venerdì 30 aprile 2010

ALLA SCUOLA DELL'INFANZIA PER SORTEGGIO.




Ricevo e pubblico:


Fonti certe hanno riferito che il Consiglio di Istituto di Legnaro ha stabilito, vista l'impossibilità di accogliere tutti i bambini che hanno chiesto di iscriversi alla scuola dell'infanzia di Volparo, di adottare il sorteggio come ultimo criterio di accettazione.
Alcune considerazioni:
1. Le preiscrizioni si sono chiuse il 28 febbraio 2010, quindi già il primo marzo o nei giorni immediatamente successivi, la gravità della situazione doveva essere chiaramente emersa e nota agli uffici scolastici competenti. Noi genitori tuttavia non siamo ancora stati informati né sull'eventualità che nostro figlio possa rimanere escluso, né tantomeno sull'introduzione del metodo “per sorteggio”. Un'informazione tempestiva avrebbe permesso alle famiglie di tutelarsi attraverso la discutibile, ma inevitabile, pratica della pluri-iscrizione in più scuole ed avrebbe permesso di coinvolgere i genitori interessati per trovare una soluzione condivisa e meno lacerante di quella che è stata invece scelta. Tanto più che siamo ormai in maggio ed è molto difficile per i genitori che non vedranno accettata la loro iscrizione trovare una valida alternativa.
2. Metodo del sorteggio. É adottato anche in altre scuole, ma questo non significa sia il più giusto. Affidarsi alla fortuna va contro il mandato che la Costituzione della Repubblica Italiana ha affidato ai genitori, cioè quello di educare i propri figli (Titolo II, art. 30. E' dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli [...]). Vogliamo far presente che educare presuppone che le scelte operate dai genitori siano meditate e ragionate. Stabilire per sorteggio la scelta della scuola è in'imposizione che non lascia scampo, azzera una scelta consapevole e affida al caso il futuro dei nostri figli. Si deve inoltre tenere presente che questo può diventare un precedente pericoloso, perchè potrebbe essere adottato anche nei prossimi anni.
3. I problemi della società, anche di una società di dimensioni ridotte come quella legnarese, non si presentano improvvisamente, ma sono la conseguenza di qualcosa che è avvenuto precedentemente. Il fatto che la scuola dell'infanzia di Volparo non riesca ad esaudire tutte le richieste mostra con chiarezza il risultato di una politica edilizia indiscriminata attuata negli ultimi dieci anni dagli amministratori comunali. Fare case significa aumentare la popolazione. Buona parte di questa è formata da coppie giovani che acquistano un'abitazione nella quale crescere i propri figli. Possibile che nessuno si sia mai chiesto come assicurare i servizi, ma ci si è preoccupati solo di creare nuovi immobili? E che tra questi servizi c'è anche la scuola dell'infanzia, primo luogo di socialità, di esperienze comunitarie, di contatto con l'”altro” dei nostri bambini?
4. Pensiamo che tra gli amministratori comunali e gli organi competenti per la gestione delll'Istituto comprensivo non ci sia poi un così stretto contatto, anche se sbandierato a parole in riunioni pubbliche o dichiarazioni politiche. Uno sguardo ai dati dell'Ufficio Anagrafe avrebbe potuto far paventare già da settembre il numero delle possibili richieste, anche senza avere i dati certi delle pre-iscrizioni, consentendo, attraverso una discussione costruttiva e non improvvisata, di prospettare le soluzioni più mediate e meditate possibili.
5. Infine auspichiamo che nessuno dica che non è un vero problema e che non sia indispensabile risolverlo nel migliore dei modi, sostenendo che la scuola dell'infanzia non rientra nella“scuola dell'obbligo”. Con questo ragionamento molte scuole potrebbero essere chiuse e si sarebbe potuto evitare di costruirne una nuova a Volparo. Ma di questo non e convinto nessuno, vero?

Ripetiamo che siamo in maggio e noi genitori non sappiamo ancora nulla sul futuro scolastico di nostro figlio e degli altri bambini!

Francesco Bottaro e Maria Beatrice Zanella

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ci uniamo con convinzione alla protesta di Francesco e Beatrice, e sottolineiamo in particolare alcuni aspetti a nostro avviso importanti: 1)le regole del gioco vanno sempre stabilite all'inizio, a tutela della trasparenza e della lealtà verso le famiglie è necessario che le modalità con cui verranno selezionati i bambini in caso di eccesso di domande siano note al momento dell'iscrizione, in modo che i genitori abbiano ancora i tempi e gli strumenti per fare delle scelte educative valide per i loro figli. 2)riguardo alla modalità del sorteggio riteniamo che sarebbe stato necessario affrontare l'eventualità di un eccesso di domande (che una buona amministrazione comunale avrebbe potuto/dovuto prevedere)fin dall'inizio stabilendo dei criteri oggettivi (è assurdo ad esempio che non si tenga conto del fatto che entrambi i genitori lavorino) per formulare una graduatoria. 3)il ritardo nella comunicazione degli esclusi è inaccettabile in quanto è ormai difficile trovare un'alternativa per iscrivere il proprio figlio.
Cercheremo il prima possibile un confronto la Direzione dell'Istituto Comprensivo per avere dei chiarimenti riguardo tali scelte. Carlo Raffaelli e Giorgia Giraldo