giovedì 20 novembre 2008

Rifletto

Se la Fondazione Cassa di Risparmio di PD e RO regala un'aula computer alla scuola media di Legnaro è buona cosa. Se il comune di Legnaro finanzia un'aula uguale per le scuole elementari è buona cosa anche.
Che differenza ci potrà mai essere? Un bisogno importante è stato assolto, in entrambi i casi la scuola pubblica si è arricchita di una dotazione oggi indispensabile eppure non è la stesa cosa. Senza menar il can per l'aia vi dirò subito che la differenza sta nella motivazione che spinge la fondazione e il comune a compiere atti rivolti all'esterno. La fondazione è un ente "privato" e gestisce il denaro in base a criteri suoi personali insindacabili e del tutto irrilevanti rispetto all'atto stesso. Per usare la fantasia avrebbe potuto regalare l'aula computer solamente per far dispetto alla Cassa di risparmio di Genova oppure per sistemare il bilancio in vista di un'assemblea dei soci.
Il comune invece dovrebbe seguire altre regole. I soldi di cui dispone non sono di questo o quell'assessore: la simpatia, l'insistenza dei singoli, l'apparteneza a questo gruppo o a quell'associazione dovrebbero trovare spazio solamente ai margini del processo decisionale che porta all'acquisto dei computer. I soldi pubblici, di tutti quindi, dovrebbero trovare collocazione in un piano di intervento generale che cerchi di tener presente tutte le componenti sociali così da non privilegiarne nessuna ( o, umanamente parlando, il meno possibile).
Riflettiamo un attimo: c'è chi pensa che dare soldi a qualcuno significhi semplicemente impiegarli in quella cosa precisa (esempio comprare computers per la scuola). Io penso che darli a qualcuno significhi necessariamente levarli a qualcun'altro e questa è la ragione principale percui la motivazione negli atti pubblici è di fondamentale importanza! Se decido di investire nelle associazioni non mi rimarranno più soldi per gli aiuti agli indigenti, se compro l'aggiornamento di windows non avrò i soldi per tagliare l'erba nei parchi, se privilegio i residenti di vecchia data non curerò gli interessi dei nuovi legnaresi, e via dicendo.I soldi non saranno mai abbastanza a prescindere da chi li gestisce ed è quindi di vitale importanza porre l'etica davanti a ogni interesse personale per quanto condivisibile e giusto. Motivare ogni atto in maniera adeguata ci permette di valutare cosa stiamo facendo rispetto ai risultati che ci siamo prefissati.
Trovo ripugnante quindi l'ammirazione per chi si lamenta di non avere soldi e non fa nulla per migliorare la situazione, trovo che non sia proprio il caso di stimare politicamente persone che agiscono esattamente come potrebbe fare un qualsiasi altro individuo al posto loro: chi fa politica, chi ritiene di saper gestire la cosa pubblica deve dimostrare di saperlo fare anche a nome di chi non conosce, di chi non lo ha votato e magari anche di chi non lo voterà mai.
Saluti Davide

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