sabato 20 settembre 2008

Concertazione




Ieri sera si è tenuta come da programma la riunione fra la cittadinanza e l'amministrazione in merito "all'avvio del procedimento di concertazione fra le parti sociali" per definire il Piano di Assetto Territoriale (PAT) del nostro comune.

Riassumo subito per chi non ha voglia di leggere tutto: il sindaco Bettini, l'assessore edilizia privata, commercio e attività produttive Licata e 2 tecnici , dopo aver tenuto 2 ore di lezione di diritto urbanistico ( si può fare di meglio) hanno accettato di farsi fare a pezzi (verbalmente) da un gruppo di cittadini informati, decisi a sottolineare la loro impreparazione rispetto proprio ai temi in questione. Sono stati citati documenti scritti dal contenuto inesistente, è stato sottolineato come non tutti hanno un lotto di terreno e nonostante questo c'è chi ci tiene lo stesso  a partecipare alle decisioni che riguardano il suo territorio; è stato fatto notare che affermare cose del tipo "fatta la legge, trovato l'inganno" è per lo meno sconveniente in pubblico detto da un tecnico comunale;  abbiamo imparato dall'assessore ai lavori pubblici Masiero che ci sono 2 tipi di vacche:  "quelle a 2 e quelle a 4 zampe". Una nota storica che abbiamo appreso dal tecnico comunale:  finita la seconda guerra mondiale Legnaro si è spopolata perchè a Padova hanno fatto le convenienti case peep e l'immigrazione a causa della miseria non è mai esistita. Infine l'amministrazione desidera raddoppiare il numero di abitanti nel giro di qualche anno (la coda al semaforo raggiungerà Bovolenta, parcheggeremo direttamente in strada così da non rinunciare alla priorità acquisita il giorno prima).
Si capisce perchè in consiglio comunale stanno zitti: meglio tacere e offrire il dubbio della propria incompetenza che parlare darne la prova certa.
In estrema sintesi ieri l'amministrazione comunale ha fatto una cosa buona: ha provato ad ascoltare i cittadini. L'ha fatta però nel peggiore dei modi e solamente perchè ha  pensato di essere obbligata per legge. 
Riunioni come quella di ieri sera si dovrebbero tenere almeno 5/6 volte all'anno, dovrebbero essere proposte e pubblicizzate in maniera più efficace, ma specialmente chi amministra un paese dovrebbe tenere in considerazione la volontà dei cittadini, per quanto possibile anche se di opinioni differenti.
Fine riassunto.

Le prime 2 ore sono servite per spiegare che la legge regionle n° 11 del 23 aprile 2004 non è altro che il nuovo modo di chiamare il vecchio Piano Regolatore del 1942: ossia la disposizione, la qualità, la quantità dei fabbricati, aree verdi, superfici agricole, commerciali..... del nostro comune. Sono molte le novità della legge in questione: quella che ha dato origine all'incontro di ieri sera si chiama concertazione ( termine che ha un significato molto articolato e che ha generato innumerevoli tesi di laurea di giuristi ed economisti: si può dire anche che concertare è l'arte di accordarsi come fanno i musicisti prima del concerto).
In sostanza a fare il piano non è più solo l'organo politico-amministrativo (giunta, consiglio comunale e uffici competenti)  ma sono chiamate in causa in maniera decisa anche le "associacioni  economiche e sociali portatrici di rilevanti interessi sul territorio e di interessi diffusi, nonchè con i gestori di servizi pubblici..." (art 5, comma 2  l.r. 11 del 23 aprile 2004).
Per candida ammissione dell'architetto con la barba bianca (mi scuso, ma non ne conosco il nome), seduto a fianco del sindaco, la riunione di ieri sera, aperta alla cittadinanza, non era obbligatoria, inoltre le proposte dei cittadini non sono in alcun modo rilevanti in quanto la giunta si riserva di scartare tutto ciò che non sia di suo gradimento.
In poche parole cosa abbiamo fatto ieri? La concertazione NO! In quanto non c'erano le associazioni o gli enti richiesti dalla legge ( quando si farà la riunione con loro? si è già fatta?chi sono le associazioni di Legnaro?); la concertazione NO! In quanto le possibili proposte dei cittadini non avranno alcun valore formale; la concertazione NO! perchè se di concertazione si vuol parlare bisogna conferire ai propri interlocutori un minimo di potere decisionale, altrimenti si elude il senso della legge tornando a formulare il piano regolatore all'interno degli uffici comunali. 
Insomma cosa abbiamo fatto ieri? Non si sa, ma torneremo a farlo a metà ottobre in quanto ieri sera i cittadini intervenuti hanno talmente dimostrato con parole e fatti l'impreparazione e le contraddizioni dell'amministrazione che alla fine si è deciso di rifare tutto. 
Vi farò sapere quanto prima data e luogo.
Saluti Davide 

1 commento:

agnese ha detto...

Ciao Davide, l'Architetto con la barba bianca si chiama Franco Fabris. Giusto per la cronaca.
Fra le molte cose che non ho potuto e saputo dire venerdì 19 Settembre 08 una mi stava particolarmente a cuore. Questa pseudo rivoluzione nel programmare il futuro di Legnaro, che fino a pochio anni fa si chiamava PRG, oggi s'è aggiunta un'articolazione complessa. Si parte da una visione globale (metropolitana) - PATI - delle grandi infrastrutture per arrivare al PAT che ci interessa in prima persona. Mi aspettavo, venerdì, di essere messa a conoscenza di un progetto su Legnaro, come immaginavano il futuro di questo nostro paese/dormitorio. Non mi aspettavo di certo sentirmi dire che avevano in animo di valorizzarlo attraverso progetti cultural come, ad esempio, un aditorium o uno spazio museale per mostre di spessore ma anche per artisti del nostro territorio, un teatro e... ma due parole sui servizi, scuola, ambiente, recupero qualitativo del territorio etc etc questo sì me l'aspettavo.
Ma, torno immediatamente sull'argomento, la domanda 'mancata': in quello che si vorrebbe far passare come una nuova progettazione del territorio, c'è ancora la possibilità di fare VARIANTI PARZIALI?
Devi sapere (e se lo sai già ti prego di scusarmi) che questo strumento permette di fare varianti ossia piccoli aggiustamenti/modifiche nel PRG adottato. Li definiscono strumenti veloci per correggere storture, errori.... ma sono serviti e continueranno a servire per modificare a piccoli pezzi il grande (????) disegno del PRG.
Si inizia nel modificare una piccola parte magari per permettere di dare organicità ad una zona che compare frastagliata oppure si modifica la normativa (un pezzetto di articolo...) e così via.
Queste varianti non passano più in Regione Veneto ma vanno in Provincia. Lì, nel giro di un mese tornano firmate. In questi anni ne hanno fatte a decine.... stravolgendo buona parte dell'impianto iniziale.
Ebbene, questo 'scherzetto' è ancora previsto. Ti/ci fanno discutere su di un disegno che, col passare degli anni, viene poco a poco stravolto.
E qui mi fermo......
Agnese