venerdì 12 giugno 2015

L'unione dei comuni una soluzione che può interessare.

Vi propongo l'articolo che ho scritto per il Notiziario Comunale di Legnaro in distribuzione proprio in questi giorni.

Sono molte le critiche che si potrebbero fare a questa amministrazione, ma ho deciso di concentrarmi sulle proposte perché è troppo semplice criticare senza sopportare il peso delle responsabilità. Più difficile è proporre, rendersi disponibili, portare contributi positivi e utili al raggiungimento del bene comune. Non so se sarò così capace: io ci voglio provare. Dalle pagine di questo notiziario vorrei lanciare quindi un vero argomento politico altrove già dibattuto da tempo: l’unione dei comuni.
Alcuni grandi stati europei come la Germania hanno già dimezzato il numero delle amministrazioni locali accorpando le esistenti e passando da 24.000 a 12.000. E’ facilmente prevedibile che presto anche in Italia saremo costretti a raggiungere risultati analoghi unendo a forza le amministrazioni locali passando dalla media attuale di 8000 abitanti per comune a cifre ben più alte. Oggi però è ancora possibile, per i comuni come il nostro e quelli contermini, affrontare il processo di unificazione volontariamente, approfittando anche di notevoli incentivi economici offerti dallo Stato e dalla Regione. Per la precisione due o più comuni che decidono di fondersi assieme godranno per 10 anni di trasferimenti aggiuntivi dell’ordine del 20% annuo in più ( diciamo per esempio almeno 200.000 euro all’anno di incentivo se ad unirsi fossero anche solamente Legnaro e Polverara), ma specialmente, per ben 5 anni consecutivi, verrà sospeso il patto di stabilità. Tale sospensione libererebbe altre ingenti risorse oggi presenti in cassa ma non spendibili a causa della normativa di bilancio.
Il processo di fusione delle amministrazioni locali implica notevoli difficoltà di ordine tecnico e burocratico, ma a mio parere, sono ancora di più quelle di ordine storico e culturale. Affrontare quindi l’unificazione di comuni come il nostro, trattando solamente o principalmente il lato tecnico della questione è scorretto e rischia di non portare i frutti sperati. Le comunità locali devono quindi essere coinvolte nel ragionamento partendo esattamente da ciò che le rende uniche e differenti rispetto alle altre comunità. Le tradizioni, i prodotti locali, le tipicità del luogo sono tutti elementi che dividono, ma che possono però trasformarsi nel patrimonio  culturale che, affiancato ( non con-fuso!) a quello del comune vicino costituirà il patrimonio comune rendendoci ancora più ricchi. Fusione, unione, convenzione sono termini tecnici “burocratesi” che però non devono significare omogeneizzazione culturale. Avere un solo ufficio tecnico, un solo sindaco, un solo assessore allo sport non può significare l’abbandono della identità locale, anzi, una maggior efficienza amministrativa si deve tradurre necessariamente in maggiori opportunità culturali e sociali.  Il mio invito quindi è quello di cominciare ad occuparci assieme ai comuni confinanti di Polverara e Sant’Angelo di Piove di questi argomenti per non trovarci fra qualche tempo a dover subire le decisioni calate dall’alto e senza più alcun incentivo economico.
Termino segnalando due problemi. Via Ardoneghe soffre del passaggio di automobili a velocità troppo elevata. Educare l’automobilista senza fare cassa è impresa troppo difficile? Secondo me no! Via xxv Aprile è così piena di buche ai lati del selciato che i ciclisti, anche molto giovani, sono costretti pericolosamente a correre in centro della strada. Senza dubbio è possibile migliorare questa situzione.


Consigliere MLN Davide Bianchini

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