domenica 30 settembre 2012

FORNO CREMATORIO


Ricevo e pubblico:

I podisti che hanno partecipato alla marcia  annuale legnarese “ quattro passi dopo le ferie”  ( 2400 partecipanti) nel loro percorso hanno incrociato nel territorio di Polverara, posti su alcuni passi carrai, cartelli con scritto: no al forno crematorio.
            Il pensiero è andato veloce ai campi di sterminio di triste memoria nazzista;  ma non è così., anche se si tratta di un forno per salme umane che il Comune di Polverara sta progettando  per  collocarlo nel cimitero della frazione di Isola d’Abba a ridosso dei  confini di territorio con il Comune di Ponte San Nicolò e Legnaro.
Una considerazione.
Il Comune di Polverara conta 3.000 abitanti, dispone di due cimiteri capienti, uno a Polverara centro e uno  nella frazione di Isola d’Abba,  ha una ventina di decessi all’anno.
 Domanda: il Comune che se né fa di un forno crematorio?
Il  precedente Sindaco di Polverara, in quel sito proponeva di realizzare una zona industriale; non è che  tale struttura in progettazione   venga considerata un capannone?
Come facilmente si evince il forno non viene costruito per necessità, non siamo in presenza di un centro abitato di 50.000 residenti con carenza di suolo e ingolfamento di richieste. Allora si può pensare che lo scopo  è economico, una speculazione. No al commercio di salme…. in questo settore i soldi dovrebbero essere l’ultimo pensiero; non voglio riferirmi ai 30 denari di evangelica memoria…..
Il Comune d Polverara in casa sua può fare come vuole, lontano da me metterci il naso. Però questa volta è diverso.
Perché il Comune di Polverara non costruisce il forno nel cimitero del centro paese? Lontano dai confini  con altri Comuni?
 Ripeto: si da il caso che l’impianto in progettazione una volta installato si verrà a trovare a circa 100 metri di distanza dai confini dal territorio del comune di Ponte San Nicolò e a circa 200 metri dai confini del territorio del Comune di Legnaro, zona universitaria.
Le abitazioni, i terreni di questi Comuni confinanti  ne soffriranno in valore? E i disagi dei residenti….?
I responsabili del progetto garantiscono che il forno sarà continuamente monitorato, come lo richiede la legge,  per limitare al massimo le emissioni nocive; un forno ecologico.  Un impianto ecologico è  un motivo in più per installarlo nel cimitero  di Polverara centro o no!
Le salme per giungere al forno arriveranno da via Orsaretto passando per il centro di Legnaro  dove all’incrocio di via Orsaretto con via Roma verrà posta una segnalazione stradale con la scritta: forno crematorio: inevitabile; i carri funebri provenienti da Piove e da Conselve  si dovranno pure orientare.
Il  Sindaco di Legnaro speriamo intervenga in tempo;  in  Consiglio Comunale della settimana scorsa  non si è fatto cenno alcuno.

Legnaro  30/09/2012                                             Giovanni Negrato

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Salve, sono una persona interessata alla vicenda. E'un'idea assurda costrutire un forno crematorio nel cimitero di Isola dell'Abba. Le persone che hanno chiesto la cremazione a Polverara sono 5 e nella frazione di Isola dell'Abba nessuna.
A chi serve questo forno?
Che interessi ci sono sotto?
Per non parlare dell'inquinamento che produce un impianto del genere!
Cordiali saluti.
Giuliano

Anonimo ha detto...


Dal Corriere del Veneto del 18/12/2009.
“ Diossine, forni crematori più pericolosi delle fabbriche.
Uno studio dell’ARPAV di Mestre….ha evidenziato che sono proprio i forni crematori i maggiori responsabili dell’emissione nell’aria di microinquinanti organici, dal potenziale effetto cancerogeno……. Secondo l’ARPAV i valori di -tossicità equivalente- rilevati in Provincia, sono persino superiori alle emissioni della centrale termoelettrica o degli inceneritori di Porto Marghera..”
Gianni

Davide Bianchini ha detto...

Viene prima il diritto all'impresa o la salvaguardia del territorio? La volontà dei cittadini residenti nei pressi del forno crematorio o i poteri del sindaco? E' chiaro che non c'è una risposta unica per ogni occasione. Probabilmente la dura strada da percorrere è quella del bilanciamento degli interessi, ma si sa è anche la più lunga e difficile.
Si capisce che un forno crematorio ha un senso se utilizzato a regime, pertanto credo abbiano ragione di preoccuparsi i residenti sia per le emissioni potenzialmente nocive che per il traffico automobilistico che inevitabilmente coinvolgerà la zona. Rimane da capire perchè proprio in quella zona e non in un'altra più consona. Lo stesso dicasi per l'impianto di produzione di energia elettrica da biogas di prossima costruzione in via Ardoneghe.
Pare che tutti possano fare quello che vogliono a loro piacimento anche a discapito degli altri.

Anonimo ha detto...

Dalla ciminiera del forno usciranno fumi che trasportati dall'aria si poggeranno sul centro di Legnaro, su Volparo e su Polverara. Sarà interessante vedere le casalinghe pulire il davansale delle finestre dai microinquinanti trasportati dall'aria.
n.

Palmieri ha detto...

L'argine di via Orsaretto,Isola dell'Abba,i campi coltivati a rose dell'università, non c'è angolo più bello sia a livello paesaggistico che faunistico. Quando non passano auto, lungo il canale si vedono cicogne o altri uccelli volare tipici da delta del Po.
Mi sembra proprio il posto ideale per metterci su un forno crematorio.
Se non ci sono interessi economici sotto, rovinare un simile paesaggio è da incompetenti.
Se ci sono interessi economici, sotto è da ladri.
Mi viene in mente quell'intercettazione della conversazioni fra mafiosi in cui il primo disse:<> e il secondo che risponde <>

Palmieri ha detto...

Mi viene in mente quell'intercettazione della conversazioni fra mafiosi in cui il primo disse: - Ma seppellendo qui i rifiuti tossici non inquineremo la falda? - e il secondo che risponde: - Ma che ce ne fotte a noi! Noi ci beviamo l'acqua minerale-