Vi propongo l'articolo che ho scritto per il Notiziario Comunale di Legnaro in distribuzione proprio in questi giorni.
Sono molte le critiche che si potrebbero fare a questa
amministrazione, ma ho deciso di concentrarmi sulle proposte perché è troppo
semplice criticare senza sopportare il peso delle responsabilità. Più difficile
è proporre, rendersi disponibili, portare contributi positivi e utili al
raggiungimento del bene comune. Non so se sarò così capace: io ci voglio
provare. Dalle pagine di questo notiziario vorrei lanciare quindi un vero
argomento politico altrove già dibattuto da tempo: l’unione dei comuni.
Alcuni grandi stati europei come la Germania hanno già
dimezzato il numero delle amministrazioni locali accorpando le esistenti e
passando da 24.000 a 12.000. E’ facilmente prevedibile che presto anche in
Italia saremo costretti a raggiungere risultati analoghi unendo a forza le
amministrazioni locali passando dalla media attuale di 8000 abitanti per comune
a cifre ben più alte. Oggi però è ancora possibile, per i comuni come il nostro
e quelli contermini, affrontare il processo di unificazione volontariamente, approfittando
anche di notevoli incentivi economici offerti dallo Stato e dalla Regione. Per
la precisione due o più comuni che decidono di fondersi assieme godranno per 10
anni di trasferimenti aggiuntivi dell’ordine del 20% annuo in più ( diciamo per
esempio almeno 200.000 euro all’anno di incentivo se ad unirsi fossero anche
solamente Legnaro e Polverara), ma specialmente, per ben 5 anni consecutivi,
verrà sospeso il patto di stabilità. Tale sospensione libererebbe altre ingenti
risorse oggi presenti in cassa ma non spendibili a causa della normativa di
bilancio.
Il processo di fusione delle amministrazioni locali implica
notevoli difficoltà di ordine tecnico e burocratico, ma a mio parere, sono
ancora di più quelle di ordine storico e culturale. Affrontare quindi
l’unificazione di comuni come il nostro, trattando solamente o principalmente
il lato tecnico della questione è scorretto e rischia di non portare i frutti
sperati. Le comunità locali devono quindi essere coinvolte nel ragionamento
partendo esattamente da ciò che le rende uniche e differenti rispetto alle
altre comunità. Le tradizioni, i prodotti locali, le tipicità del luogo sono
tutti elementi che dividono, ma che possono però trasformarsi nel
patrimonio culturale che, affiancato (
non con-fuso!) a quello del comune vicino costituirà il patrimonio comune
rendendoci ancora più ricchi. Fusione, unione, convenzione sono termini tecnici
“burocratesi” che però non devono significare omogeneizzazione culturale. Avere
un solo ufficio tecnico, un solo sindaco, un solo assessore allo sport non può
significare l’abbandono della identità locale, anzi, una maggior efficienza
amministrativa si deve tradurre necessariamente in maggiori opportunità
culturali e sociali. Il mio invito
quindi è quello di cominciare ad occuparci assieme ai comuni confinanti di
Polverara e Sant’Angelo di Piove di questi argomenti per non trovarci fra
qualche tempo a dover subire le decisioni calate dall’alto e senza più alcun
incentivo economico.
Termino segnalando due problemi. Via Ardoneghe soffre del
passaggio di automobili a velocità troppo elevata. Educare l’automobilista
senza fare cassa è impresa troppo difficile? Secondo me no! Via xxv Aprile è
così piena di buche ai lati del selciato che i ciclisti, anche molto giovani,
sono costretti pericolosamente a correre in centro della strada. Senza dubbio è
possibile migliorare questa situzione.
Consigliere MLN Davide Bianchini
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