venerdì 1 gennaio 2010

Ricordo amaro

Il Blog è trascurato! Ma non è morto. Sonnecchia, ogni tanto riapre gli occhi e racconta qualcosa. La verità è che criticare l'amministrazione Legnarese oltre che essere come sparare sulla Croce Rossa è anche noioso e sicuramente non in cima ai miei pensieri. Continuerò a seguire da vicino la politica locale certamente, ma un racconto di Vito come quello che segue vale come 100 dei miei post.
E voi avete niente da raccontare?
Buon anno a tutti.




Ricordo, amaro.
Settembre 1944 : eravamo nella nostra aula di scuola elementare sempre "CAPITELOVOLPARO" suonava la campanella; (a mano perchè la luce elettricha non esisteva), segno di allarme. In fretta e furia andavamo tutti fuori dalla scuola rifugiandosi lungo i fossi della campagna Camerini. Era in corso una battaglia aerea sui cieli fra LEGNARO e Isola dell'ABBA' . Eravamo circa cinquanta bambini tutti stesi lungo il fondo dei fossi ,si sentivano le mitragliatrici di due aerei che si sparavano a vicenda, i proiettili fischiare sopra le nostre teste . Io, come tutti altri avevo tanta paura e nello stesso tempo avevo curiosità di vedere la battaglia degli aerei. Ricordo benissimo , il cielo era limpido e gli aerei, quando volteggiavano in alta quota, venivano illuminati dal sole riflettendo la luce su di noi, sembravano giocattoli mossi da bambini, creando un spettacolo unico. Ad un certo punto uno dei due aerei si dirige verso di noi, emanava fumo dalla fusuliera, era stato colpito ,avvitandosi verso il cielo cambiando il rumore del motore, all'improvviso si girò a picco verso terra girando su se stesso con una scia di fumo, precipitò a terra causando un'esplosione. Sembrava vicino a noi, invece ,cadde sulle terre di Isola dell'ABBA' (circa 800/1000 metri da noi) dopo seguì il silenzio. Da quel tragico momento non siamo più andati nelle aule della scuola. Io, assieme mio fratello Corrado, anzi mio gemello e altri due compagni di scuola, Cana Ponterotto e Sorse Bacchin (questi i loro soprannomi), andammo sul posto dove cadde l'aereo ; camminando lungo i fossi ci siamo avvicinati lentamente trovando in qua e in là pezzi di aereo lanciati dall'esplosione . Camminando con molta cautela a circa 50 metri dalla buca dell'impatto trovammo
una decina di persone curiose come noi guardare sull'erba con un certo sdegno; era il pilota del caccia . Era inglese. Era morto. Aveva i guanti strappati sulle mani , teneva ancora una specie di casco in cuoio nero aderente sulla testa. I vestiti erano strappati in parte bruciati, il viso era pallido e affumicato Una scena triste, commovente e orrenda nello stesso tempo. Nessuno poteva fare più niente. Subito dopo di noi arrivarono due donne in bicicletta, si avvicinano a quel soldato inglese morto . Una di loro, ben conosciuta nel paese di LEGNARO , (non faccio il nome ), fa un brutto sporco gesto "sputa sulla salma del pilota pronunciando le spudorate parole "to sporco inglese".
Noi, e tutti coloro che stavano nelle vicinanze di quelle due b....... con l'amaro in gola se ne andarono .
Caro Davide; anche questa come tante altre é una storia dimenticata .Ma non da mé.
Vito Motti

1 commento:

Anonimo ha detto...

Che dire, certamente non sono stati per niente tempi felici, quelli sinora descritti. C' è da augurarsi che noi e le generazioni che ci seguiranno, non abbiano più da vivere in compagnia di una guerra. Purtroppo con la Televisione ci abbiamo fatto l' abitudine: finchè mangi 5 morti al tg 5, cambi canale e trovi 2 kamikaze che si fanno esplodere causando una strage in un mercato, cambi ancora canale altri 15 morti uccisi in un attentato..... e si, è proprio così, a forza di sentir parlare di conflitti alla TV ci stiamo facendo proprio l' abitudine e, a queste "normalità dettate dai media" bisogna stare molto attenti, perchè si rischia di portare pian piano all' indifferenza sulle reali gravi conseguenze che una guerra comporta.
Ringrazio il sig. Vito per la sua viva testimonianza, mi auguro di leggere ancora scritti del suo passato. buonasera.