mercoledì 16 novembre 2011

Cittadini e citta-doni

Oggi ad Agrocity è una bella giornata invernale. Si vede il sole, le montagne distanti e l'infreddolito sindaco scendere dalla sua nuova auto sportiva parcheggiata in bella vista sul posto degli handiccappati di fronte al municipio. -Cazzo sono il sindaco o il figlio della serva? E poi grazie alla mia azione di governo congiuntamente alle sinergie mano a mano venutesi a creare con gli imprenditori locali, assieme allo sportello unico e gli uffici laboriosi qui ad Agrocity si tende a non essere handicappati, se poi un handicappato supestite volesse proprio parcheggiare sul mio posto, beh allora glielo darei subito senza problemi senza contributi all'associazione di cui fa parte e senza rancore alcuno...hihihi, sono sindaco mica lo smacchiatore di leopardi dell'opposizione!-
Unico testimone dei pensieri dell'elucubrante sindaco un piccione appolaiato sull'unico alberello spoglio, interrato dentro a un grosso vaso di cemento calcolato come verde pubblico per far quadrare i conti dell'ultimo piano regolatore.
Il Venerabile non viene questa mattina, il centro estetico del paese vuole ampliare l'attività. La domanda di ampliamento l'ha redatta la massaggiatrice thailandese diplomata geometra in Italia quando lavorava in città. La sinuosa geometra ha qualche dubbio sulla regolarità formale sull'incartamento e prima di consegnarlo voleva farlo visionare da un altro esperto. Il Venerabile sa benissimo come correggere una domanda di ampliamento, ha già fatto sapere che ci vorrà un po' di tempo e abbondante olio per massaggi al muschio bianco.
La fila di cittadini in attesa di udienza è già gremita, di solito li ascolta il Venerabile, ma oggi non c'è così tocca all'impaziente sindaco.
Cittadini, ossia fauna locale imbizzarrita, esseri carichi di problemi, multiformi e infidi, utili solamente per votare. C'è sempre qualcuno della maggioranza che ad un certo punto dell'ennesimo mandato comincia a pensare che si potrebbe fare a meno dei cittadini: in fin dei conti cosa c'entrano con l'amministrazione comunale e con i 500 euro al mese per fare gli assessori? Rotonde, scuole e manutenzioni varie loro della maggioranza li continuerebbero a far fare come sempre anzi, forse meglio senza tutti sti cittadini fra le balle.
-Trono, scrivania ,inginocchiera, due guardie svizzere a latere: così dovrebbe essere la sala delle udienze!- pensa il papale sindaco. Qui invece tocca far finta di essere uguali. Come diavolo farà il venerabile che neanche parla?
Lui li ascolta in silenzio con aria interessata, fa numerose volte cenno con la testa. Alla fine poggia la fronte sulle mani racchiuse come in preghiera, inspira imponente, poi sorridendo appena appena, accompagna il cittadino alla porta come sospinto su uno skateboard. Socchiudendo gli occhi, scuotendo la testa lo rassicura che qualcosa sarà fatto. Intanto tutto tace dentro l'ufficio degli incartamenti. Un incartamento è l'insieme di fogli più o meno timbrati, bollati e firmati che il cittadino deve produrre per poter accedere all'udienza con il venerabile e richiedere umilmente il suo diritto.
Va diversamente quando si presenta invece un citta-dono: sempre un cittadino, ma con un qualcosa in più, una sorpresa di solito. Ci vuole esperienza e un filo di coraggio per riconoscere a prima vista i citta-doni. Essi infatti appaiono esattamente come i cittadini normali, ma quando ne compare uno, all'improvviso, tutto sembra funzionare alla perfezione. Gli uffici lavorano alacremente. Il tamburellare ritmico delle tastiere, il lapeggiare delle fotocopiatrici. Il crepitare delle meningi dei capi settore intente nella ricerca di sempre più innovative soluzioni. Il citta-dono è fiero di appartenere a questa amministrazione, egli sa che i suoi problemi saranno risolti.
I cittadini arrancano per ottenere quello che in alcune amministrazioni non è altro che un diritto, il cittadono risolve, amplia i suoi orizzonti oltre che le sue cubature.
Oggi niente cittadoni, solo una lunga fila di cittadini pedanti e noiosi.
Lampioni che non si accendono la notte, ma rimangono accesi di giorno?
-Eppure l'assessore giovane è stato chiaro l'altra volta in consiglio comunale: non sono rotti sti lampioni! O sono accesi o sono spenti! Io ho capito benissimo. Se poi rimangono sempre spenti allora bisogna chiamare l'azienda amica dell'ex assessore che ci pensa lei. Questi lampioni qui si accendono e si spengono regolarmente, non possiamo chiamare l'azienda amica, non si disturba la gente per niente!- E il primo cittadino lascia il posto al secondo.
Contributo per la frequenza del bambino all'asilo? -Ma signora, anche lei, fare figli di questi tempi. Lo sa poi che l'asilo non è scuola dell'obbligo, noi possiamo solamente far progettare e far costruire l'edificio da professionisti amici, poi chi ci vada dentro e con che soldi non siamo mica noi ad occuparcene- La mamma lascia atterrita il posto all'anziano.
-Zio Carmelo, patron dell'associazione più importante del paese, pozzo sterminato di voti, persona bellissima e affascinante che piacere vederti qui, ma perchè non hai saltato la fila? Lo sai che dovevi farlo!-
Zio Carmelo non ama apparire favorito. Mezz'ora, caffettino con brioches servita da baldante impiegata e i 4 amici di amici hanno ottenuto i loro dovuti contributi.
Continua.......

12 commenti:

Anonimo ha detto...

Che simpatico umorista......

Anonimo ha detto...

Stupido è chi stupido fa.

Anonimo ha detto...

Mi riferisco al secondo commento:mai sentito questo detto peraltro abbastanza...stupido, ma già che ci siamo rispondo con una canzone."la veritàati fa male lo sai..nessuno mi può giudicare nemmeno tu...

Davide Bianchini ha detto...

Stupido è chi stupido fa lo diceva Forrest Gump nell'omonimo film, precisamente era la sua mamma che glielo ripeteva per fargli forza. Forrest Gump è un bellissimo film, si presta a molteplici interpretazioni. Una di queste è che per essere felici non occorre essere intelligenti, anzi a volte, troppa consapevolezza di ciò che ci circonda porta a non esserlo affatto.
Invito l'anonimo estensore della citazione ad essere un po' meno criptico e esternare meglio il suo pensiero altrimenti rischia di essere frainteso.

"perchè non c'hai scritto ?
Perchè Io non so scrivere e voi non sapete leggere ! Beh mi sembra un buon motivo !"

Anonimo ha detto...

Fermo restando che se uno poi alla fine dei conti pensa di aver capito cio che invece l'altro voleva intendere.. si cioè per arrivare alla meta, se uno poi trova rosso, non è che per questo debba andare via in bicicletta ma può sempre prendere, insomma le cose vanno magari in autobus. Perchè se non prendiamo tutto come fosse forse non sarebbe tanto della stessa maniera.

Anonimo ha detto...

Concordo che quello scritto nel post precedente. Bisognerebbe che tutti la pensassero così. Bravo!

Anonimo ha detto...

Discorsi allucinanti!!!

Anonimo ha detto...

No, a me sembrano piuttosto questi ultimi, discorsi da allucinati sgrammaticati.

Anonimo ha detto...

Mi hai strappato un sorriso.

Aspetto la continuazione.
ciao

Anonimo ha detto...

Ma perchè nn cambiare il nome del blog in "Angolo della risata" o in "Bianchini il giullare della sinistra".

Anonimo ha detto...

Visto che questa amministrazione comunale "fa piangere", almeno con questo blog riusciamo quantomeno a sorridere. Non dovrebbero ridere troppo,invece,gli amministratori, considerando che storicamente, quando ci si affida alla satira, vuol dire che il consenso dei cittadini è veramente al minimo e l'insofferenza è al massimo, PASQUINO ED IL BELLI,storicamente,insegnano.

Anonimo ha detto...

E' vero mi ricordo quando c'era il mortadella.....