per i dipendenti comunali

Niente più regali, compensi o altre utilità d’importo superiore a 100 euro per i dipendenti pubblici, obbligo di astenersi da attività in conflitto di interesse con le mansioni svolte, divieto di accettare incarichi di collaborazione da soggetti privati che abbiano avuto, nel biennio precedente, un interesse economico in decisioni o attività inerenti all’ufficio di appartenenza. Sono queste alcune delle regole contenute nella bozza del Codice di comportamento dei dipendenti pubblici del Comune di Legnaro che definisce «i doveri minimi di diligenza, lealtà, imparzialità e buona condotta che i pubblici dipendenti sono tenuti ad osservare». I legnaresi potranno dire la loro: cittadini, organizzazioni sindacali e associazioni avranno tempo fino a mercoledì prossimo per recapitare in municipio le proprie osservazioni. Non sfugge al regolamento nemmeno la pausa caffè: nel corso della giornata lavorativa è consentita una sola pausa, purché non comporti l’uscita dal luogo di lavoro, che non deve superare i 10 minuti. Il regolamento e i moduli sono sul sito www.comune.legnaro.pd.it. (ma.m.)


E per gli Assessori ed il Sindaco esiste un analogo codice etico?